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Autore: Paddy    04/02/2005    6 recensioni
"Mi chiamo Wendy Moira Angela Darling!" Quanto tempo è passato da quando il suo primo e unico amore pronunciò quella frase? Peter Pan non lo sa. Non è più tornato da lei da quella magica e struggente notte in cui la lasciò tornare a casa. Perchè? Solo lui conosce la risposta. Ma sa anche che è ora di farlo.
Genere: Malinconico, Romantico, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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La finestra

La finestra

-3-

 

 

 

 

 

Il cuore gli stava battendo così forte che se fosse scoppiato fuori dal suo petto non se ne sarebbe stupito.

 

C’era una donna sulla soglia... ma non era la mamma di Wendy.

E l’aveva chiamato con il suo nome. Come faceva a conoscerlo?

 

Forse Wendy le aveva parlato di lui. Ma no... non le avrebbe creduto.

E la persona che lo stava guardando aveva un’espressione indecifrabile: stracolma di commozione e tristezza.

 

Era certo che, se davvero la signora Darling avesse creduto a Wendy, adesso non starebbe fissando con così tanta dolcezza colui che aveva messo in pericolo sua figlia.

 

Ma allora... chi...?

 

“Peter” ripetè la donna. “Peter Pan... sei davvero tu?”

 

La questione non era chi fosse lui... ma chi fosse lei!

 

“Potresti gentilmente toglierti dal letto di Jane? Ha un leggero raffreddore e non vorrei te lo attaccasse. Sempre che uno come te si possa prendere delle malattie.”

 

Sì, sarebbe stato meglio. Non desiderava certo il raffreddore di... Jane? Raffreddore?

 

Jane?

 

Jane?

 

Lentamente, Peter Pan voltò il capo dalla donna alla bambina ai suoi piedi.

 

Aveva i capelli di Wendy. Aveva le mani affusolate di Wendy. Aveva il bacio nascosto di Wendy.

 

Ma non aveva gli occhi di Wendy. Li aveva socchiusi un attimo, nel voltarsi su un fianco, e Peter aveva potuto intravvedere un guizzo verde nelle sue iridi.

 

Non era Wendy.

 

Per la sorpresa e frustrazione fece un salto (se così lo si può chiamare) giù dal letto. Atterrito, girò la testa a guardare il bambino steso all’altro lato della stanza.

 

Decisamente, non era John. E neppure Michael.

 

Che avesse... sbagliato casa?

Forse i Darling avevano traslocato. Sì, doveva essere stato così... ma allora, quella donna?

Come conosceva il suo nome?

 

Forse... no.

 

Era passato così tanto tempo... no. Si rifiutava di crederci. Bandì il pensiero dalla mente.

 

“Peter Pan... da quanto non ci incontriamo! Ma sei sempre lo stesso...”

 

La donna fece qualche passo verso di lui. A quel gesto improvviso, il bambino indietreggiò istintivamente.

 

Lei si fermò. Era arrivata davanti alla finestra, mentre Peter era addossato al muro. La donna sospirò.

 

“Eh, lo so. Sono cambiata... ma la tua Wendy è anche così brutta, da adulta?”

 

Ridacchiò, prendendo a torturarsi una ciocca di capelli.

 

Peter la fissò. Per la prima volta, la fissò con più attenzione. Essendo sotto la finestra, era inondata dalla luce che la luna emanava. Poteva vederla meglio... poteva verificare se era davvero colei che sosteneva di essere.

 

Non aveva i capelli di Wendy. Non aveva le mani affusolate di Wendy. Non aveva il bacio nascosto di Wendy.

 

Ma...

 

Ma aveva gli occhi di Wendy. I capelli erano scuri e velati di rosso, le mani ruvide e molto più curate, il bacio nascosto era già stato donato... ma aveva i suoi occhi, i suoi meravigliosi occhi!

 

Era Wendy!

 

Il suo corpo fu attraversato da violenti scossoni... brividi... tremiti, avrebbe detto un ragazzo.

Ma ora era un bambino... in quel momento era semplicemente un bambino spaventato, un bambino sconvolto da una terribile evidenza.

 

“L’hai capito, eh?” il sorriso le si cancellò dal volto. “Mi dispiace. So che è difficile, per te... ma sei tornato, anche se non capisco perchè, e devi accettare il fatto che io sia... che io non sia più, all’apparenza, la Wendy che tu conoscevi.”

 

“Sei... sei...” mormorò Peter. “Sei adulta!”

 

Glielo urlò in faccia, le scaraventò addosso tutto il suo dolore, la sua disperazione, che in quegli ultimi secondi erano rimasti all’imbocco del cuore.

 

“Stai calmo...”

 

Qualcosa di bagnato gli corse sulle guance.

 

Wendy sospirò; poi, sorprendendo lui e se stessa, fece qualche passo verso Peter e lo abbracciò.

