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Autore: se solose    05/01/2015    6 recensioni
Piccola mia parentesi nata subito dopo la 3x05 SPOILER PER CHI SEGUE LA PROGRAMMAZIONE ITALIANA.
Spero che vi piaccia, soprattutto se siete degli Olicity come me!
Genere: Suspence | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Felicity Smoak, John Diggle, Oliver Queen, Roy Harper, Un po' tutti
Note: Missing Moments | Avvertimenti: Spoiler!
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Da quando me ne ha parlato, penso continuamente al momento in cui mio padre si è presentato alla sua porta. Alla sua voce, al suo viso. Che aspetto potrà mai avere? Io lo immagino un po' come me, con i capelli corti e scuri; mamma mi ha sempre detto che ci somigliamo molto ma adesso questa frase mi sembra cosi carica di significato se me la ripeto nella mente.
"Pronta per andare?" Mi chiede Oliver entrando nella stanza ed io mi ridesto. 
"Dici che Thea si è già svegliata?" Chiedo mordendomi un labbro.
Questa è la seconda volta che resto a dormire a casa di Oliver, e per casa intendo quella dove vive con la sorella; la seconda ma una non vale perché Thea non era in casa, adesso c'è e sono superagitata perché non è che la conosco davvero, cioè proprio di persona, si può dire che il massimo che ci siamo dette è stato "ciao".
"Scherzi? Sei davvero così agitata all'idea di incontrare Thea?" Mi chiede sorpreso.
"È che...uffa sei odioso quando fai così!"
"Ti ricordi di tua madre, si? Quella che ha la bocca larga come la tua?" È vero, mia madre non si tiene nulla e lui è stato plurimassacrato, verbalmente, da lei.
"Possiamo fare così, una cena o un pranzo, quello che preferisci, con mia sorella, così quando resti a dormire da me sarà meno spaventoso, che dici?"
"Dico che potresti trasferirti da me e risolveremmo ogni problema!"
Mi rendo conto di avergli appena proposto di andare a vivere insieme subito dopo averlo detto, un momento delicato adesso per ritrattare, che figura ci farei? Soprattutto Oliver ci resterebbe malissimo!  E se dice di si? Oddio, sto per svenire dall'ansia!
"Ehm io credo che prima dovresti conoscere mia sorella"
Ha rifiutato? Ha rifiutato comunque la mia proposta, perché?
Non che volessi che dicesse si subito ma, un rifiuto?
"Oh...ehm okey" riesco a dire solo questo.
 
*** POV OLIVER ***
 
"Scenderai mai da quel Salmon ladder?" Mi chiede Dig ed io realizzo di star facendo gli stessi esercizi da quasi un'ora.
"Mi dici che succede?" Mi chiede quando finalmente metto i piedi a terra.
"Non molto..." mi asciugo il sudore e vado verso la bottiglia d'acqua.
"Oliver..."
"Credo...che Felicity mi abbia chiesto di trasferirmi da lei"
Sgrana gli occhi stupito.
"Cosa?"
"Già, cioè non so se me lo ha chiesto davvero é stato...strano"
"Come te lo ha chiesto?"
"Mentre cercava di evitare una cena per conoscere un po' Thea visto che ha sempre paura di incontrarla per casa, pensavo che magari potessero legare un pò e lei se n'è uscita dicendo che invece di fare una cena si poteva evitare il problema andando a vivere da lei"
John sorride e mi da una pacca sulla spalla.
"Questo si che è un problema! E tu?"
"Ed io che ne so, sono entrato nel panico e ho fatto finta di nulla dicendo che avrebbe comunque dovuto conoscerla"
"Cioè hai rifiutato?"
"Non ho...rifiutato - dico a denti stretti"
"Sì,  implicitamente lo hai fatto!"
"Implicitamente? Cosa, cosa diavolo stai dicendo?"
"Sì,  nel senso magari lei l'ha buttata li ma tu hai praticamente rifiutato e adesso ti sei cacciato nei guai"
"Nei guai? Ma non ho fatto nulla!"
"E questo è un problema con le donne!"
Dio, come è difficile! Sembro un elefante sospeso su un filo di un trapezzista, un passo falso e sono morto.
"I miei anni da naufrago in confronto a questa storia delle relazioni iniziano a sembrarmi una passeggiata!" Dico sottovoce ma quel tanto che basta che anche lui possa sentirmi.
E adesso? Dovrei andare da lei e spiegarle che il mio non è un rifiuto?
Aaaah!
Lascio andare in aria la pallina da tennis per poi scoccare la freccia.
Con queste cose non sbaglio mai! 
"Oliver..."
"Che c'è? " Mi avvicino al computer dove è  seduto.
"Piccolo problema con la mafia"
"Cioè?"
"Il clan di Fergus, sono stati ritrovati 24 cadaveri giù al molo"
"Tutti del suo clan?" Annuisce.
"Maledizione! Avverti Roy, digli che ci vediamo sul posto!"
Corro verso la mia divisa smeraldina e mi cambio.
 
