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Autore: Eenie Meenie    05/01/2015    6 recensioni
Da: Clear Brooks
A: Justin Drew Bieber
Data: 13 Luglio 2014 17:30
Oggetto: No.
Se va tutto bene? No che non va bene.
Ti vorrei qui vicino a me ogni maledetta giornata, ogni ora, ogni minuto e invece non ci sei. Non te ne faccio di certo una colpa ma è tutto così fottutamente difficile.
Mi trovo a scrivertelo ma è l'unico modo che ho quindi bhe meglio sputare subito il rospo: mi sono innamorata di te. Io ti amo, ti amo ed è così difficile da credere o dire. Ti amo perché sei la prima persona di sesso maschile di cui mi sia mai fidata. Ti amo perché sei in grado di rendermi felice anche quando mi scrivi un semplice 'ciao'. Ti amo perchè da quando sei entrato a far parte del mio mondo la mia vita è cambiata. Ti amo perchè nonostante la distanza ti sento vicino e perché ci sono tanti motivi ma non sto qui a scriverteli.
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Spero tanto passiate (:
Genere: Malinconico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Justin Bieber
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Mi giro e rigiro nel letto, una volta a destra, una volta a sinistra, un'altra mi metto a pancia sotto e l'altra mi adagio con la schiena sul materasso e distendo completamente le gambe cercando un po' di freschezza in qualche parte remota del lenzuolo. Apro gli occhi e me li strofino con l'indice, poi apro la bocca come a mimare uno sbadiglio e guardo dritto davanti a me, il poster di Bloom mi sta abilmente sorridendo "ammettilo che mi ami amore mio" dico e di certo non mentalmente.
La prima cosa che faccio è prendere il telefono e guardare se ho qualche nuova notifica e poi butto l'occhio sulla data 17.07.2014, oggi è il mio compleanno, yeah! Ieri sera Justin mi era sembrato strano, insomma lui è il primo che dorme alle 3 del mattino e invece ieri non ha aspettato nemmeno la 00:00 per darmi gli auguri, ci sono rimasta un po' male devo ammetterlo. Il ricordo della serata trascorsa con i miei compagni mi fa sorridere e ridere, erano stati fantastici e avevano fatto tutto quello solo per aspettare la mezzanotte con me, li amavo. Dovevo ancora superare la bolla della famiglia, sicuramente oggi chiameranno gli zii da New York, da Boston e dall'Italia e dovrò dire a tutti le stesse cose dalla serie 'si tutto bene e a voi?...si grazie...ok te li saluto e salutami anche tu tutti...certo ci sentiamo al più presto, ciao mi ha fatto piacere sentirti' un ciclone che non finisce più giuro.
Mi stiracchio per l'ultima volta e poi decido di alzarmi. La prima cosa da fare è una bella doccia, poi mi sarei preparata e sarei uscita con Haley che ha detto sarebbe passata per le 9:30. Prendo l'intimo e mi dirigo in bagno, apro il rubinetto e lascio riempire la vasca mentre mi svesto gettando il pigiama nella cesta di vimini.
Inizio col passarmi lo shampoo sui capelli e poi passo a lavarmi il corpicino con il bagnoschiuma al cioccolato e penso a oggi. Cavolo, ho 18 anni. Pensavo non mi emozionassi affatto ma mi sbagliavo, mi sento gasata e potente e per la prima volta sorrido non grazie a Justin. Faccio passi avanti oppure è così solo perché oggi è il mio compleanno? Finisco la doccia e prendo l'accapatoio dietro la porta coprendomi, prendo dall'armadietto anche due asciugamani medi e con uno asciugo i capelli avvolgendoli in un turbante, con l'altro passo ad asciugarmi varie parti del corpo, poi passo a spalmarmi la crema idratante, indosso mutandine e reggiseno e così esco dal bagno tornando in camera mia. La domanda è: che cavolo mi metto? Vado nella cabina armadio e penso a tutto quello che vorrei mettere e alla fine decido per un paio di jeans strappati sulle ginocchia che arrivano alla caviglia con il risvolto e non sono aderenti, poi indosso una camicetta blu velata e poi vans nere. Dopo essermi vestita vado in bagno ad asciugarmi i capelli e poi passo al trucco. Non ho mai amato queste cose chimiche ma oggi che so, voglio essere carina quindi metto l'eyelinear, il mascara, il phard rosa e un po' di rossetto giusto per dare più colore alle mie labbra già rosee di proprio. Torno in camera e guardo l'orario 09:05, è l'ora di scendere a affrontare mia madre e mio padre, prendo la borsetta a tracolla nera, gli occhiali da sole, il telefono e poi scendo. Arrivo in salone e trovo mio padre bere un bicchiere di succo e mamma che prepara la colazione.
"Buongioooooorno"-faccio la mia entrata in scena. Mio padre balza dalla sedia e mi guarda e mia madre subito lascia andare ciò che sta facendo e mi viene incontro abbracciandomi...
"Auguri piccola mia"-dice dandomi dei buffetti sulla schiena.
"Posso abbracciare anche io nostra figlia?"-chiede mio padre sarcastico. Mia madre mi lascia libera e papà può finalmente abbracciarmi e darmi gli auguri. Vado a sedermi accanto a mio padre e mamma mi passa i pancakes con lo sciroppo d'acero e un bicchiere di succo. 
"Quando viene Haley?"-chiede mamma lavando i piatti.
"Nove e mezza ma non so quando torno"-Haley non era stata molto chiara sulla nostra giornata e di conseguenza non sapevo cosa dire a mia madre.
"Devo chiederti un favore, sempre se Haley è d'accordo"-dice mamma, aggrotto le sopraciglia e la invito a continuare.
"Alle 10:15 arriva David all'aeroporto, potete passare voi a prenderlo? Io e papà abbiamo da fare"-annuì, sicuramente a Haley non sarebbe dispiaciuto, le era piuttosto simpatico mio fratello. Finì di fare colazione, mi lavai i denti e poi arrivò Haley.
"Auguriiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiii"-mi saltò praticamente in braccio facendomi barcollare un po', le cinsi la schiena con le braccia e lei ricambiò stringendomi. Me li aveva fatti stanotte alla cena e ora di nuovo, la mia scema.
"Ma me li hai fatti anche stanotte"-le dico ridendo con la faccia nascosta tra i suoi capelli, mm profumano di lampone.
