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Autore: Scatogiuggi    04/01/2015    0 recensioni
Con timore, pubblico la mia prima storia, siate clementi.
Alice è una ragazza di diciannove anni che si ritrova davanti ad un mondo completamente a lei estraneo. Ragazza sempre considerata un modello da seguire, dopo la fine del Liceo si sente vuota, piena di timori, di insicurezze e sensi di colpa. Ripercorremmo con lei la sua storia fin dall'inizio, dall'agognata gita del quinto liceo alla scelta di non iscriversi all'università.
Vivremo con lei le sue perdite, i suoi dolori ed anche il suo grande amore. Una storia vera, in cui spero qualcuno di voi possa identificarsi.
Non ho mai scritto nulla nella mia vita, quindi vi chiedo scusa in anticipo per eventuali errori, diciamo che questa è una prova.
Spero vi piaccia, aspetto vostre opinioni.
Un bacio.
Genere: Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: Nonsense | Avvertimenti: Tematiche delicate
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INTRODUZIONE

Hai perso tutto.
 
Aprii gli occhi.
 
Non sapevo da quanto tempo stavo dormendo.
 
Non sapevo da quanto tempo ero stesa sul letto.
 
Mi alzai e mi diressi verso il bagno.
 
Sciacquai la faccia e mi guardai allo specchio:
 
Chi sei Alice?
 
Dove stai andando?
 
Cosa vuoi farne della tua vita?
 
1 ANNO PRIMA…
 
Era da mesi che stavo aspettando questo momento: la gita scolastica.
Ma non una qualunque uscita , bensì La Gita Del Quinto Liceo. L’esperienza, che a dirla di tutti, sarebbe rimasta impressa nella mia mente per tutta la vita. La tappa agognata di ogni liceale.
 
Il nostro professore di Matematica, il professor X (chiamato così per la sua indecifrabilità, sia come persona, sia per la materia da lui insegnata) aveva deciso come meta di questo viaggio la bellissima città di Budapest.
“Capitale ungherese, ricca di storia e di belle donne affascinati” , a sua detta.
 
A me, della meta, importava relativamente poco.
 
Volevo divertirmi, svagarmi, e godermi questa esperienza per un’ultima volta con i miei compagni.
La mia non scelta seconda famiglia.
I miei amici.
 
...

Credo che la mia classe si possa definire una classe comune, dove le ragazze sono divise in gruppetti mentre i ragazzi sono relativamente uniti.
 
Abbiamo il solito gruppo che io chiamo “ Le ragazze Ciambelle”.
 
Ciambelle in quanto si trovano con questo buco …pardon volevo dire vuoto, e disperatamente vanno alla ricerca di ragazzi idioti in grado di riempirlo. Ciambelle perché si sentono superiori al resto del mondo, ma quando le assaggi la maggior parte delle volte rimani deluso, poiché prive di ripieno. Ciambelle perché ti gonfiano delle loro chiacchiere, dei loro finti sorrisi, delle loro belle parole , semplicemente per dimostrare che non sei alla loro altezza. Non hai le loro tette o il loro culo, non hai la loro sicurezza, non hai la loro sfacciataggine.
 
Poi abbiamo le “Scialbe” ovvero tutte noi ragazze rimanenti, tra cui…
 
Io.
 
Eccomi qui, Alice. Chi sono? Una ragazza comune, come le altre. Una ragazza che sogna di diventare Ingegnere Informatico per lavorare a social network come Facebook o Twitter.
Una rossiccia figlia unica, con una famiglia problematica, single dopo relazioni senza senso, che vuole volare. Vuole essere libera. Vuole essere felice.
 
Poi abbiamo Caterina e Sofia, le mie migliori amiche.
 
Caterina, mia vicina di casa, mia compagna di palestra, mia vita.  Lei non ha molte ambizioni, il suo pensiero fisso è Lui. Lui, il suo ragazzo, il suo incubo ed il suo sogno.  E’ vittima di mal d’amore. Lei non è innamorata , lei è ossessionata. Non riesce a non parlare di lui, a non pensare a lui, a non star male per lui. 
E’ la mia roccia , la persona a cui mi rivolgo per ogni problema, ogni dramma. La ragazza che controvoglia mi accompagna a ballare, che si ubriaca di vita con me, anche se Lui non mi reputa un’adatta compagnia .
 
