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Autore: Ely 91    04/01/2015    4 recensioni
[Newt/Thomas; Newtmas]
I. The Fight
II. The Snow
III. The Drunk
IV. The Hand
V. The Trip
“Come mi hai chiamato? Isaac?” domandò, come se non fosse stato certo di aver sentito bene.
“Isaac. Come Isaac Newton, no?” chiarì Thomas e a quel punto Newt arrossì vagamente, sorprendendo l’altro.
Genere: Introspettivo, Romantico, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Altri, Minho, Newt, Thomas
Note: AU, Raccolta | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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II. THE SNOW

 
“Sarà divertente”
Quella frase, ormai, era entrata nel repertorio di Teresa per imporre le sue idee in maniera carina.
Dopo il “sarà divertente”, da quel che ormai aveva capito Thomas della ragazza, sarebbe arrivato il “non puoi mancare” e, da ultimo e non meno importante il “se manchi giuro che ti spezzo le ossa e smetterò di parlarti”.
Come se non avesse dovuto offendersi chi finiva con le ossa spezzate e non lei, che era la carnefice, si ritrovò a pensare il ragazzo, mentre chiudeva l’armadietto dopo avervi buttato distrattamente dentro il suo quaderno ad anelli per gli appunti.
Ultimamente non riusciva più a concentrarsi su nulla: sulla scuola, sulla famiglia, su Brenda, la sua compagna di corso che gli aveva strappato la promessa di portarla a cena fuori quel weekend…
“Cazzo, la cena!” si ritrovò ad esclamare, battendosi una mano sulla fronte, sotto lo sguardo perplesso dell’altra.
“Se stai cercando di picchiarti da solo, posso darti volentieri una mano” ironizzò la ragazza dai capelli scuri e gli occhi color ghiaccio, inarcando un sopracciglio.
“Avevo promesso a Brenda che saremmo usciti insieme questo fine sett..”
“Ah ah!” Teresa mosse l’indice di fronte il suo volto con fare minaccioso “non provare nemmeno a dirlo. Tu non scaricherai me, Minho, Aris, Newt, Son…”
“Newt?” stavolta fu lui ad interromperla, sorpreso. “Ci sarà anche lui? Pensavo non foste molto amici”
Teresa si ammutolì qualche istante. Sembrava stesse soppesando a fondo le sue parole e Thomas si sentì improvvisamente a disagio per la domanda  che aveva posto tanto spontaneamente.
La sua distrazione di quel periodo, a dir la verità, era proprio da attribuirsi a quel biondo dall’aria vagamente misteriosa, dal sorriso appena accennato sul volto e dall’accento inglese capace di far sospirare tutte le ragazze della scuola – e non solo - .
“Si” disse di colpo la ragazza e Thomas parve quasi riscuotersi da quello stato di trance, mentre la mora puntava il suo sguardo magnetico nel suo. “Newt ed io abbiamo legato da poco, ma lui ci sarà senza dubbio”
Sottolineò quelle ultime parole e con nonchalance gli diede le spalle, incamminandosi a passo lento verso l’aula di letteratura inglese.
“Ehi!” esclamò Thomas, facendola bloccare di colpo, ma non voltare, segno che aveva comunque la sua completa attenzione. “Ci sarò anche io!” affermò e, se avesse potuto vedere il volto della ragazza, avrebbe constatato come le sue labbra si fossero piegate in un debole sorrisino beffardo.

