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Autore: MiaBlack    07/01/2015    14 recensioni
Seguito di "Carpe diem tutto accade per una ragione"
La storia si colloca nella seconda stagione, Felicity conosce già Oliver. ma Oliver non se lo ricorda, non ha riconosciuta la bella informatica e lei non si prodiga a farsi riconoscere anzi cercherà di evitare che lui lo scopra, ma Felicity nasconde un segrete un grosso segreto. Cosa accadrà quando il suo segreto sarà sul punto di essere rivelato, quanto sarà disposta a fare perchè Oliver non venga a sapere quello che nasconde.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Felicity Smoak, Nuovo personaggio, Oliver Queen, Un po' tutti
Note: OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno
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Ho visto che la situazione di Hope ha sconvolto molto, non vi preoccupate la situazione migliorerà!

Buona lettura

 

 

Capitolo 29

 

Felicity se ne era andata a letto, aveva accostato la porta e si era infilata sotto il piumone sperando di addormentarsi il più presto possibile e di dimenticare la discussione appena avuta.

Il sonno però tardava ad arrivare, si era girata diverse volte nel letto, ma nessuna posizione era abbastanza comoda per addormentarsi, dopo quelle che le erano sembrate ore Oliver entrò in camera, silenzioso come al solito si infilò sotto le coperte con lei, inizialmente rimase dalla sua parte, non si era avvicinato a lei come faceva sempre, era fermo a fissare il soffitto, l'idea che lui potesse essere arrabbiato con lei la feriva, ma sapeva che aveva tutte le ragioni del mondo per essere arrabbiato, aveva il diritto di sapere eppure lei non aveva avuto il coraggio di dirglielo.

 

Oliver era entrato in camera dopo essersi assicurato che entrambi i bambini stessero dormendo: i due erano addormentati sulla sedia a dondolo e dormivano l'uno appoggiato all'altra. Le parole di Felicity lo avevano turbato, era arrabbiato con la donna perché non gli aveva detto subito la verità, ma capiva anche perché non l'aveva fatto, quando era entrato in camera era sicuro che Felicity stesse dormendo così non si era avvicinato per paura di svegliarla, poi l'aveva sentita muoversi, si era girato e l'aveva abbracciata nascondendo il volto tra i suoi capelli.

Felicity sentendosi abbracciare aveva trovato il coraggio per voltarsi e parlargli.

-Mi dispiace non avertelo detto... non riesco a parlare di questo...-

-Non lo sa nessuno vero? - lei scosse la testa, a parte sua madre, il medico e le insegnanti nessuno era a conoscenza del problema della figlia, nemmeno Robert sapeva esattamente cosa avesse la sorella, era inutile dirglielo era troppo piccolo per capire, a lui bastava sapere che Hope era malata.

-Per questo non l'hai iscritta a una scuola per piccoli geni? -

-Vivo nella costante paura che possa perdere la sua intelligenza, se il tumore si espande le danneggerà quella parte del cervello e potrebbe trovarsi con un deficit mentale, il medico era molto sorpreso quando gli dissi che aveva un intelligenza superiore alla media. - Oliver strinse ancora più forte Felicity, se prima pensava che gestire due figli doveva essere stato difficile per lei ora che sapeva cosa aveva dovuto passare gli sembrava impossibile che fosse riuscita a sopravvivere.

-Mi dispiace così tanto che tu abbia dovuto passare tutto questo da sola... - ammise lui.

-Oliver, ho paura...- ammise finalmente lei, non l'aveva mai detto, mai una volta aveva ammesso di essere terrorizzata da tutto quello, ne a sua madre ne a se stessa, ora tra le braccia di Oliver era crollata come un castello di carte al soffio del vento.

-Andrà tutto bene. - cercò di rassicurarla lui.

-E se non dovesse andare tutto bene? - chiese lei.

-Non voglio nemmeno sentirtelo dire Felicity... Starà bene. - la strinse ancora più forte dandole piccoli baci sulla fronte, mentre le accarezzava i capelli sperando di tranquillizzarla.

-Domani Hope rimane a casa? -

-No, se stanotte non ci sono problemi andrà a scuola.- rispose Felicity.

-Ne sei sicura? Non è meglio tenerla a casa un giorno? -

-No, a scuola si distrae e non ci pensa ed è meglio così. -

-Lei sa ovviamente. -

-Abbiamo provato a non dirle niente, ma una volta un infermiera ha lasciato la cartella a portata di mano e Hope ha letto, ha capito poco di quello che c'era scritto, ma con la sua intelligenza ci ha messo poco a scoprire quello che non sapeva.-

-Uguale a te.- rimasero in silenzio in quella posizione a lungo, poi Felicity si addormentò, tutte le preoccupazioni di quella giornata dovevano averla stancata.