Sofia, invece, è l’amica casta e pura. Non ha mai avuto ragazzi, dice di non interessarsi all’argomento, ma ovviamente non le credo. Il suo sogno? Entrare a medicina. Con il test ad aprile e la maturità alle porte, studia giorno e notte per arrivare al suo obiettivo. Lei, invece, è la mia sicurezza. Lei c’è, punto. Da sempre e per sempre.
 
I Maschi della classe invece?
 
C’è Anthony, il mio migliore amico dal primo liceo. Amico di fiducia, sono l’unica persona con cui si apre. Per questo ragazzo timido e introverso io sono la sua sorellina, da proteggere e coccolare. Verso di lui provo un amore platonico, e sono sempre stata possessiva nei suoi confronti, poichè la nostra amicizia è sempre stata qualcosa di unico, di nostro, da non poter condividere.
 
C’è Emanuele, ragazzo introverso che da 100 chili che pensava in primo ora soffre di anoressia  e ne pesa a stento 60. Di una bellezza unica che ti cattura, si fa quelli che si suol dire i "cazzi propri". Ma per un consiglio, un aiuto, una spalla lui è sempre disponibile. Tutti lo rispettano, tutti gli vogliono bene. Unico difetto: infatuato di una ciambella.
 
Poi abbiamo i soliti bonaccioni, i soliti secchioni ed i soliti fattoni.
 
Classe unita, classe competitiva, classe bizzarra… una comune classe di quinto liceo che si trova alle porte della realtà e cerca, con un po’ di curiosità ed un po’ di paura, di sfondarle.
 
….
 
“Tesoro, seriamente stai pensando di portarti dietro quelle orribili mutande da nonna?”.
 
Giorno prima della partenza, io ed il mio migliore amico gay Federico ci troviamo davanti al problema più grande di ogni donna prima di un qualsiasi viaggio: la valigia.
 
“Federico, sto andando in gita non in un night club… e poi cosa dovrei farci? Li fa freddo e non avrei nessuno a cui poterle mostrare…”
 
“Io saprei benissimo cosa fare….Quando ti decidi una volta per tutte a scoparti Anthony e a fargli un bel…..”
 
“FEDERICO! A parte che per me sarebbe come andare a letto con te, e la cosa mi ripugnerebbe abbastanza… in secondo luogo, non sono interessata a lui in quel senso!”
 
“Sei uno spreco! Hai la vagina: usala! Comunque..” disse mentre prendeva tutte le mie comode mutande per sostituirle con tanga e brasiliane “ mai dire mai no?  Sei la ragazza più figa che io abbia mai conosciuto … sai, vorrei essere come te certe volte”
 
“Ma cosa stai dicendo?”
 
“Mi piacerebbe condurre una vita normale, non avere paura di dichiararmi al ragazzo che mi piace per la sua sessualità, poter essere me stesso sempre e comunque senza paura del giudizio degli altri. Piacere ai ragazzi, essere considerato. Non sono così forte come credi Alice, non so nemmeno cosa farò dopo il liceo… mi sembra che io sia uno sbaglio in questo mondo”
 
Lo guardai bene per la prima volta da giorni: dopo il suo outing, Federico mi sembrava cambiato, ma non saprei dire se in meglio o in peggio.  Lui mi diceva sempre che era consapevole della sua inadeguatezza , per questo era più felice nella sua tristezza. Ma a me questa cosa faceva terribilmente paura.
 
“Federico tu sei fantastico, non ti vergogni di essere ciò che sei, hai superato mille ostacoli, non…”
 
“No no basta… oggi non si parla di me, ma di te , della splendida gita che ti aspetta e di…O MIO DIO MA DAVVERO VUOI PORTARTI QUESTO VESTITO DI MERDA?”
 
 E io risi di gusto, perché nonostante tutto, Federico rimaneva sempre l’amico più pazzo, sfrenato e senza peli sulla lingua di tutti. Anche l’amico di cui mi fido di più. L’amico a cui voglio egoisticamente più bene.
 
 
 
 
L’amico che ogni giorno mi manca sempre di più.


Salve ragazze, questa è l'introduzione alla mia storia. Vedremo che il personaggio di Alice, da una vita spensierata e allegra di diciottenne dovrà affrontare la cruda realtà di questo mondo. Ripeto, non sono una scrittrice e non sono ancora in grado di riuscire a trasformare ogni mio pensiero in parole, ma ho voluto lo stesso provarci. Fatemi sapere cosa ne pensate :* 

 
   
 
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