"E continuerò a farteli per tutta la giornata"-Mmm buono a sapersi.
"Senti devo chiederti un favore"
"Tutto quello che vuoi, oggi sono a tua disposizione"-oh uno schiavetto personale, I like it!
"Possiamo passare a prendere David all'aeroporto?"
"Si certo! Andiamo allora"-dice andando verso la porta, salutiamo i miei genitori e entriamo in macchina.
Il tragitto in macchina è rilassante, Haley mi ha detto che i suoi genitori e Alyssa mi mandano i loro auguri, poi ha detto anche che Benjamin si è fatto sentire e hanno parlato per circa un'ora poi lui è scomparso di nuovo.
Da quando siamo uscite di casa ho controllato il telefono circa 10 volte e di Justin ancora nessuna traccia. Non era obbligato a farmi gli auguri se non voleva però che cavolo ci tenevo e non poco, Haley per fortuna non mi ha chiesto niente in proposito.
"Siamo arrivate, ora parcheggio e andiamo a prendere tuo fratello"-dice parlando tutta strana. Rido e mi preparo prendendo la borsa con il telefono dentro e poi appena Haley trova un posto ci infiliamo e il gioco è fatto. Scendiamo e appena il sole mi batte sugl'occhi indosso gli occhiali e subito mi trovo Haley vicino che è stranamente gasata a 1000, adirittura più di me, che abbia una cotta segreta per David? Dovrei essere io più felice dato che è mio fratello e non lo vedo da mesi e invece è tutto il contrario.
"Haley devi dirmi qualcosa?"-la stuzzicai cercando di carpire qualche informazione.
"Tipo?"-fa la finta tonta ma non le riesce bene.
"Mmmh niente"-non volevo sembrare paranoica ma avrei avuto la prova quando si sarebbe incontrata con David.
"Di qua"-mi dice Haley dirigendosi verso l'entrata degli arrivi e non delle partenze anche se un'occhiata l'ho lanciata verso l'altra parte, avrei comprato un biglietto per LA e addio mondo.
Entriamo dentro e c'è un via vai di persone incredibile, alcuni erano con dei cartelli in mano con il nome della persona che aspettavano, forse avrei dovuto prendere il rossetto o il pennerello e scrivere sulla fronte di Haley 'David Brooks' HAHAHAHA. Non mi ero resa conto che stavo ridendo rumorosamente e Haley mi stava fissando con uno sguardo strano.
"A che pensavi?"-scossi la testa e continuai a guardarmi intorno. Le persone arrivavano da diversi corridoi, dovevo controllare gli arrivi da New York e guardavo qualsiasi persona passasse.
"Scusami vado un attimo al bagno"-ew, la saluto con un gesto della mano e continuo a fissare davanti a me.
Guardo il tabellone elettronico e controllo gli arrivi e trovo 'New York 10:15', guardo l'orologio e sono le 10:20, forse avrà avuto qualche ritardo l'aereo ma di solito non capita mai è più probabile che arrivi in anticipo.
"Scusi"-mi da una spallata un signore correndo verso uno dei corridoi, rivolgo un sorriso e poi mi guardo indietro e poi guardo dove ci sono i ristoranti, i bar e i servizi igienici. Ma Haley ci mette mezz'ora per urinare? Io ci metto due minuti al massimo tre se conto anche la parte in cui mi lavo le mani. Da quando sono qui non faccio altro che girarmi e rigirarmi, mi prenderanno per una psicopatica tutte queste persone, decido di muovermi e vado verso l'entrata, poi scorgo una ragazza che somiglia a Haley e dopo 10 secondi mi rendo conto che è lei, sta parlando con qualcuno, forse mio fratello, mi avvicino di più facendomi spazio tra le persone e quando mi avvicino verso di loro noto che quel ragazzo non è David ma Haley sembra averci confidenza, come se lo conoscesse e quando lei si gira e mi guarda sorpresa anche lui si gira e sento il mio corpo sprofondare 100 m sotto terra, lanciata in un'orbita e scaraventata poi su Marte. Non posso crederci, no no è impossibile, devo essermi sognata tutto. Sbatto le palpebre e mi do un pizzicotto sul braccio ma lui è ancora lì che mi guarda con gioia oserei dire. Justin, il mio Justin è a 1 m da me e tutto quello che faccio e ripetermi in testa che non è vero, che non può essere, che è solo frutto della mia immaginazione e che lui adesso si trova a Los Angeles con sua madre e i suoi fratelli. Haley fa qualche passo verso di me ma è come se non la inquadrassi, tutte le persone attorno a me sono sparite lasciandoci da soli. Vorrei muovermi ma non ci riesco, i miei piedi sono incollati al pavimento e le lacrime iniziano a scendere dai miei occhi, non posso crederci lui è qui. L'amore della mia vita che sogno di incontrare da due anni è qui e io sono ferma come una cretina senza far niente. Non riesco a pensare, non riesco a parlare, è come se fossi privata di tutto. Lui è qui, lui mi sta guardando e il suo sguardo mi trapassa da parte a parte ed io sono ancora ferma a guardarlo, ad ammirarlo come se fosse una qualche creatura strana.
"Clear è lui, vai"-mi dice Haley capendo le mie pippe mentali. Muovo qualche passo e poi arrivata a metà strada inizio a camminare più velocemente ritrovandomi quasi a correre e poi mi ritrovo addosso a lui con le braccia dietro il suo collo, le sue mani dietro la mia schiena e la sua testa poggiata sulla mia spalla. E' un sogno. Posso finalmente toccarlo, parlarci, sentire il suo profumo e guardarlo negl'occhi senza quel dannato schermo. Oddio quant'è perfetto dal vivo. Le lacrime continuano a scendere dai miei occhi e lui mi stringe ancora, lo sento respirare ed è come se fosse la mia droga preferita.
"Non posso credere che tu sia qui"-riesco a dire tra le lacrime attaccandomi a lui ancora di più. Justin allenta la presa e capisco che vuole sciogliere il nostro abbraccio, mi guarda negl'occhi ed è la cosa più bella del mondo, lui è la cosa più bella del mondo. In questo momento sono la ragazza più felice del mondo. Se è un sogno, per favore non svegliatemi, sembra tutto così reale. 
Ow i suoi occhi, la loro forma e il loro colore.
