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Autore: Chloe olsen    04/01/2015    1 recensioni
Zayn e Perrie.
Una cosa in comune.
Tutti e due si sono innamorati di una persona in chatt.
Lei ormai rassegnata non cerca di incontrarlo, forse per paura di rimanere delusa e scoprire che non è quello che gli fa credere che sia.
Lui che cerca senza trovarla.
Lei è sola.
Lui è vuoto ma non perde la speranza.
Genere: Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Un po' tutti, Zayn Malik
Note: Lemon | Avvertimenti: nessuno
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" ehi arrivi? siamo in ritardo. Come sempre del resto. " lessi il messaggio e sorrisi, Faith era a mia migliore amica e per una cosa o un'altra facevamo sempre in ritardo.

" Sto finendo di mettermi la matita e vengo. Agitata? ;) " mi spruzzai velocemente il profumo sul collo e sui polsi e acchiappai la borsa sulla sedia. Sentì il cellulare vibrare per il nuovo messaggio ma non ci feci caso e uscì dalla villa con un sospiro. Eravamo veramente in ritardo.

L'aereo sarebbe arrivato alle 18 e 30 ma Lou non mi aveva ancora mandato nessun messaggio incazzato quindi avevo ancora tempo. Entrai nella Range Rover e partì. No era lontano l'aeroporto ma dovevo prendere anche Faith e quindi ci avrei messo di più. Speravo solo che Lou non mi uccidesse per averlo fatto aspettare quasi un'ora all'aeroporto.

Corsi per tutta la strada che portava all'aeroporto senza che qualcuno mi dicesse nulla, apparte Faith che non la smetteva di aggrapparsi al cruscotto.

Quando arrivammo scesi subito dalla macchina con un salto e corsi per arrivare alle sedie dove sicuramente mi stava aspettando. Lui mi vide da lontano e subito corsi verso di lui saltandogli praticamente addosso poveretto. Gli diedi baci sulla guancia e lo stritolai in un abbraccio. Fortuna che ero in Jeans e non con qualche gonna o vestito, non erano il massimo per arrampicarsi a Koala. Lou mi mise le mani sulle cosce per sorreggermi e io incrociai le gambe.

<< Mi sei mancato cugino. >> dissi con un sorrisone spiaccicato in faccia continuandolo a stringere a me.

<< Lo notato... sono io o ti sono cresciute? >> mi chiese divertito, gli diedi un colpo in testa ridendo.

<< Sono passati due anni dall'ultima volta che mi ai visto cuginetto. Ho 18 anni adesso, sono cresciuta. >> gli feci l'occhiolino e scesi a terra sistemandomi la maglietta che mi lasciava comunque la pancia scoperta.

<< Ti sei fatta un piercing all'ombelico! >>

<< Si e ne ho anche uno sulla lingua, oh l'anno scorso mi sono fatta anche qualche tatuaggio. >> gli feci un sorrisone e presi il trollei perché era il meno pesante e lo presi a braccetto.

<< Non avevi detto che saresti sceso con Josh e i tuoi amici? >>

<< Si ma io ho preso il primo aereo che ho trovato per venire prima da te. So che sei da sola in quella villona e non mi va che tu rimanga da sola a fine estate.>>

<< Non preoccuparti, sono abituata ai viaggi dei miei. Non mi da fastidio stare sola, e poi c'è sempre Theresa e Alfred che si occupano di me. Fidati non sono mai sola. >>

<< Ci si può sentire soli anche se siamo circondati da persone. >>

Risi << Abito a New York Lou! E qua di certo non mi annoio, ho anche amici qui e non mi lamento della mia vita. >>

<< Ok,ok forse sto esagerando. E che mi preoccupo per te. >>

Trattenni un sorriso, non c'è la facevo dovevo dirglielo.

<< A fine estate parto. >> gli risposi con un sorriso.

<< E dove dovresti partire? >> mi chiese confuso.

<< Beh devo andare in un college no? >>

<< Ma io credevo che lo avessi scelto qui a New York. >>

<< Non te lo detto per farti una sorpresa. Vengo a frequentare il tuo college, ho trovato un appartamento decente lì vicino. Anche se non è grande abbastanza per i miei standard. >>

Lou intanto si era fermato e mi fissava, non capivo se era sorpreso o sconvolto.