"Allora?" Quando rientriamo trovo Laurel al centro della stanza. È qualche giorno che era sparita dalla circolazione e data la situazione tesa e non risolta vederla la come se niente fosse mi turba.
"È stato un lavoro preciso, non si aspettavano di essere attaccati tanto che non ci sono segni di lotta" dico distaccato, con una voce che sembra glaciale.
Anche il solo parlare con lei mi fa sentire di star facendo un torto a Felicity.
" Che diavolo sta succedendo? Possibile che non si riesce a venirne a capo?"
"Non lo so"
"Qualcuno vuole l'egemonia criminale in questa città e sta facendo fuori la occorrenza,  ha classe!" Dice Roy ed io lo guardo con rimprovero. Anche se si scherza non possiamo esaltare gesta criminali.
"Felicity?" Chiede Roy cercando si cambiare argomento.
"Non lo so, ancora non è arrivata?" Lo vedo guardarsi in torno prima di darmi una risposta negativa. 
"Vado a farmi una passeggiata verso il suo ufficio se non ti serve altro" mi dice posando l'arco ed io annuisco.
" Io credo proprio che andrò a fare una telefonata invece" ed ovviamente il loro intento di lasciarmi solo con Laurel funziona.
Restiamo in silenzio parecchio tempo prima che uno dei due trovi il coraggio di iniziare a parlare.
"Oliver, mi dispiace...mi sono comportata in modo sconsiderato"
"Già ma la colpa è mia perché ho permesso che tu ti immischiassi in tutto questo"
"Sì,  ma Sara..."
"Laurel, tu non sei Sara questo lo devi capire. Devi trovare la tua dimensione, non cercare di stare bene in quella di qualcun'altro" mi stupisco della calma con cui sto affrontando questa conversazione perché nella mia mente non era mai così pacifica.
"Lo so ma io non è che non c'entro nulla in tutto questo. Mi sono lasciata coinvolgere dal vigilante, da te, non appena sei comparso in città e sai che aiutare le persone é quello che ho sempre fatto, che differenza fa adesso?" Mi chiede, ed infetti è vero. Che differenza fa? Perché non voglio che lei diventi come me, come Sara?
Mi avvicino a lei e le accarezzo i capelli.
"Perché tu sei Laurel, se ti succedesse qualcosa non me lo perdonerei mai. Sono già complice dell'omicidio di tua sorella, non farmi essere anche il tuo assassino"
"Non lo sarai. Sarò più attenta, farò tutto quello che mi dici, ma ti prego, se come dici tieni ancora a me, - mi posa entrambe le mani sulle guance costringendomi a guardarla negli occhi - non togliermi una cosa che mi permetterebbe di fare la differenza, che mi farebbe fare del bene"
Deglutisco. Ci eravamo allontanati tanto nell'ultimo periodo, soprattutto dopo la morte di Sara, e sentire il suo calore risveglia in me vecchie sensazione. Forse hanno ragione a dirmi che sono diverso quando si tratta di Laurel ma solo perché la conosco da tutta la mia vita, proteggerla è quello che ho sempre fatto, non conosco altri modi per starle accanto.
"D'accordo" Rispondo e lei mi sorride in segno di ringraziamento. 
Il trillo del telefono ci fa sobbalzare per  un momento e noi ci allontaniamo automaticamente.
"Ehi!" Dico alla persona dall'altro lato.
"Io, ehm ho un piccolo problemino"
"Cioè?" 
"Mi hanno tagliato le ruote dell'auto, potrei metterci un po' ad arrivare la"
"Come tagliato?"
"Sì,  c'è un enorme squarcio"
"Aspettami lì, ti vengo a prendere"
"Non serve non...." dopo un urlo la telefonata si interrompe bruscamente.
Cosa sta succedendo? 
"Devo andare!" Dico nel momento esatto in cui John rientra alla base.
"Dove?"
"Felicity, credo che qualcuno l'abbia aggredita!"
Prendo l'arco e mi precipito fuori il più velocemente possibile; monto sulla moto con un'ansia senza precedenti per me, do gas e mi fiondo ad una velocità inverosimile sulla strada.
   
 
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