Nn ho proprio resistito, DOVEVO
mettere qsto chappy… Anke xkè coshì nn sn tanto cattiva e nn vi lascio proprio
a metà XP!
Chappy su Daichi, a chi nn piace lo
salti (Ma x te se qcuno nn ci piace dovremmo saltare tutti i chappy?! NdTutti –
Beh, così eviterò le legnate dei membri del Club_X_la_soppressione_di_Daichi XP
ndRia – ESISTE?! O.o”?! ndDaichi – Temo… Nn 6 simpatico a moltissimi, sai? 6
troppo scemo! – GRRRRAZZZIE…. >____<***).
Nn saluto nisciuno xkè vado di
fretta, alla prox x tutti ^^!!
Cap. 20
Faceva un gran freddo quella mattina, ma forse si
doveva al fatto che il sole era sorto da poco più di un’ora. La palestra dove i
membri maschili della BBA1 e 2 dormivano era tranquilla, come sempre, ma c’era
qualcosa di diverso: Daichi, infatti, stranamente non russava a tutto spiano,
ma era invece ben sveglio e lucido; si mosse lentamente, scostando piano Takao
che gli dormiva a meno di due centimetri, si alzò e poi, evitando il più
piccolo rumore, si vestì.
Sgattaiolò rapidamente in cucina, frugando nella
disperata ricerca di qualcosa da mangiare, ma quando s’infilò, nel senso che vi
entrò quasi completamente, dentro la credenza, urtò una ciotola di legno, che
cadde con un sonoro TLONK! per terra, risuonando per tutta la casa; il
ragazzino rimase immobile dov’era, sperando ardentemente che nessuno si fosse
svegliato: tese le orecchie, nell’attesa di qualche rumore, ma a quanto pareva
dormivano ancora tutti beatamente e tirò un sospiro di sollievo.
Ingoiò rapidamente qualcosa di non ben definito
(Ugh! Questa potevo risparmiarmela… XP), controllando di avere con se tutto
quello che gli serviva. Mentre faceva questo, si soffermò sul piccolo foglio di
carta scarabocchiatoli da Midori la sera prima e per l’ennesima volta fu
allettato dall’idea di lasciar perdere tutto e tornarsene a letto; che razza di
trovata assurda gli era venuta!
La sera prima….
- Scusa, potresti ripetere o.O? – gli chiese Max
ancora un po’ sconcertato
- Mi hai capito, su >\\\\< ! – esclamò il
rosso – Che regalo… Sì, che regalo si fa ad una ragazza per il suo compleanno
‘\\\\\’?
- Non mi verrai mica a dire che vuoi fare un
regalo ad Eveline ^___0?!
- NO >\\\\< !!! – l’americano lo guardò
- Cioè, sì, no, nel senso… o\\\\o
- Ho capito, ho capito ^-^. Ma scusa, perché l’
hai chiesto a me? Non ne ho la più pallida idea. Non sarebbe meglio chiedere
agli altr…
- NO!! OH NO, questo proprio no, non se ne parla!
- Uhm O_O? (gocciolone)
- No, per favore! Se lo sa Takao è la mia fine! Ti
scongiuro, mi fido solo di te. – Max sorrise:
- Grazie ^^. Ma il problema è lo stesso, non so
proprio come aiutarti…
- Che ne dici di un braccialetto ^^? – disse una
voce alle loro spalle
- Midori?
- UAAAAAHGHH!!!!!! – urlò Daichi, con un salto da
olimpiadi – D… d…d-da qu-qu… qu-quanto se… sei lì…o\\\\O ? – balbettò, una nota
di puro panico nella voce
- Un po’ ^-^.
- Ah… T-ti scongiuro, non dire niente! E non fare
commenti, ti prego >\\\< !
- Ma che dici ^^? Non ci penso neanche! – il rosso
sospirò sollevato.
- Non è mica una colpa se ti piace Eve ^^.
- C-COME?!?! O\\\\\\\\\O?!?! Gu-guarda che ha… hai
frainteso tutto!!
- Se lo dici tu… ;>
- A parte questo, non è che potresti aiutarci, Mi?
– chiese il biondino
- Credo proprio di sì ^-^.