Mi sa che era sconvolto.

<< Tu non... cazzo è un casino! Come farò a difenderti se sei così! Tutti i maschi ci proveranno e io non voglio che perdi la verginità con uno di loro. Oddio che casino. >>

<< Lou... non ti preoccupare per la mia verginità, già persa. E i ragazzi di Londra sono niente al confronto con quelli che trovi nei locali notturni di New York. Credimi se non ce la fanno loro di certo non ce la faranno quelli lì. E poi di che ti preoccupi? So badare a me stessa alla perfezione. >>

Ok adesso era decisamente sbiancato << Come non sei più vergine! >> esclamò. Alcune persone si voltarono a guardare e io fui costretta a trascinarlo via prima che qualcuno mi riconoscesse.

<< Sta zitto cretino, bella mossa urlarlo in un cazzo di aeroporto pieno di persone. E comunque questo non è il momento di parlare della mia prima volta. >>

Gli feci caricare i bagagli e rimase bloccato a fissare la macchina << Ti prego dimmi che è un sogno. >>

<< Puff no scemo, e adesso sali in macchina. Dopo ti faccio vedere quella che mi hanno regalato mamma e papà prima di partire quest'anno. Se questa ti fa sbavare, beh quella ti fa svenire lì sul colpo cuginetto. >>

Prima di partire i miei mi avevano regalato una Lamborghini nera mettalizzata, credo che lo facciano per i sensi di colpa.

Salì in macchina e subito dopo sentì salire Lou dietro.

<< Ce ne avete messo di tempo! >> esclamò Faith mandando un messaggio e senza guardare nella mia direzione.

<< Lou è rimasto sconvolto per la mia notizia e per l'auto quindi... >>

A quel punto Faith alzò lo sguardo << Mi avevi promesso che ci sarei stata anch'io! Dovevo fargli una foto per la faccia che sicuramente avrebbe fatto! Mi togli sempre il divertimento. >>

Risi, << Ehi signore, ricordatevi che l'interessato e proprio in questa macchina. >> sentimmo Louis esclamare e vidi Faith arrossire. Ok la cotta non gli era ancora passata, e da come Louis non le staccava gli occhi di dosso anche a lui non era passata, però non si erano ancora salutati e questo era un pochino strano.

Misi in moto e per tutto il viaggio quei due stettero zitti così accesi la musica.

Ed Sheeran non mancava mai nelle mie auto. Era inutile, io amavo quel ragazzo e le sue canzoni.

Canticchiai per tutto il viaggio per distrarmi da quei due che non la smettevano di ignorarsi e poi guardarsi di nascosto. Era una cosa snervante.

Presi il telecomandino e schiacciai il pulsante per aprire il cancello << Siamo a casa! >>

<< Cazzo, ogni volta che vengo qui è un trauma. Tu come fai a vivere sola in una casa così grande? C'è persino il rischio di perdersi! >>

Risi << Ti ricordi quando ti eri perso al piano di sotto nella sala giochi? Mia madre stava morendo dallo spavento, poi ti abbiamo ritrovato sulla pista da Bowling a mangiare caramelle per passare il tempo. >>

Rise anche lui << C'è ancora la sala giochi? >> chiese speranzoso.

<< Si ma solo metà. L'altra metà è diventata un centro benessere, con sauna, idromassaggio e piscina coperta. >>

<< Avete una vasca idromassaggio?! >>

Annuì divertita, sembrava un bambino a cui avevano detto che Babbo Natale sarebbe arrivato proprio in quel momento.

Lo guardai scendere dalla macchina e correre a salutare Theresa e Alfred che aspettavano all'entrata, scesi con calma e diedi le chiavi al ragazzo che si occupava delle auto.

<< Ehi Theresa che c'è per cena? >> le diedi un bacio sulla guancia e uno ad Alfred, erano loro i miei genitori, le due persone che mi avevano cresciuta.

<< Quello che ha voluto lei. Hamburger e patatine. Ho preparato anche il Milk Shaek. >>

Le diedi un'altro bacio << Sei unica, domani tu e Alfred vi potete prendere una vacanza. Ho pagato tutto. >>

<< Dove ci manda questa volta signorina? >> chiese tutta eccitata, negli anni che i miei partivano li avevo sempre mandati in giro per il mondo.

