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Autore: milly92    07/01/2015    3 recensioni
Marnie Brooks ha quasi ventiquattro anni, è laureata in Ingegneria Fisica e si appresta a conseguire il Dottorato presso la Caltech University di Pasadena.
E' la cugina di Penny, ma sono totalmente diverse e per di più non si frequentano da circa dieci anni, da quando Marnie si è trasferita a New York con la sua famiglia.
Quest'ultima riuscirà ad integrarsi nel gruppo della cugina senza causare troppi guai?
Dall'inizio del quarto capitolo:
""S.O.S. Stronzetta ad ore dodici che vuole rubarmi il fidanzato. Qui urge un piano, io penso alle scimmie, ci vediamo da me tra mezz'ora" [...]Quando lesse il messaggio di Amy, tuttavia, si svegliò completamente, viste le immagini scaturite nel suo cervello da quelle semplici parole: casa sua invasa da un gruppo di scimmie impazzite, che distruggevano tutto e si gettavano sulla povera Marnie."
Genere: Comico, Commedia | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Ciao a tutti!
Giusto per chiarire... Questo NON è l’ultimo capitolo,
ho deciso di aggiungere
anche l’epilogo, che avrà come protagonisti tutti e non solo Marnie :D
Detto ciò...
Grazie a chi continua a seguire questa storia, vi adoro!
Spero di aggiornare la prossima settimana e che
questo capitolo sia di vostro gradimento ^_^

Inoltre,   qui  https://www.facebook.com/groups/896755527021863/ trovate

il gruppo su TBBT di cui vi parlai, non è assolutamente un gruppo "personale" in cui spammo le mie storie, ma un "Posto" dove sclerare insieme dopo ogni puntata, esprimere le nostre considerazioni sulla serie etc...

Vi basta mandare la richiesta e vi accetterò, vi aspetto!

Buona lettura,

milly.

 

 

10. ....E la seconda base

 

Bernadette guardò furtivamente Amy, che guardò Penny, che guardò Leonard, che guardò Sheldon, che guardò Howard, il quale mimò un rapido “Dovremmo andarcene”.

“Non si accorgeranno di nulla” mimò in risposta sua moglie, mentre Amy prese il cellulare e compose rapidamente un sms.

Qualche secondo dopo, il cellulare di Sheldon squillò a causa dell’sms ricevuto con un sonoro “I’m Baaatman!” e fece sobbalzare tutti, specialmente le due figure che se ne stavano ancora strette l’uno all’altra sulle scale, pomiciando senza essersi accorti di nulla.

“Cos..? Oh! Ma che ci fate qui, spioni?!” urlò Marnie, staccandosi da Raj e guardando il gruppo che li stava guardando con un interesse mutatosi in imbarazzo.

“Sheldon ha detto ad Amy che vi stavate baciando, lei lo ha detto alle ragazze e... Su, dai, Raj che bacia una ragazza vera! Miracolo! Non potevamo perdercerlo!” si giustificò Howard, per poi fare l’occhiolino all’amico mentre alzava il pollice in segno di approvazione.

Dal canto suo, Raj ricambiò il gesto, per poi fare finta di nulla quando Marnie si voltò.

“Direi che lo spettacolo è finito” disse poi, ma ancora compiaciuto.

“Certo, certo. Marnie, dovresti venire a spegnere le candeline comunque... Sempre se ti è rimasto un po’ di fiato” disse Penny, senza riuscire a trattenersi, scatenando le risate di tutti.

Marnie arrossì e per tutta risposta fece una smorfia, mentre tutti si avviavano di nuovo verso l’appartamento 4A.

Tutti tranne Sheldon, che se ne stava ancora giù la scalinata con il cellulare in mano.

Visto che manca poco al mio compleanno, vorrei che anche tu mi facessi un regalo del genere, ovviamente in privato” lesse, stranito. “Secondo voi a cosa si riferisce? Alla festa a tema?” domandò.

“Certo, sicuro” lo prese in giro Raj, mentre Marnie scoppiava a ridere.

“Perfetto! Grazie, Raj!” esclamò il fisico teorico, per poi raggiungere gli altri.

Rimasti da soli, Marnie e Raj si guardarono, questa volta più imbarazzati rispetto a ciò che avevano fatto negli ultimi venti minuti.

La ragazza aggiustò la spallina dell’abito che, chissà come, era molto più giù rispetto al suo posto abituale, mentre Raj recuperò la sciarpa di Grifondoro che era finita sulle scale.

“Bene, direi che dovremmo... Parlarne” sussurrò Marnie, dopo essersi schiarita la voce.

