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Autore: Ozzy 99    06/01/2015    2 recensioni
Helena è una ragazza brillante, intelligente e astuta, un'erudita nata, nessuno sospetta niente, perfino Jeanine è sicura della sua scelta, tanto da riverlargli cose che non dovrebbe sapere...
Ma nonostante questo sceglie di essere un'intrepida.
Sa che lì c'è un fratello che la attende, ma non sa che non è più quello che conosceva perché anche il suo cuore, come i loro occhi, è diventato di ghiaccio.
Lo dico da subito: è la mia prima fanfiction perciò siate clementi con me!
è un po' diversa dalle solite storie quindi vi prego di leggerla e dopo potrete dirmi tutto quello che volete!!! Per piacere scrivetemi recensioni, belle o brutte che siano! Vorrei sapere che ne pensate e se vi piace questa idea un po' strana che mi è venuta in mente :-)
Genere: Azione, Commedia, Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Eric, Four/Quattro (Tobias), Jeanine Matthews, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: Missing Moments, What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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La sorella del ghiaccio

 

Uscimmo fuori dalla mensa ancore mano nella mano ma prima che potessi fare qualcosa lui mi strattonó i polsi e con un movimento brusco mi mise con le spalle contro il muro,  così  finii per incrociare i suoi occhi profondi, ma in essi notai un barlume di diffidenza che non avevo mai visto prima.
_ Se sei venuta fin qui solo per avere un posto in classifica migliore puoi pure andartene, avresti dovuto provare questo trucchetto con James o   qualcun'altro, ci siamo intesi piccola trasfazione?
Indietreggiai di scatto, ma non per paura, per rabbia; che stupida! Ma certo, apri il tuo cuore alla prima persona che trovi tra gli  intrepidi, scommetto che farà lo  stesso con te! Che grande idea  hai avuto Helena, non ti sono bastate le tue esperienze passate? Le ferite che hai ricevuto?
Gli rivolsi uno sguardo agghiacciante e con un tono che non seppi riconoscere come mio, talmente era frustrato e ferito ma allo stesso tempo calmo, gli dissi:
_ Bhe, mi dispiace tanto di averti dato quest'impressione! Ma non ti preoccupare, tolgo subito il disturbo....

Abbassai lo sguardo delusa e feci per andarmene, quando Quattro parlò di nuovo, ma stavolta a parlare era stato il dolce ragazzo che mi aveva aiutata stamattina, cosí mi girai speranzosa, e la mia taciturna preghiera fu ascoltata.
_ Aspetta. Sai di questi tempi bisogna stare attenti, volevo solo assicurarmi che tu non fossi quel genere di ragazza...
_ E dimmi, hai confermato le tue teorie?
Fece un passo verso di me eliminando il poco spazio che avevo creato tra noi due, potevo sentire il suo respiro irregolare sulla mia guancia.
_Direi di sí.

Improvvisamente si distaccò da me, che diamine gli era preso stavolta? Ad un certo punto notai che aveva lo sguardo basso e si stava intrecciando le mani dietro la schiena, secondo il linguaggio del corpo quel comportamento portava ad una sola spiegazione: l'imbarazzo. Maledissi mentalmente il mio cervello da erudita, mentre nella mia mente un pensiero si stava facendo strada, e cosí il famoso Quattro era un trasfazione, e per di più un abnegante! Una piccola risata uscì dalle mie labbra, per poi tramutarsi in un'espressione di sdegno.
Nella mia vecchia fazione mi avevano  sempre insegnato ad odiare gli abneganti, anche più dei divergenti, la mia famiglia odiava gli abneganti, i miei amici odiavano gli abneganti: io odiavo gli abneganti.
Sicuramente notò la mia espressione perché pochi istanti dopo mi sussurrò:
_ Dovevo aspettarmelo da un'erudita, ma  non guardarmi con orrore, ci sarà una ragione se me ne sono andato...e poi mi ci vedi ad aiutare costantemente la gente con i miei muscoli ed i tatuaggi? Verrei scambiato per un pazzo!
Non seppi trattenere un sorriso, ed alla vista della mia reazione , gli occhi di Quattro si illuminarono.

