Storie originali > Romantico
Segui la storia  |       
Autore: DanyMery96    07/01/2015    1 recensioni
Brandon il solito ragazzo freddo e antipatico. Brandon quel ragazzo con un passato oscuro alle spalle. Brandon quel ragazzo che spera in un futuro migliore. Brandon quel ragazzo che non si sarebbe mai innamorato comincia a lottare per la donna della sua vita. Caroline giovane studentessa dai mille sorrisi e dalle mille sfacettature, non sai mai come prenderla. Caroline ha la mania di mettersi nei guai e lui è sempre pronto a proteggerla Solo che Caroline non sa' che il male che fà Brandon e il suo passato sono dovuti ad un membro della sua famiglia. Mille intrecci, mille pianti altri amori, segreti bugie morte illusioni speranza tutto è rinchiuso in questa storia.
Genere: Drammatico, Romantico, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: Lime | Avvertimenti: Violenza | Contesto: Contesto generale/vago
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A


  {POV CAROLINE}
Non potevo credere ai miei occhi.
Scoppiai a piangere.
Quel ragazzo che avevo incontrato, impugava una pistola, voleva uccidere quel ragazzo dagli occhi rossi, e lo avrebbe fatto, se non ci fosse stato il biondino al suo fianco non si sarebbe calmato.
Si sentiva dal suo tono di voce, non gridava ma la sua rigidità e l'odio che emanava quando pronunciava quelle terribili parole mi terrorizzava, tanto che ricordai la notte della fuga. Il ricordodi quel pazzo nella mia dimora.
'Me la paghi stronza!' 
Nella mia mente, si ripeteva sempre la stessa frase, con la stessa voce, sembrava proprio di lui.
La voce, quella voce da duro da antipatico e presuntuoso.
Che fosse lui?
Erano passati molti minuti da quel che era successo, ed ero ancora impaurita, stavo tremando.
Non avevo mai assistito a queste agressioni in vita mia.
Ogni pugno che sfoderava sul viso del ragazzo sotto di lui, mi toglieva il respiro.
Volevo cucirmi la bocca quando avevo urlato quelle parole, io volevo fermarlo, ma non riuscii.
 Era stato molto più convincente l'amico che gli stringeva il polso.
Non sarei più tornata in quel posto.
"Sto male!" strabuzzai gli occhi.L'avevo capito fin dall'inizio che quel ragazzo non era per niente normale.
"Perchè mi hai portata in questo posto?" scoppiai dalla rabbia.
Gli occhi rossi e cupi di lui, incrociarono i miei.
Perchè in quel viso c'era odio?
Perchè mi guardava così?
Aveva una sigaretta tra le labbra e parlava tranquillo con gli amici, uno stile diverso da qualunque ragazzo era convinto e felice, mentre il suo amico era tutt'altro che tranquillo.
"Cosa ne potevo sapere io di questa pagliacciata?" domandò offesa.
"Benerice, la chiami pagliacciata? Stava per ucciderlo! Avevano una pistola!" mi guardó.
"Più di una!" alzò il dito per correggere il mio sbaglio.
"Oddio e mi correggi pure!
Stavo morendo dalla paura!" 
Alzò le spalle, non sapendo che dire. "Non ci torno in questo posto!"
 Urlai, e la massa di ragazzi ci  guardarono divertiti.
Anche lui.
Sciolse ogni cubetto di ghiaccio dai miei occhi freddi e spenti, quando mi guardó un' altra volta.
Era fermo e adagiato sulla sua moto, con una sigaretta che rigirava tra le mani e un sorriso sghembo.
"Sai che ti dico?"
Distolsi lo sguardo da lui, e puntai i miei occhi dritti in quelli di Benerice.
"Che una volta ogni tanto una situazione cosi ci vuole..soprattutto a te che vivi in una campana!
Ci vogliono palle Caroline, le palle!"
La fissai sconcertata, no...Non diceva sul serio.
Come poteva dirmi quelle cose, come poteva essere cosí cattiva con me?
"Benny?" la guardai triste.
"E sò quello che stai pensando adesso, e se vuoi andartene, bè quella é la strada puoi tornartene a casa tua!" 
Si giró e mi lasciò da sola tra mille pensieri, tra mille sguardi maliziosi, e uno diverso da tutti di: soddisfazione.
"Benny ma..!" non continuai.
"Quello ci ha salvati il culo!" gridó.
"Vaffanculo!" gridai arabbiata.
Cominciai a camminare nervosa, nemmeno le lacrime riuscivano ad uscire, talmente il freddo e la violenza che portavo negli occhi.
Mi sedetti su un muretto e ripensai a quelle parole taglienti.
*HA RAGIONE, ESCI LE PALLE CAROLINE!*
Sentii una risatina dietro di me, e una mano appoggiarsi dietro la mia schiena.
Mi irrigidii e mi spostai velocemente spaventata.
"Hai paura?"
Domandó tra una risata e l'altra, non sapevo definire quello che vedevo, ma aveva un ghigno soddisfatto!
"No per niente!" lo liquidai.
"Tremi come una foglia." 
Rise alla sua stessa battuta e mi giró intorno.
Mi alzai e iniziai a camminare.
"Non rispondi?" domandò.
"Va al diavolo!" ecco le palle.
Mi fermò, era vicino al mio corpo e sfiorò con le sue mani il mio viso.
"Vivo già nell'inferno" 
Sorrise mettendo una ciocca dei miei capelli dietro l'orecchio.
Oddio, vuole farmi fuori lentamente.
"Non parlo con gli sconosciuti e per di più armati!" 
Scoppiò a ridere e cominció a camminare verso la sua moto molte lentamente quasi non respiravo per il suo essere cosí sensuale.
"Mi conosci,  non sono uno sconosciuto, sono un ragazzo per bene, non sono armato, adesso!" 
Si giró con le mani in alto e fece un giro su se stesso, cavolo che braccia.
"Buonanotte Caroline."
Sussultai, come cazzo sapeva il mio nome?
Era già la seconda volta che lo diceva, era già la seconda volta che pensai  fosse lui quel giorno.
Quella notte fù terribile.
Ripensai a quello che era successo, a quel viso arrabbiato, senza luce e calore, fù difficile non pensare che quell'arama che avevo visto per la seconda volta, non era mai stata usata su di me.
Speravo proprio di no.