Brenda doveva far appello a qualche fonte inesauribile di sano ottimismo. O a qualche sostanza stupefacente.
Altrimenti Thomas non avrebbe saputo spiegarsi il modo con cui aveva ben accolto la proposta di rimandare il loro appuntamento – perché era questo che stava accadendo tra loro, no? E allora non avrebbe dovuto esserne felice? Non gli piaceva abbastanza? – e aveva rilanciato a sua volta chiedendogli di poterlo accompagnare da Teresa.
Thomas non avrebbe saputo dire se quest’ultima avrebbe apprezzato la presenza della ragazza, ma Brenda aveva un suo modo di fare strambo, gentile, a volte da dura, a volte improvvisamente in cerca di abbracci e baci sulla guancia che era solita rubargli di sfuggita tra i corridoi della scuola, che per lui fu davvero difficile dirle di no.
Tentò di farle capire che avrebbe dovuto almeno consultare Teresa prima, visto che si trattava di casa sua ed aveva organizzato tutto lei, ma Brenda si ritrovò a ringraziarlo entusiasta ancor prima che potesse aprire bocca.
Di una cosa ebbe la certezza in quel momento: le ragazze rendevano sempre tutto terribilmente complicato.
E questa sua convinzione venne rafforzata dall’espressione di Teresa alla vista di Brenda, sull’uscio di casa sua insieme a lui, due sere dopo.
Gli lanciò un’occhiata omicida, poi finse un sorriso, mentre dall’interno proveniva un sottofondo musicale, prettamente natalizio e le grida di Minho e qualche parola di Newt che non riuscì a decifrare al momento.
Improvvisamente avvertì il cuore battergli più forte nel petto, inciampare nei suoi stessi battiti, poi battere ancora più forte.
Che diavolo aveva? Non avrebbe dovuto provare quelle sensazioni quando aveva incrociato lo sguardo di Brenda vicino la caffetteria dove si erano dati appuntamento per recarsi insieme da Teresa?
Perché il solo udire la voce di Newt gli scatenava tutto quel subbuglio interiore?
Senza neanche accorgersene, Teresa lo aveva afferrato per mano per farlo entrare e Brenda si era richiusa la porta alle sue spalle, chiedendo poi dove potesse poggiare il giubbotto.
Thomas se lo sfilò automaticamente e lo diede a Teresa che gli aveva porto il braccio, seguendo poi  le grida di Minho e raggiungendo così l’ampio salotto.
Quando fece capolino nella stanza, Thomas si sentì come se si fosse ritrovato in un altro mondo, più bello, più luminoso, più felice.
Le lucine del grosso albero di Natale, nell’angolo vicino la finestra a muro che si affacciava sulla terrazza, brillavano ad intermittenza, illuminando a tratti i volti dei suoi amici tutti a terra accanto un tavolinetto. La stanza era in penombra, qualche candela accesa qua e là e un fuoco scoppiettante erano le uniche fonte di illuminazione, eppure rendevano tutto più magico; il pc era acceso, la finestra della musica su riproduzione casuale e Thomas notò che si trattava di una playlist prettamente natalizia.
Minho stava gridando lanciando dei dadi – stavano giocando a Monopoli e qualcuno si era già accaparrato diverse abitazioni su Parco della Vittoria – ma nel momento in cui si accorsero della presenza dell’amico, tutti si ammutolirono per qualche istante.
“Thomas!” disse Aris per primo, di buon umore “finalmente!”
“Avanti pive, unisciti a noi, dobbiamo fare il culo a Newt!” lo spronò invece Minho.
Newt sorrise e puntò il suo sguardo malandrino su Thomas:
“Tommy, non dargli retta, è solo geloso perché è finito due volte in prigione ed è ormai prossimo alla bancarotta”
“Questo non è vero!” ribadì l’altro, rosso dall’imbarazzo ed evidentemente irritato.
Minho aveva un grande problema con la parola “perdere”.
Newt fece per  ribattere, evidentemente divertito, ma dal suo viso scomparve improvvisamente ogni traccia di sorriso nello stesso momento in cui Brenda fece il suo ingresso, seguita da un’evidentemente seccata padrona di casa, e si appoggiò al braccio di Thomas, cercando il suo sguardo con fare complice.
Thomas quasi non badò a lei e come se volesse scusarsi – senza sapere neanche perché – fece per avvicinarsi al tavolinetto, a Newt.
Newt non si scompose e in completo silenzio lanciò i dadi, mentre le voci di Aris e Minho tornarono a farsi sentire più forti, come due bambini preda dell’euforia natalizia.
Tuttavia, Thomas riuscì a malapena a godere di quell’atmosfera. Si sentiva improvvisamente triste, ma non avrebbe saputo dire cosa diavolo fosse successo esattamente tra lui e Newt.
 
