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Autore: Only Lisa    06/01/2015    0 recensioni
Vecchio titolo: "Un amore oltre i confini dell'impossibile."
Trailer: https://www.youtube.com/watch?v=e-ptPpzHAzw
Dal testo:«Quando tutto ciò venne creato, fu fatto il possibile per evitare che qualcuno potesse sconfiggere gli Dei, prendere il controllo e magari distruggere tutto. Così appena notammo che i nostri figli stessero per diventare troppo forti e pericolosi, una minaccia per l’universo, decidemmo di far sì che la loro forza fosse dimezzata. Quello fu il più grande errore che noi potessimo mai fare, perché non appena avemmo compiuto quel gesto, un nuovo paragrafo apparve sulla pergamena. Il resto della pergamena, che fino ad allora era rimasta bianca, così da scriversi da sola con il tempo, incominciò a bruciare e scompare. Ciò vuol dire che se il sacrilegio avverrà, se accadrà ciò che è scritto sulla pergamena, non ci sarà più niente. Tutto andrà distrutto e il nulla regnerà sovrano.»
Genere: Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Zayn Malik
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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"Nuove emozioni."

Questa voce. 

Non è la sua, non è la voce di Zayn. 

Mi sposto cosicché io abbia la luce alle spalle ed ecco che lo vedo perfettamente. 

Arthur. 

«Arthur!» dico euforica 

«Sei felice di rivedermi a quanto pare?! Anche se ci siamo salutati da meno di 5 ore.» si prende gioco di me divertito 

«No, è solo che non pensavo fossi tu, ti avevo scambiato per qualcun'altro.» confesso 

«Chi altro credevi che fossi? Quale altro stupido ti avrebbe aspettato 5 ore qui davanti?» non so se scherza o e serio e questo mi preoccupa. 

E' stato qui davanti per 5 ore? 

«E sentiamo, perché l'avresti fatto?» chiedo sicura che scherzasse 

«Non volevo che tornassi a casa da sola.» ammette sincero 

Diceva sul serio. E' stato qui per 5 ore di fila, da solo per me. 

«Cosa? Dici sul serio? Sei stato qui per 5 ore? Da solo? Per me? Perché ti sei preoccupato? Non volevi che tornassi da sola?» chiedo a raffica dimenticandomi persino di respirare 

«Calma, calma, calma signorinella, troppe domande in un solo secondo. Facciamo così, rispondo di si a tutte.» sorride 

Il fatto che sia lui e non Zayn mi rincuora ma contemporaneamente mi lascia un segno di angoscia dentro. 

Che fine avrà fatto? 

Ho così tanta voglia di vederlo, di chiedergli perché l'ha fatto e se è il caso anche di prenderlo a schiaffi. 

«Allora, come sono andati gli allenamenti?» domanda 

«Domanda di riserva? -scherzo- diciamo non molto bene.» confesso 

«Come mai?» 

«Non riuscivo a concentrarmi e poi sono un po' fuori allenamento. Aspetta un attimo! -dico d'un tratto facendolo sobbalzare- Ma anche tu sei al quarto anno, quindi se non erro dovresti allenarti anche tu. Giusto?» chiedo curiosa

«Si, ma essendo molto avanti rispetto agli altri i miei allenatori hanno deciso di lasciarmi per 3 giorni a casa, in modo da concentrarsi di più sul mio partner.» ammette 

Resto a bocca aperta. 

«Davvero sei così tanto avanti? Cosa sai fare?» domando curiosa 

«Normalmente non potrei mostrare lei mie doti ad una rivale, ma per te farò un eccezione, guarda.» scherza per poi indicarmi con il mento un albero poco distante 

Tengo lo sguardo fisso sull'albero ma non succede niente, finché non sento qualcosa sul mio naso. 

Alzo lo sguardo. Nevica. 

Mi guardo intorno, il tempo è come prima, dappertutto tranne che sulla mia testa. 

«Ma come hai fatto?!» sono sbalordita 

«Segreti del mestiere.» mi fa l'occhiolino 

«Aspetta qui un attimo.» mi avvisa per poi sparire 

Dove sarà andato? 

Mi dispiace ammetterlo ma ho paura nel restare qui da sola. 

Lo vedo riapparire con entrambe le mani dietro la schiena. 

Che cosa starà nascondendo? 

«Chiudi gli occhi.» ordina dolcemente 

Mi prende una mano per poi poggiarmi qualcosa sopra essa e chiudermela a pugno circondandola con entrambe le sue mani. 

«Adesso puoi riaprirli. Questo è per te.» dice felice 

E' un fiore, sembra cristallo. E' così bello. 

«Ma... -balbetto, le parole mi si bloccano in gola, è davvero bello.- è bellissimo.» confermo mentre mi sento un pizzichio al naso, mi sono emozionata, sto per piangere. 

Alzo gli occhi al cielo per impedire che anche solo una lacrima esci. 

Non mi piace piangere davanti la gente, non è da me. 