-Non mi allontanerò più da voi, te lo prometto Felicity. - le bisbigliò all'orecchio, Felicity sembrò averlo sentito, un piccolo sorriso le si era formato sulle labbra mentre dormiva.

 

***

 

Il giorno seguente Felicity era al covo da sola a lavorare, teoricamente non era proprio sola, visto che Roy era steso sul tavolo dietro di lei e dormiva ignaro di tutto quello che stava accadendo in città.

Felicity guardò il telegiornale dove stavano mandando il discorso di Blood, con la morte di Moira, Blood era diventato il sindaco di Starling city visto che era l'unico candidato rimasto, la cosa però non era per nulla buona, per una volta Felicity aveva dovuto dare ragione a Laurel, Blood era pericoloso, proprio come la ragazza aveva detto tempo addietro, Blood aveva ucciso il padre quando era piccolo, aveva chiuso la madre in un manicomio e l'aveva assassinata poco tempo prima e per completare il tutto l'uomo era un alleato di Slade e Isabel, Felicity scosse la testa, come avevano fatto a non vedere che le due persone che erano più vicino a loro erano loro nemici. In quel clima di pericolo e follia una persona era completamente scomparsa nel nulla: Walter, dopo averla rapita era come scomparso, presi come erano da tutto quello che stava accadendo non avevano più pensato a lui, ma la sua scomparsa aveva un che di sospetto.

Felicity si allontanò dalla sua postazione intenzionata a sgranchirsi un po' le gambe, c'erano talmente tante cose da fare che non sapeva da dove iniziare, la testa le martellava era stanca la sera prima aveva dormito poco, si era addormentata quasi subito, ma a metà notte si era svegliata e non era più riuscita ad addormentarsi, anche con Oliver accanto a lei che dormiva tenendola stretta era difficile tenere lontano i pensieri negativi.

-Roy non ti offendi vero se ti lascio qui da solo e vado a prendermi qualcosa da mangiare... - Felicity si era avvicinata al tavolo dove il ragazzo riposava, sapeva che Roy era completamente inoffensivo, il veleno di vipera tibetana lo teneva addormentato, ma l'idea di averlo incosciente dietro le spalle un po' la rendeva inquieta così ogni tanto gli parlava anche se sapeva che il giovane non poteva risponderle.

-Chi tace acconsente.- sorrise mentre tornava al tavolo e raccoglieva la borsa preparandosi per uscire da li sotto.

-Troveremo la cura Roy e starai bene. - con quella frase lasciò il covo pronta ad andare a mangiare qualcosa di caldo. Nonostante il facesse piuttosto freddo Felicity decise di andare a mangiare un panino al big belly burger era tanto che non ci andava e che non vedeva Carly, anche se tra la donna e Dig non c'era più nulla le faceva comunque piacere parlare un po' con lei.

Seduta al bancone Felicity mangiava il suo panino e parlava del più e del meno con la donna.

-Ti assicuro che Oliver è meglio di quel che sembra! - esclamò Felicity sorridendo, Carly la guardò dubbiosa ma poi sorrise anche lei.

-Allora sono contenta per te! - concluse lei allontanandosi con due piatti per portare l'ordine appena preso, Carly non aveva mai visto di buon occhio il fatto che John lavorasse per Oliver, non aveva mai avuto una buona considerazione del ragazzo, certo il passato di Oliver non aiutava, ma nonostante Carly e Dig non stessero più insieme Felicity era ancora li a cercare di convincere Calry che Oliver non era poi così male come pensava.
Felicity aveva il panino in bocca e se lo stava gustando quando il telefono aveva iniziato a suonare, un lamento le uscì dalla bocca ancora piena, stizzita posò il pasto e andò alla ricerca del cellulare che aveva buttato in borsa, doveva perdere quella brutta abitudine di lanciare l'oggetto all'interno della borsa, perché poi l'infernale aggeggio andava a finire sempre sotto qualcosa e lei ci impiegava ore a trovarlo, quando finalmente lo trovò rimase piacevolmente sorpresa vedendo chi la stava chiamando, sospirando di sollievo rispose alla chiamata infischiandosene del cibo che avrebbe sputacchiato parlando.