Nell’arco di un’ora li avevano raggiunti Sonya, qualche altra ragazza amica di Teresa, un certo Jorge che Newt sapeva fosse più grande di loro e iscritto al secondo anno di college, quell’attaccabrighe –in realtà innocuo – di Gally e Frypan con dei dolci natalizi fatti da lui apposta per l’occasione.
Quel momento di generale confusione si rivelò l’ideale per poter sgattaiolare in cucina con la scusa di fare l’eggnog, la sua specialità natalizia preferita.
In realtà, Newt aveva bisogno di prendersi un istante per sé, di recuperare il controllo che poco prima, con sua grande sorpresa per primo, aveva rischiato di perdere.
Non sapeva esattamente cosa gli fosse preso, o forse si, lo comprendeva benissimo. Ma l’intensità di quei sentimenti erano una novità per lui: nessuno riusciva a farlo sentire come Tommy, e la cosa riusciva ogni volta a lasciarlo di sasso.
E quel pomeriggio, quando Brenda si era presentata lì con lui, quando gli aveva sfiorato il braccio, tutta quella consapevolezza lo aveva investito come un fiume in piena ed il desiderio di avere Tommy solo per sé gli aveva attanagliato il respiro qualche lungo attimo, al punto da aver avuto bisogno di concentrarsi su quei stupidi dadi per riprendere a respirare regolarmente.
“Che caspio di idiota che sono” borbottò, aggiungendo lo zucchero alle uova per poi riprenderle a sbatterle. Afferrò  la vanilla, la noce moscata e le aggiunse, concentrandosi meticolosamente sulla ricetta. Quell’attività lo faceva stare bene, riusciva a calmarlo, a distrarlo.
Dopo qualche altro minuto di lavorazione, aggiunse la panna, il latte e continuò ad amalgamare il tutto, con forza, tirandosi su le maniche della maglia e mettendo così in mostra i tendini tesi del suo braccio.
Per ultimi, ma non meno importanti, prese il rum e il brandy e li versò in quella che ormai stava diventando, come da prassi, una sorta di crema dall’aria gustosa.
Decise di caricarla un po’ di più, adorava sentire il sapore dolce dello zabaione unito ad una forte carica alcolica capace di scendere bruciante ma gustosa come solo il rum poteva fare.
“Che stai preparando?”
Newt sobbalzò appena, ma sperò che Thomas non se ne fosse accorto. Alzando di poco lo sguardo, lo vide poggiato contro lo stipite della porta, le braccia incrociate e un accenno di sorriso sulle labbra.
Riabbassò subito gli occhi, fingendo una certa indifferenza.
“L’eggnog” disse semplicemente.
Udì un passo. Sapeva che si stava avvicinando e dovette fare una grossa fatica per non guardarlo nuovamente.
“Mi piace molto, ma non so prepararlo” appuròThomas, osservandolo scrupolosamente. In realtà l’unica cosa che avrebbe voluto dire era: “Newt, è tutto okay tra di noi?”
“Prima o poi ti insegnerò” rispose seccamente il biondo.
A quel punto Thomas sospirò. Non aveva voglia di litigare, specie con Newt.
“Cos’hai?
 Prima mi sei sembrato… ecco, di malumore”
Thomas si sforzò di trovare le parole giuste, cercando di scacciare dalla mente l’assurdo pensiero che Newt fosse geloso di Brenda.
Il biondo, dal canto suo, si decise finalmente ad alzare lo sguardo nocciola, puntandolo su di lui.
“Ti sbagli” lo udì dire, sorprendendolo comunque.
Per un momento, Thomas aveva fortemente immaginato che confermasse i suoi dubbi.
“Ah” una breve pausa per riordinare i pensieri “dunque è tutto okay”
Vi fu un’altra interruzione, prima che Thomas decidesse di giocare d’astuzia. Non era da lui, ma per una volta si rese conto che fosse più importante sapere  cosa avesse  Newt, senza neanche essere del tutto consapevole della motivazione.
“Per un attimo avevo creduto che Brenda non ti fosse molto simpatica”
