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Autore: Starnie    05/01/2015    2 recensioni
- Ricordati di scrivere qualche lettera.-
- Andiamo Makoto! Non comportarti come se fossi mia mamma!-
- Ti vorremo sempre bene, Rin-chan! -
- Ehi... Mica non tornerò mai più! Su, smettila di piangere... Del resto sei un uomo e i veri uomini non piangono! Piuttosto la persona che dovrebbe piangere è la mia così detta "migliore amica".-
- ... Non serve. Saremo unite dall'acqua. -
- ... Sai, alle volte credo che tu abbia l'acqua nel cervello. La tua assenza di sensibilità mi lascia senza parole.-

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Pairings : Nagisa/Fem!Rei | Fem!Rin/Makoto/Fem!Haruka | Sousuke/Fem!Rin/Aichirou
Genere: Commedia, Sentimentale, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Haruka Nanase, Makoto Tachibana, Nitori Aiichirou, Rin Matsuoka, Sosuke Yamazaki
Note: Lime, What if? | Avvertimenti: Gender Bender, Triangolo
Capitoli:
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Tutti gli uomini sognano. Non però allo stesso modo. 
Quelli che sognano di notte nei polverosi recessi della mente 
si svegliano al mattino per scoprire che il sogno è vano. 
Ma quelli che sognano di giorno sono uomini pericolosi, 
giacché ad essi è dato vivere i sogni ad occhi aperti 
e far sì che essi si avverino.


 (Thomas Edward Lawrence )

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L’acqua della piscina era così cristallina da scatenare in lei il solito richiamo irresistibile da farla spogliare e tuffare senza pensare due volte.
Il rumore dell’acqua e il suo abbraccio erano ciò che più la facevano rilassare sulla faccia della terra.
- Haruka. - fece una voce sin troppo familiare.
La ragazza fece saettare il suo sguardo lungo i bordi della vasca e la vide - Rin... -
- È bello qui, vero? Questo è il nostro futuro. Non vedo l’ora di poter scontrarmi contro di te quando diventerò professionista. -
- Non mi interessa. -
- Hai talento, deve interessarti. -
- Io voglio essere libera di fare ciò che voglio. -
- ... Haru, nuota per me.-
Stava per risponderle fin quando sentì qualcosa trascinarla in basso: delle alghe si legarono ai suoi piedi.
Sentì l’aria mancarle e la visione oscurarsi.
Riaprì gli occhi e si accorse di ritrovarsi nel suo letto, nella sua stanza d’albergo, mentre la sua mano destra continuava ad essere tesa verso l’alto: in quel momento realizzò di aver sognato. Istintivamente cercò Makoto con lo sguardo e vederlo dormire serenamente nel letto di fianco al suo la tranquillizzò leggermente, per quanto sentisse ancora il suo cuore battere forte per lo spavento visto che mai le era capitato che l’acqua le fosse così ostile. Così decise di alzarsi e di infilarsi nel letto dell’amico.
Poggiò il capo sul petto di lui e si fece cullare dal battito del cuore e dal suo respiro che , per le sue orecchie, divennero quasi una vera e propria ninna nanna, tanto che il sonno e il torpore la ricatturarono nuovamente.

- Haru! ... Su, Haru! Svegliati! - esclamò un Makoto decisamente imbarazzato dato che tutto si aspettava tranne che svegliarsi con la ragazza che gli piace, non solo nel suo letto, ma anche appoggiata a lui.
- Oh, buongiorno. - fece la corvina stropicciandosi gli occhi e fissandolo con assoluta tranquillità, per poi sollevare leggermente il busto e tentare di alzarsi, peccato che venne bloccata - Makoto, cosa succede? - chiese giustamente, visto che le grandi mani dell’altro si erano fermate sul suo polso.
- Ieri, mentre eri via, è successo qualcosa? -
Haruka scosse la testa - Ho fatto solo una corsetta. -.
L’altro la fissò costernato - Sicura?... Non è da te avere un contatto fisico con le persone. - del resto ogni volta che i due hanno dormito insieme, sin da piccoli, la ragazza era solita dargli la mano solo ed esclusivamente quando era preoccupata per qualcosa.
