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Autore: ising_lala    06/01/2015    2 recensioni
"In mezzo agli alberi potevo intravedere la figura minuta di una
ragazzina. Doveva avere all'incirca nove anni. Era seduta in ginocchio e
raccoglieva rose. Aveva un dolce sorriso."
Genere: Drammatico, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Cap. 7
LO SO LO SO. SONO UNA PERSONA ORRIBILE T^T PERDONATEMI.
Ok basta adesso leggete se no vi rompo :’)
 

 
I giorni in ospedale furono strazianti: le infermiere non facevano che spettegolare sui dottori gnocchi invece di aiutarmi, il cibo sembrava provenire dai cassonetti della spazzatura, per non parlare del luogo in generale (un vero e proprio mortorio).
Tornai a casa dopo 4 giorni.
Salii in camera, buttai il cappotto sul materasso e chiusi la porta scorrevole. Dovevo fare il punto della situazione.
Cercai di mettere a posto i miei ricordi, facendo una specie di scaletta:
‘Ok’ pensai ‘partiamo dal parco: sono entrata con l’intenzione di incontrare Kurai, la sorella di Akane. Ricordo che non andò bene. Infatti voleva mangiarmi l’anima. E dopo…’ mi bloccai
‘E dopo…’
Vuoto. Non ricordavo nulla.
‘Ma allora come ci sono finita in ospedale? Chi mi ha portato lì?
Kurai? Impossibile.
Sasuke … ODDIO SASUKE!’
Mi venne subito in mente la scena in ospedale. Che fine aveva fatto? Non l’avevo più visto da quel giorno.
C’erano troppe domande senza risposta.
Dovevo cominciare ad agire e a mettermi in pista.
‘Sì, magari senza farmi mangiare da una bambina.’
Risi, anche se non era il caso.
 
Fu dura convincere mia madre. Così le promisi che sarei andata solo in biblioteca e da Sasuke.
Uscii di casa e mi incamminai verso il centro del quartiere.
Anche quel giorno splendeva il sole. E sorrisi. Come se non fosse successo nulla.
Mi risvegliai dai miei pensieri filosofici e mi accorsi di essere davanti alla porticina di legno della biblioteca.
‘In questo periodo ho la testa altrove’.
Salutai con un ‘buongiorno’ Zenko, il proprietario della biblioteca, il quale mi ricambiò il saluto con un sorriso sdentato.
Mi conosce da quando avevo 5 anni. Per me è come un nonno adottivo.
“Mikoto cara, che piacere rivederti” mi disse con la sua voce consumata dagli anni.
“Che posso fare per te oggi?”
“Hai dei giornali o informazioni riguardanti la casa delle Geisha di questa cittadella?”
Si grattò il capo quasi pelato per ricordare.
“Oh, certo! Aspettami qui, non muoverti!” e così si addentrò nel magazzino sul retro.
Dopo qualche minuto, uscì con un paio di giornali e delle cartelle gialle.
“Ecco a te.” Me le porse con gentilezza.
Ringraziai e andai in un tavolo vuoto e isolato alla fine della stanza, in modo da restare da sola nel caso fossero entrate altre persone.
Partii con i giornali. Ne aprii uno e subito un’immagine dell’okiya attirò la mia attenzione. Sopra il titolo: Disastro all’okiya di Fujisawa,incendio devastante.
Poi lessi l’articolo:
 
“Pezzi cadenti ovunque, legna bruciata e nessun sopravvissuto. Così si presenta l’okiya di Fujisawa. Non si sa la causa dell’incendio, gli esperti suppongono sia per le troppe candele accese. Quando la polizia è arrivata sul luogo dell’incidente, i corpi delle fanciulle erano squagliate dalle fiamme. Almeno un centinaio, di cui una decina di bambine. Nessuna ragazza è riuscita a sfuggire alla ‘belva di fuoco’. Gli investigatori riportano che le porte erano misteriosamente bloccate.”
 
‘Misteriosamente bloccate..’ ripetei nella mia mente.
‘Ho il brutto presentimento che qui c’era lo zampino di qualcuno.’
Chiusi il giornale e presi una delle cartelle gialle.
C’erano molti dati riguardanti le vittime. Le sfogliai una a una.
Sakura..
Madotsuki..
Takane..
Nulla di interessante. Così presi la seconda cartella gialla e sfogliai i dati di anch’esse.
Chio..
Saiyuri..
Akane & Kurai……
Mi fermai di colpo. Guardai subito le foto e mi accorsi orribilmente che erano l’Akane e la Kurai di adesso. In parte alle foto un timbro rosso con la scritta: MORTE ENTRAMBE.
 
*Okiya: dimora delle geisha.
  
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