-Fiamente! - esclamò portandosi la mano davanti alla bocca evitando così che i pezzi di cibo volassero ovunque.

“Cosa?” disse l'altra persona la telefono, Felicity buttò giù il boccone e ripeté quello che aveva appena detto.

-Ho detto: finalmente! Che fine avevi fatto, mi stavo preoccupando!-

“Oh Felicity sai che non mi riesce usare queste cose tecnologiche!” si lamentò la donna al telefono.

-Mamma è un semplice telefono cosa c'è da non saper usare? - Felicity aveva ormai perso la speranza, sua madre era antitecnologia non poteva far nulla per cambiarla.

“Non so si è spento e non riuscivo più ad accenderlo...” iniziò a spiegare la donna, come minimo pensò Felicity la batteria si era scaricata e sua madre non aveva avuto l'idea di metterlo a caricare.

-Non ci voglio pensare, hai trovato un posto dove stare? - chiese sbrigativa, la chiamata era arrivata nel momento giusto, se Stesy era riuscita a trovare un posto dove nascondersi poteva allontanare i bambini dalla città mettendoli così al sicuro da Slade e dai suoi piani di distruzione.

“Ti chiamo proprio per questo, ho trovato un posto sto tornando in città per prendere i bambini.”

-Tra quanto ci sei? - chiese guardando l'orologio al polso calcolando così quanto tempo aveva per preparare le valigie, prendere i bambini a scuola e incontrare la madre, ovviamente doveva anche avvertire Oliver, in tutto quel caos non le era mai venuto in mente di dirgli quello che aveva deciso per i loro figli, scarabocchiò quello che doveva fare su un lato della tovaglietta.

-Tre ore... perfetto non entrare in città, verrò io con i bambini.- l'idea che Stesy entrasse in città non le piaceva, se Slade ne fosse venuto a conoscenza avrebbe potuto seguirla, in quel modo con l'aiuto di Dig e Oliver avrebbero portato i bambini fuori di nascosto tenendoli così al sicuro.

 

Felicity correva per casa cercando di mettere in una sola valigia tutto quello che sarebbe stato necessario ai bambini per stare almeno una settimana lontani da casa, cercava di stipare in quella piccola valigia mezzo armadio, Oliver quando arrivò a casa la trovò ancora in camera dei bambini.

-Che stai facendo? - chiese osservandola muoversi freneticamente per la stanza spostando oggetti e lanciandone altri, aumentando così il disordine che avevano lasciato i due bambini.

-Sto cercando il pupazzo di Hope! - rispose lei piegandosi per guardare se fosse finito sotto il letto.

-Eccolo! - esclamò riemergendo da sotto il letto con in mano il coniglietto e mettendolo dentro la valigia.

-Fermati un attimo... -Oliver la prese per mano e la costrinse a sedersi sul letto di Robert, voleva capire cosa stava succedendo, la ragazza si era limitata a mandargli un messaggio dove lo avvertiva che lei era a casa e stava preparando le valigie per i bambini, non aveva aggiunto altro.

-Oliver non abbiamo tempo mia madre... - iniziò lei, alla faccia sorpresa di Oliver Felicity si bloccò, aprendo la bocca e richiudendola sfoderando un sorriso smagliante.

-Si, mi sa che mi sono dimenticata di dirtelo... - iniziò lei, Oliver seduto accanto a lei sorrise limitandosi ad annuire, Dig era fermo sulla soglia e osservava i due divertito.

-Cosa ti sei dimenticata di dirmi? - chiese Oliver, ora che era li con lei la paura che lei volesse andarsene senza di lui era scomparsa, Felicity non sembrava intenzionata ad andare via, però stava mettendo via i vestiti dei gemelli.

-Prima che io venissi rapita, mia madre doveva andare da una sua amica fuori città: si rimase d'accordo che avrebbe dovuto trovare un posto sicuro dove stare con i gemelli fino a che Walter non fosse stato allontanato o comunque reso inoffensivo. - Oliver annuì, l'idea di allontanare i gemelli dalla città non era stata una brutta, ma ora Walter era scomparso e il suo rapimento risaliva a quasi un mese prima, perché glielo stava raccontando ora?

-Mia madre non si è fatta sentire fino ad oggi, quella donna mi farà morire, ha trovato un posto dove stare con i gemelli e visto la situazione qui ho pensato che sarebbe stato meglio se fossero andati con lei. - spiegò finalmente Felicity, l'idea di mandarli via le faceva male, da quando erano nati non si era mai allontanata da loro per più di qualche ora, la separazione più lunga era stata per il viaggio in Russia e per andare a recuperare Oliver dopo il suo ritorno sull'isola.