Gli salto al collo stringendolo quasi fino a soffocarlo. 

«Grazie, grazie, grazie. -lo stringo sempre più forte- E' stupendo, ma come hai fatto?» chiedo entusiasta con un sorriso enorme sul volto 

«Angel... piccola, non respiro.» mi conferma lui dopo un attimo 

«Oh, scusa...» mi scuso imbarazzata staccandomi 

«Non ho mica detto di lasciarmi andare. -si avvicina cingendomi i fianchi con le mani- Volevo solo che allentassi la presa.» confessa tra i miei capelli poggiando il mento sul mio collo e abbracciandomi 

D'un tratto inizio a sentir caldo. 

Che imbarazzo. 

E' una situazione al quanto strana. Nella quale non mi sono mai trovata con alcun ragazzo a parte mio fratello e Louis. 

Ma i loro abbracci non sono così dolci, sono più abbracci seguiti da solletico e lotte coi cuscini. 

Rimango pietrificata, non ricambio l'abbraccio, sono troppo imbarazzata per farlo. 

E mentre le mie guance prendono colore, lui si stacca. 

«Ehm... scusami, è vero, non dovevo, mi sono lasciato prendere dal momento. -si scusa- Ti avrò messa sicuramente in imbarazzo.» confessa abbassando il capo e mettendosi le mani in tasta 

Scuoto la testa. 

«Non preoccuparti.» balbetto 

«Su andiamo.» dice con voce flebile e stracolma di imbarazzo 

Per tutto il resto del tragitto non ci scambiamo una parola. 

Io cammino osservando il cielo, mentre lui con capo chino tirando, di tanto in tanto, qualche calcio ad una pietra che intralcia il suo cammino. 

«Bhè siamo arrivati.» lo avverto non appena mi ritrovo davanti casa mia 

«Oh, si... ci vediamo domani.» balbetta ancora con sguardo basso per poi voltarsi e farmi un cenno con la mano 

«Aspetta!» improvviso 

Non mi va di lasciarlo andare così, senza neanche averlo salutato decentemente. 

«Si?» si volta guardandomi in volto per la prima volta dopo il nostro abbraccio 

«Grazie per avermi accompagnata.» lo ringrazio avvicinandomi a lui 

«Oh, di niente.» si affretta a dire accennando un sorriso 

«A domani.» sussurro stampandogli un bacio sulla guancia per poi lasciarlo lì sbigottito con gli occhi sbarrati e le gote rosse ed entrare in casa senza voltarmi. 

Chiudo la porta per poi poggiarmici con le spalle e lasciarmi scivolare pian piano sul pavimento sino a ritrovarmi con il viso tra le mani e le mani nei capelli. 

Alzo la testa pensando a quello che è successo e d'improvviso un calore familiare, lo stesso che avevo provato poco prima mentre Artù mi abbracciava, si impossessa di me. 

Il battito del mio cuore aumenta, mi sento soffocare, chiudo gli occhi e faccio dei lunghi respiri per regolarizzare il mio battito ma nulla. 
Poggio una mano sul petto seguita dall'altra e sento il mio cuore galopparmi nel petto, sento dei brividi sulla mia pelle, ma non ho freddo, anzi, mi sento avvampare, il calore si è impossessato del mio intero corpo facendomi sudare. 

Ma cosa mi starà succedendo? 

Non è che forse Artu... no, non è possibile. 

Scuoto la testa. 

Ma... no, non posso farlo. 

Guardo il tetto che ad un tratto sembra molto interessante. 

Sto utilizzando Artù come una distrazione. 

Stringo i denti, consapevole. 

Artù inizia a piacermi. 

Ammetto le mie colpe. 

Inconsciamente mi sto facendo piacere Artù volontariamente, sto approfittando di lui e della sua gentilezza per non pensare al ragazzo di cui sono innamorata e che non ricambierebbe mai. 
Lo sto usando per dimenticare Damon. 

Cosa devo fare? 

Poggio i gomiti sulle ginocchia e porto il volto tra le mani per poi sfogarmi in un pianto liberatorio. 

Il mio precedente imbarazzo è sfociato d'un tratto il senso di colpa e dolore. 

Ho tenuto dentro troppo a lungo i miei veri sentimenti ed ora mi si stanno ritorcendo contro. 

Mi sto servendo di un ragazzo che non c'entra nulla, un bravo ragazzo, una persona che tiene davvero a me per i miei scopi personali, per dimenticarmi colui che davvero amo e so che finirò col farlo soffrire. 

So che quello con Damon è un amore impossibile, così involontariamente mi sto imponendo di farmi piacere Arthur e forse lui inizia a piacermi davvero, mi sono affezionata a lui il primo attimo che lo visto, ho creduto che potesse essere il ragazzo adatto a me, ma purtroppo il fato ha voluto giocare col mio cuore, facendomi innamorare del ragazzo che più si allontana dal mio prototipo di ragazzo ideale, colui di cui non mi sarei mai dovuta innamorare, la persona più inadatta ad essere il ragazzo di cui avrei mai potuto innamorarmi. 