- Avevo semplicemente freddo. -
Il ragazzo sospirò e le sorrise come sempre - Allora iniziamo a prepararci. Una gara ci aspetta! - preferì terminare lì il discorso, avendo capito che l’argomento in questione era qualcosa che voleva tenere per sé e lui, per quanto l’amasse e volesse che questa si sfogasse con lui, ne rispettava sempre i silenzi. Così le lasciò il polso e la vide andare a prepararsi in bagno, mentre, il suo sguardo, scese su quella mano con cui l’aveva toccata, la portò alle labbra e la baciò.

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La mora camminava con passo quieto, visto che stava per iniziare la gara per la quale si era qualificata e, al suo fianco, comparve la persona che avrebbe voluto vedere meno al mondo - Haru! - esclamò, dandole una pacca sulla schiena.
- Rin. - fece con ben poco entusiasmo.
- Allora? Senti l’adrenalina scorrere dentro di te? -
- E perché mai dovrei sentirla? -
- Ah, sei senza speranza. Scema, la gara di oggi potrebbe essere cruciale per il nostro futuro! Hai già scelto cosa fare dopo il diploma, no?- notando lo sguardo interrogativo dell’altra continuò - Sai, dopo le regionali sono sta contatta da un sacco di scouts. - 
- Rin, è il turno della tua batteria. Dovresti muoverti. -
- Oh, hai ragione! Ne parliamo dopo. - e si allontanò correndo, facendo si che la mora potesse tirare un sospiro di sollievo.
Terminato il corridoio, osservò attentamente la gara dell’amica: era così luminosa, vivace e piena di energie come non l’aveva mai vista.
Era così libera da suscitarle quasi invidia.
Nel momento in cui il cartellone segnò la sua qualificazione al primo posto, i suoi occhi scivolarono verso gli spalti urlanti della Samezuka e notò, nel corridoio opposto al suo, Yamazaki che osservava con un bel sorriso il trionfo dell’amica e, poco dopo, lo vide andar via.
Liberata la piscina dalla prima batteria, toccò al gruppo di Haruka.
La mora si mise in posizione, aspettando il via e, appena la pistola sparò un colpo, si gettò in acqua senza alcuna esitazione.
Percorse la piscina a grandi falcate, mentre più continuava a nuotare più sentiva il suo corpo appesantirsi e , nella sua mente, comparve la visione dell’incubo che aveva avuto quel giorno.
Andò totalmente in panico, sentendo il respiro venirle meno, così si fermò di scatto e iniziò a respirare e a fissare il soffitto, destando grande perplessità nei suoi conoscenti, venendo squalificata dalla gara.
Tornata in silenzio non lo spogliatoio, non tardò ad arrivare Rin a ringhiarle contro - Haru! - la prese per il colletto della giacca - Che cazzo credi di fare? -
- Non sono questioni che ti riguardano. -
- Invece mi riguarda eccome! Oggi c’erano gli scouts a guardare! 
Haruka abbassò lo sguardo - E allora? Pensi che siccome c’erano gli scouts a guardare la cosa potesse stimolarmi a fare nuovi record per impressionare loro e il pubblico? Non è questo il motivo per cui nuoto. -
La rossa spalancò gli occhi - Allora perché nuoti? -
L’altra iniziò a fissarla - Nuoto per i miei amici. - che neanche a farlo di proposito in quel momento comparvero alla soia dello spogliatoio.
- E allora nuota per i tuoi amici e per il tuo bene! Non capisci che come ti comporti può avere effetti per il tuo futuro? Non hai un sogno da raggiungere? Prendilo più seriamente!- le prese una mano - Sono sicura che.... - e poi venne brutalmente interrotta dall’altra che la cacciò via con un braccio.
- Sei tu quella che non capisce! Quale sogno! Quale carriera! Sei tu l’unica che è ossessionata da tutto questo! Io non sono te! Sono stanca di sentirti parlare da tutto questo tempo di scouts, università o quanto altro.Sei irritante! Non ti sopporto più! Devi farti una ragione che siamo diverse! Per me nuotare è un piacere, non rappresenta il mio futuro! E, soprattutto, devi piantarla di impormi i tuoi sogni e le tue aspettative! Sono stufa! Il mondo non gira tutto intorno a te, non posso seguire sempre le tue aspettative! - urlò Haruka contro, dando un pugno all’armadietto lasciando Rin totalmente sbigottita e senza parole, tanto da darle le spalle e dirigersi fuori dallo spogliatoio, accorgendosi della presenza della sua squadra, decisamente sbigottita anche questa.