-Hai fissato con tua madre per darle i bambini? -

-Non ancora, le ho detto di non entrare in città, ma starà per arrivare.-

-Dig! - sentendosi chiamare l'uomo entrò in stanza sorridendo a Felicity.

-Dobbiamo assicurarci di non essere seguiti. - Dig annuì, la sua esperienza nell'esercito sarebbe tornata utile in quel frangente, mentre Felicity si occupava della roba da portare via, loro avrebbero organizzato una via d'uscita sicura per i bambini.

 

-Direi che potrebbe andare... - commentò Oliver guardando le carte posate sul tavolo di cucina, Felicity aveva appena finito di preparare le cose e aveva lasciato le due borse vicino alla porta d'ingresso, ora dovevano solo andare a prendere i bambini e uscire dalla città senza che Slade lo venisse a sapere.

-Vorrei che Sara fosse qui con noi. - ammise lei entrando in cucina, sapeva che qualunque cosa Sara doveva fare era importante per lei altrimenti non se ne sarebbe mai andata in quel modo, ma Felicity non poteva fare a meno di pensare che la bionda sarebbe stata molto utile in quel momento.

-Felicity...-

-Vorrei che anche Roy... - aggiunse, Oliver si allontanò dal tavolo e andò ad abbracciare Felicity, l'idea di allontanare i figli era stata una sua idea ed era anche una buona idea, ma sapeva che il solo fatto di doverli allontanare significava anche attirare su di loro l'attenzione di Slade.

-Felicity...-

-Ho una brutta sensazione Oliver... - ammise Felicity preoccupata.

-Andrà tutto bene. -

I due uomini spiegarono a Felicity il piano che avevano escogitato per evitare di essere seguiti, Felicity annui attentamente, quando finirono di esporle la loro idea i tre uscirono di casa. Come d'accordo Oliver prese la sua moto, mentre Felicity e Diggle presero ognuno la propria auto, dovevano dare a Slade più auto possibili da seguire.

 

La scuola dei bambini era a poca distanza dalla QC, il vecchio edificio era stato ristrutturato e rimesso a nuovo, quella era la migliore scuola della città e anche la più sicura.

Davanti alla scuola c'era un insolita confusione per quell'ora, c'erano moltissime macchine parcheggiate e genitori da tutte le parti, Felicity arrivata alla scuola accostò vicino ad un altra macchina proprio dietro la moto di Oliver.

-Che succede? - chiese a Oliver che era arrivato prima di lei.

-Non lo so. - rispose scendendo dal mezzo e posando il casco sullo specchietto, Diggle arrivò poco dopo affiancandosi ai due.

-Ho una brutta sensazione, ho paura che sia successo qualcosa... - ammise Felicity guardando prima Oliver poi Diggle, i due la guardarono e poi si scambiarono un occhiata preoccupata.

-Felicity...-

-Una madre sente queste cose... Dannazione! - si scostò dai due e salì velocemente le scalinate entrando nella scuola. All'interno c'era ancora più caos di quanto ce ne fosse all'esterno, Felicity si faceva largo tra le persone cercando di raggiungere la classe dei suoi figli per scoprire cosa fosse accaduto, si fermò in mezzo al corridoio, Oliver che le era corso dietro andò a sbattere contro di lei non aspettandosi che la ragazza si fermasse di colpo.

-Felicity... - iniziò lui bloccandosi notando cosa stesse fissando la ragazza: la porta della classe era stata scardinata e lanciata contro il muro opposto creando un buco nel muro, chiunque avesse fatto una cosa del genere doveva essere dotato di una forza fuori dal comune.

-Fel... - tentò nuovamente Oliver, la giovane stava tremando sicuramente spaventata dall'idea che potesse essere accaduto qualcosa di irreparabile, con uno scatto si precipitò in classe: i banchi e le sedie erano stati rovesciati e lanciati per la classe, ma nonostante la grande confusione nella stanza non c'era nessuno.

-Grazie al cielo Felicity! Non riuscivamo a contattarti! - una donna si avvicinò quasi di corsa verso i tre che ancora fermi sulla porta osservavano il disastro all'interno.

-Camile! Che è successo? Dove sono i miei figli? - chiese allontanandosi dalla classe e andando spedita verso la donna che angosciata le stava andando incontro.