"Sei stupenda"-mi dice prima di riprendermi tra le sue braccia. Ho sognato ogni notte questo momento e me lo immaginavo anche a occhi aperti ma la realtà è migliore. Ho lui e mi basta, non potevo sperare in un regalo migliore. Sono intrappolata tra le sue braccia e non vorrei essere in nessun altro posto se non questo, annuso il suo profumo ed è il più buono che abbia mai sentito. Sento tossire da dietro e mi ricordo di Haley, a malincuore mi sposto da Justin che mi tiene un braccio dietro la schiena...
"Sono così contenta per voi aww"-dice come se io e Justin ci fossimo appena sposati e viene ad abbracciarmi. Mi riprendo un attimo dal mio shock e cerco di raccogliere le idee. Justin è qui e Haley lo sapeva, mi ha portata qui con la scusa di mio fratello ma pensandoci bene è stata mia madre a dirmi di andarlo a prendere all'aeroporto quindi questo vuol dire che anche loro lo sapevano e avevano organizzato tutto.
"Non c'è nessun David vero?"-chiedo chiudendo gli occhi fino a delle fessure.
"Ehm no ci dispiace, ma venite, andiamo a prenderci qualcosa al bar"-ci dice con un sorriso a 32 denti. Guardo Justin e non mi sembra ancora vero che sia qui, prende il suo piccolo trolley e andiamo con Haley. Ci sediamo a un tavolino di un bar vicino l'uscita dell'aeroporto, io prendo una pepsi, Justin uguale e Haley si prende un thè al limone.
"Allora, mi raccontate"-chiedo a entrambi e mi fa così strano rivolgermi al plurale. Justin ha un sorriso bellissimo e a mia volta sorrido anche io sembrando una maniaca.
"Parla tu Hales"-dice Justin. E da quando la chiama Hales?
"Grazie mille eh"-dice di rimando a Justin. Scoppio a ridere e appoggio la testa sul tavolo completamente stordita da tutta questa storia.
"Tutto è iniziato quando Justin mi ha scritto su facebook che voleva farti una sorpresa per il tuo compleanno, quando gli ho chiesto cosa volesse fare ha detto che aveva l'idea di venire a San Diego e così ci siamo messi d'accordo. In tutto questo ho chiesto aiuto ai tuoi genitori che sono stati felici di aiutarci e ora eccoci qui"-ow quindi tutto questo alle mie spalle eh?! Erano stati piuttosto bravi a nascondermi tutto. Sorrisi tutto il tempo ed ero ancora sicura di avere le allucinazioni. Justin aveva i capelli color grano e il ciuffo abbassato lo rendeva un cucciolo, aveva una maglia bianca a maniche corte, un paio di jeans chiari che gli ricadevano morbidamente sui fianchi e poi ai piedi aveva delle vans nere anche lui. Era assolutamente la perfezione, non potevo crederci che lo avevo qui davvero.
"Quanto tempo rimarrai?"-gli chiesi con tono triste, non volevo pensare già al momento in cui se ne andrà ma volevo sapere il tempo a disposizione che avevo con lui.
"Riparto sabato a pranzo"-ow diciamo due giorni scarsi. Bhe meglio di niente.
"Lo so che è poco ma ora mi hai qui, puoi farmi fare quel che vuoi"-rise e risi anche io. Quello che voglio eh?! Bhe lo porterei in giro, poi starei sempre ad abbracciarlo, a baciarlo se potessi e poi lo porterei a bere uno dei miei frullati preferiti al pontile, lo porterei dove fanno la pizza più buona e infine lo porterei in spiaggia che è il posto che preferisco più di tutti.
"La giornata insieme oggi era solo una scusa. Adesso puoi stare con lui"-ow quindi avrei passato l'intera giornata con Justin? Che bellooo!
"Aw ti prometto che nei prossimi giorni passaremo un'intera giornata insieme"-le dico sorridendole in modo dolce.
"Meglio per te guarda"-mi minaccia puntandomi un dito contro. Dopo aver preso le nostre ordinazioni andiamo verso la macchina, carichiamo il trolley di Justin e poi ci avviamo verso la città.
"Ti piace San Diego da quello che stai guardando Justin?"-chiede Haley mentre cammina per le vie della città.
"Ow è bellissima, per certi versi è molto simile a Los Angeles"-dice lui ammirando la città.
"Clear dice che San Diego fa schifo"-punta il dito contro di me. Non ho detto che fa schifo, ho detto che le persone che ci vivono, ovviamente quelle che conosco, non mi piacciono e vorrei andarmene un giorno.
"Sono sicuro che non si riferisca alla città"-sorrido constatando che Justin mi conosce e mi capisce.
"Ecco!"-sottolineo l'ovvio. Passiamo prima all'albergo di Justin dove ha posato le sue cose e poi andiamo verso casa mia. Avrebbe potuto dormire a casa mia e usare la stanza di David ma invece aveva deciso di non disturbare i miei contando il fatto che mio padre lo aveva aiutato a trovare una camera essendo il periodo di alta stagione.
Arriviamo difronte casa mia e aspetto che si apre il cancello, poi Haley entra e si ferma davanti l'entrata..
"Buona giornata e divertitevi"-ci dice quando usciamo dalla macchina.
"Ciao Hales"-la saluta Justin.
"Ciao amiga"-sottolineo la 'g' e Justin mi guarda perplesso ma poi ride. Haley esce da casa mia e io mi avvicino alla porta con Justin vicino.
"Pronto ad affrontare una madre strapallosa e un padre ipercretino?"-dico seria.
"Non vedo l'ora"-ridacchia e poi entriamo. 
"Mammaaa"-urlo ma non viene nessuno e mi ricordo dell'appuntamento, ma pensavo fosse una balla per coprire la storia del falso arrivo di David.
"Non ci sono che bello"-scoppio a ridere. Guardo Justin che sorride e viene verso di me abbracciandomi da dietro stringendo le braccia al di sotto del seno.
"Grazie per la sorpresa, non sai quanto vuol dire per me che tu sia qui oggi"-riesco a dirgli senza avere paura. Averlo adesso qui rendeva le cose più semplici è come se parlassi a cuore aperto, forse non troppo aperto per confessargli che lo amo ma almeno riesco a dirgli qualcosa di concreto.
"Volevo esserci oggi per te e a proposito"-mi fa voltare verso di lui-"Auguri principessa"-mi da un bacio sulla guancia e poi mi tira per abbracciarmi. E se mi svegliassi e non ricordassi niente? No no non poteva succedere, non volevo.
