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Autore: Juls_    05/01/2015    5 recensioni
Una Touko che si ritrova per le vie di Sciroccopoli a rimuginare sul precoce addio di N, che riesce a ritrovare almeno in parte, visitando i luoghi dove era solita incontrarlo più spesso.
Ma sarà la ruota panoramica ad attirare particolarmente la sua attenzione, dandole quel calore che tanto cerca.
"La ruota panoramica si ergeva in tutta la sua grandezza davanti a lei, mentre ferma, aspettava che qualcuno salisse nonostante l’ora tarda.
E forse, aspettava proprio lei."
Genere: Malinconico, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: N, Touko
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Videogioco
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Ferris wheel: Always with her •••

 

 

 

Dedicata a tutti coloro che ho abbandonato qui,

a tutte le bellissime scrittrici che ho conosciuto ma che con cui purtroppo ho perso i contatti

per via della mia assenza, spero possano perdonarmi un giorno..

 

 

 

Erano passate diverse settimane dal forzato addio di N, che aveva scelto di andarsene senza guardarsi indietro.

Era letteralmente scomparso, volato via confondendosi con le grigie nubi di quel giorno in groppa al suo gigantesco drago bianco, Reshiram.

Touko se l’era visto sfuggire proprio davanti agli occhi e non aveva potuto fare nulla per fermare l’inesorabile scorrere dei fatti. Tutto era accaduto così rapidamente che non aveva ancora avuto il tempo necessario per rendersene conto e reagire di conseguenza.

Quando aveva realizzato che N aveva davvero avuto il coraggio di lasciarla da sola, era ormai troppo tardi. Aveva percorso il corridoio per tutta la sua lunghezza, correndo, nonostante le forse venivano a mancarle dopo la strenua battaglia che l’aveva vista vincitrice, fino ad arrivare faccia a faccia con il vuoto che c’era sotto di lei.

Aveva urlato all’orizzonte il nome del ragazzo, tendendo persino le mani verso la figura che ormai era diventata un punto indefinito, le lacrime agli occhi e la gola secca.

Ma tutto era stato inutile, era come cercare di afferrare delle bolle di sapone, ma queste scoppiano improvvisamente non lasciandoti nulla in mano, se non impercettibili schizzi d’acqua, deludendo profondamente.

Molto probabilmente, se avesse l’occasione di tornare indietro nel tempo non permettendo alla situazione di sopraffarla e lasciarla interdetta, sarebbe salita in groppa al suo unico Pokémon rimasto in salute, Salamence, non permettendo al ragazzo di lasciarla indietro. L’avrebbe inseguito, oh si che l’avrebbe fatto.

 

Era inverno, il vento freddo e gelido le pungeva le guance come le spine di una rosa, quasi volesse anch’esso farle provare la durezza e la solitudine che l’assenza di N le aveva fatto sentire.

Ma fortunatamente, i Pokémon di Touko che non l’avevano mai abbandonata, non l’avrebbero nemmeno fatta sentire sola.

Camminava a passo sostenuto per le strade semi-deserte della pittoresca Sciroccopoli affiancata dal suo fedele Lucario che, corrucciato, pensava a un modo per far rinsavire la sua cara allenatrice che cercava di coprirsi il viso alla meno peggio con l’impermeabile che aveva occasionalmente messo sopra i suoi vestiti estivi.

Quasi si rifiutava di credere che dopo la loro lotta finale Natural Harmonia l’avesse abbandonata lì, appoggiata sulle ginocchia accanto al muso di uno Zekrom esausto in mezzo alle macerie di quel castello ormai distrutto che racchiudeva l’infanzia del principino.

Si rifiutava davvero di credere che N non avesse avuto nessun rimorso nel lasciarla da sola, che l’avesse dimenticata così facilmente e che avesse cancellato il ricordo tutte le volte che le sbucava davanti quando era ancora un allenatrice alle prime armi, facendola adirare con tutti i discorsi strani che le faceva.

Lacrime di rabbia volevano prepotentemente uscire dagli occhi della ragazza, ma lei aveva aumentato la velocità dell’andatura, concentrandosi sui suoi passi e puntando in alto le iridi color dell’oceano, verso il cielo notturno che quella sera era senza stelle.

N se n’era andato proprio nel momento in cui lei si era accorta di provare degli stupidi sentimenti per quell’innocente ragazzo dai capelli color thè verde, come aveva tenuto a precisare lui tempo fa, quando si erano sfidati per la prima volta e lei l’aveva squadrato da capo a fondo, dicendo che le piacevano quei dannati capelli che avevano l’insolito colore delle foglie.

 

Aveva svoltato un altro angolo di quella città che traboccava di ricordi, con l’intento di svuotare la mente facendo una passeggiata notturna, anche se con scarsi risultati.

Lucario la seguiva diligentemente, arrivando alla conclusione che non sarebbe riuscito a  tirarla su in nessun modo. Almeno per quel momento che aveva bisogno di fare i conti con i suoi pensieri.

I suoi occhietti rossi e vispi erano caduti d’un tratto su un’aiuola in particolare del parco, piena di allegre camelie rosse chiuse, quasi per proteggersi dall’oscurità. Consapevole del fatto che quei fiori erano i preferiti della sua allenatrice, un’idea gli balenò in testa, decidendo l’indomani di farle una piccola sorpresa regalandogliene un mazzolino.