- Haru... - sussurrò il capitano dell’Iwatobi, fissandola tristemente, seriamente preoccupato per lei.
- Ragazzi... - fece con calma ritrovata - Domani nuoterò la staffetta mista con voi. Sono arrivata qui solo per questo. -
- Lo so che non sei come me, lo so che il mondo non può sempre girare intorno a me e al mio volere, però... Non posso lasciarti distruggere il suo futuro... E non posso sopportare tu distrugga anche il mio con la tua indecisione.- sussurrò Rin sollevando lo sguardo e dirigendosi in direzione di Haruka - ... Visto che non hai intenzioni di prendere posizione, adesso tocca farlo a me. - così si mise in mezzo al gruppetto appena formatosi, per poi afferrare il colletto della giacca di Makoto.
- Rin? Stai bene? - chiese il ragazzo decisamente preoccupato, visto che era palese che le parole della mora l’avessero distrutta.
- ... Mai stata meglio. - e in quel momento lo attirò a sé e lo baciò sulle labbra.
Makoto non capì minimamente cosa stesse succedendo e non reagì, mentre Nagisa coprì prontamente gli occhi di Rei.
- Cosa significa questo, Rin? - chiese Haruka.
- Che ho deciso di giocare fino in fondo e di non nascondermi. Visto che qui, l’unica codarda, sei tu. - replicò tempestivamente dopo essersi staccata dalle labbra del ragazzo - per poi andarsene e non dare all’altra tempo di reagire. Allontanatasi di fretta, sentiva ancora la rabbia in corpo e il suo viso scottare.
Aveva baciato Makoto.
Ancora stentava a credere quello che aveva appena fatto, ma del resto lei era così: se provocata perdeva il controllo e ora, il giorno seguente, le sarebbe toccato guardare Makoto in faccia e dirgli tutto.

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Quella notte Rin dormì poco ma, fortunatamente, questo non intaccò la sua performance e il giorno seguente vinse un’altra gara, questa volta sullo stile a farfalla.
Uscita dalla piscina venne accolta dalle grida festose della Samezuka, del pubblico e dai flash dei fotografi: tutte cose che le facevano gonfiare l’ego.
Non fece che sorridere ai suoi compagni di squadra, visto che stava cercando con tutta se stessa di evitare di cercare tra il pubblico l’Iwatobi, visto ciò che era successo il giorno precedente.
- Rin-senpai! Sei stata splendida! - esclamò Aichirou estasiato.
- Ti ringrazio. - sorrise orgogliosa.
- Senpai... Possiamo allontanarci un attimo? Vorrei parlarti di una cosa. -
- Ok... - fece meravigliata e seguendolo - Allora Ai, cosa succede? -
- Yamazaki, è strano... Prima l’ho visto mentre nascondeva in una tasca della giacca uno spray antidolorifico. -
- Ah... Questo spiegherebbe tante cose e, soprattutto, il suo non essere qui. Vado a cercarlo immediatamente. - scompigliò i capelli del kohai - Ti ringrazio per avermi avvertita. - e gli sorrise, per poi scappare nello spogliatoio, mettersi la tuta e andare a cercare il ragazzo per l’edificio. E dopo un po’ lo trovò seduto ad una panchina di fronte ad un distributore, mentre si reggeva una spalla e aveva uno sguardo perso. - Finalmente ti ho trovato! Certo che sei un bell’amico: la tua migliore amica gareggia in una gara che mette in ballo il suo futuro e tu non fai neanche il tifo per lei, vergognati. - ridacchiò, ma non avendo risposta, continuò - Sou, ci sei?!- e gli passò una mano davanti agli occhi.
- Oh, Rin. Dimmi. -
- Ti è successo qualcosa? Ai è preoccupato per te... E a dirtela tutta lo sono anche io. - fece con tono calmo, sedendosi al suo fianco.