"Ti va di vedere la mia stanza? Il mio rifugio personale"-lui annuisce così lo prendo per mano e lo porto su per le scale fino ad arrivare in camera mia e per fortuna che mamma ha pensato di rifarmi il letto visto che io non lo avevo fatto. 
"Figa la stanzetta"-dice con ironia notando la grandezza della mia camera. Inizia a camminare mentre io lo ammiro mentre si muove qui dentro. Ora non riesco ad immaginarmi lui che fa qualcosa con me, riesco solo a sentire il cuore che mi batte fortissimo e poi le lacrime iniziano di nuovo a mandarmi segnali che tra poco sarebbero uscite e non volevo, non volevo fargli vedere quanto sia debole quando in due anni gli ho fatto capire di essere una persona senza sentimenti e non debole.
"Questa sei tu?"-mi chiede indicando una foto, eravamo io e mio padre, lui mi teneva sulle spalle ed avevo un lecca lecca multicolor tra le mani.
"Si sono io"-risposi ripensando al lecca lecca multicolr, era davvero buono!
"Non sei cambiata molto"-dice guardando prima me e poi la foto.
"Si avoglia, in peggio ovviamente"-mi allontano e vado a sedermi sul letto seguita da lui. So già cosa avrebbe detto 'oh no tu sei bellissima etc', ma c'avrebbe creduto davvero o l'avrebbe detto solo per rendermi felice?
"Questo lo dici tu, prova a sentire quello che pensano gli altri e vedrai che non è come dici tu"-il letto si abbassò sotto il suo peso e lui prese la mia mano stringendola nella sua. Delicata e fresca, le dita un po' storte ma anche le imperfezioni lo rendevano bellissimo. Dalle foto sapevo che era bello, a volte mi mandava foto sceme ma erano sempre e solo foto invece dal vivo era tutt'altra cosa, era un sogno, un qualcosa di meraviglioso.
"Se lo dici tu! Ma ora dai vieni ti porto a spasso"-chiudo il discorso e gli prendo la mano tirandolo facendolo alzare e uscimmo dalla mia stanza per scendere giù in salone.
"Vuoi qualcosa?"-gli chiedo per gentilezza. Justin si guardava intorno, di solito non era così taciturno come adesso, forse anche lui si sentiva timido a stare qui con me ma ehi devo ancora mettere a fuoco la cosa e sono ancora alla prima fase del 'nooo non ci credo'.
"No grazie".
"Ok allora andiamo, voglio portarti in un sacco di posti"-gli vado vicino e gli prendo la mano senza distogliere lo sguardo dal suo. Occhi caramello con qualche schizzo di verde mischiati ai miei color caffè, combinazione niente male.
"Basta che non mi fai morire"-disse ridendo e dio la sua risata è troppo contagiosa per non far ridere anche me e poi è così dolce e meravigliosa che non so quali altre parole possano descrivere ciò. Sul punto di uscire mi dimentico di prendere una cosa così corro su in camera mia e dopo aver preso quel che mi serviva scendo di nuovo e con Justin andiamo nel garage per prendere la macchina.
"Cosa avevi dimenticato?"-chiede Justin aspettando me che aprissi la macchina.
"La Nikon, questa giornata la voglio ricordare"-aprì la macchina e lui entrò così come feci anche io. Avevo la borsa tra le mani e dovevo mettermi la cintura.
"Me la tieni un attimo?"-gli chiesi indicandogli la borsa, lui la prese e se la portò sulle gambe ed io riuscì ad allacciarmi la cintura di sicurezza, regolai il sediolino e poi misi in moto mentre la porta del garage si apriva davanti a noi.
"Dove mi porti?"-mi chiese una volta che uscì dal cancello di casa mia imboccando una via che portava in centro.
"Surprise"-dissi sogghignando.
"Come si apre questo coso?"-domandò ed io non capì a cosa si stava riferendo, non gli prestavo attenzione mentre ero alla guida, gettai un occhio e vidi che aveva la Nikon in mano.
"Dove sta il bottone On/Off intelligentone"-lo schernì facendo la linguaccia. 
"Ah ah grazie"-rispose offeso. Ho sempre sognato di voler scherzare con Justin in momenti stupidi come questi ed era già bello nei miei sogni ma adesso era anche meglio. Mentre guidavo sentivo degli scatti e perplessa mi girai verso Justin e lo vidi mentre mi scattava delle foto.
"Justin che stai facendo?"-gli chiesi stranita. Odiavo farmi fotografare quando non lo sapevo, agl'altri mi piaceva farlo ma a me stessa no, non ero molto fotogenica.
"Ti immortalo così poi posso portarmi le foto a casa"-disse continuando a scattare muovendo l'obiettivo come un fotogravo provetto.
"Dai sono orrenda"-gli misi la mano davanti abbassando la fotocamera.
"La smetti? Non ho fatto un' ora di volo vicino a un vecchio che ogni tanto si metteva le dita nel naso e poi mi chiedeva il perché del mio viaggio solo per sentire le tue cazzate! Sei bellissima e lasciati immortalare"-disse facendomi ridere e così lo lasciai fare tanto mancava ancora poco e saremo arrivati vicino al pontile.
"Che schifo"-dissi storcendo le labbra e poi pensai a una frase detta prima 'mi chiedeva il perchè del mio viaggio' cosa gli avrà risposto? Ero curiosa di saperlo ma non volevo sembrare impicciona ora come ora, magari dopo con tranquillità gliel'avrei chiesto.
"Non dirlo a me"-scoppiammo a ridere entrambi e poi una volta arrivati parcheggiai al solito posto.
"Figo, mi hai portato sulla costa"-disse non capendo il perchè lo abbia portato qui. Scendemmo dalla macchina, presi la borsa e mi portai Justin sotto braccio iniziando a camminare. Lo avevo portato qui per fargli vedere il mio posto e poi doveva assolutamente provare il miglior frullato della costa.
"Ti porto in un posto"-gli dissi facendogli da guida. Camminando parlammo del più e del meno, mi aveva detto che aveva anche parlato al telefono con mio padre e gli sembrava un uomo abbastanza simpatico e gentile. Gentile si simpatico un po' meno, le sue battute non facevano ridere nessuno e se qualcuno lo faceva era solo per non farlo rimanere male. Mi aveva anche detto che mia madre gli aveva offerto di stare da noi ma lui aveva detto di no per non approfittare della loro gentilezza. Cretino, in questo modo sarei potuta sgattaiolare in camera sua di notte e avremmo allestito un pigiama party con tanto di biscotti al cioccolato e delle tazze di latte e cacao. Saliamo sugli scogli facendo attenzione a non farci male e infine ci sediamo uno vicino all'altro.
