Capitolo
10
Damon's
POV
Siamo
tornati a New York da una settimana, come anche i
miei. L'esperienza a Mystic Falls ha turbato sia Elena che me, ma
stiamo bene. Vogliamo
cercare di mantenere il nostro "interesse reciproco" segreto ancora
per un po', e per quanto questo possa essere eccitante, ha i suoi
aspetti
negativi. Ogni sguardo che ci lanciamo deve essere neutro quando siamo
in
presenza di altra gente, specie la mia famiglia; il problema
è che nemmeno un
semplice sfiorarsi tra me ed Elena è innocente o privo di
qualche scintilla. Mi
sento strano quando sono con lei, come se qualcosa sul petto mi stia
forzando
così forte che rischio di esplodere; so che avevo detto che
era amore, ma non perché
ne sia sicuro..solo che non so che altro nome dare ad un'attrazione e
ad un sentimento
così intenso. Si dice nel classico luogo comune che "lo senti quando sei innamorato"..ma
esattamente cosa dovrei sentire?
Perché
percepisco tante cose, forti, travolgenti, passionali,
possessive..è questo
l'amore? Anche non riuscire nemmeno a guardarla senza reprimere la
voglia che
ho di lei? E che si intenda: non parlo del sesso, o almeno non solo di
quello. E'
di più: è aver voglia di sentirla ridere,
parlare, respirare; sono curioso di
sapere qual è il suo film preferito, cosa le fa paura e cosa
la rende felice. Voglio
vedere le sue foto da piccola e meravigliarmi di quando sia la stessa
infondo..perché
so che è così. Accidenti...sono spaventato ed
euforico allo stesso tempo.
Sto per uscire, ho promesso agli altri che li avrei visti
oggi..è un po' che
non passiamo del tempo insieme. Non che mi lamenti con chi
invece ho trascorso le mie giornate. Anzi.
Incamminandomi verso la macchina, vedo Elena intenta a potare alcune
piante del
nostro giardino; è concentrata, grande lavoratrice, piena di
terra
ovunque..bellissima. Non resisto, mi avvicino, anche solo per
salutarla. E' di
spalle e non mi ha visto; do uno sguardo alla porta di casa e alle
finestre,
cercando possibili occhi indiscreti, e subito dopo l'afferro da dietro.
"Oddio,
Damon! Mi hai fatto prendere un
colpo!"
"Scusa..volevo
solo salutarti. Sto uscendo"
Si
volta con le mie braccia ancora a circondarle la
vita. Ci guardiamo
"Ciao
Virginia"
"Ciao"
sorride
"Ti
dai da fare eh?" le dico togliendole un
po' di terra dal viso
"Già..a
differenza di qualcuno che invece va a
bighellonare tutto il giorno"
"Mea
culpa"
Ridiamo
entrambi.
"Con
chi ti vedi?"
"Con
gli altri, non ci siamo visti per un po'. Sai
com'è..ero a bighellonare
con la mia
ragazza"
"La
mia ragazza?"
Annuisco
"Oh..va
bene"
"Solo
va bene?"
Si
morde un labbro "Va benissimo!"
Mi
chino su di lei e la bacio, e me ne frego di chi può
vederci. Lei ricambia; probabilmente i suoi pensieri sono lo specchio
dei miei.
"Ora
vado"
"Ok.
Ci vediamo stasera"
"Ciao
piccola"
Con
un bacio sulla guancia, mi saluta ed io monto in
macchina.
E' ormai una ventina di minuti buoni che i miei amici mi tartassano con
"ma dov'eri?" "non ci si comporta così" e bla-bla-bla. Più
che dire che mi dispiace non saprei che altro fare.
"Ok,
ragazzi, ho capito. Ma ora sono qui, no? Godiamoci
la serata e basta"
"Sono
d'accordo. Insomma avrà avuto da fare, ma
ora è qui. Ci divertiamo" interviene Rebekah
E'
proprio lei dopo pochi secondi ad avvicinarsi a me
"Allora..tanto
occupato eh?"
"Già.."
"E
dimmi..con cosa? Con..chi?"
"Oh,
niente di entusiasmante"
"Fallo
giudicare a me. Racconta"
"Non
credo sia affari tuoi, in ogni caso, Rebekah"
"Rebekah?
Ah! E che fine ha fatto "Becks"?"
"Chi?"
"Becks!
Il nomignolo che mi avevi dato..mi hai
sempre chiamata così"
"Scusa.
Neanche lo ricordavo"
"Beh,
puoi farti perdonare..e so già come"
Struscia
la sua mano sul mio petto, per poi farla
ricadere lentamente sempre più in basso.
La blocco.
"Meglio
di no"
"Perché?
Ti vedo pensieroso..posso alleggerirti un
po'" mi dice con malizia
"No,
Rebekah"
"Dico,
ma che ti prende?"
"Mi
prende altro..."
