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Autore: La_Bimba_Dolce    04/01/2015    2 recensioni
Renesmee è cresciuta e i Cullen sono tornati a Forks, i sentimenti della nostra Nessie per Jacob cambieranno ma si sa che i Cullen non possono stare mai tranquilli e infatti ci saranno nuovi scontri...
Genere: Fantasy, Fluff, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Un po' tutti | Coppie: Alice/Jasper, Bella/Edward, Carlisle/Esme, Emmett/Rosalie, Jacob/Renesmee
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Successivo alla saga
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Sono passati sette anni dalla mia nascita ed oggi è il giorno del mio compleanno, già mi immagino la sfarzosa festa organizzata da zia Alice, tutta la famiglia che mi aspetterà al piano di inferiore di villa Cullen, proprio tutti, compreso Jacob, il mio migliore amico, un ragazzo semplicemente perfetto, alto quasi due metri, spalle larghe, addominali scolpiti, carnagione scura dovuta alle sue origini indiane, come del resto tutti gli altri ragazzi del branco, ma Jacob ha qualcosa in più, qualcosa di speciale ma non so cosa, fatto sta che mi manca quando non c’è e mi piace averlo vicino, sempre. Percepisco uno spostamento d’aria e subito dopo sento delle labbra marmoree posarsi sulle mie guance << Tesoro buongiorno >> sento sussurrare dalla voce morbida e cristallina di mia madre , delicatamente apro gli occhi << Dai che altrimenti farai tardi a scuola >> ah giusto dimenticavo, quest’anno, oggi, inizio ad andare a scuola, lo so lo so ho sette anni ma fisicamente ne dimostro tra i diciassette-diciotto, sono alta un metro e sessantacinque, come ci si poteva aspettare dalla statura di mia madre, i capelli arrivano al di sotto del seno in morbidi boccoli ramati, simile al colore di capelli di mio padre, gli occhi verdi troppo grandi vengono risaltati da folte ciglia scure e sono contornati da un visino secondo me troppo piccolo per la loro dimensione, le labbra sono sottili e rosee, il naso piccolino, a livello fisico sono messa abbastanza bene, forme sinuose al punto giusto, tutto sommato sono abbastanza soddisfatta del mio corpo, anche se qualche centimetro in più di altezza non sarebbe male. Inoltre oggi rivedo Jake dopo oltre due anni di lontananza, non vedo l’ora perché almeno potremo raccontarci un sacco di cose, ci siamo sentiti al telefono certo ma non è la stessa cosa, è tutt’altro il poter parlare guardandosi in faccia e potersi abbracciare in modo da sentire il suo calore e poter inspirare il suo buonissimo profumo di legno e muschio. Mentre riflettevo mi sono alzata dal letto ed ho iniziato a prepararmi, ho indossato un paio di pantaloni neri attillati ed una maglia bianca con disegnato in morbide e raffinate linee nere un angelo bellissimo con le ali fatte di tulle e di conseguenza svolazzanti dalla maglia. Scendo di sotto dopo essermi lavata i denti e messa un filo di mascara e uno di lucidalabbra, mio padre mi guarda e mi dice << Buongiorno tesoro >> << Buongiorno >> rispondo baciandolo sulla guancia << Oggi a scuola ti accompagno io, dopo ti verrà a prendere Jacob >> al solo sentire il suo nome qualcosa in me cambia e il mio cuore inizia a battere più forte, mio padre se ne accorge << Tutto bene? >> mi chiede, annuisco e inizio a mangiare la mia colazione preferita, cornetto alla crema e al cioccolato e latte macchiato con il caffè e un cucchiaino di zucchero. Siamo appena arrivati a scuola quando papà mi accompagna in segreteria, come ogni altra donna qui dentro sono rimaste tutte incantate a guardare papà << Salve sono il signor Cullen e lei è mia figlia Renesmee, dovremmo prendere l’orario >> la segretaria si riscuote dai suoi pensieri e mi consegna un foglietto, prima ora biologia, dove si sono incontrati mia madre e mio padre << Ciao Nessie a dopo >> dice salutandomi con un bacio sulla guancia << Si ciao >> dico e gli passo davanti dirigendomi all’aula di biologia della Forks High School, li davanti busso e dopo un “avanti” appena accennato entro << Buongiorno signorina… >> << Cullen >> dico per lui e ora iniziano i mormorii dei miei nuovi compagni “ma quanto sono strani i Cullen…” << Ma la nipote del dottore e la figlia di Edward e Isabella? >> chiede il professore curioso << Si sono la figlia adottiva di Edward e Bella >> << Chissà forse la storia si ripeterà di nuovo >> mormora tra se e se << Quale storia? >> << Edward e Bella si sono conosciuti e innamorati qui, tra questi banchi, e se non sbaglio si sono sposati l’estate dopo il diploma >> annuisco impercettibilmente << Comunque vada a sedersi lì signorina Cullen >> mi dice guardandomi ei indicandomi l’unico posto libero alla fine della classe, vicino ad una ragazza bionda, capelli a caschetto lisci, appena alza lo sguardo riesco a vedere il colore delle iridi: azzurro, ma non un azzurro smorto, bensì un azzurro limpido, come quello del mare, in cui con un solo sguardo ti ci puoi perdere. << Piacere Benedetta, puoi chiamarmi Benni >> << Piacere Renesmee, so che il mio nome è un po’ complicato perciò puoi chiamarmi semplicemente Nessie >> << Come il mostro di Lochness >>mi dice divertita << Già >> mormoro sedendomi ed ascoltando la lezione. Le lezioni sono finite ed è ora di pranzo << Vieni con me a pranzo Nessie? >> mi chiede Benedetta << Certo >> rispondo entusiasta, durante il pranzo parliamo del più e del meno e ridiamo molto, Benedetta è molto simpatica ed intelligente e stranamente sento che di lei mi posso fidare. Finalmente suona la campanella che segna la fine dell’ultima ora e io e Benni ci dirigiamo all’uscita chiacchierando finchè lei non rimane a bocca aperta osservando qualcosa o meglio ancora qualcuno, seguo il suo sguardo e noto la muscolatura, la stazza ma soprattutto gli occhi e mi accorgo che quello che sta fissando è Jake << Vieni andiamo >> le dico prendendola per mano e trascinandola verso di lui << Ciao Jake >> gli dico mentre ci avviciniamo, lui mi vede e subito mi abbraccia << Hey, quanto tempo, in due anni sei cambiata tantissimo >> mi dice guardandomi << Anche tu Jacob, sbaglio o sei ancora più alto? >> gli chiedo guardandolo e accorgendomi che anche i muscoli erano aumentati, lui annuisce a conferma della mia domanda e mi indica la ragazza che è affianco a me << Jake lei è Benni, Benni lui è Jacob >> dico riscuotendola dal sogno ad occhi aperti che stava facendo << Eh? Ah…si…ciao Jacob >> dice lei diventando rossa come un peperone per la figuraccia appena fatta << Ciao Benni noi andiamo >> dico dandole un bacio sulla guancia e trascinando via Jake << Simpatica >> dice lui una volta lontani abbastanza che non possa sentirci. Lo seguo e lo vedo salire sulla sua moto nera lucida, è…non trovo le parole giuste per descrivere come lo vedo, fatto sta che sento il sangue ribollirmi nelle guance, salgo dietro di lui e mi aggrappo forte, è una sensazione bellissima stare con il petto appiccicato alla sua muscolosa schiena, alle sue spalle larghe…ma cosa pensi Renesmee? Lui è il tuo migliore amico, ti vede come una ragazzina, quello di più simile ad una sorella che può esistere. Persa nei miei ragionamenti non mi sono nemmeno accorta di essere arrivata a casa e che devo scendere per andare a fare una doccia prima di andare dai nonni, stiamo per entrare in casa quando a Jacob suona il telefono << E’ Seth, faccio subito, tu intanto vai >>. Detto questo risponde al telefono ed io vado a farmi la doccia. Finita la doccia mi accorgo di non aver portato con me dei vestiti di ricambio, così vado in camera, sono così presa dal consultare il mio armadio da non accorgermi che la porta si era aperta, sento un’ariata che quasi mi fa cadere di dosso l’asciugamano, mi giro per andare a chiudere la porta quando vedo Jacob impalato di fronte a me che deglutisce rumorosamente, beh ora che ci penso l’asciugamano mi copre a malapena il sedere e quindi lascia in vista gran parte delle gambe, oh dio che imbarazzo JACOB Appena l’ho vista con quell’asciugamano mi sono bloccato, ed ora ci stiamo fissando come due cretini fin quando lei non rompe il silenzio << S-scusa potresti uscire che devo vestirmi >> balbetta con le guance di un colore simile ai pomodori, quanto è carina quando arrossisce, poi è cresciuta moltissimo, quelle curve che sporgono dai vestiti, sarebbe da… mi riporta alla realtà schiarendosi la voce << Si…esco >> dico e me ne vado. Dopo qualche minuto scende con un vestitino verde smeraldo davvero carino, e corto fino al ginocchi, il bustino è attillato e lascia intravedere i seni, le scarpe nere, tacchi alti, con il cinturino snelliscono le sue gambe di per sé perfette, sugli occhi un accenno di nero che risalta il verde splendido delle iridi. Sulle labbra del rossetto rosso che le fa sembrare più grandi anche se non ce n’è bisogno. Quando