"Come mai qui?"
"Questo è il mio posto! Ci vengo sempre quando sono triste o mi sento sola, è un posto un po' magico per me e inoltre non ci viene mai nessuno quindi l'ho nominato 'mio posto'."-gli spiego. Ci vengo qui da quando David è partito per Yale, quando era a casa mi sentivo meno sola nonostante le liti e dopo che se ne è andato mi sono sentita sola fin quando non ho conosciuto Justin! Dopodichè qui ci venivo solo perchè ero triste sapendo di non poterlo mai incontrare fino a oggi. 
"Non ho mai portato nessuno qui, nemmeno Haley. Lei non capisce, nessuno riesce a farlo"-continuo a parlare. 
"Pensano che solo perchè abbia una bella famigliola, una bella casa e tutto ciò che altri non possono avere io mi senta felice e spensierata, provassero loro a vivere come vivo io."-dissi fissando l'acqua in basso.
"E come ti senti?"-mi chiede con voce pacata e rassicurante.
"Mi sento soffocare, vorrei urlare, spaccare tutto e invece non riesco a farlo. E' come se stessi annegando e nessuno tende la mano in mio aiuto. Le persone starebbe meglio senza di me, sono solo un peso."-confesso.
"Non dire così"-dice lui subito dopo.
"No Justin tu non sai. Mia madre e mio padre hanno sempre preferito David a me, lui è il principino di casa io invece sono sola la figlia testarda e casinista. Quando andiamo a qualche festa loro parlano sempre bene di David parlano dei suoi voti a Yale e quando si tratta di me non hanno mai belle parole, è bruttissimo. Con la mia gang di amici bhe a parte Haley e qualcun altro riesco a parlare ma di solito quando ci ritroviamo tutti insieme io mi isolo e non perchè voglio fare la vittima ma perchè non mi sento parte di loro."-spiego. Per una volta posso sentirmi davvero libera, finalmente avevo detto metà delle cose che volevo urlare al mondo intero.
"Mi dispiace che tu ti senta così ma adesso, per quanto possa contare, ci sono io con te"-sfoggiò un bellissimo sorriso, il più bello di tutti. 
"Conta invece e anche tanto"-gli sorrisi e poi lui circondò le mie spalle e mi attirò a se facendomi accoccolare sul suo petto, aw lasciatemi qui per sempre. Rimanemmo a fissare l'oceano mentre il tempo volava, avevamo fatto qualche foto e avevo scattato delle foto divertenti a Justin mentre cercava di non cadere sulla scogliera.
"Dai Juss mettiti in posa"-gli urlai stando sulla parte della scogliera più alta mentre Justin era sceso un po' più in basso.
"Va bene così?"-si era messo tipo in ginocchio con lo sguardo rivolto all'oceano, voleva che gli scattassi una foto artistica e così mi portai la fotocamera vicino e lo fissai per poi regolare l'obiettivo e scattare un paio di foto.
"Dai torna su così torniamo indietro"-gli dissi e mi misi di nuovo a ridere mentre risaliva.
"Cosa ridi? Vorrei vedere te"-disse col broncio.
"Scusami ma sei davvero buffo"-lui mi fissò truce e poi ce ne tornammo verso il pontile. Scherzavamo come fossimo amici da anni e ogni tanto lo prendevo in giro mentre lui faceva finta di essersela presa. Arrivammo al locale ed entrammo andandoci a sedere sui divanetti.
"Salve ragazzi eccovi il menu"-disse Kat dandoci i menu, la salutai e poi se ne andò guardando Justin. Non mi dava fastidio anzi, volevo solo andare da quella e sbatterla la testa sul bancone.
"Hai deciso?"-gli chiesi, io già sapevo cosa prendere.
"Si, prenderò un frappè al cioccolato"-disse richiudendo il libretto.
"Avete deciso?"-tornò Kat.
"Si allora un frullato alla fragola, una donuts alla vaniglia e un frappè al cioccolato. Grazie prego e ciao"-la congedai con un sorriso falso in faccia, lei stranita si riprende i menu e se ne va così torno a Justin.
"L'hai trattata malissimo poverina"-nota Justin.
"Macchè sono stata più che gentile"-mi dava leggermente fastidio. Ero molto gelosa delle cose che erano mie o ritenevo fossero mie e avevo aspettato Justin per due anni che non avrei permesso a una qualunque di prendermelo così.
"Sii certo gentilissima"-scoppiò a ridere e io nascosi la faccia rossa con le mani.
"Dai lasciamo perdere, che ci frega". Ci portarono le ordinazioni e iniziammo a mangiare e bere, divisi anche la mia donuts con lui e ne fui contenta, volevo condividere qualsiasi cosa mi fosse possibile con lui. Finimmo di mangiare e come se non bastesse pagò lui, avrei dovuto farlo io dato che era il mio compleanno e lo avevo portato io qui ma invece aveva insistito e quasi mi lanciava i soldi in faccia quando volevo darli al cameriere.
Uscimmo dal locale e ora lo avrei portato in spiaggia così gli presi il braccio e iniziammo a camminare...
"Tua madre cosa ha detto sul fatto che sei venuto qui a San Diego?"-gli chiesi interessata. Non mi aveva ancora detto come gli era venuta in mente l'idea e cosa avesse detto la madre, ok che aveva 20 anni ma comunque un minimo di spiegazione doveva pur darla alla madre.
"Sapeva quando fosse importante per me ed era felice, anzi ti manda gli auguri"-'importante' ero importante per lui? Aww non posso crederci, ho il cuore che pompa al massimo nel petto e uno zoo in festa nello stomaco.
"Importante? Sul serio? Grazie comunque"-volevo delle conferme e volevo sentirle da lui.
"Si ovvio che sei importante per me altrimenti non saremo qui oggi"-le mie gote si colorarono di rosso e il respiro iniziò a mancare.
"Aww cucciolo"-gli dissi prendendo le sue guanciotte strizzandole.
