Fanfic su artisti musicali > Bangtan boys (BTS)
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Autore: Mariella_otaku    05/01/2015    1 recensioni
''cosa succede quando incontri l'amore della tua vita ma sai che c'è sempre qualcosa che ti ostacola?
come dice il proverbio se nasci tondo non muori quadrato ma con la determinazione a volte riesci a cambiare quel destino che ormai sembra gia segnato.''
Ciao ragazzi! questa è la prima fanfiction che scrivo. Diciamo che se non fosse stato per le mie migliori amiche non avrei mai deciso di pubblicarla (anche perchè è da un po che la tengo sul computer). Sono abbastanza timida infatti quando ho iniziato a scriverla non volevo farla leggere a nessuno ma poi ho preso coraggio e alla fine le mie migliori amiche mi hanno fatto perfino i complimenti xD ed eccomi qua infatti. io spero tanto che vi piaccia e spero che non vi annoi .... buona lettura ^^
Genere: Drammatico, Romantico, Suspence | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Ho il fiatone non ho mai corso così tanto in vita mia, saranno si e no 20 minuti ma non mi fermo almeno fino a quando non mi rendo conto di essere abbastanza lontano da quel luogo maledetto.
Istintivamente prendo il cellulare dalla tasca e leggo quel messaggio che mio padre non avrebbe mai e poi mai dovuto leggere.
Il mio cuore perde un battito per la gioia:

“il tuo amico Jin si è svegliato fortunatamente, i medici hanno constatato che stesse bene e hanno deciso di farlo uscire dal coma”