 

Il ragazzino ormai stava piangendo silenziosamente: non era possibile, sentiva che era un incubo... tra poco si sarebbe svegliato nel suo rifugio sull’Isola che non c’è, e allora sarebbe partito per Londra... dove avrebbe ritrovato Wendy, ma quella vera... il suo sorriso, i suoi capelli, la sua voce da bambina, le sue storie e il suo profumo...

 

Un profumo di pesca... ce l’aveva ancora addosso? Sì. Beh, può darsi. Ma non era lei.

Non era la Wendy che lui conosceva. Che aveva conosciuto.

 

Rivoleva la sua racconta-fiabe. Colei con cui aveva ballato quella magica sera. Colei che gli aveva fatto scoprire, seppur per poco e inconsciamente, l’amore.

 

La chiamava mamma... beh, adesso il vocabolo sarebbe stato adatto.

 

Era cresciuta. Era diversa. Non la conosceva più.

 

“So cosa stai pensando...” la donna abbassò la testa. “ma,... io sono sempre la stessa. Seppur ti sembra che io lo nasconda... con questi capelli tinti, la faccia truccata. Però, dentro, conservo ancora la mia parte di bambina. Adesso sono solo... adesso è solo giunta un’altra me. Un’altra. Che non ha sostituito la tua Wendy. Credimi.”

 

Che bugia! Che incredibile bugia! Con quelle affermazioni, voleva solo convincere quel povero bimbo piangente tra le sue braccia.

Ma solo lui? Davvero solo lui... o anche se stessa?

Si diceva sempre che c’era un vuoto, in lei. Prima non c’era. Forse... forse le mancava proprio quello: la fantasia e l’immaginazione di una bambina.

 

Aveva abbandonato la bambina che era in lei. L’aveva chiusa fuori dal suo cuore. Dalla finestra del suo cuore.

 

“I bimbi sperduti...” Peter si fece forza e alzò il viso verso Wendy. “Che ne è stato di loro?”

 

La donna lo fissò grave.

 

“Gaspare, Adam, Greg, Mark...? Avvocati, medici, professori, dirigenti. Loro...”

 

“...non ricordano?” sospirò il bambino.

 

“Mi dispiace.”

 

“E John... e Michael?”

 

“Sono cresciuti. Non voglio mentirti: loro non conservano alcun ricordo dell’infanzia. Ma tutti dovrebbero farlo. Purtroppo, i miei fratelli non ce l’hanno fatta. Forse non volevano farlo. Chissà. So solo che, se raccontassi di te, del nostro viaggio sull’isola” deglutì con fatica “mi riderebbero in faccia. Il lavoro è in primis, per loro. Anche uno sforzo di memoria, non li aiuterebbe. E’ una questione... del cuore. Di affetto.”

 

Di chi stava parlando? Dei fratelli... o di se stessa?

 

“E... tu?”

 

Wendy si infilò una mano nella camicia da notte e mostrò la pigna. La teneva sempre al collo.

 

“Il mio bacio...”

 

“Esatto. Come vedi, non ti ho dimenticato. Però, non è stato semplice. Il tuo ricordo è sempre stato in fondo al mio cuore, è vero... però tu non sei tornato da me. Me l’avevi promesso, che ci saremmo rivisti... perchè non sei tornato?”

 

Adesso era lei, la piccola Wendy, l’ingenua Wendy a parlare. La donna adulta, la signora Barrie, le aveva ceduto il posto per un attimo.

 

“Io...” era giunto il momento della verità. “Avevo paura. Paura che non fossi riuscito più ad andarmene. A stare lontano... da te.”

 

“Forse sarebbe stata la risposta a tutti i nostri problemi. Che tu fossi cresciuto, finalmente. Adesso saremmo tutti e due grandi, e...” si interruppe. Meglio non approfondire la cosa.

 

“Ma l’Isola che non c’è dipende dalla mia presenza! Ed io dalla sua.” mormorò Peter. “E anche i nuovi bimbi sperduti. E la sconfitta del nuovo capitano...”

 

Wendy era tentata. Tentata di ascoltarlo, di stare ad ascoltare le nuove avventure di Peter... per poi narrarle ai suoi figli...

 

Ma il breve volo nel passato si fermò subito. Non poteva permetterselo. Lui era ancora un bambino. Aveva ancora i pensieri di un bambino. Lei era cresciuta, e anche se si fosse fermata a sproloquiare sul suo lato di bambina, doveva pur sempre far i conti con la parte adulta di donna responsabile.

 

Abbassò lo sguardo su Peter. Stava fissando la sua fede al dito.

 

“Cos’è questa?” domandò.

 

“E’ una... un anello. Si dona alla persona amata il giorno delle nozze.”