"Chi
è?"
"Come?"
"Chi
è la puttanella che ti scopi ora?"
Fino
a dieci, Damon..conta fino a dieci...
"Non
so di cosa stai parlando"
"Ah
no? E allora che c'è? Non ti eccito più come
prima?"
"Smettila,
Becks.."
Ci
fulminiamo con uno sguardo.
Ma che problema ha? Siamo stati a letto un paio di volte, forse alcune
di più;
ma non le ho mai promesso una storia d'amore né tantomeno
che significasse
qualcosa. E lei si è comportata come me.
Apre la bocca per parlare ma si ferma e volge lo sguardo alla porta
d'entrata. Incuriosito,
mi volto anch'io e vedo fare il loro ingresso...Elena
e Caroline!
Alla grande.
"Oh
bene!" fa Rebekah
"Che
c'è? Chiede Finn
"C'è
la cameriera che lavora a casa di Damon, con
quell'insulsa bionda Forbes. Dio, ma le fanno anche entrare?"
"Piantala..
è un locale pubblico. E poi sono brave
persone"
"Che
c'è Stef? Ti scaldi per la tua Care?"
"Falla
finita" intervengo io "E' anche
amica mia, come pure Elena"
"Ah,
Elena..è
questo il nome dell'inserviente? Chissà che cazzo di
famiglia deve avere solo
per averle dato questo nome"
Sta
esagerando. Cerco di stare calmo per non fare una
scenata. Vedo però Stefan accorgersi del mio nervosismo.
"Vado
al bancone a prendere da bere, e parlare con
le mie amiche. Vieni Stef?"
"Certo"
mi dice il mio amico con una pacca sulla
spalla, segno di quanto abbia capito.
E' la nostra complicità.
Avvicinandoci
al bancone, notiamo Caroline accorgersi
di noi e fare un gesto con la testa nei nostri confronti; forse per
avvertire Elena.
"Signore.."
"Ehi!"
dicono entrambe voltandosi
"Che
fate?"
"Ordiniamo
qualcosa da bere"
"Bene,
anche noi. Offro io" dice Stefan
sorridendo a Caroline.
Ce
la faranno mai? Come la fanno complicata. Stef,
baciala e falla finita! Andiamo!
Mentre la "coppietta" felice si scambia due chiacchiere fra sorrisi e
sguardi, io mi occupo del resto.
Mi volto verso Elena e la scopro intenta a guardarmi.
"Ciao"
"Ciao"
risponde con un sorriso che rischia di
uccidermi
"Dunque..che
fai qui?"
"Oh,
beh..Caroline è venuta a casa. Mi ha chiesto
di uscire ed ho accettato. A quanto pare avete poca
originalità per essere in
una grande metropoli"
"Forse"
Ride
e mi guarda. Mi avvicino fino a portare le mie
labbra al suo orecchio
"Sei
bellissima.."
"Grazie"
deglutisce
"Sai
che il bagno dei dipendenti è sempre libero? Potrei
fartelo vedere se non ci credi.." le sussurro
"Ora?"
Torno
a guardarla. Annuisco, mordendomi il labbro per stuzzicarla.
Funziona. Posa lì i suoi
occhi.
"Se
non puoi farne a meno..prima però prendo il
mio drink"
"Ok"
Casualità,
arrivano i nostri shottini, ma Elena si
blocca.
"Ehm,
potrei avere un acqua tonica?"
"Un
acqua tonica? Fai sul serio, Elena?" dice
Caroline allibita
"Sì..uhm,
non mi va di bere alcolici"
"Sei
sicura?" le dico "Insomma..uno non
ti distrugge mica.."
"Lo
so, ma non ne ho voglia"
"Ok.
Bene. Almeno so di non essermi innamorato di
un'ubriacona"
"Cosa??"
Oddio.
Oh porco..No.
Non l'ho fatto.
"Eh?"
"Che
hai detto?"
Prendi
tempo. Stai calmo. Porca miseria!!!
"Ehm..che
non sei un'ubriacona!"
"Prima.."
"Che
va bene così.."
"Dopo!"
Faccio
un grande respiro, abbassando lo sguardo. Sto fermo.
"Damon?"
Mi
alza il viso con due dita sotto il mo mento. Siamo occhi
negli occhi
"Dimmelo.
Ti prego.."
Respiro
ancora, avendo la sensazione di scoppiare. Poi mi
rendo conto che scoppierei se non glielo dico subito. Ora. Adesso.
"Sono
innamorato di te"
le sussurro sottovoce, in modo che
nessuno mi senta.
Lei
mi fissa, ma non parla. Non dice niente. Non ride. Non
urla. E' quasi..indifferente.