- No, va tutto bene. - asserì senza guardarla negli occhi.
- Non credo proprio: salti gli allenamenti, alle volte durante i tuoi esercizi sembri bloccarti e, con tutta onestà, non hai per niente una bella cera. Sousuke, non dirmi che tu non stai... -
- Smettila! Ti ho detto che sto bene! - la interruppe gridando.
Rin sospirò e si alzò. Avvicinatasi al distributore, scelse la bevanda preferita dell’amico e gliela lanciò - Prendila, offro io. -
L’altro cerco di afferrarla, ma invano: la coca cadde per terra, visto che sentì un rumore lancinante alla spalla.
- Ti sei infortunato la spalla,vero?... Fa vedere! - fece con tono serio, avvinandosi al moro e tentando di aprirgli la giacca della tuta.
- Fermati! - le urlò, cercando di bloccarle i polsi, inutilmente visto che la ragazza era stata pronta e la sua spalla era ormai esposta.
- Stupido, da quanto tempo va avanti? È ridotta malissimo... - e gli toccò la spalla infortunata ormai rossissima.
- Non ti preoccupare, mi fa male solo da stamattina. Non è messa male come sembra. - disse lui a sua volta, ostentando un tono calmo.
- Non mentirmi! - gridò la rossa - Non sono stupida. Non ci si può ridurre in questo stato in poche ore. -.
Sousuke sospirò con tono di rassegnazione e, finalmente, si decise a fissarla negli occhi - A quanto pare non ti posso nascondere nulla... - il suo tono era il solito, calmo e caldo, mentre sul viso gli era apparso un abbozzo di sorriso - È successo due anni fa per colpa di eccessivo allenamento. - 
- Ma mi avevi detto che eri già stato contattato dagli scout e che dovevi andare nell’università di ... -
La interruppe - Scusami, in realtà era tutta una bugia... Non ho un posto in cui devo andare... Che ne dici di parlarne per bene da qualche altra parte? -.
Una Rin sempre più sconvolta si limitò ad accennare col capo, così il ragazzo si alzò e le tese la mano che non fu presa dalla ragazza, del resto doveva aspettarselo, le aveva mentito, così iniziò a camminare, girandosi di intanto in intanto per capire se lei lo stesse seguendo o meno. Arrivati nel cortile interno della struttura, i due si addentrarono in un giardinetto senza gente e fermatisi lì si fissarono per un po’.
A rompere il silenzio fu Rin - Bene... Adesso dimmi, perché mi hai mentito? Perché ti sei trasferito alla Samezuka? Dimmelo Sousuke! E soprattutto dimmi perché ti sei ridotto in quel modo!- la sua angoscia era palpabile dal tono di voce.
Il moro fissò per un attimo il cielo, per poi posare gli occhi sulla ragazza - Sai, ti ho sempre vista come una degna rivale, nonostante tu fossi donna. Entrambi abbiamo sempre mirato a dare del nostro meglio nelle nostre rispettive categoria, cercando di ergerci tra i migliori pur di dimostrare il nostro valore. Ricordo ancora come davi il tuo meglio quando compitavamo in qualsiasi ambito: che fosse la morra cinese, un videogioco o qualsiasi altra sfida, davi il meglio di te solo con un rivale. Ed è questo che mi sono ritrovato a pensare quando ti trasferisti all’Iwatobi ansiosa di poter fare la staffetta mista con i tuoi amici... Non mi sono sognato di fermarti, perché volevo il meglio per te e se quella occasione era buona per la tua crescita come atleta, io non potevo che essere il tuo primo sostenitore. Oltretutto, in quel modo, avremmo avuto modo per sfidarci e testare i nostri progressi. Così, come hai deciso di impegnarti, arrivando persino ad andare a studiare in Australia, così ho fatto io, dando tutto me stesso al nuoto. Persino quando hai interrotto ogni contatto, ho avuto fede in te e nei tuoi obiettivi, continuandomi ad allenare in modo sempre più estenuante, sempre di più. Tutto perché il mio sogno di diventare un nuotatore professionista in ambito internazionale e poter nuotare con te al mio fianco, non faceva che darmi forza. Peccato che... - qui abbassò lo sguardo - I miei gesti avventati iniziarono a dare i loro frutti, facendo si che iniziassi a sentire dei leggeri dolori alla spalla che ignorai, dato che volevo continuare ad essere il migliore di tutti. Ma alla fine dovetti rassegnarmi quando la mia spalla si ruppe del tutto. E proprio quando avvenne ciò, seppi da Kou che eri tornata. - sospirò. - Non me la sentivo di vederti, non avrei mai sopportato che potessi vedermi in questo stato, così iniziai a darmi da fare con l’alternanza tra gli allenamenti e la riabilitazione, non riuscendo più a competere facendo si che molti miei compagni di squadra iniziassero a sorpassarmi... Ogni giorno che passava non facevo altro che prendere consapevolezza della mia condizione e che ormai avrei dovuto dire addio al mio sogno: dire addio al nuoto. -
- Dire addio al nuoto? - chiese la ragazza meravigliata.