Raj annuì, sospirando.

“Beh, direi che sia innegabile che...Beh, siamo attratti l’uno dall’altra, vero? Vero? Dimmi che non ho immaginato tutto, prima quando sono andato da Lucy ho mangiato troppe caramelle per l’ansia e non vorrei che fosse un brutto scherzo causato da troppi zuccheri” domandò, preoccupato.

“Ma no! E’ tutto vero, solo che... Sono confusa, è la prima volta che appena scopro di provare qualcosa per qualcuno lui mi bacia. Ho paura” ammise Marnie, mordendosi il labbro.

“Ma se ti ho invitato ad uscire quasi subito! Io credevo che tu sapessi che non avevo smesso di provare dei sentimenti!”.

L’ingenere scosse il capo, tuttavia sorridendo.

“Devo ricordarti che sono l’essere più insicuro del mondo?” domandò.

“Lo sono anche io! Ecco perchè saremmo perfetti insieme!”.

Risero, felici, prima di iniziare a scendere le scale.

“Aspetta”.

Raj bloccò Marnie prima che potesse entrare a casa di Leonard, e lei lo fissò.

“Sì?”.

“Esci con me, domani? Giuro che nessuno ci disturberà, spegneremo tutti i cellulari, non diremo a nessuno dove siamo e...”.

“Sì”.

“Hai accettato?”.

“Sì, Raj”.

Il ragazzo sorrise candidamente e poi la prese per mano,conducendola in casa come se fossero sul serio dei partecipanti ad un ballo.

 

 

“Penso sia meglio che io dorma da Penny, dopotutto anticipo il mio ritorno di sole sette ore” sentenziò Marnie, circa due ore dopo.

Tutti se ne erano andati e lei aveva deciso di accompagnare Raj fino all’uscita del condominio, dopo aver indossato dei comodi pantaloni e una felpa.

“Sì, hai ragione...”.

“Non fraintendermi, vorrei venire ma al momento non sono molto lucida e non penso che condividere il letto sia una buona idea. Baci da Dio e se accadesse qualcosa in più, beh... Preferisco aspettare e...”.

“Io bacio da Dio?” domandò Raj, perdendo il filo della questione.

Imbarazzata, Marnie annuì.

“Mi hai fatto il più bel regalo del mondo, con queste parole. Non è che posso registrarle e inviare la registrazione a Howard?”.

“Scemo! Io faccio un discorso serio e tu te ne esci così?” lo rimbeccò Marnie, tuttavia sorridendo.

Più passavano i minuti, e più realizzava di trovarsi sempre di più a suo agio con lui, sentendo di potergli parlare di qualsiasi cosa.

Raj scrollò le spalle.

“Perché è l’unica novità. Non mi aspettavo di certo che tu decidessi di... Insomma, sono abituato ad andarci piano e con te è la prima volta che voglio andarci piano veramente, non voglio rovinare tutto!” spiegò.

“Grazie. E grazie per la festa, per avermi fatto vivere con te, per avermi capito...”.

“Grazie a te per non aver rifiutato il mio invito e per non avermi respinto quando ti ho baciato” disse invece Raj, più serio del dovuto.

Marnie rise, e lui la seguì a ruota, infischiandosene del caos che stavano generando nel condominio nonostante fosse l’una passata di notte.

“Allora... Aspetto notizie da te per la nostra uscita” sussurrò infine l’ingegnere, esitante.

“Certo. Non diciamo niente a nessuno, così nessuno ci rovinerà la serata”.

“Perfetto”.

“Perfetto”.

Annuendo, si guardarono, senza sapere cosa fare.

“Beh, allora vado...” borbottò Marnie, guardando le sue scarpe da ginnastica con aria interessata.

“Sì, anche io...”.

“Ciao”.

“Ciao, buonanotte!”.

Senza guardarsi, si allontanarono, ognuno andando nella propria direzione.

“Stupida, stupida!” si rimproverò Marnie, colpendosi la testa con un pugno numerose volte e bloccandosi a metà della prima rampa di scale.

Avevano pomiciato senza ritegno per chissà quanto tempo e poi si erano salutati come degli imbecilli!

Prendendo un bel respiro, fece retrofront, giusto per vedere Raj andarsene, ma quando si affacciò fuori il condominio lo vide a pochi passi da lei, fermo in sua direzione.

Increduli, si sorrisero e automaticamente corsero in direzione dell’altro, per poi stringersi e cercare le labbra dell’altro come se fosse una cosa naturale, giusta e tanto sperata per concludere la giornata nel migliore dei modi.

 

 

“Voglio sapere tutto!”.