Il volto di Touko era stato illuminato per qualche secondo dalle allegre e colorate luci dei luminosi archi del parco giochi, in cui era entrata senza nemmeno accorgersene.

Si sentiva così stupida, così inutile e piccola rispetto a quel mondo che nascondeva il suo N. Di certo non si sarebbe data pace fino a che non avrebbe rivisto quel bambino troppo cresciuto, consapevole del fatto che stava cercando un ago in un pagliaio.

Passò velocemente davanti alla palestra della bionda Camelia, le mani in tasca e i lineamenti seri del volto, interrompendo bruscamente la passeggiata non appena si era trovata a confrontarsi con la costruzione che le aveva fatto scoprire la vera identità di N.

Deglutii, facendo passare nella mente tanti, troppo ricordi di quando ci era salita con lui, giorno che non avrebbe mai dimenticato almeno finché avesse avuto vita.

La ruota panoramica si ergeva in tutta la sua grandezza davanti a lei, mentre, ferma, aspettava che qualcuno salisse nonostante l’ora tarda.

Forse, aspettava proprio lei.

«Buonasera allenatrice.»

Le fitte nubi che coprivano il cielo stellato si erano lentamente diradate, facendo spazio alle luminose stelle e una splendida luna piena che aveva illuminato il volto di un gentiluomo in giacca e cravatta che scrutava Touko con un certa curiosità. La sua voce aveva rotto il silenzio di quella notte, così come i pensieri della ragazza.

«Se desidera fare un giro, l’accompagno volentieri.»

La ragazza fissava in tralice quello strano individuo, non entusiasta all’idea di essere rinchiusa in una cabina con un tizio che non conosceva ma, spinta da una forza superiore, aveva inconsciamente acconsentito. Non si era nemmeno posta qualche domanda sull’identità di quella persona, si accontentò del pensiero che quello fosse un addetto alla ruota panoramica incaricato di accompagnare le persone che non avevano la seconda persona per poter salire.

Non sapeva né il come né il perché, ma si era ritrovata seduta su una delle cabine della ruota panoramica, proprio dalla stessa parte dove aveva scelto di sedersi quando era entrata con N.  Davanti a lei però, c’era un perfetto sconosciuto che scrutava il vuoto fuori dal finestrino.

Di certo, non era la stessa calda sensazione che aveva provato quel giorno.

Appoggiata con un braccio alla ringhiera, osservava il cielo notturno malinconica, con ancora quei pensieri che non avevano proprio voglia di abbandonare la sua mente.

Sarebbe dovuta partire alla ricerca per tenere la mente occupata e non rimuginare sul passato che ormai non sarebbe più potuto tornare.

 

«Argh...»

 

Minuti incessanti erano passati e Touko non aveva fatto nemmeno caso all’urletto soffocato del suo compagno di cabina, tanto era straordinariamente più rilassata e calma rispetto alla rabbia e alla malinconia che aveva.

Era come se qualcuno accanto a lei la stesse confortando con la sua anima e il suo calore.

E, forse, quel qualcuno c’era eccome vicino a lei, come testimoniava lo sguardo scioccato del ragazzo che l’aveva accompagnata.

Una goccia di sudore  gli attraversò rapidamente la tempia, era così spaventato che non riusciva nemmeno a parlare. Non sapeva se ritenersi pazzo o meno ma, anche sbattendo gli occhi più volte poteva distinguere chiaramente una visione quasi surreale.

Una figura semi-trasparente paragonabile a quella di un’entità,  raffigurante un ragazzo dai capelli verdi dallo sguardo sereno e il sorriso amorevole, stava teneramente poggiando la sua mano su quella della ragazza.

 

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Lui non aveva dimenticato e non se n’era andato.

 

Lui, trovava rifugio nei suoi pensieri e si insediava lì.

 

Lui era sempre accanto a lei.

 

Author’s Corner:

Che dire… Un piccolo segno che, nel bene e nel male, questo sito è sempre nel mio cuoricino. E si, so di essere sparita per un tempo incalcolabile e che ho be due long da aggiornare ma la scuola si è fatta più impegnativa e anche altre cose mi hanno distolta da EFP, dopotutto, se qualcuno ha un rimedio per stare dietro a tutto sono tutta orecchie ç_ç

Per chi non mi conoscesse, sono Juls e proprio stasera mi sono fatta coraggio e ho deciso di pubblicare questo piccolo tributo ad una coppia che personalmente amo alla follia.

E’ stata scritta, pensate, nel 2012! Ed è rimasta nelle cartelle del mio pc, completa, fino ad oggi, che ho deciso di revisionarla e regalarla a voi, per farvi passare qualche minuto in totale pace. Non ho corretto molto, quindi il mio stile non sarà del tutto “carino”, ma vi assicuro che sono migliorata tantissimo.

In ogni caso, spero tanto che questa piccola shot, nella quale non viene detto nulla che non si sappia già riguardo a Touko e N possa addolcirvi la serata.

Ringrazio Kikari_ perché a suo tempo era stata lei a mandarmi l’immagine finale e farmi venire in mente di scriverci qualcosa sopra.

E, infine, torno a dedicare questa fic a tutti voi, in modo particolare a tutte le scrittrici dolcette con cui ho perso i contatti ma che ancora penso!

Un bacione,

 

Juls!

 

 

   
 
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