«Angel? Sei tu?» chiede mio fratello dalla cucina 

Smetto di singhiozzare e mi ripulisco le guance. 

«Si -cerco di sembrare serena. Sono tornata adesso dagli allenamenti.» urlo per far si che lui mi senta 

«Ho preparato la cena. -mi avverte uscendo dalla cucina con il suo grembiule alquanto ridicolo e pulendosi le mani su un panno- Vieni a mangiare o si fredda.» continua 

Ero indecisa se rifiutarmi di mangiare usando la scusa che non avevo fame e corrermene in camera e tuffarmi sul letto a piangere o accettare la gentilezza di mio fratello e fargli compagnia, dopotutto mi aveva aspettato e aveva cucinato per me. 

Così optai per la seconda. 

«Che hai preparato stasera?» domando tirando un sorriso 

«Una frittata di patate che ho letto ieri su un libro di cucine.» dice impettito e fiero delle sue doti culinarie 

Lo seguo 

«Ormai sei diventato proprio bravo ai fornelli. » costato osservando ciò che ha cucinato 

«Ricordo ancora la prima volta che provasti a cucinare dopo...-cerco di sorvolare l'argomento- bhè, quando ti misi ai fornelli per la prima volta, provasti a cucinare una semplice pasta con il formaggio. Sento ancora in bocca il suo orribile sapore o meglio il sapore che non aveva, era scotta, senza sale, sapeva di pasta lavata e per di più tu provasti a rimediare all'errore e ci aggiungesti 4 formaggini, sottilette e non so neanche quante cose misi in quella brodaglia per rimediare, ma ciò non fece che peggiorare la situazione. 
La pasta traboccava dal piatto andando a finire sul tavolo. Provai a mangiare senza fare commenti per farti contento e non scoraggiarti ma alla fine a causa della nausea non ce la feci più e la buttai. Tu ci rimasi malissimo e mi accusasti per giorni di essere una bugiarda e che la pasta era squisita. -risi scuotendo la testa al ricordo- Così il giorno seguente cucinai io e tu mi desti una mano e con mia sorpresa scoprii che non eri male in cucina, il tuo unico punto debole era la pasta e la quantità di sale. Perciò ci mettemmo d'accordo per far si che io cucinavo la pasta e tu tutte le altre cose. Con il tempo però hai imparato a cucinare anche quella.» raccontai e lui mise il broncio 

«LA MIA PASTA ERA SQUISITA!» ribadisce alzando la forchetta 

Scoppio a ridere per la comicità della scena. 

«Sisi, certamente.» lo prendo in giro 

«Dai mangia, prima che lo faccia io.» mi avvisa finendo la sua porzione 

Così prendo subito la mia porzione e inizio a mangiarla prima che lo faccia lui per davvero. 

Ride ma so che è triste, come me d'altronde. 

Dietro quel ricordo apparentemente comico e felice se ne nasconde uno triste. 

Era il primo giorno dopo la scomparsa dei nostri genitori, lui provò a cucinare per me così da non farmi sentire la loro mancanza. 

Da allora iniziò a farmi da genitore e lo ringrazio per lo sforzo perché so che anche lui ha sofferto molto per la loro scomparsa, ma non lo ha mai dato a vedere, è sempre stato forte per me. 



I nostri genitori erano degli esploratori, così due anni fa, quando mio fratello compì 16 anni, decisero di andare alla scoperta di ciò che si celava oltre il recinto di pietra che circondava il regno degli angeli e quello dei demoni. 

Loro credevano che là dietro si celavano mille misteri e nuove terre, credevano che oltre le mura di cinta si nascondesse un nuovo mondo.

Così da allora vivo con mio fratello, avremmo dovuto vivere con mio nonno ma lui è rimasto ai vecchi tempi e preferisce una capanno di paglia ad una casa e un fuoco alla cucina, quindi si capisce il perché abbiamo preferito restare a casa da soli. 
Spesso lui viene a trovarci, ma solo per compagnia. 

Io credo che lui sappia qualcosa sulla scomparsa dei nostri genitori essendo un 'saggio', l'ultimo rimasto ancora in vita dalla creazione, gli altri per motivi a noi sconosciuti hanno fatto una morte misteriosa, ma lui non ci dice mai nulla a riguardo e se facciamo qualche domanda di troppo sorvola l'argomento oppure finge di appisolarsi. 

Un grande mistero si nasconde dietro la creazione dei regni e la scomparsa dei nostri genitori e giuro che anche se ci vorrà del tempo, io troverò la verità.

Sono certa che la soluzione si trova oltre le mura che fanno da recinto ai nostri regni.

C'è qualcosa di oscuro e misterioso oltre, qualcosa in cui neanche demoni hanno il coraggio di imbattersi, qualcosa che io, presto o tardi scoprirò.

  
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