- DAVVERO *-*?! – esclamò Daichi con gli occhi
lucidi; lei annuì:
- Te l’ ho detto: un braccialettino sarebbe
perfetto, ad Eve piacciono tanto! E so anche dove potresti andare a prenderlo
^^!
- FANTASTICO *-*!!!
- C’è però un problema…
- Importante? – chiese la ragazza
- Fondamentale… monetario, per la precisione.
- Ah, già. Anche se quello è un negozio economico…
- Ehm, ragazzi… Ho perso un po’ il filo, che
succede? – domandò Daichi; i due si guardarono dubbiosi:
- Daichi, ma tu ce li avresti i soldi?
- Sì.
- SUL SERIO O.O?! – esclamarono in simultanea
- Certo! Perché?
- Ehm… (gocciolone) Niente, niente…
“Io credevo che vivesse a spese di Takao!” pensò
il biondino. (Ma è proprio quello che fa!)
- Va bene! Allora è perfetto ^-^.
*------
Così la ragazza aveva disegnato la strada che
Daichi doveva fare, gli aveva dato qualche altro consiglio ed ora lui era lì.
“Ma non lo posso fare! – pensò, mettendosi le mani nei capelli – Non ce la farò
mai >\\\\\\< ! Mai, mai, mai!!”.
Dalla palestra, il russare di Takao aumentò un
istante di volume, facendolo sobbalzare. Quando si fu accertato che il compagno
e gli altri dormivano ancora, controllò di nuovo la sua roba e sorrise: “Beh…
Tanto cosa mi costa?”
- Ho deciso! Vado! – e, facendo uno dei suoi
sorrisi esaltati, corse fuori casa.
*__________
- Si può sapere dov’è andato Daichi?!
- Mi dispiace, Tak, non lo so, so solo che è
uscito… - mentì Midori
- Accidenti a lui! Eppure lo sapeva che oggi
dovevamo incontrare i nostri amici qui alla sede!
- Non arrabbiarti, Tak!
- E ti ho già detto di finirla >\\\\\< !!
- Ma perché? – chiese lei – Uffaaa… ç_ç
- Non dirmi che state litigando di nuovo, voi due!
– esclamò Ozuma dal fondo del corridoio della sede della BBA.
- No… però lui fa l’antipatico >_<*!
- Ma che dici?!
- Ciao Mariam! ^\\^. – disse Max
- Ciao ^^.
- Anche voi qui? – Ozuma annuì:
- Abbiamo deciso che questi del PSO possono
dimostrarsi davvero pericolosi, così abbiamo pensato di scambiarci qualche
notizia con tutti gli altri.
- Ossia noi. – disse la voce famigliare di Michel.
- Ciao ragazzi! – dietro di lui, Mathilda, i
Neoborg, gli FSangre, gli AllStars, Kiki, Gao e perfino i Justice5, compresi
Garland e Brooklyn.
- Ehi, ma ci siete proprio tutti!
- Proprio così ^-^! – strillacchiò MingMing con
voce stridula; Hilary la fulminò con lo sguardo. Il Prof era momentaneamente su
un altro pianeta.
- Kiki! Gao… - esclamò Mao – e anche Mystel! Ma
non eravate al villaggio?
- Abbiamo seguito i vostri incontri – disse
l’eccentrico biondino – e abbiamo scoperto qualcosa d’interessante.
- Ora ne parliamo con calma, ragazzi. – disse
Hitoshi – Venite, sembra che anche il presidente voglia discuterne.
- Ehi, Takao, - disse Yuri, mentre camminavano – e
testa rossa dove l’ hai lasciato?
- Daichi?! – rispose irritato – Quello svitato è
sparito stamattina presto, senza neanche avvisare! Ma giuro che se lo prendo… -
Midori e Max si scambiarono un’occhiata d’intesa, ridendo sotto i baffi.
- Volevo farvi vedere queste. – disse Hitoshi, una
volta che tutti si furono accomodati nella stanza.
Il ragazzo attivò un proiettore, mostrando sul
muro l’immagine di Dexter.
- Ma quello è lo scimmione! – esclamò Ruka
- Sì… O comunque gli somiglia molto, ma questo ha
i capelli castani…
- E’ sempre Dexter… – disse Hitoshi
- … Ma come si è presentato a me per sfidarmi. –
concluse Garland
- Come?! E quando?
