Io non capisco. Davvero, com'è possibile? Quanta rabbia che può accumulare una persona pensando di poter
sopportare un fardello così pesante per così tanti anni? Questa rabbia repressa si riversa in ogni piccolo errore,
 in ogni minimo sbaglio oppure in situazioni che normalmente andrebbero ignorate. No, per me non è possibile.
Devo ingigantire ogni crepa che si viene a creare per farne una dannata voragine, anche se non è necessario.
Che astio. Mi chiedo seriamente come riescano le persone a starmi accanto. Non mi accetto io, ma mi accettano
loro. Che bizzarro. Quando mi guardo allo specchio l'unico istinto è quello di sputarmi, e là fuori c'è gente che mi
vuole bene. Io non capisco. Sono furioso. Il mio unico intento sarebbe di frantumare le nocche contro un muro,
ma non lo faccio soltanto perché ho fatto una promessa - che tra l'altro ho già infranto, perché sono un
incapace - che devo cercare di mantenere con tutto me stesso, ma... ogni giorno, ogni ora, ogni minuto, ogni
secondo di questa misera vita sono sempre più tentato. Non sono capace nemmeno di apprezzare i piccoli gesti
delle persone che mi stanno intorno perché sono troppo occupato ad essere offeso, sono un egoista. Certo che
uno deve avere davvero l'autostima sottoterra per odiarsi così tanto, eh?... Che schifo. La parola migliore per
descrivere quello che provo nei miei confronti è questa: schifo. Posso soltanto sperare che col tempo cambierò
idea. Forse sì, forse no. Padre Tempo rivelerà tutto.