 Si, ma prima di fare ciò, volevo vederti nuotare un’ultima volta visto che tu condividevi il mio stesso sogno. Così venni a guardarti alle regionali dello scorso anno, trovando una persona totalmente diversa da quella che non vedevo da qualche anno. Avevo il ricordo di una ragazza forte e tenace, in grado di superare ogni difficoltà con un bel sorriso arrogante stampato sul volto. -
- Ehi! - lo interruppe la diretta interessata, fissandolo male.
- Peccato che quella che vidi fu una ragazza fragile e distrutta. Una persona totalmente diversa da quella che era un’amica così preziosa che avevo considerato sin da piccolo come una sorella. Così dopo la tua gara corsi, cercando di raggiungerti per parlarti e tentare di aiutarti. Volevo capire cosa ti era successo, ma nel momento in cui sentì che volevi rinunciare al nuoto restai totalmente pietrificato da non riuscire a proferire parola e a fermarti. Dopo che tornasti negli spogliatoi, tornai ad assistere alle altre gare e notai che partecipasti alla staffetta mista con Nanase e gli altri e magicamente sembravi essere diventata un’altra persona. Ricordo ancora la tua performance, era splendida e, soprattutto, ricordo ancora come sorridevi mentre abbracciavi i tuoi amici... In quel momento nacque nel mio cuore ormai vuoto una nuova speranza, un nuovo sogno: volevo nuotare con te e cercare di capire cosa ci fosse di così tanto speciale nello nuotare con i propri amici. - fece una pausa - Io smetterò di nuotare, ma prima di farlo voglio comprenderti meglio, esserti più vicino... Potermi fregiare per bene del nome di tuo “Migliore amico”.-
Quelle ultime parole ebbero l’effetto di colpirla a fondo, così senza pensarci due volte lo prese per il colletto della giacca e urlò - Idiota, perché non me l’hai detto prima? Perché me l’hai nascosto? Proprio in nome della nostra amicizia avresti dovuto dirmelo! Scemo, scemo, scemo!- e si aggrappò a lui con tutte le sue forze, mentre sentiva i suoi occhi che si riempirono di lacrime.
Sousuke sorrise gentilmente - Perché so... - e una sua mano si posò sulla guancia della ragazza - .. Che avresti pianto. -
- Cosa stai dicendo?... Io... Io... Non sto piangendo!- replicò stringendosi a lui, mentre le lacrime iniziarono a solcarle il viso. Cercò di trattenersi, ma invano. E per orgoglio scostò la mano e appoggiò la testa al suo petto. Il solo pensiero di lui che si era ridotto in quello stato per mantenere la promessa che si erano fatti da piccoli, le spezzava il cuore.
Il moro l’abbracciò e le passò una mano tra i capelli - Su, adesso calmati. Non serve piangere sul latte versato. -
- Non sto piangendo, piantala! - gli sbraitò asciugandosi le lacrime con il braccio e fissandolo con occhi sicuri.