- Pochi giorni dopo che vi sono stati spediti gli
inviti, a quanto pare. È arrivato dicendo di volermi affrontare, ma si faceva
chiamare Danny.
- Anche io sono stata sfidata! – esclamò MingMing
– Da quella Margot. Però non sono riuscita a batterla… – sentendola, anche se
sapeva che avrebbe dovuto arrabbiarsi, Hilary trattenne a stento un sorriso.
- E tutti noi – continuò Rick – abbiamo ricevuto
la visita di questi simpaticoni prima del torneo.
- Ma ci si sono presentati con nomi e aspetti
diversi; infatti non gli abbiamo riconosciuti. Puoi far vedere quelle foto,
Hitoshi? – il ragazzo annuì. Sul muro apparve la foto d’Oscar, ma coi capelli
più lunghi e biondicci, poi quella di Jean coi capelli rossi; a vedere il
ragazzo, Mao sussultò appena, stringendosi a Rei.
- Tutti loro possiedono almeno un’altra identità,
tutte registrate formalmente alla PSO Association e come membri esterni della
BBA.
Non posso e non riesco a capire il motivo del loro
comportamento, l’unica cosa che lega i vari duelli è la violenza con cui li
compiono e la misteriosa sensazione di freddo che lasciano negli sfidanti.
- Sono avversari imprevedibili – disse a bassa
voce Brooklyn – sembrano seguire un preciso schema di combattimento, poi si
lasciano trascinare dall’emozione.
- Uhm…
Senza aggiungere altro, Hitoshi accese la luce. Il
presidente Daitenji si alzò:
- Non so cos’abbiano in mente i membri del PSO
Team, ma vi assicuro che prenderemo provvedimenti, visto che, a quanto sembra,
hanno addirittura ferito un loro compagno.
Tutti annuirono.
“Un gruppo i cui componenti hanno varie identità –
pensò Takao – che cerca i Bit-power per usarli com’energia, e pronto a
sbarazzarsi anche dei suoi membri. – sospirò preoccupato – Ci capisco sempre
meno…”
*__________
Quando Daichi scese dal treno, erano da poco
passate le due. Cominciò a guardarsi intorno, titubante, cercando l’uscita di
quella piccola stazione, mentre rileggeva le istruzioni di Midori: dal
rettangolo con scritto “stazione” aveva disegnato una freccia, sopra la scritta
“2 minuti a piedi. Non puoi sbagliare ^^.”
Si affacciò così su quella cittadina calma e
tranquilla, una di quelle città nè vecchie né nuove, fece un bel respiro e si
avviò.
Camminò in silenzio, sospirando di tanto in tanto
e tentato più volte di fare marcia indietro, risalire su un treno e tornare a
casa, così che alla fine ci mise dieci minuti ad arrivare.
“Eccomi…”. Finalmente si trovò di fronte ad un
palazzo abbastanza grande, in stile occidentale a due piani; sull’ingresso, un
bel cancello verde in mezzo al muro, color giallino, che si estendeva tutt’attorno
all’edificio, c’era un cartello, “Orfanotrofio Omugi”. Si avvicinò alla
cancellata, tendendo l’orecchio, e sentì il vociare allegro d’alcuni bambini,
ma non ne vide nessuno.
- Cerchi qualcuno? – chiese una voce gentile.
Daichi sobbalzò: sulla porta era apparsa
un’anziana signora, magrolina, i capelli lunghi e lisci, bianchi anche se con
ancora qualche capello grigiastro, legati in una treccia:
- Posso aiutarti?
- Ehm… E’… è qui Eveline?
- Uhm? Cerchi la piccola Eve?
- S-sì, sono un suo amico… Ed ecco… - la signora
sorrise:
- Perché non entri?
- Ma certo, ero sicura di averti già visto… -
disse la signora versando il the in due tazze cilindriche – I bambini hanno una
vera passione per il beyblaide, sei apparso agli scorsi mondiali, giusto ^^? –
continuò, porgendoli la tazza
- Sì… grazie.