"Te lo permetto solo perchè sei tu eh"-parlò con la boccuccia schiacciata e mi fece morire dal ridere facendomi buttare la testa indietro, era così cucciolo e dolce volevo solo mangiarlo di baci. In quel preciso momento è come se ci fosse stata una scarica elettrica tra me e lui, i suoi occhi impiantati nei miei, le mie mani sul suo viso e le sue mani sui miei fianchi, è come se stessimo pensando la stessa cosa ma qualcosa ci bloccava, amaramente mi staccai da lui ma lui non tolse le mani dal posto di prima facendomi chiedere 'mi vuole baciare?', imbarazzata abbassai lo sguardo, lui era troppo per me, io non ero alla sua altezza, meritava molto di meglio ammesso e non concesso che lui volesse me. Mi tolsi dalla sua presa e lo feci rimanere un po' sorpreso ma poi cacciai altri discorsi in mezzo e accantonai l'episodio per un secondo momento. Arrivammo in spiaggia e ci togliemmo le scarpe lasciandole sulla sabbia vicino alla mia borsa, qui non c'erano pericoli che qualcuno venisse a rubare, eravamo tutti molto tranquilli e non c'erano nemmeno molte persone a parte i ragazzi che correvano o giocavano a palla, davvero molto sexy e rimasi lì a fissarli.
"Clers?"-Justin mi sventolò la mano davanti gli occhi e riportai lo sguardo su di lui.
"Mmmh?"-gli chiesi non capendo più niente.
"Stavi guardando quei tizi come se fossero una fetta di pizza e continuavi a morderti il labbro"-era più di una fetta di pizza hahaah.
"Non vedi come sono sexy?"-gli chiesi cercando di farlo ingelosire, lui sbuffò annoiato.
"Vedessi me"-disse lui a bassa voce cercando di non farmi sentire ma io sentì lo stesso e sorrisi ripetendomi in mente 'aw quanto lo vorrei', era proprio una fissa ma noi ragazze siamo così, un po' dolci, oltre che un cinema vivente, e un po' pervertite e penso che sia normale poi con un figo come Justin c'è poco da pensare.
"Se hai il coraggio va da uno di loro"-mi dice Justin guardandomi con aria di sfida ma non capivo se diceva sul serio o voleva scherzare ma non l'avrei fatto, non sono il tipo di ragazza che fa questo genere di cose. Lo guardo e colgo nei suoi occhi un guizzo di divertimento. Lo sa. Sa benissimo che non lo farei ma chi dice che non possa cambiare idea? Lo farò, andrò da uno di loro.
"Aspettami qui"-gli dico e per un momento Justin mi guarda divertito, cammino verso il gruppo di ragazzi e ogni tanto mi giro per guardare Justin e lui a poco poco mi inizia a guardare con serietà. Eh eh non se lo aspettava. Arrivo vicino ai ragazzi e uno di loro mi nota e quindi vieni da me, non sapevo cosa dire o fare, pensandoci sarei voluto tornare indietro ma non potevo darla vinta a Justin e inoltre questi ragazzi penseranno che sia uscita pazza.
"Ehi ciao"-mi saluta il biondino dagl'occhi azzurri e il fisico mozza fiato.
"Ehm ciao"-non sapevo cosa dire e così dall'imbarazzo rido.
"Piacere Josh"-si presenta e lo stesso faccio anche io.
"Piacere Clear"-gli stringo la mano e mi sento strana. Ho sempre pensato che i ragazzi così fossero un po', come dire, senza cervello come tipo le ragazze che si acchittano solo per farsi vedere ma lui mi da la sensazione di essere diverso, è come se sentissi su pelle che lui è intelligente, dolce ed educato.
"Serve qualcosa?"-mi chiede e io faccio 'no' con la testa e lui sorride.
"Quello è il tuo ragazzo?"-indica con il dito dietro di me e capisco che si sta riferendo a Justin. Magari.
"No no è un amico"-dico abbassando la testa e mi guardo i piedi.
"Dovresti dirglielo, mi sta trucidando con gli occhi eh"-non capisco la sua risposta e così mi giro verso Justin che aspetta a braccia conserte e lo sguardo da duro rivolto a Josh.
"Una storia complicata ma non ti preoccupare"-gli dico e lui forma una linea dura con le labbra.
"Ora devo andare ma è stato un piacere Josh"-gli dissi e lui fece un passo verso di me e mi abbracciò cosa assolutamente assurda ma ricambiai lo stesso, bei muscoli comunque.
"La rabbia è salita alle stelle, dovrei cominciare a scappare"-ride e ora capisco il motivo per cui lo ha fatto. Gli rivolgo un sorriso per l'ultima volta e poi con un sorriso da ebete torno da Justin che sembra una statua di cera.
"Fatto conquiste?"-torna con le braccia ai lati del corpo e io giro la testa per vedere che i ragazzi se ne vanno e Josh mi saluta con la mano.
"No mi sono fatta un nuovo amico, si chiama Josh"-gli rispondo e Justin per la seconda volta sbuffa, mio piccolo Bieber.
"Bieber sei geloso?"-lo stuzzico e inizio a ridere senza fermarmi.
"Vuoi vedere quanto sono geloso?"-dice e inizia a venire verso di me ma io mi tiro indietro un passo alla volta. Prima che potessi accorgermene Justin mi aveva praticamente presa come un sacco di patate in spalla e avevo praticamente la faccia sul suo fondo schiena ed era bello ahaha.
"Justin lasciami"-mossi la gambe ma le bloccò con il braccio che mi teneva attorno alla schiena.
"No, mi hai sfidato e ora pagherai"-ci trovammo praticamente vicino l'acqua e Justin non si fermò ma avanzò e io continuai a urlare.
"Ti prego scusami"-dico cercando di liberarmi ma Justin mi teneva stretta e non avevo modo di dimenarmi.
"Dici: Justin sei il migliore di tutti e ti lascio andare"
"Justin sei il migliore di tutti"-dissi e sperai che mi lasciasse ma invece mi buttò in acqua. Risalì sopra e lo guardai con rabbia, avevo tutti i vestiti appiccicati addosso, il jeans iniziava a stringermi e la camicia ormai era diventata trasparente.
"Me la pagherai"-Mi buttai addosso a lui prendendolo per le spalle e finimmo di nuovo sott'acqua con lui sotto di me e ora finalmente eravamo pari.
"Ok ora siamo pari"-disse passandosi una mano tra i capelli e notai che ormai la sua maglia bianca si era attaccata al petto e io mi sentì fremere.