_ Sai sei la prima persona che riesce a scoprirlo così velocemente, altri ci hanno messo anni; avevo sentito dire che eri intelligente!
Rimasi sorpresa, perché proprio io ero l'argomento delle conversazioni dei capi degli intrepidi? Dovevo scoprirne di più, la cosa non mi piaceva ed avevo anche il sospetto di chi avesse messo in giro quelle voci, soprattutto perché sapevo cose che non avrei dovuto sapere....
Nascosi la mia preoccupazione sotto uno sguardo ammiccante.
_ E... cos'altro dicono i pezzi grossi di me?
_ Attenta la curiosità non é ben vista qui...
Gli mostrai i miei occhi da cucciolo più teneri, a quelli non sapeva resistere nessuno, come a confermare il mio pensiero lo sguardo di Quattro si addolcì e cercò di guardare oltre di me per non cadere nella mia trappola: ma non aveva ancora fatto i conti con la mia testardaggine, così continuai con il mio piano.
_ Avanti… Uno strapiombo è più interessante dei miei occhi blu come il mare?
_ Non sono blu come il mare, ma come il ghiaccio…
Sicuramente stava per aggiungere qualcosa ma la sua frase gli costò caro perché bastò quell’attimo in cui mi aveva fissato per rispondermi, per rimanere incatenato nel mio sguardo penetrante; il problema, fu che cascai anch’io nella mia ragnatela.
_ I tuoi invece sembrano del colore della cioccolata calda la mattina, ma non una qualsiasi, quella che beviamo da bambini, quando crediamo che si possa aggiustare il mondo con una bevanda calda appena svegliati, quando siamo ancora nelle braccia di Morfeo… Sanno di famiglia, di pace… sanno di te.
Solo cinque minuti dopo mi resi conto di quello che avevo detto, temetti di aver fatto un passo falso ma non appena mi azzardai a scollare gli occhi dal pavimento, mi resi conto che la sua reazione era stata tutt’altro che negativa, anzi, sorrideva come un beota fissando un muro, contento lui, se non fossi stata in quella situazione avrei tirato fuori tutto il mio sarcasmo e detto un delle mie battutine velenose, ma dovevo ricordare a me stessa qual’era il mio obiettivo, e per fortuna il mio piano non proprio programmato aveva funzionato.

_ Sai all’inizio non ci volevo credere, ma ora, dopo quel che mi hai detto, so che non è così.
_ Non fare il tipo enigmatico, cosa c’è di tanto importante?
_ Sai si dice che qualcun altro della tua famiglia sia già tra gli intrepidi, e che questo qualcun altro sia anche molto importante…
_ E tu sai chi sia questo qualcun altro?
_ Dimmelo tu.
Ero combattuta, una parte di me avrebbe volto rivelargli tutto, di Eric, di quello che stava succedendo tra le fazioni e di come lui avesse distrutto la nostra famiglia, ma d’ altronde anch’io avevo fatto la mia scelta, ed era stata uguale alla sua, non potevo incolparlo di questo. Feci un respiro profondo, dovevo prendere una decisione: lasciarsi tutto alle spalle, diventare una vera intrepida e troncare ogni legame passato o continuare ad essere divisa tra due fazioni?
No, almeno qua devi essere te stessa al cento per cento Helena e non devi dipendere da nessuno: perché non puoi più tornare indietro, non ci sarà un altro giorno della scelta per te.
In un attimo di lucidità mi rivolsi a lui con sicurezza e gli dissi:
_ Io, appartenente ad una delle famiglie più prestigiose degli eruditi, avrei un parente molto importante fra gli intrepidi?! Mio caro menomale che per la testa non ti è passata l’idea di diventare un erudito perché ti saresti trovato davvero molto male credimi!
Scoppiammo a ridere entrambi, anche se la mia risata non era delle più sincere…
_ Senti Helena, io ora devo andare ho una riunione, mi dispiace davvero molto di non averti neanche fatto fare un giro per il Pozzo e..
_ Ehi calma, tranquillo! Ho tutta la vita per visitare questo posto, ricorda che ora è anche casa mia!
Un sorriso comparve sul suo volto e lo vidi allontanarsi con un’andatura incerta per un ragazzo con la sua corporatura, questo fece sorridere anche me, le abitudini delle vecchie fazioni non si perdono mai…