Si perché il mio Jin era in coma farmacologico a causa della forte botta presa alla testa e pensavano avesse riscontrato dei problemi al cervello.
Sono cosi sollevato.
Prima di andare all’ospedale però cerco di riprendermi.
Mi avvicino a una fontana e mi sciacquo la faccia, poi mi siedo su una panchina e mi fascio il gomito con un fazzoletto di stoffa che ho in tasca.
Purtroppo è piccolo e non mi tiene fermo il braccio ma per ora credo vada bene così.
Fortunatamente è il braccio sinistro, così almeno non mi sento impedito…
Passano un po’ di minuti e mi dirigo verso l’ospedale, fortunatamente non è molto lontano da qui.
Sono circa le 5 del pomeriggio e sono nella sala d’attesa dell’ospedale, dovrei farmi visitare anche il braccio ma non m’importa Jin viene prima di tutto, se non fosse per lui non so nemmeno se sarei ancora qui ora.
Mi avvio direttamente verso la stanza di Jin, questa volta non devo aspettare che qualcuno mi dica dove si trova l’amore della mia vita.
Salgo velocemente le scale e mi precipito verso la sua stanza.
La vedo, non dovrei correre per i corridoi ma non m’importa.
Entro e Jin mi guarda sconvolto ma con un sorriso che farebbe sciogliere chiunque.
Ho mai detto che è bellissimo?
E senza pensarci due volte mi precipito tra le sue braccia mentre le lacrime scendono come due fiumi in piena.
Mi stringo forte a lui, le sue braccia mi erano mancate.
Anche se piano mi stringe forte e mi parla, anche la sua voce mi era mancata.
- Ehi Jimin cosa succede? Non piangere sono ancora qua … -
si blocca per qualche decina di secondi e poi riprende a parlare –
- cosa hai fatto al braccio? –
Alzo la testa e lo fisso negli occhi, è preoccupato ma non ho la forza di spiegare cosa mi è successo, continuo solo a piangere.
Jin ormai mi capisce benissimo e ha capito che non è il momento per parlare.
Così inizia ad accarezzarmi i capelli e intanto lo abbraccio ancora e ancora.
Ancora tra le lacrime però inizio a parlargli, è proprio vero che le carezze fanno bene alle persone.
- Jin … mi sei mancato… non so cosa avrei fatto senza di te-
E sento le sue labbra baciarmi la fronte, ora si che mi sento a casa.
- secondo te ti avrei lasciato solo? Mi sottovaluti ragazzino –
dice quasi con un tocco di ironia e iniziamo a ridere di gusto, lui sì che sa come tirarmi su di morale.
Mi siedo composto sulla sedia accanto al letto e continuo a fissarlo senza dire niente.
Ascolto solo le sue parole in silenzio accennando solo qualche sorriso tra una frase e l’altra.
- sai ho avuto paura anche io… quando quella macchina mi è venuta a dosso non ho avuto neanche il tempo di scansarmi per evitarla, credevo di averti perso per sempre.Sai mentre ero in coma ho sentito la tua voce, sei venuto a trovarmi vero? Lo immaginavo, di sicuro Taehyung ti avrà chiamato, lui è fatto così… sai ti ho sognato, cioè non so se era un sogno o altro ma ho ricordato un personaggio di un cartone che guardavo da piccolo, ti assomigliava, dico davvero. Sembra assurdo lo so ma forse stiamo insieme perché così è stato deciso alla nostra nascita… come due anime gemelle, come narra la leggenda del filo rosso del destino. Ti amo non so cosa sarebbe la mia vita senza di te –
Alla fine del suo discorso mi sento pieno di lui, gli sorrido e sottovoce gli dico ‘’Ti amo anche io’’.
Lo sento accarezzarmi di nuovo i capelli, poi sento il calore della sua mano sul suo volto, non volevo ma delle lacrime gli stanno bagnando la mano.
- non piangere andrà tutto bene –
e con quelle parole vuole intendere che andrà tutto bene anche con i problemi che ho io con la mia famiglia.
Lui purtroppo non sa tutta la verità ma mi capisce e sa che un giorno sarò io a parlare senza nessuno che mi costringerà.
All’improvviso sentiamo qualcuno entrare, è l’infermiera gentile che mi ha inviato il messaggio, sarà qui per Jin di sicuro.
Mi guarda e mi sorride come per dire ‘’meno male pensavo non saresti venuto’’ e sorrido a mia volta.
Poi si rivolge a Jin.
- bene signor Kim è ora di cena, gliela lascio qui poi il suo amico l’aiuterà a mangiare, dico bene? –
E continua a fissarmi.
È davvero una brava persona.
Ma aspetta il modo in cui mi fissa è piuttosto strano, ma cosa….
A già il braccio, quasi me ne stavo dimenticando.
- cosa hai fatto al braccio? –
- emm … sono …. Caduto (?) – mento spudoratamente.
Ecco che mi tira per un braccio.
- vieni quel braccio è troppo gonfio bisogna fare urgentemente una radiografia –
Esco dalla stanza con gli occhi di Jin che mi seguono.
Facciamo vari corridoi e arriviamo in una stanza dove vi è un medico.
L’infermiera gli parla e poi credo il radiologo si avvicina a me inizia a chiedermi cosa è successo al mio braccio.
- allora ragazzo come ti chiami? –
- mi chiamo Jimin –
- bene Jimin cosa è successo al tuo braccio? –
- sono caduto … - purtroppo non sono molto bravo a mentire
Il medico non dice niente, mi fa mettere il braccio su una lastra e inizia a fare la radiografia.
Aspetto qualche minuto per avere i risultati.
- allora ragazzo, fortunatamente non c’è alcuna frattura ma devi restare a riposo per un po’ e fasciare il braccio per non fargli fare troppi movimenti –
Annuisco e me lo faccio fasciare.
Ringrazio per il lavoro svolto e torno da Jin.
Questi 30 minuti senza di lui mi hanno rattristito, pur di stare con lui avrei anche trascurato il braccio, ma l’infermiera ha insistito tanto.
Arrivo nella sua stanza e lo trovo con il vassoio sulle gambe che mangia quello che c’è nei piatti.
Sorrido, è bello anche quando mangia.
Mi siedo affianco a lui e lo ammiro in tutto il suo splendore.
- cosa ti hanno detto? –
i miei pensieri vengono interrotti dalla sua domanda.
- tutto bene, non ci sono fratture ma devo tenere il braccio fasciato per un po’ di tempo. A te invece cosa hanno detto? Quando puoi tornare a casa? –
- mi dimetteranno la settimana prossima. Non vedo l’ora di tornare a casa e coccolarti –
Alle sue parole arrossisco e cerco di nascondere il viso dall’imbarazzo ma è impossibile farlo con i suoi occhi puntati a dosso.
Finisce di mangiare e gli prendo il vassoio dalle gambe, posandolo dove lo aveva messo prima l’infermiera.
- Jimin sono stanco, ti dispiace se dormo un po’? –
- per niente, riposati oggi è stata una giornata davvero difficile per tutti –
- puoi tenermi la mano? –
- se … se proprio vuoi – e gli sorrido dolcemente, anche lui lo fa e mi porge la sua mano.
L’afferro e sento tutto il suo calore invadere la mia mano che è fredda come il ghiaccio, o quasi.
Mi sento davvero al sicuro e lo stesso vale anche per Jin che mi sorride prima di addormentarsi. 
   
 
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