"Sei un'idiota, ora come ce ne andiamo in giro così?"-gli chiedo facendogli notare che eravamo interamente bagnati.
"Ops. Dai però è divertente"-fa il labbruccio e io scoppio a ridere, si lo era.
"Dai vieni qui"-mi dice allargando le braccia come per accogliermi in un abbraccio caloroso e io destreggiandomi bene con i vestiti addosso e bagnati vado da lui e mi abbraccia forte poggiando la testa sulla mia, ero decisamente più bassina di lui ma questo mi piaceva.
"Quindi aspetta"-mi allontano da lui di poco-"eri geloso eh?"-gli do un colpetto sul petto e lui si gira verso la spiaggia e poi mi fissa di nuovo.
"Secondo te?"-una domanda come risposta a una domanda? Cosa dovevo pensare? Josh aveva detto che Justin lo guardava quasi come a volerlo sotto terra e poi dalla rabbia mi aveva buttato in acqua, quindi era un si ma se così non fosse stato? Che figura ci avrei fatto? 
"Non lo so, dimmelo tu"-cerco insomma di contrattare, volevo che fosse lui a dirmi qualcosa. Ero ancora vicino al suo corpo, dopo il nostro abbraccio mi ero staccata di poco e lui con la sua figura incombeva sulla mia. Justin mi prese la faccia con le mani accarezzandomi le guance e poi mi fece alzare il volto verso di lui, sembrava una scena da film solo che questa volta la protagonista ero io e non una super modella bona bionda ossigenata. Durante questi due anni mi ero sempre immaginata il nostro primo bacio, a volte sentivo davvero come se le sue labbra toccassero le mie e invece una volta sveglia il mondo mi crollava addosso e ora stava per accadere davvero. Justin si avvicinò con le sue labbra alle mie e le sfiorò in un tocco delicato come avesse paura a farlo ma ehi, io non sono di porcellana. Lo guardai negl'occhi mordendomi il labbro e stavolta mi avventai io su di lui facendo incontrare davvero le nostre labbra, le sue mani ferme ai lati della mia testa e le mie dietro la sua schiena. In questo momento la mia testa era come se si trovasse durante l'Oktober fest e nel mio stomaco c'erano specie animali che facevano un banchetto brindando alla mia felicità.
Ci staccammo e sorridemmo entrambi...
"Basta come risposta?"-disse lui ed io annuì trovandomi sulle nuvole. Justin ed io c'eravamo baciati. Ancora non potevo crederci. Rimanemmo in acqua un altro po' facendo gli scemi e ci scambiavamo baci come se fossimo una coppia normale e invece c'eravamo incontrati da nemmeno un giorno ma l'importante era che nonostante tutto lui conosceva me e io lui, quindi credo sia normale la situazione.
"Torniamo a riva?"-chiede lui e io annuisco sorridendo dopo esser tornata a galla.
"Sali su"-dice porgendomi la schiena e io non me lo faccio ripetere due volte che subito mi trovo attaccata alla sua schiena come un dolce koala e do dei dolci baci a Justin sul collo mentre lui tiene le mani sotto le mie cosce.
"Sai mi piace stare qui dietro"-gli dico vicino l'orecchio e lui sorride, aw quanto amo il suo sorriso.
"A me piace fare questo"-gira la testa verso di me e mi da un bacio sulle labbra. Tornammo sulla sabbia e mi mise giù. Cercavo di asciugarmi staccando con le dita i vestiti da dosso, avrei potuto spogliarmi ma non ero pronta a farmi vedere in intimo da Justin anche se a lui sarebbe piaciuto, aveva già iniziato a darmi buffetti sul sedere e io mi ero allontanata gridando come una bimba. 
"Ah questa maglia"-prende i lembi con le mani e se la tira sopra lasciando scoperto il suo petto/torace e basso ventre. Deglutì un paio di volte facendo uno strano rumore e iniziai a torturare il mio labbro cercando di non sembrare una bambinetta alle prime armi anche se era la verità. Non prendetemi per una bambina se confesso di non aver mai avuto rapporti sessuali a 18 anni. Fino ai 16 anni avevo avuto due ragazzi ma non ci avevo concluso niente anche per rispetto a me stessa e poi conobbi Justin quindi ho sempre pensato che nonostante la distanza lui sarebbe stato il primo per me. Continuavo a fissarlo, i suoi addominali perfettamente scolpiti, per non parlare della V e poi tiene i jeans bassi quindi gli si intravedono anche i boxer neri che porta, permettetemi di dire che è molto sexy. 
"Fai una foto e dura di più"-dice lui notando me passione paparazzo. Io divento paonazza in volto e cerco di sviare il discorso.
"No macchè, non guardavo te"-'bella scusa idiota' dico a me stessa una volta realizzata la cosa più banale mai detta in 18 anni di vita.
Justin mi guarda come a dire 'si ci credo' e mi si avvicina, che voleva farmi adesso?!
"Ammettilo sono altamente sexy"-sorrise mentre parlava ed era vero ma volevo giocare un po'.
"Ho visto di meglio Bieber"-gesticolo con le mani non sapendo nemmeno io cosa stavo cercando di dire o fare, stavo solo cercando di giocare ma avevo la strana sensazione che alla fine lui avrebbe ottenuto quello che desiderava.
"Impossibile. E chi? Dimmi"
"Josh"-il nome mi esce dalle labbra senza nemmeno accorgermene. 
"Ti prego dimmi che scherzi"-quasi soffoca una risata ma in realtà si, scherzavo. Per me non esisteva ragazzo più bello di Justin, da quando ho iniziato a parlare con lui allontanavo tutti quelli che provavano a conversare con me o ci provavano spudoratamente. Nessun paio di occhi erano comparabili a quelli di Justin, non credo esistesse qualcuno che superava la perfezione di questo ragazzo. Per perfezione non intendo solo l'aspetto esteriore, si era un bellissimo ragazzo ma Justin è Justin.
"Vorrei dirti di no ma invece si, scherzo"-ammetto, stavo trovando inutile questo specie di giochetto e io non sono in grado di portarlo avanti.