- Ne ero sicura ^^. E anche ultimamente devo
averti visto, coi tuoi amici e c’era anche la piccola Eve. – Daichi annuì.
- Ah, scusami se ti ho fatto accomodare qui in
cucina, ma il salone dove mangiano i bambini è tutto in disordine, dopo la
festa…
- Non si preoccupi. A proposito, mi chiamo Daichi.
- Io mi chiamo Mayuko e sono la responsabile
dell’orfanotrofio. Ma puoi chiamarmi, come fanno i bambini, maestra Mayu ^^.
Oh, ma tu sei qui per incontrare Eve, giusto? - Daichi arrossì appena,
sussultando:
- Eh? Ehm, sì… ‘\\\’ – la signora Mayuko sorrise:
- Vieni…
Uscì da una porta, opposta a quella da dove erano
entrati, sbucando in un cortile dall’erba soffice e ben curata. Per tutto il
perimetro c’erano bambini che giocavano: in un angolino ve ne si era radunato
un bel gruppetto, in mezzo al quale sedeva, a gambe incrociate, Eve.
- E poi cos’è successo, sorellina Eve?
- Beh, poi Ruka ha lanciato il suo bey al massimo
e Galtales e Galeon si sono scontrati…
- Super fortissimo, vero ^-^?
- Esatto, Meiko. Ma non ha vinto nessuno. – i
bambini emisero un mormorio deluso
- Ma come?!
- Ero sicura che avrebbe vinto la sorellona Ruka…
- Ma che dici? Doveva vincere Lai, che è
bravissimo!
- Anche la sorellona è bravissima!
- Ma Lai è andato ai mondiali!
- Su, su! – gli ammonì con calma Eve – Hanno
pareggiato proprio perché sono entrambi bravissimi, non serve litigare.
- Eveline!
- Maestra Mayu! Che succede?
- C’è qui un tuo amico che è venuto a trovarti…
- Daichi…? – il ragazzino uscì dalla soglia,
sorridendo un po’ ebete:
- Ehm… Ciao ‘\\\\’.
- Ciao ^^! – esclamò tutta contenta - Ma cosa fai
qui?
- Beh, ecco…
- Ehi, ma sei proprio Daichi? – disse un bimbetto,
spuntandogli davanti
- UAO, è Daichi *-*?!
- Che bello, è proprio lui! (Eh, i bambini… - Ehi,
autrice, che vorresti dire >_<*?! NdDaichi – Io? Niente…)
- Su, bambini, lasciatelo stare… (gocciolone) –
disse Eveline allontanandoli pian piano
- Ma allora sei davvero amica sua, sorellina!
- Certo! Non ti fidavi di me, Hiro?
- Ci fai vedere un lancio?
- Come? Ehi, aspettate un attimo…
- Dai TI PREEEEEGOOOOO! – chiesero con sguardo
supplichevole
- Facci vedere quanto sei bravo, per favore! –
l’orgoglio di Daichi prese il sopravvento:
- D’accordo! Vedrete di cosa sono capace!!
- YIEEEEEEHH!!! XDDDDDD!
- Grazie, Daichi…
- Che idea! – esclamò all’improvviso un bambino –
perché non vi sfidate tu e la sorellina Eve?
- EEEHHEHHE?!?!
- Urlarono all’unisono
- Ma no… - mormorò la ragazza – Mi batterebbe
subito, lui è molto più bravo… - il ragazzino arrossì al complimento
- Ma uffaaaaa… - si lagnarono i piccoli.
- Però potrebbe restare a giocare con noi? Su, lo
convinci sorellina?
- Come?
- Daidaidaidaidaidaidaidaidai!!!!!
- Volete che resti a giocare con voi? – chiese
Daichi: quei mocciosi cominciavano a confonderlo…
- SIIIIIIIIIIIIIIII!!!! XDDDDDDDDD!!!!!!!!!
Il ragazzino guardò i piccoli ridere e ronzargli
attorno, finchè incrociò lo sguardo d’Eve: era un po’ in difficoltà, si vedeva
che non sapeva che pesci pigliare.
- Non c’è problema ^^! – sorrise esageratamente la
scimmietta (Ehi! >_<*) – Resto volentieri!
- Sul serio? – chiese la ragazzina
- EVVIVAAAAAA!!!!