Sousuke ridacchiò, appoggiò la sua fronte a quella di lei - Adesso è meglio andare, presto inizierà la staffetta.-
- Non puoi nuotare, non nelle tue condizioni! Potresti non poter più nuotare! -
- Mi sta bene. Quello era il mio obiettivo dall’inizio. -
Rin scosse la testa - Non te lo permetterò! -
- Finalmente formeremo un team con Nitori e Mikoshiba, lasciami nuotare. - asserì con massima calma, sfiorandole nuovamente una guancia.
- No!... Non posso distruggerti... Non voglio che tu stia male. - per quanto fosse arrabbiata e per quanto tentasse di fronteggiare lo sguardo dell’altro così vicino al suo, la sua voce era chiaramente spezzata dal dolore.
- Ti prego, lasciamelo fare. Per un’ultima volta voglio nuotare mettendoci tutto me stesso. -
- Io... - sussurrò l’altra in risposta, per poi voltare il viso appena sentì una voce che conosceva benissimo: erano arrivati Aichirou e Momoko.
- Rin-senpai! Anche io voglio nuotare con te! È il mio desiderio più profondo da quando ho visto le regionali l’anno scorso! Mi sono allenato tanto e grazie all’aiuto di Yamazaki senpai oggi mi è stata data questa occasione che ho sempre sognato e che mi ha sempre stimolato a dare il meglio di me. - fece Nitori, fissando i due davanti a sé.
- Su senpai! Noi siamo il team straordinario della Samezuka! Il nostro legame è il nostro potere! E da un grande potere derivano anche grandi miracoli oltre che grandi responsabilità! Perciò andiamo e mettiamocela tutta. - asserì Momoka.
- Li hai sentiti, Rin? Su, andiamo e mostraci “una vista straordinaria”, come sei solita dire. - concluse Sousuke, staccandosi da lei e regalandole un bel sorriso.
Tutte quelle parole ebbero l’effetto di far piangere ancora di più il capitano del team femminile per la commozione di aver finalmente trovato dei compagni con cui fare la tanta sognata staffetta ed esclamare con tono secco - E va bene... Ma azzardatevi a farmi fare brutte figure e vi mordo a sangue!-.
Tutti risero e Momoka e Aichirou iniziarono ad avviarsi.
Sousuke le porse la mano che, questa volta, la ragazza prontamente accettò. Mentre camminavano gli fissava le spalle e le lacrime, nonostante tutto, non riuscivano a fermarsi. Così il moro si bloccò e le disse - Sei proprio una una piagnucolona. - e le asciugò le lacrime sul viso con le mani - Cosa devo fare con te. - e senza preavviso, posò un morbido bacio sulle labbra. Il contatto durò poco e quando si staccò da lei, il ragazzo ridacchiò e le disse - Perfetto. Adesso hai smesso di piangere... Anche se dovresti toglierti il vizio di avere gli occhi aperti quando la gente ti bacia. -
Rin smise di piangere immediatamente e sentì il suo viso riscaldarsi, oltre che il cuore battergli all’impazzata - Io... S-Scemo! Che hai fatto!... E non darmi lezioni su certe cose! - fece nel momento in cui iniziò a prendere coscienza della situazione, per poi dargli un calcetto alle gambe.
Sousuke rise, prendendole nuovamente la mano - Andiamo. -
- Tsk. - fu l’unica risposta della rossa, mentre si fece tranquillamente prendere la mano e girò il volto dall’altro lato. I suoi occhi , però, si posarono sul profilo di Sousuke, mentre il cuore le martellava forte nel petto. Anche questa volta, il bacio del moro era stato dato per zittirla, eppure non riusciva a capire perché un bacio dato da quello che lei ha sempre considerato il suo migliore amico, le fosse piaciuto così tanto e , soprattutto, la facesse sentire stranamente... Felice. Mentre, stranamente, il bacio che il giorno prima aveva dato alla persona di cui si era definita innamorata, a parte metterla in imbarazzo, non aveva sorbito il minimo impatto su di lei.
Tutto ciò l’aiutò a comprendere una cosa: forse Momoka aveva ragione quando le diceva che Sousuke non le era così indifferente come credeva.

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Che dire, vi ho fatto aspettare due settimane, ma almeno vi siete beccate un bel capitolo lungo <3
Spero che sia stato di vostro gradimento e colgo l'occasione per farvi gli auguri di Buon Anno ~

   
 
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