 

Fu come se Wendy gli avesse trafitto il cuore con un pugnale. Com’era bello, quel gingillo. Lucido, dorato e bellissimo. La sua pigna, invece... sporca e scheggiata.

 

Esisteva davvero, uno Sposo, quindi. Uncino non aveva mentito. La sua più grande paura... materializzata. Ora niente aveva più senso.

 

“Ascolta, Peter.” Wendy gli mise una mano sulle spalle. “E’ inutile nascondertelo. Io mi sono sposata, sì. Mi sono innamorata, ed ho una vita mia, adesso. Non ti faccio una colpa di essere tornato all’improvviso, e ad avermela stravolta, questa notte. Ma riflettiamo. Ti è servita solo a soffrire? A farti nascere dei dubbi nella testa? E se... fossi cresciuto con me; e se... io fossi rimasta con te sull’isola; e se... e se... ma non devi farlo, Peter. Tu avrai sempre un posto speciale, nel mio cuore. Adesso però tutto questo deve finire.”

 

Cercò di trattenere le lacrime. “Tu tornerai all’Isola che non c’è. Io tornerò alla mia vita, la vita che ho scelto. Ti chiedo di superare questo momento. E ti chiedo un favore... per favore, Peter... non dimenticarmi. Mai. Io sarò sempre la signora Wendy Barrie. Ma sarò anche Wendy Moira Angela Darling. E tu sarai sempre il bambino che non voleva crescere. Ma sarai anche Peter Pan.”

 

Gli sfiorò una guancia con un dito; Peter sentì che il suo tocco non era cambiato, e si trovò a domandarsi se anche le sue labbra avessero mantenuto lo stesso sapore...

Ma era impossibile. Lei era adulta.

 

Però era anche la sua Wendy. L’aveva detto lei stessa. Aveva comunque tenuto la sua pigna.

 

Sorrise con la bocca, ma non con gli occhi. Lo stesso lei.

 

Peter si diresse verso la finestra. Quella visita non era stata vana. Adesso non si sarebbe più tormentato con i sensi di colpa. Wendy gli voleva ancora bene. Wendy l’aveva perdonato. E Wendy non l’aveva, e non l’avrebbe mai, dimenticato.

 

Lo stesso per lei. Si sentiva finalmente completa, libera; non felice, aveva un senso di tristezza allo stomaco. Però aveva capito quale fosse il vuoto che la opprimeva: le mancava la bambina che era in lei, tutto qui. La bambina che Peter aveva fatto riemergere.

 

Il ragazzino si girò e la fissò. Per l’ultima volta. E fu allora... fu in quel momento che i piedi di Wendy si sollevarono. Impercettibilmente... ma tanto quanto bastava perchè Peter le sorridesse, alla vista del piacevole stupore dipinto sul suo viso.

 

Si voltò verso il cielo, pronto a spiccare il volo.

 

Era stato il destino. Il destino li aveva divisi tanti notti prima, e l’avrebbe fatto anche quella sera.

 

E loro non potevano fare nulla. I ricordi sarebbero sempre stati nei loro cuori. E le possibilità, e i sogni... lei li avrebbe conservati. Doveva. Anche se non si sarebbero mai avverati.

 

“Ti voglio bene, Wendy...” mormorò il bambino, iniziando a librarsi nel vuoto.

 

“Anch’io, Peter.” Disse lei. Senza esitazioni. Finalmente. “Anch’io.”

 

 

Rimase a fissare quel puntino verde che si dirigeva verso la stella e spariva inglobato nella sua luce. Non l’avrebbe più visto materialmente. Ma sarebbe stato sempre presente nei suoi ricordi.

 

“Ti ho amato molto, Peter.” sussurrò. “Ma l’ho capito solo questa notte.”

Poi si diresse alla porta. Indugiò sulla pigna che portava al collo, e che le sfregava sulla pelle. C’era un cassetto, nell’angolo. Ma non voleva chiudere fuori i ricordi. Aveva capito che era sbagliato.

 

Sentì un rumore nell’angolo. Il marito, appoggiato al muro, le sorrideva.

 

“Ehi, amore” le stampò un bacio sulle labbra “perchè non chiudi la finestra?”

 

Wendy sorrise a sua volte. “Lasciamola aperta, per stanotte. Solo per stanotte.”

 

E, mentre tornava in stanza, ridacchiò fra se e se: il marito avrebbe potuto sprangare la finestra della camera dei bambini... ma non quella dei suoi sogni e ricordi.

 

Quella, sarebbe stata sempre aperta.

 

Per sempre.

 

 

 

 

 

Ormai avrete capito di che genere di finestra intendesse il titolo (metaforico), giusto?

Volevo che questo fosse l’epilogo, ma... quello, cortissimo, ci sarà tra due giorni.

 

Ringrazio:

 

Nemesis^^

 

Lisachan :-))

 

Ginny90 ***

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

  
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