Edward ha lasciato Bella, è andato via, l'ha abbandonata...e ora...
Il
mio cielo è scomparso.
Sono al buio e non ti vedo più. Perché te ne sei
andato, mi hai lasciata sola.
E grido di dolore. Grido perché non ci sei. Grido
perché non riesco a toccarti,
sei lontano e non lo accetto.
Guardo
in basso. Sono seduta
in cima allo scoglio più alto di La Push. Sola.
Perché tu non verrai a
riprendermi. Mi sono illusa per mesi, e ancora adesso spero di vederti
apparire
dal nulla e mostrarmi quel tuo sorriso sghembo che adoro. Ma non lo
farai. Sei
lontano. Lontano da me e mi hai strappato un pezzo
dell’anima, lacerandola. Dicevi
che non volevi compromettere la mia anima…eppure, senza
accorgertene, l’hai
fatto. L’hai compromessa e io ora sono spaccata in due. Una
parte dimora in te…
l’altra non mi serve.
Mi
alzo in piedi, e la
pioggia comincia a cadere su di me. Anche il cielo piange.
Com’è bella la
pioggia, puoi piangere a testa alta e nessuno se ne accorge.
Apro
le braccia a croce, come
se volessi volare. Sorrido tra le lacrime.
Penso
a te, e il mio cuore
distrutto sanguina.
Penso
a te, e i miei occhi
lacrimano.
Penso
a te, e le mie nuvole
scompaiono.
Mi
piego leggermente in
avanti.
“Bella!
Che diavolo stai
facendo?!”
La
tua voce. Il mio sorriso
si allarga.
Cosa
sto facendo? Elimino la
parte superflua di me che non ha uno scopo. L’altra te
l’ho affidata, amore
mio.
“Non
osare! Bella, fermati!
Non farlo!”
Sei
arrabbiato. Ma io sorrido
ancora. Un sorriso per te, per quello che mi hai fatto vivere, per i
magnifici
momenti passati insieme.
Perdonami.
“NO!!!”
E
salto. Salto nel vuoto. Salto
nel baratro oscuro che mi ha sempre atteso. Ma sono felice. Ho sentito
la tua
voce. Sento il tuo grido disperato. E sono completa.
Cado
in acqua e mi lascio
cadere nel vuoto, senza lottare, ma con il sorriso sulle labbra.
È finita. Va
bene così.
Ma
qualcosa accade. Non mi
accorgo della stretta ferrea sul mio polso che mi strattona verso
l’alto. È una
stretta…gelida. Gelida come il ghiaccio, gelida come il mio
cuore che ora si
sta sciogliendo, a contatto di qualcosa che ho aspettato per tanto
tempo…
La
mia testa infrange la
superficie dell’acqua, ma non riesco ad aprire gli occhi.
Qualcosa mi trascina
verso la riva e mi adagia su di essa.
“Stupida!
Non farlo mai più!”
-E…Edward?-
dico tossendo. Ma
nessuno risponde.
Apro
gli occhi e tu non sei
qui. Forse non ci sei mai stato e mi sono illusa. Non mi chiedo nemmeno
cosa ci
faccio sulla riva, né come ci sono arrivata senza nuotare.
Piango.
Di nuovo.
“Bella…”
Lasciami
stare! Perché? Mi
hai lasciata sola, avevi promesso che non lo avresti fatto! Mi hai
abbandonata!!!
Bugiardo, BUGIARDO!!!
“…”
Singhiozzo
ma non puoi
sentirmi.
Grido,
ma non puoi
consolarmi.
Mi
contorco, ma non puoi
accarezzarmi per calmarmi.
Cerco
la tua voce, non la
trovo.
Cerco
la tua pelle, non posso
toccarla.
Cerco
i tuoi occhi, non li
posso vedere.
Lasciatemi
morire, lasciatemi
qui…
“Perdonami…non
odiarmi, ti
prego.”
Anche
se volessi, non posso
odiarti… se odi qualcuno che ami, sarà sempre un
odio pieno d’amore, e me ne
accorgo con rabbia.
Mi
dicesti che non mi avresti
mai fatto del male e che mi avresti protetto… ma cosa devo
fare se sei tu a
ferirmi e devo proteggermi da te?
Mi
alzo a sedere,
singhiozzando con tutta la forza che ho in corpo. Scuoto il capo,
distrutta
come e più di prima. Mi alzo in piedi e mi volto. Sulla
sabbia ci sono delle
impronte…impronte che ad un certo punto svaniscono nel
nulla.
Mi
tocco una guancia. È
fredda, ma non è per l’acqua.
Accosto
una mano al naso.
Profuma…è il Tuo profumo, lo riconoscerei ovunque.
Sorrido
di nuovo tra le
lacrime. Alzo la testa al cielo che piange con me.
Non
mi hai mai lasciato,
vero?
“Mai.”
Annuisco
e mi dirigo verso il
mio pick-up, affiancando le Tue impronte, come un destino che marcia al
mio
fianco. Un destino vivido, meraviglioso. Un destino che si chiama
Edward.
Ti
aspetterò per sempre.
“Non
tornerò, Bella.”
Hai
dentro di te il mio cuore,
Vedrai,
al momento giusto
Saprà
trovarmi.