mi raggiunge e prende il cappottino bianco mi dice << Possiamo andare >> e ci dirigiamo fuori, una volta saliti sulla moto si stringe a me e questa cosa mi fa stare benissimo, mi riempie totalmente il cuore. Arriviamo alla villa e quando entriamo vediamo tutti ad aspettare noi, o meglio ad aspettare Nessie << Auguri >> le sussurro all’orecchio lei si gira e mi abbraccia prima che tutti i suoi parenti e il branco le si avvicini e le faccia gli auguri, i ragazzi si avvicinano a me e mi sussurrano << Wow, è bellissima >> << Lo so >> << Secondo me è arrivato il momento che tu ti debba buttare >> << Dici? >> domando a Embry << Si >> risponde lui prima di andarsene insieme a Quil al buffet. RENESMEE La festa è finita e io sono fuori a passeggiare con il mio migliore amico << Sei bellissima stasera >> mi dice guardandomi negli occhi << Grazie anche tu >> dico riferendomi al suo jeans e alla sua camicia nera, mi sorride, ci fermiamo e avvicina impercettibilmente il suo viso al mio, sento le labbra fremere all’attesa di quel contatto, finalmente posa le sue labbra calde sulle mie e mi sento fremere mentre lui mi guida nel mio primo bacio, è una sensazione stupenda, la sua lingua gioca con la mia mentre le sue mani vagano sulla mia schiena e le mie sono appoggiate al suo petto, continuiamo a baciarci finché non sentiamo una voce << Togli quelle mani da dosso a mia figlia >> oh no papà, noi ci stacchiamo subito << Spiegami cosa stavi facendo >> dice rivolto a Jacob << Edward vedi… >> << Non voglio sentire nulla, Leah! >> strilla papà, Leah? Perché? << Che c’è Edward? >> << Porta via quell’essere da mia figlia >> << Cosa è successo? >> << Portalo via >> << Ok >> lei si avvicina a Jake, lo prende per il collo e lo porta via da me << Papà >> iniziai << Ora non ti voglio ascoltare, va a casa Renesmee ora >> oh no quando mi chiamava con il nome completo era davvero arrabbiato. Arrivata al cottage sento il telefono squillare dalla borsa Jake e la sua faccia appaiono sul display << Scusami per prima, mi sono fatto trasportare dal momento >> dice e subito dopo riattacca, dapprima non avevo capito cosa voleva dire…lui intendeva che era stato uno sbaglio, che si è lasciato trasportare dal momento e che in realtà non mi voleva baciare, sento gli occhi colmi di lacrime pungere e prima che me ne possa accorgere sono sul mio letto a piangere a dirotto tra due braccia marmoree che però mi fanno sentire caldo al cuore << Tesoro che succede? >> mormora mia madre contro i miei capelli << Che cos’è l’amore mamma? >> mormoro singhiozzando << Oh tesoro, l’amore è il sentirsi completi con una persona, avere fiducia e non dubitare mai di ciò che colui ti dirà e anche se te sei sicura che un complimento che ti fa non è la verità tu ringrazia sempre, perché potrai sempre accorgerti dei tuoi difetti, ma con il tempo si migliora, guarda me e tuo padre, lui all’inizio non voleva nemmeno essere mio amico e alla fine ci siamo sposati e abbiamo dato vita ad una ragazza bellissima e forte, ma perché me lo chiedi? >> << Perché sembra una cosa bellissima, ma per quello che sto passando io non è vero, io sto terribilmente male. “Mi sono lasciato trasportare dal momento” >> dico imitando la voce di Jacob con un risultato alquanto deludente. << Tesoro lascialo stare, lo sai come è fatto Jacob no? Parlagli e chiarirete >> dice. Io come una furia nell’udire quelle parole mi alzo e scatto verso la porta per andare a La Push. Appena arrivo nel bosco sento delle voci alquanto familiari, Jacob e Leah << Io ci sarò sempre Leah ok? >> dice lui prima di abbracciarla, lei si accorge di me e cerca di staccarsi senza riuscirci e allora mormora qualcosa al suo orecchio che lo porta a girarsi, appena mi vede cerca di parlarmi ma io corro via prima che possa anche solo spiccicare mezza parola, non voglio sentire nulla da lui. Rientro in casa talmente arrabbiata che quando chiudo la porta sia mamma che papà corrono subito là << Cos’è successo? >> mi chiede papà asciugandomi le lacrime che non mi ero nemmeno accorta di aver fatto uscire dai miei occhi, non riesco proprio a tirare su le barriere mentali e quando papà sembra aver letto mi aggrappo alla sua camicia e inizio a piangere << Non lasciatemi sola per favore >> li prego continuando a singhiozzare << Mai piccola mai >> mormora papà mentre mi stringe.
   
 
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