"Assurdo
no? Tu sei così diversa da me, e non ci conosciamo
da tanto. Abbiamo iniziato questa cosa da poco, eppure insieme abbiamo
vissuto
esperienze che non si limitano ad una cena, o ad un bacio..ad una notte
di
sesso. Ci siamo rivelati ferite, e rancori, cose belle e brutte. E per
la prima
volta apro il cuore ad una persona e lei sta zitta. Scusa, mi sento un
deficiente..è solo che-"
"Pure
io.."
"Come?
Tu non sei così, tu sei-"
"..Innamorata
di te"
Non
riesco a farne a meno. Sorrido. Non è romantico,
né
da film strappalacrime. Ma sorrido. Anche lei. E' felice. Siamo felici.
La prendo per mano
"Vieni
con me. Il bagno non può aspettare"
Lei
ride, e riesce a malapena a prendere la borsa, perché
la tiro verso il retro del locale. Deve essere mia. Chi se ne frega
dove,
scommetto che non importa nemmeno a lei. La sbatto in modo "delicato"
sul muro adiacente alla porta della nostra meta e la bacio. Molla la
borsa e
porta le sue mani attorno al mio collo a stringerlo.
Apro le sue labbra con la lingua, per poi iniziare una danza umida,
passionale
e..innamorata. Scendo a baciarle il collo, mentre lei geme.
Ho bisogno di una cosa, però.
Riporto il viso di fronte al suo, a sfiorarci con le fronti
"Ridimmelo.."
"Sono
innamorata di te"
"Ancora"
chiudo gli occhi
"Ti
amo, Damon.."
La
guardo, perso in lei
"Anche
io ti amo"
"Ho
bisogno di te"
Guardo
la porta del bagno
"Vieni.
Lungi da me farti attendere"
Raccolgo
la sua borsa da terra, ma alzandomi noto due
cose: una lettera nella sua borsa, e dei lividi sul suo addome,
mostrati dalla
maglietta alzata.
"Hai
dei lividi.."
Lei
si abbassa furtivamente la maglia, e sembra..nel
panico
"Beh,
sai perché.." sfugge al mio sguardo
"Non
lì..non li avevi lì prima"
"Sì,
invece"
"No,
Elena. Chi è stato?"
"Nessuno"
"Elena!
Chi. E'. Stato!??!"
"Damon!
Nessuno!"
"Davvero?
Forse lo stesso di questa lettera??"
Frugo
nella sua borsa e prendo quel maledetto foglio di
carta
"No,
Damon! No!" si agita, ma non mi
interessa ora.
Riesco
a leggere solo un nome: "Atlanta Medical
Center". Poi Elena mi strappa il foglio
dalle mani
"Ridammelo!"
"Smettila!
Ti prego!" sta piangendo
"Smettila
tu! Che significa? Cosa sono quei
lividi? Chi te li ha fatti? Elena..ti giuro che.." non riesco a finire
la
frase. Tiro un pugno al muro.
"Io
ti amo, Elena. Ok? Devo saperlo"
"Potresti
non volermi più..dopo.."
"Che
vuol dire? Io ti amo! Non ti lascerei
mai.."
"Anch'io
ti amo. Ma.."
"No,
Elena. Dimmelo. Voglio sapere chi ti ha fatto
dal male"
"Damon,
nessuno. Te lo giuro. Sono dei lividi che
mi sono spuntati ieri. Me l'aspettavo"
"Che
significa??" la guardo negli occhi, lei
anche.
Respira
forte, poi..fa crollare tutto.
"Sono
dei residui sanguigni. Il sangue non coagula
bene nel mio corpo. O meglio, coagula poco perché ne ho poco
in quantità
rispetto alla norma. Avevo 7 anni la prima volta che me l'hanno
diagnosticata"
"Che
cosa?" sono rigido
"Leucemia.
Tumore
del sangue"
Elena's
POV
Ora
lo sai. Ecco il mio segreto: sto morendo.
Ciao!
Dunque voglio precisare alcuni punti:
-E'
un argomento forte quello che sono andata a toccare. Molto forte. SE
QUALCUNA
DI VOI SI E' SENTITA OFFESA O PRESA IN CAUSA DALLA COSA, CHIEDO SCUSA.
Se non è
superabile per voi lettori, interromperò la storia. Non fate
problemi nel
dirmelo. CAPISCO LA SITUAZIONE.
-Mi sono documentata prima di scrivere certi sintomi, o diagnosi, e
guarigioni
possibili o terapie. Spero di fare del mio meglio.
-Per la storia è un duro colpo. Avrà dei risvolti
particolari, e forti.
-Toccherò in seguito un'altro argomento molto discusso,
ancora oggi.
-SE OFFENDERÒ' INVOLONTARIAMENTE LA MORALE DI QUALCUNO,
DITELO! SARO' COMPRENSIVA
AL MASSIMO. STATE TRANQUILLE.
Ps. Sempre secondo civiltà ed educazione.
Ringrazio
le recensioni! E spero di riceverne tante per questo capitolo. Sarebbe
importante
e bellissimo parlarne. Grazie a tutte!