{POV BRANDON}
I ragazzi annuirono e portai alle labbra una sigaretta.
"Sai che cosa hai combinato?"
Sbottò Mark nervoso.
"Sono bravo vero?"
Scoppiai a ridergli in faccia.
"Bè certo, se ti sei divertito!"
Alzò le spalle e poi le mani al cielo.
"E anche molto!" risposi.
Non riusciva più a reggere le mie risposte.
"Brandon...lascia stare!"
Si mise sulla sua moto, e sfrecciò via, arrabbiato.
E non lo era solo lui, l'atmosfera surriscaldata era apparsa anche ad un metro da me.
Caroline e quell'altra ragazza stavano litigando pesantemente.
Quella conversazione mi stava piacendo, ero il il motivo di tutte quelle lacrime, ero soddisfatto, senza programmarlo gliel' avevo fatta pagare.
Stavo scavando nei suoi occhi, paura era l'unica cosa che vedevo.
Qualche minuto dopo, vidi che con rabbia e velocità, si era spostata dalla discoteca, mi avvicinai di poco e sentii un forte 'Vaffanculo' uscire dalla sua bocca, non ci credevo!
Mi avvicinai a lei ridendo e appoggiai la mia mano sulla sua schiena, si irrigidí e si spostò velocemente.
"Hai paura?" domandai.
"No per niente!" mi liquidò.
Che voce irritante.
"Tremi come una foglia!" 
Scoppiai a ridere.
Stava tremanda sul serio, metto cosí tanta paura?
Si alzó e cominció a camminare, ed io la seguii.
"Non rispondi?"
Domandai a pochi centimetri dal suo viso.
"Va al diavolo!" sbottò incazzata, altro chè,aveva le palle eccome!
"Vivo già nell'inferno" girai gli occhi intorno a noi e portai una ciocca dei suoi capelli dietro il suo orecchio.
"Non parlo con gli sconosciuti e per di più armati.!" 
Credo che si era sbagliata la sua amica, aveva le palle per affrontarmi e per dire certe cose.
Mi ero già stufato, quella ragazza mi stritolava lo stomaco, la odiavo.
"Mi conosci, non sono uno sconosciuto, sono un ragazzo per bene, non sono armato, adesso.!" alzai le braccia e mi girai sul posto per farmi vedere, mi sentivo bruciare il corpo, proprio come una femminuccia.
Ero soddisfatto e molto, doveva essere il mio giocattolo!
"Buonanotte Caroline!"
Era la seconda e l'ultima volta che pronunviavo il suo nome, mi faceva ribrezzo solo sentirlo, mi dava fastidio era troppo carino.
Ma non per lei!
Sfrecciai con la mia moto, stavo ripensando al passato stavo facendo una cazzata.
~Jake, devi smetterla con questa roba! 
Gridai mio fratello maggiore.
~Lo farò solo quando mi uccideranno.
Scoppiai a ridere.
~Jack hai solo 19 anni, e sò che nessuno lo farà!
Sorrise allegro tirando quella roba bianca.
~E tu hai solo 16 anni, non puoi capire!
Digrignai i denti.
"Maledetto Scott." 
~ É un ragazzo di Scott!
La voce arabbiata di Bobby, mi faceva venire voglia di ucciderlo.
~ Hai paura che uccida qualcuno?
"Le stesse parole di Scott."
Tuonai.
~ Oh dio mio, no ti prego.
Lei, lei, lei, lei, lei.
"Non la sopporto!" 
Accellerai.
Fermai la moto e suonai a casa di quella puttana di Carmen.
Non ebbe il tempo di salutarmi che cominciai a sbatterla in tutti gli angoli della casa, gli strappai con furia i vestiti di dosso.
"Bra..andon"
La scaraventai sul letto.
"Zitta!" impugnai i suoi polsi.
Appoggiai la pistola sulle sue cosce e poi cominciai a strapparle le mutandine di pizzo bianco.
"Mi fai male!"
Gridava e piangeva.
Cominciai a spingere il più forte possibile.
~ Adesso ascoltami, di a quel bastardo del tuo capo di non mandarti più qui da me.
Perchè giuro sulla mia vita che se ti ritrovo con una pistola qui, in questo posto ti ammazzo!"
Ricordi, e occhi blu mare impauriti.
~ Non le tocco le ragazze.
"No no no. " mi allontanai.
Finii con lei mi alzai dal letto,  corsi verso la mia moto.
Adesso andava peggio, non sfogai la mia rabbia e la voglia di fare sesso.
  
Leggi le 1 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Romantico / Vai alla pagina dell'autore: DanyMery96