"Aw piccola"-dice assumendo una voce da bambino, si avvicina attirandomi a sè facendo combaciare le nostre labbra di nuovo come poco fa, la sua mano era dietro la mia schiena e la mia sui suoi capelli massaggiandogli dolcemente la nuca cercando di assaporare ogni singolo momento. Ci separiamo e cerco di pensare a un modo per potercene tornare in città meno bagnati di adesso. Prendo il telefono e controllo l'ora, sono le 16:30, caspita pensavo fossero le due. 
"Che ore sono?"-chiede stritolando la maglia facendo gocciolare l'acqua. Mi viene un lampo di genio, ricordo che in macchina ho degli asciugamani, io e Haley li portiamo sempre in caso ci venisse l'idea di farci un bagno improvviso e dato il momento mi sembrava una buona idea.
"Le quattro e mezza"-gli rispondo prendendo da sabbia la borsa e le vans tenendole tra le mani.
"Aw sta passando velocemente la giornata"-dice e in un baleno divento triste. Già, sta passando velocemente questa giornata e dovevo fare così tante cose con Justin, dovevo dirgli tante di quelle cose che ci sarebbero voluti più di due giorni, dovevo dirgli che lo amavo e che lo avrei fatto sempre specialmente dopo averlo conosciuto di persona. Avevamo ancora un giorno ma sembrava arrivare così velocemente, vorrei tanto fermare il tempo ma non ho questo tipo di poteri. Quando ero nei miei periodi buii pensavo sempre a due cose. La prima era che sarei stata felice e iper emozionata incontrandolo, potendo abbracciarlo, parlarci etc. La seconda era che forse sarebbe stato meglio non incontrarci, non avrei sofferto doppiamente sapendolo lontano da me. Ora come ora posso dire solo di essere felice, più che felice e che il dopo, si, mi spaventa ma lo avrei superato come ho sempre fatto.
"Che hai piccola?"-chiede notando che c'era qualcosa che non andava. Scossi la testa e sorrisi dicendogli la notizia degli asciugamani, prese anche lui le vans e ce ne andammo dalla spiaggia avviandoci verso la macchina. Inutile dire che tutti ci guardavano ma non ci importava, io ero felice e penso anche Justin e sinceramente la gente poteva pensare ciò che voleva, eravamo solo due ragazzi che si erano fatti un bagno vestiti.
Arrivammo vicino l'auto, aprì il bagaglio e presi i teli, uno lo passai a Justin e l'altro lo usai io. Justin si asciugava il petto, le braccia e la schiena per quel poco che poteva fare. Io invece passai ad asciugarmi il collo, le braccia poi mi strofinai l'asciugamano anche sopra i vestiti cercando di far assorbire l'acqua.
"Non ti asciugherai così"-dice Justin vedendomi in difficoltà, gli sorrisi dandogli la colpa della situazione.
"Non far finta che non ti sia piaciuto"-ribatte e questa volta gli do ragione. Mi avvolgo il telo intorno al corpo iniziando ad avere i brividi, Justin si porta il telo dietro la schiena a mo' di mantello e poi si avvicina stringendomi in un abbraccio avvolti dai teli, mi sentivo al caldo e poi Justin profumava di dopo barba e di Justin.
"Hai freddo?"-chiede e io annuisco cercando di non battere i denti come un castoro. Io ero un tipo molto freddoloso, avevo freddo anche con 30°. 
"Piccola mia"-Justin mi stringe di più e mentalmente prego Dio di fermare questo meraviglioso momento.
"Cosa vuoi fare stasera?"-gli chiedo, al momento non avevo idee ma se lui voleva vedere qualcosa di San Diego sarei stata felice di accompagnarlo.
"A dire il vero c'è in programma qualcosa per te"-dice con un pizzico di simpatia nella sua voce, lo guardo ritraendo la testa dalla sua spalla.
"E sarebbe?"-chiedo curiosa e per la decima volta in un giorno mi perdo profondamente nei suoi occhi, è come se fossero il mio posto preferito.
"E' una sorpresa"-mmmh a me non piacciono tanto le sorprese, non sapevo mai cosa aspettarmi e questo mi faceva paura, volevo sempre sapere tutto. Oggi è stata una sorpresa piacevole e so che lo sarà anche stasera ma non adoravo tutto questo mistero.
"Capisco"-rispondo stringendo in una linea dura le labbra, volevo assolutamente sapere cosa aveva in mente ma non volevo litigarci il che sarebbe successo se avessi iniziato a stressarlo. Io stresso tutti.
"Te lo assicuro, ti piacerà"-mi diede un bacio sulla fronte e io abbozzai un sorriso. 

Dopo esserci asciugati almeno un po' entriamo in macchina e porto Justin a fare un giro per San Diego consumando metà serbatoio dato che non potevo scendere bagnati. Verso le 17:20 accompagno Justin al suo albergo...
"Ci vediamo dopo"-dice lui sorridendo.
"Non vedo l'ora"-ammetto timida, non mi aveva ancora lasciato e già non vedevo l'ora di stargli di nuovo accanto.
"Preparati per le 20:00"-ecco il problema, cosa dovevo mettere? Dove saremmo andati? Dovevo vestirmi sportiva o elegante? Andavamo in montagna? A quel punto avrei dovuto evitare tacchi e avrei dovuto mettere scarpe basse.
"Dimmi almeno una cosa"-lui annuì-"Come devo vestirmi? Lo sai che io sono complicata ma almeno dimmi se devo essere sportiva, elegante o che altro"-lo imploro con gli occhi e lui sospira.
"Sii te stessa"-che razza di risposta è?
"Me stessa? Fosse per me verrei in pigiama, dai dimmi"
"No dai pigiama no, okkey non devi essere sportiva ne tanto tanto elegante, normale dai"-lo stesso non sapevo cosa mettermi.
"Non sei molto bravo eh"-gli dico mettendo il muso e lui mi da un bacio veloce sorridendo.
"Sarai perfetta con tutto"-detto questo uscì dalla macchina entrando in albergo, misi in moto di nuovo la macchina e andai a casa. 

To be continued...

 
Aye!
Inanzitutto mi scuso per il ritardo di quasi un mese ma è stato davvero un mese difficile per me. Ho passato un Natale e un Capodanno da schifo ecc ma non sto qui a parlarne lol
Felice anno nuovo anche se in ritardo HAHAHA
Se ci sono errori, e quasi sicuramente SI, è perché non ho proprio riletto il capitolo, così come l'ho scritto settimane e settimane fa così sono qui a pubblicarlo.
Spero vi piaccia e che dire, alla prossima.
Baci C.
  
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