Appena Marnie mise piede nell’appartamento, si ritrovò una Penny più che sveglia seduta sul suo divano, sorridente come non mai.

Deglutì, arrossendo.

“Non c’è nulla da sapere” bofonchiò, intimidita.

“I tuoi capelli arruffati e il resto del lucidalabbra spalmato sulla tua faccia dicono il contrario...” disse la cugina, ammiccante. “E potrei aver visto un bacio da film fino a pochi minuti fa dalla finestra, quindi...”.

“Penny!” la rimproverò Marnie, arrossendo come una matta.

“Perchè hai anticipato il tuo ritorno qui? Cioè, non fraintendermi, sono felicissima che tu sia tornata, ma è una cosa un po’ incoerente con ciò che è successo stasera...”.

“Sapevamo cosa sarebbe potuto accadere da lui, e abbiamo deciso di andarci piano” sentenziò Marnie.

Penny annuì, comprendendo.

“Andarci piano, sì, certo. Cara mia, a ventiquatro anni non avrei mai preso una decisione così saggia”.

“Sì, ma a ventiquattro anni tu facevi sesso da quasi dieci anni e...”.

“Ehi, ehi, ehi!”.

“Sto dicendo una bugia?”.

“No, no” replicò Penny, contrariata.

“Ma comuque ci sarei andata piano anche se avessi avuto la tua esperienza, stanne certa. Raj è... Speciale e... Vorrei sul serio che costruissimo un rapporto solido” spiegò Marnie.

La bionda annuì, poi si alzò e la strinse a sè con calore, accarezzandole i capelli arruffati per metà.

“E’ bello vederti felice, gli ultimi due mesi sono stati davvero duri, ma almeno ti hanno fatto conoscere Raj e... Ne è valsa la pena” ammise, felice.

“Al momento mi sembra di non ricordare la cotta per quello strambo di Sheldon” aggiunse Marnie, quando si separarono. “E ora percepisco sul serio la differenza... L’avevo idealizzato, mentre ora conosco i difetti di Raj ma nonostante ciò voglio passare del tempo con lui”.

“E quindi, dimmi! Quando vi vedrete?” domandò Penny, mentre la cugina iniziava a prepararsi il letto.

“Non so, si vedrà...” mentì quest’ultima, tuttavia sorridendo grazie al suo essere di spalle.

“Ah, ok. Invece io avrei una piccola novità...” disse la bionda, improvvisamente esitante.

“Cioè?”.

“Ieri io e Leonard abbiamo deciso la data del matrimonio”.

“Cosa?”.

Marnie si voltò giusto in tempo per vedere il bellissimo sorriso della cugina farsi sempre più ampio, mentre annuiva. “Sì! Abbiamo deciso di aspettare per dirlo perchè c’era la tua festa e non volevamo metterci in mezzo... Ci sposiamo il ventuno marzo, l’ha scelto Leonard perchè ha detto che quando mi ha incontrato è iniziata la primavera nella sua vita...”.

“Ooh!”.

“E vorrei che tu fossi la mia damigella d’onore, anche se so che Amy se la prenderà”.

“Davvero?!”.

“Davvero!”.

Marnie corse a riabbracciare Penny, felicissima per lei, e sentì che finalmente tutto stava andando alla perfezione.

“Certo che accetto, è un onore!”disse, sentendo quasi le lacrime per l’emozione.

 

La giornata era iniziata davvero bene, e non solo perchè era stata scelta come damigella d’onore, aveva trovato dei cornetti per colazione e mille messaggi di auguri sulla sua bacheca di Facebook risalenti al giorno prima.

Marnie si sentiva stranamente tranquilla e felice, come se nulla potesse turbarla.

Inoltre, ricevere un messaggio che recitava le parole “Buongiorno, raggio di sole! Vengo a prenderti alle 8, sarà una sorpresa!” seguite da numerosi cuori, fu la spinta giusta che la convinse ad alzarsi dal letto per vivere al meglio le ultime ventiquattro ore di vacanza.

Si preparò il thè dopo aver addentato un croissant che le aveva lasciato Penny prima di andare a lavoro – purtroppo le sue vacanze erano terminate quasi una settimana prima -  e si affrettò a sistemare il suo letto per poterlo trasformare di nuovo in un divano e sedercisi su mentre sorseggiava la bevanda.

Circa un’ora dopo, decise di iniziare a organizzarsi per la giornata, per comprendere cosa indossare e come sistemare i capelli, salvo poi realizzare che per la primissima volta in vita sua aveva voglia di comprare dei vestiti nuovi e andare dal parrucchiere.