- Giochiamo a calcio! A calcio!
- Ma si gioca bene al fiume…
- Allora andiamo lì!
I bambini, super eccitati, si fiondarono fuori dal
cancello, annuendo alle raccomandazioni che la maestra Mayu gli lanciava.
- Mamma mia… (gocciolone) – sussurrò Daichi
- He, he… ^^ Gli seguiamo? – il rosso annuì,
arrossendo di botto quando la ragazzina gli afferrò la mano, trascinandoselo
dietro.
*_________
Sentiva freddo. Tanto, tanto freddo… Quelle
immagini gli attraversavano la mente veloci, inafferrabili e forse per questo
più inquietanti. “No… - supplicava – Basta…”
- No! – Oscar si svegliò di soprassalto. Fissò
qualche istante le lenzuola candide, cercando di farsi passare l’affanno, ma
soprattutto di capire dove fosse: “Un ospedale…? Allora mi hanno trovato…?.
Osservò con calma il suo braccio, ben fasciato, e si tastò il viso, sentendolo
coperto anch’esso da bende e cerotti. Aveva mal di testa.
- Accidenti… - sussurrò – Ho combinato un bel
casino…
*_________
Il sole stava ormai tramontando, ma Daichi stava
ancora giocando assieme ai bambini dell’orfanotrofio, sulla riva del fiume.
- Para questa!
- AH! – la palla calciata da Daichi entrò precisa
tra la mano del portiere e le due scatole di cartone che costituivano un palo.
- Oh, cavolo!
- He, he, è impossibile battermi!
- Gol ancora!
- Bravissimo, Daichi ^-^! – esclamò Eveline
- EH… ? Grazie… - mormorò il ragazzino, sentendo sparire in
un istante, come sempre incrociando quei timidi occhi chiari, tutta la
spavalderia
- Altra partita, dai!
- Non si può, Shiro, - disse Eve – E’ tardi, tra
poco la maestra Mayu vorrà che torniate.
- Uffaaaaaaa………ç_ç – fu il lamento dei bimbi; Eve
sorrise:
- Su, non fate così.
- Ha ragione – disse Daichi – e poi non siete
contenti? Avete giocato tutto il pomeriggio col sottoscritto, il campione
mondiale di beyblaide! – esclamò orgoglioso
- Ma non era Takao, il migliore? – ridacchiarono i
bambini
- Solo perché lo lascio credere io… - i piccoli
ora lo guardavano ammirati; Eveline invece tratteneva un risolino.
- Grazie per essere rimasto – disse ad un certo
punto al ragazzino, mentre i bambini si avviavano a casa – Sai, credevo di
starti antipatica…
- CHE?! E perché?
- Beh… ‘\\\’ Ogni volta che provavo a parlarti,
poi scappavi…
- M-ma quello… >\\\< Beh, comunque non è assolutamente vero, tu mi
stai simpatica, anzi! – lei lo guardò stupita; lui si tappò la bocca con
entrambe le mani: “Boccaccia mia…! Forse ho esagerato…”. Eve sorrise:
- Ora dovrai andare, vero? – chiese - Non dovevate
incontrarvi con i vostri amici alla BBA, oggi?
- OCCAVOLO, è vero! Accidenti, me l’ero
dimenticato! – Eve fece una smorfietta divertita:
- Se ti sbrighi riesci a prendere il prossimo
treno e non arrivi tardi. Su vai, ci vediamo più tardi ^^.
- AH…! A-aspetta!
- Uhm? – “Ok… - pensò il ragazzino – ci siamo…”
- Beh, ecco… Oggi, sì, sono venuto qua per… per
darti una cosa >\\\\<…
- Una cosa? – Daichi annuì. Cominciò a frugare
nella sua bisaccia, tirando fuori un involto rosso e porgendolo ad Eve.
- E’… per me o\\o? – lui annuì di nuovo:
- M-mi hanno detto che… oggi è il tuo compleanno
>\\\\< … - Eve non disse niente, ma scartò in silenzio il pacchettino,
rossa in viso anche lei. Dentro c’era un piccolo bracciale d’argento.