Qualcuno applaudì dal fondo della sala, mi girai di scatto, anche se sapevo già chi avrei visto; o meglio scorso tra le ombre, perché era posizionato a braccia incrociate sul fondo di un muro cavo ed il suo corpo era interamente coperto dall’ombra del palazzo sovrastante, tant’è che da fuori si potevano intravedere solo i capelli non troppo biondi e lo scintillio dei suoi piercing.
_ Immagino che il sorrisetto che hai stampato sulla faccia come una stupida sia dovuto al fatto che hai ottenuto ciò che vuoi.
_ Sai un: “sono contento che tu sia felice!” sarebbe bastato.
_ Non mi hai risposto.
Aveva un’espressione seria dipinta in volto, mi accigliai e decisi di non rispondergli, cosa stava cercando di fare?
_ Vedo che farmi prendere un mezzo infarto uscendo con il rigido non ti è bastata come vendetta; ah non ti ho ancora fatto i complimenti per il discorso sdolcinato che gli hai fatto poco prima, anche se non ne ho capito il vero motivo, quelle cose potevi chiederle direttamente a me.. Ma dimmi, lui l’ha capito che era tutta una finzione e che non c’è niente tra voi due?

Spalancai gli occhi attonita, mi ricomposi subito, da piccoli io lo seguivo ovunque ed ogni volta che ci cacciavamo in un guaio scampavo sempre alle punizioni perché ero in grado di formulare discorsi e scuse tanto profonde da far commuovere i miei genitori, addirittura a volte si scusavano loro con me, ed ovviamente ogni volta che succedeva correvo subito a rinfacciarlo a Eric; era il mio dono.
_ Per caso sei diventata muta?!
_ Hai spiato tutta la conversazione, come ti permetti! E poi non ti è mai passato per la mente che possa essere stato tutto “vero”?
Finalmente si decise a staccarsi dal muro ed in sole tre falcate mi fu davanti, mi scrutò con attenzione, probabilmente per vedere se c’era qualche cambiamento in me e si soffermò un attimo sulla mia giacca.
_ Chiariamo una cosa sorellina, già è sconcertante e inappropriato che tu possa avere in un futuro lontano un ragazzo,ma il rigido NO. Posso accettare Arkell, ma…
_ E tu come lo sai! Mi stai per caso sorvegliando?
_ Che magnifica intuizione! Ovvio che ti sto sorvegliando, sai qui c’è un sacco di brutta gente… fra cui James che non sta mai zitto…
_ O mio dio pensavo che fra gli intrepidi tutti avessero una corona di fiori in testa e cantassero canzoni allegre! Hai sconvolto il mio mondo.
_ Vedo che sei sarcastica come sempre..
_ Sai è un difetto di famiglia.

All’inizio della lite ero sconvolta ed arrabbiata ma ora facevo fatica a trattenere le risate, perché quella era il genere di discussione che facevamo dalla mattina alla sera quando eravamo ancora negli eruditi, era il nostro modo di comunicare e nessun’altro ci poteva capire. Vidi la mia stessa espressione sul suo volto, non era cambiato niente, ma ancora una vota mi sbagliavo su di lui.
_ Ti consiglio di andare a riposarti ti garantisco che domani sarà una giornata piuttosto pesante, poi vedremo come agire...
Si mise a ridacchiare e sul suo viso comparve un sorrisetto maligno, perfetto, di bene in meglio Helena.Come agire? Rimasi un attimo perplessa ma, sapendo con chi avevo a che fare rinunciai a capire cosa avesse in mente e feci per andarmene, ma di nuovo mi afferrò per il braccio.
 _ Ah un’ultima cosa, guardati le spalle e sta lontana dal rigido!

Mi divincolai dalla sua presa infastidita e mi diressi verso la mensa ormai pressoché vuota; e ad aspettarmi c’era Ginevra con un’espressione disegnata in volto non proprio gradevole.
_ Dire che hai fatto tardi è un eufemismo e un insulto ai ritardatari.
_ Scusa, colpa dei maschi.
_ A proposito di maschi, lo sai che mi hai lasciato sola con Eric?
Mi bloccai di colpo e impallidii, forse gli aveva detto qualcosa.
_ Maschi..._ ripetè lei con voce rassegnata, trassi un sospiro di sollievo, anche se sapevo che prima o poi gliel’avrei dovuto dire.
_ Ah, non tentare di nascondermi niente, mi devi raccontare com’è andata, voglio i dettagli!
_ Spiacente Gin ma i dettagli sono impossibili da raccontare perché inesistenti.
Mi guardò con aria perplessa, di risposta gli rivolsi uno dei miei sorrisi ironici.
_ Ex abnegante..
Fece un’espressione di chi aveva già capito come stavano le cose
Arrivammo alla camerata dopo qualche minuto, ad attenderci c’erano quegli pseudo-bagni e le pareti incrostate, insomma, riposo garantito per il primo giorno dell’iniziazione.

   
 
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