Raj voleva uscire con lei così com’era, nonostante non avesse il corpo di una modella e un viso perfetto, quindi perchè mai avrebbe dovuto preoccuparsi della taglia dei pantaloni in cui sarebbe entrata?

Prendendo un bel respiro, così, si decise ad uscire di casa e a bussare all’appartamento di fronte, per chiedere a Leonard un passaggio per il centro commerciale.

Ad aprirle, però, fu Sheldon.

“Buongiorno, Hermione” la salutò, stranamente entusiasta. “La tua festa ieri è stata un successone, ho vinto ben due duelli e ora ho il diritto di anticipare l’ispezione per controllare le condizioni del bagno”.

“Wow” replicò Marnie, senza sapere cosa dire. “C’è Leonard?”.

“No, tornerà a breve per una commisione”.

“Bene, allora provo a chiamarlo, grazie”.

“Puoi aspettarlo qui” aggiunse Sheldon. “Mi stavo annoiando, odio le vacanze, non comprendo il loro significato, onestamente”.

“Penso sia meglio evitare, per Amy, sai” ragionò Marnie.

“Risolviamo subito” esclamò il vicino, facendole segno di attendere.

Si allontanò, recuperò il cellulare, lo avvicinò all’orecchio e attese. “Amy!” disse dopo poco. “Senti, qui c’è Marnie che cerca Leonard, ma lui è fuori, tornerà a breve. Le ho proposto di rimanere qui ad aspettarlo ma lei vuole tornare a casa a causa tua. Capisco. Certo. Bene. Ok. Marnie, entra pure! Ciao, Amy, ci sentiamo ad ora di pranzo” sentenziò, per poi posare il telefono.

Sospirando, Marnie annuì ed entrò, chiudendo la porta alle sue spalle.

“A quanto pare si sta spargendo la voce del tuo appuntamento con Rajesh di stasera ed Amy è tranquilla” spiegò il fisico teorico.

“Cosa?!”.

“Penny ha controllato l’anteprima del messaggio che lui ti ha mandato stamattina. Cosa vuoi che ti dica, Marnie, sono donne!”.

“Ehm, lo sarei anche io, comunque...”.

“Certo, ma la cosa che ti ha fatto ottenere un invito in questo soggiorno è il fatto che io non ti abbia mai sentito parlare di vestiti, acconciature e gossip su quelle che comunemente sono note come le “celebrità” del mondo del cinema” spiegò accuratamente il ragazzo, per poi sedersi sul suo amato posto.

“Veramente sono venuta qui per chiedere a Leonard di accompagnarmi al centro commerciale per fare un po’ di shopping per stasera” dichiarò Marnie, sedendosi di fronte a lui. “Mi dispiace smentirti”.

Sheldon fece una smorfia di disapprovazione, alzando gli occhi al cielo.

“Odio la consuetudine sociale che obbliga la gente a vestirsi decentemente per un appuntamento. Quando uscii la prima volta con Amy ero vestito come sempre eppure eccoci qui, dopo più di quattri anni, ancora insieme. Certo, all’epoca lei era semplicemente la mia amica femmina con cui volevo fare un figlio...”.

“Che-che-che-che cosa?!” urlò Marnie, quasi strozzandosi con la saliva.

Sheldon che voleva un figlio da Amy?! Ma se odiava il contatto fisico e a stento la baciava!

“Hai avuto la stessa reazione di Penny. Semplicemente ci rendemmo conto che con i nostri quozienti intellettivi avremmo generato un essere dall’intelligenza massima, ma sarebbe stato fatto tutto clinicamente, sia chiaro. Tua cugina mi fece notare che però io e Amy non ci conoscevamo visto che messaggiavamo per tutto il tempo e mi disse di invitarla fuori... E lei trascorse la serata con noi, visto che non guido e mi accompagnò” disse Sheldon, scrollando le spalle.

Marnie annuì, metabolizzando la cosa.

“E  il figlio?!”.

“Penny mi fece notare che una cattolica come mia madre non avrebbe tollerato un nipote al di fuori del vincolo matrimoniale”.

“Oh. Beh, grazie, Sheldon”.

“Per cosa?”.

Marnie sorrise sorniona.

“Se il tuo primo appuntamento con Amy è stato in compagnia di mia cugina e siete ancora insieme, beh, c’è speranza per me e Raj nonostante le calamità che si generano quando stiamo da soli per più di trenta minuti” spiegò, ilare più che mai e improvvisamente più tranquilla.