- Oh, mamma… Ma è carinissimo *-*!! Davvero… è per
me *\\*? – Daichi annuì di nuovo: sembrava aver perso l’uso della parola.
- Gr-grazie… ‘\\\\’ - sorrise ancora: Daichi
avrebbe giurato di aver un tamburo al posto del cuore.
- SORELLINA!! – gridò un bambino dalla strada –
Che fai, non vieni?
- Arrivo! – poi Eve si voltò verso Daichi,
stringendosi il braccialetto al polso – Sei stato davvero gentile… Lo terrò con
cura, grazie ^\\^!
- Pr-prego… >\\\<.
La ragazzina fece per incamminarsi, ma un secondo
prima di andarsene si voltò di nuovo, schioccando al ragazzino un bacio sulla
guancia, per poi correre via:
- Ci vediamo da Takao! ^\\^.
Eve salì veloce il crinale della sponda del fiume,
raggiungendo i bambini quando erano praticamente dall’orfanotrofio.
- Cos’ hai, sorellina? – chiese uno di loro –
Sembri contenta…
- Niente… ^^.
Qualche minuto dopo, salutati i piccoli e la
maestra Mayu, Eve si avviò alla stazione, saltellando; poteva prendersela
comoda, perché il prossimo treno ci sarebbe stato molto più tardi.
- Hanno ragione i bambini, sai? – sussurrò alle
sue spalle una voce dannatamente famigliare – Sembri davvero contenta… - Eve
rabbrividì,
voltandosi lentamente con aria terrorizzata: “No… Non è possibile…”
*________
- Non rimanete? – chiese Takao, quando tutti si
trovarono davanti all’ingresso della BBA
- No. – rispose Garland – Io personalmente ho
molti impegni, e credo che lo stesso valga per gli altri. Verremo comunque a
vedervi domani.
- D’accordo. – con un cenno, salutò tutti gli
altri, che si allontanavano: nonostante avessero passato gran parte del
pomeriggio a discutere, non avevano combinato nulla.
- E così se ne vanno tutti… - sospirò Midori
- Già. A parte Mariam, sono rimasti solamente
Mystel, Kiki e Gao… - e così dicendo si voltò verso gli ultimi due, che
ridevano assieme a Ruka
- A quanto sembra vanno d’accordo ^^! – esclamò
Midori
- Aha…
- Uhm?
- Che hai, Yuri? – chiese Boris all’amico, mentre
si stavano avviando all’albergo
- Guardate… Quello che sta correndo da questa
parte non è Daichi?
- Ehi, hai ragione.
- COME?! Ah, ecco la bertuccia! – urlò furioso
Takao, scorgendolo – EHI, DAICHI, ma dove cavolo eri finito?! UHM O.o? – Takao
si bloccò, scorgendo la strana espressione dell’amico.
- Ehi, tutto bene moccioso?
- A meraviglia, Rick ^\\^!!
- Non si direbbe… Hai una faccia strana…
(gocciolone)
- Invece sto benissimo, Yuri ^^!
- Ma si può sapere dove te n’eri andato,
bertuccia?!
- Non importa, Takao!
- Importa eccome! Dovevamo parlare di una cosa
importante, sai?
- Beh, anch’io ho fatto una cosa importante! E
meno male ^\\\^! – il giapponese lo guardò senza capire; Midori e Max si
scambiarono uno sguardo d’intesa:
- E’ andata bene… (gocciolone) – disse il biondino
a mezza voce
- Così sembra…
- Bah, non importa. Ma per punizione ora ti farai
da qui a casa di corsa!
- AGLI ORDINI, CAPITANO XD!
- Eh O_O?
- Corro!!!! – e detto questo partì in quarta,
sempre sorridendo
- Non ha opposto resistenza… - mormorò Takao
scioccato
- E l’ ha fatto per davvero… - aggiunse il Prof
- Siamo sicuri che stia bene?
Ruka si voltò verso Midori, sollevando un
sopracciglio divertita:
- Ma che ha?
- Poi ti spiego ^-^.
Daichi intanto continuava a correre, sfiorandosi
appena la guancia:
“He, he… ^\\^ - sorrise, saltellando – Mi ha dato
un bacio, mi ha dato un bacio, mi ha dato un bacio!!”
- EVVAI!!!