<< Mi hai sempre detto che volevi visitare la Spagna. Partirete domani mattina con uno dei miei Jet privati per Barcellona. >>

<< Oh ! >> venni abbracciata stretta, sapevo quanto per lei era importante. Lì viveva la sua famiglia e non aveva ancora visto i suoi nipotini che erano nati due mesi prima.

<< Tu Alfred invece andrai in Irlanda dalla tua famiglia. Ho compagnia adesso non preoccupatevi per me e godetevi la vostra famiglia per un po'. >>

<< Sei anche tu la nostra famiglia. >> mi disse Alfred con un sorriso dolce.

<< Lo so, sono troppo adorabile per non volermi bene. >> ammiccai per farli ridere, e non rischiare di piangere.

Li mandai a fare le valigie e farli andare a cena fuori tutto prenotato e pagato precedentemente.

<< Rimani a cena F? >>

<< Non posso, ho ancora da chiamare e organizzare un sacco di cose per domani e poi ci vediamo domani mattina per fare un po' di shopping. Passa del tempo con Louis, so quanto ti è mancato. >> mi diede un bacio ma io la fermai.

<< Prendi una delle macchine per tornare a casa se vuoi o se no la limo, ma quella da troppo spettacolo. Quindi prendi una macchina. Ci vediamo domani mattina. >>

<< Hai fatto tutto da sola. >> rise e se ne andò senza guardare minimamente Louis.

Quando la porta fu chiusa mi voltai verso Lou che era stravaccato sul divano a fare zapping tra i canali.

Mi misi davanti alla tv per farmi considerare << Ehi! C'è Spongebob alla tv! >>

<< Non mi frega nulla di Spongebob, mi spieghi che cavolo è successo tra te e Faith? >>

Sospirò << Lei mi ha detto di amarmi e io come un coglione non ho saputo dire nulla. E adesso c'è quello che vedi tu, sono un completo casino. >>

<< Ma ti piace? >> gli chiesi con un sorrisino e sedendomi affianco a lui.

<< Certo che mi piace! Ma non funzionerebbe. Io abito a Londra e lei a New York, siamo un pochino distanti, e io non mi ci vedo ad avere una relazione a distanza. >>

<< Non è facile averla, io sono praticamente innamorata di un ragazzo con cui mi scrivo. Io non so il suo nome e neanche il suo aspetto e lui non sa il mio. Ma ti giuro che aspetto ogni sera davanti al computer che mi cerchi per parlare. Lo so è stupido ma con lui riesco a parlare di ogni cosa che mi piace e di quello che sogno, praticamente è diventato un rito. E questa storia va avanti da 1 anno e mezzo. Fidati alle volte e frustrante non parlarci dal vivo ma credo che la lontananza alle volte rafforzi il rapporto se ha delle buone basi. >>

<< Tu hai una relazione a distanza con un ragazzo che nemmeno hai mai visto! >>

<< No! Non ci sto assieme, quello sarebbe strano, è solo un amico di penna. >>

<< Ma almeno sai dove vive? >>

<< Solo quello, abita a Londra, ma è praticamente impossibile che lo incontri visto che Londra non è decisamente piccola. >> scrollai le spalle << Credo che la cosa rimarrà così, io e lui che ci mandiamo messaggi. >>

<< Che cosa deprimente! >>

Risi << Forse un pochino lo è. >> gli diedi una gomitata << Dai andiamo in cucina a preparare, Theresa e Alfred sono già andati via. >>

Passai tutta la serata con Lou che faceva il cretino per risollevarmi il morale, e funzionò alla grande.

Alle 2 precise dopo che Lou era crollato sul divano per aver mangiato troppo cioccolato e bevuto coca, corsi di sopra per vedere se il ragazzo segreto c'era in chatt.

Appena entrata rimasi delusa.

Per la prima volta dopo un anno e mezzo di chiacchierate notturne o mattine come si volevano chiamare, lui era ofline.

Sbuffai chiudendo il computer e andai a mettermi il pigiama.

  
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