Newt alzò lo sguardo, smise di lavorare la crema e per un lungo secondo gli lanciò un’occhiata indecifrabile.
In qualche modo, Thomas lo aveva appena colpito e affondato.
Quest’ultimo comprese di aver avuto ragione fin dall’inizio e nello stesso istante si sentì sollevato al pensiero che Newt non ce l’avesse con lui; ma tenesse forse troppo a lui.
Più rilassato e più sicuro di sé, si avvicinò alla ciotola con la crema e con il dito se ne portò un poco alle labbra, sotto lo sguardo attonito dell’altro.
Era calda, cremosa, alcolica, buona.
Sorrise, ma prima che uno dei due potesse anche dire una sola parola, qualcuno, Minho per l’esattezza, lanciò l’ennesimo grido entusiasta.
“STA NEVICANDO! RAGAZZI, NEVICA!”
A quello seguì un frastuono generale, poi le voci giunsero ancor più ovattate.
Dovevano essere usciti tutti in terrazza.
Con sua grande sorpresa, Newt lo fiancheggiò improvvisamente.
Sembrava più sereno, come se il fatto che Thomas lo avesse colto in fallo, più che infastidirlo, avesse alleggerito il suo cuore.
Se solo avesse riflettuto un secondo di più sulla questione, avrebbe compreso cosa avesse improvvisamente messo Newt di buon umore, ovvero la consapevolezza che fosse lì a cercare di chiarire con lui e non in salotto a godersi le attenzioni di Brenda.
Senza volerlo, Thomas aveva appena dichiarato chi fosse la sua priorità tra i due.
“Andiamo?” gli chiese il biondo a quel punto.
Thomas lo osservò qualche istante stupito, poi annuì e sorrise.
Giunsero in terrazza senza preoccuparsi del freddo e con una nuova leggerezza nel cuore, si ritrovarono fianco a fianco, con i nasi all’insù per ammirare quei fiocchi candidi che il cielo stava donando loro, lasciando che si sciogliessero sui loro volti pochi secondi dopo il contatto.
Quando entrambi si guardarono negli occhi, Newt sorrise appena con fare malandrino, mentre l’altro lo fissò interrogativo.
Thomas lo osservò allungare l’indice affusolato verso di lui e sfiorargli le labbra con una lentezza disarmante, mentre il suo cuore prese a battere impazzito nel petto; alla stessa maniera, Newt si portò poi il dito sulle proprie, come se stesse gustando un dolce.
“Avevi della crema di eggnog sulle labbra” gli disse qualche attimo dopo, mentre Thomas sembrava fosse improvvisamente in apnea.
Con la stessa naturalezza di poco prima, Newt fece spallucce e tornò a guardare la neve che scendeva volteggiando dal cielo.
Fu a quel punto che Thomas capì cosa avrebbe desiderato fare veramente e, con sua grande sorpresa per primo, lo fece, appellandosi a tutto il suo coraggio.
Allungò, tentennando appena, la mano, poi afferrò delicatamente quella di Newt e tornò anch’egli ad ammirare il cielo.
Nessuno dei due parlò, né fece nulla per porre fine a quel momento.
Entrambi lo avevano desiderato a lungo.


NEXT: THE DRUNK



Ed eccomi qui con il secondo capitolo della raccolta! Avevo in mente la trama fin dall'inizio, ma causa studio, trovare il tempo per scrivere è stato difficilissimo ed ora non sono nemmeno convinta del risultato >.<
Insomma, non mi piace, ma lascio giudicare voi <3
A tal proposito GRAZIE GRAZIE GRAZIE alle splendide lettrici che hanno recensito la storia o che l'hanno aggiunta alle preferite/seguite/ricordate <3
Un'ultima cosa: l'eggnog sarebbe più o meno l'equivalente del nostro liquore allo zabaione ed è una bevanda della tradizione natalizia inglese/irlandese/americana. Non so perché, ma ce lo vedo proprio Newt a prepararla xD
Un grazie in anticipo a chi leggerà e/o recensirà <3

Un bacio,
Ely 91

 
   
 
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