-Ecco... Non so come dirtelo, io... - la paura che aveva provato la donna era dipinta su tutto il suo volto, qualunque cosa fosse successa non doveva essere stata piacevole.

-Camile, dove sono i miei figli?-

-Robert è all'ospedale, Hope, non lo so mi dispiace.- Felicity osservò la ragazza senza vederla realmente, sentì le gambe cederle e cadere verso il basso, sarebbe caduta a terra se Oliver non l'avesse afferrata in tempo e sorretta.

-Felicity! -

-Chi... - chiese stringendosi a Oliver.

-Non lo so! - Oliver strinse la presa attorno al corpo di Felicity cercando di farle capire che non era sola in quel momento.

-Non sappiamo chi sia, è entrato in classe scardinando la porta non abbiamo potuto fare molto... - iniziò la maestra spiegando velocemente cosa fosse successo.

-Oliver che facciamo? - Felicity non sapeva cosa fare, una parte di lei voleva correre a cercare Hope, ma allo stesso tempo l'altra parte le diceva di correre all'ospedale da Robert, si sentiva spaccata a metà e incapace di decidere cosa era meglio fare.

-Andiamo da Robert. - rispose lui cercando di farle forza, in quel momento dovevano mantenere la calma e restare lucidi, non era normale che i genitori non corressero all'ospedale a verificare le condizioni del figlio.

-Ma Hope... - il solo pensare alla figlia insieme a Slade la terrorizzava, cosa le avrebbe fatto, l'avrebbe uccisa per vendicarsi di Oliver, sarebbe stata lei l'innocente ci avrebbe rimesso la vita per quell'inutile vendetta?

-A Hope ci penserà la polizia. - intervenne Diggle.

-Andiamo. -

 

Una macchina nera arrivò a tutta velocità nel parcheggio dell'ospedale, l'uomo alla guida non aveva rispettato nemmeno uno dei segnali stradali, ma la paura di prendere una multa non era la sua priorità.

-Andate io intanto parcheggio. -

-Grazie Dig! - Oliver aiutò Felicity ad uscire e insieme entrarono nell'ospedale.

I due raggiunsero immediatamente l'accettazione e chiesero informazione su Robert.

-Stanno facendo degli esami, dovete aspettare. - un infermiera abbastanza comprensiva spiegò loro la situazione generale.

-Ho bisogno che mi compiliate questo modulo, so che non sembra il momento, ma ne ho bisogno. - Felicity prese i fogli che l'infermiera le stava porgendo.

-Potete accomodarvi qui, appena il medico avrà finito verrà subito da voi. - Felicity si sedette non era sicura che le gambe l'avrebbero sostenuta, Oliver invece continuava a camminare avanti e indietro per la stanza aspettando di vedere la porta aprirsi e il dottore avvicinarsi a loro, Felicity fissava anche lei la porta sulle ginocchia aveva ancora i fogli da compilare e tra le mani teneva la penna.

-Felicity, se vuoi faccio io... - si propose Oliver inginocchiandosi davanti a lei e prendendole la penna dalle mani, l'attenzione di Felicity si spostò su Oliver.

-Non credo sapresti rispondere. - gli fece un piccolo sorriso, non voleva essere un accusa la sua, ma solo una costatazione. Oliver chiuse gli occhi ferito.

-Ehy, avrai tempo per sapere tutto quello che c'è da sapere su i tuoi figli. - lo rassicurò lei, Oliver si avvicinò per darle un bacio.

-Ti amo...-

 

Continua...

 

Eccoci alla fine del capitolo!
Stesy è tornata siete contenti? Tutti che vi preoccupavate per quella donna che invece stava bene aspettava solo il momento giusto per tornare, Walter come potete notare non è stato dimenticato Felicity si ricorda ancora di lui, chissà tra quanto tornerà, ma per ora abbiamo un altro problema un uomo super forte ha fatto irruzione a scuola e Hope è scomparsa, mentre Robert è finito all'ospedale, chissà cosa si sarà fatto?

Oliver e Felicity nonostante tutto non si sono allontanati anzi si sono avvicinati ancora di più!

Ammettiamolo quest'anno è iniziato con capitoli veramente interessanti, un bacione ci vediamo alle recensioni.

Un bacone

MiaBlack

 

Ps
auto pubblicità per ringraziarvi perché abbiamo toccato e superato le 350 recensioni ieri per la befana ho pubblicato questa storia se ci passate e mi lasciate una recensione mi farebbe piacere!

 

http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=2976943&i=1

   
 
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