 

 

Raj l’aveva presa per mano appena erano scesi dalla macchina, e a lei non era dispiaciuto affatto, anzi, l’aveva guardato e poi gli aveva sorriso timidamente.

Poi, in pochi minuti, si erano ritrovati in un parco decisamente non frequentato da nessuno.

“Cosa...?”.

“Aspetta e vedrai”.

Marnie seguì il ragazzo fino al centro del parco più o meno, e lo vide prendere un telo dallo zaino che si era portato dietro.

Ringraziò il fatto di aver preso dei pantaloni bordeaux e un maglioncino nero e non una gonna, visto che quell’appuntamento sembrava richiedere molta praticità.

Raj prese posto sul telo e le fece segno di imitarlo, così obbedì e lo guardò con aria interrogativa.

“Guarderemo le stelle, se ti va. Ecco i vantaggi di uscire con un astrofico! Cioè, le stelle puoi guardarle con chiunque, ma io potrei spiegarti cosa stiamo guardando”spiegò il ragazzo.

“Certo, va benissimo, è una bellissima idea”.

“Però, prima... Ceniamo! Ti piace il sushi?”.

Marnie annuì, e sorrise nel vederlo tutto compiaicuto mentre estraeva delle vaschette dallo zaino e gliene porgeva una con premura.

“Ti confido un segreto: non so mangiare con le bacchette!” ammise, mordendosi il labbro. “Lo mangio sempre con le mani, se sto da sola”.

“Possiamo mangiarlo con le mani insieme”.

“Non credo, è il primo vero appuntamento e... Non voglio che tu mi veda mangiare come un animale!”.

“Marnie, ti ho visto divorare un sacchetto di patatine in meno di cinque minuti mentre guardavi “Game of Thrones”, qualche giorno fa, eppure sono qui”.

Marnie spalancò la bocca e se la coprì con le mani, per poi usarle per coprire tutto il viso per la vergogna.

Ricordava quel momento, credeva di essere da sola perchè Raj era in bagno per una doccia...

“Non ci credo! Io... Oddio, non capisco! Sono praticamente peggio di un uomo quando mangio e credo di essere da sola, perchè vuoi uscire con me?” domandò, isterica al massimo per la figuraccia fatta.

“Perchè sei vera e, avendo vissuto con te dopo esserci visti quasi tutti i giorni per più di due mesi, posso dire che mi piaci. Mi piaci tanto, Marnie, ogni giorno di più” mormorò Raj a voce bassa, ma in un modo che lei udì perfettamente.

Ciò la fece sorridere come non mai, per poi farla avvicinare al suo viso.

“Baciami, Dottor Koothrappali, perchè poi non so se ci converrà farlo dopo aver mangiato il sushi” disse, provando a sussurrare in un modo sensuale che probabilmente risultò solo goffo.

Raj sorrise apertamente prima di sporgersi a sua volta verso di lei, reclinare il capo e baciarla dolcemente, mentre la ragazza provava a gattonare in sua direzione.

Nel giro di poco, si ritrovarono inginocchiati l’uno di fronte all’altra, stretti in un bacio che ormai di dolce aveva ben poco.

Marnie sentiva la stretta sicura di Raj prima attorno alla sua vita, poi sulle sue spalle, e il solo contatto delle loro mani mentre si baciavano la mandava decisamente in tilt.

E’ difficile rimanere lucida quando il ragazzo che ti piace è proprio di fronte a te e ti bacia come non eri mai stata baciata prima.

Forse prima non le era mai piaciuto nessuno, forse era solo abituata alla presenza del suo ex e ci stava per routine, mentre ora si sentiva diversa, felice, ma anche più sicura.

Non seppe come, ma si ritrovò stesa sul telo, con Raj che quasi la sovrastava, per poi separarsi.

“Scusami, immagino che per te questo sia correre troppo....” farfugliò, dopo aver lasciato una mano vagare sotto il suo maglione per qualche secondo e averla sentito tremare.

Marnie si mise a sedere, un po’ frastornata.

“No, no, è che era fredda, tutto qui”.

“Non devi dire bugie, sul serio, capisco...”.

“Raj” l’interruppe Marnie, sospirando. “E’ vero che ti ho detto di andarci piano, ma non voglio essere trattata come una bambola di cristallo solo perchè sono vergine” disse, sentendo di essersi tolta un grande peso dallo stomaco.

Lui sapeva che non aveva esperienza, ma non glielo aveva mai detto esplicitamente, e la cosa le pesava molto, come se avesse una sorta di segreto.

“E ti dirò, per me non c’è problema se entro la fine della serata vuoi arrivare in seconda base. Mi mandi in tilt e... Non riesco a ragionare. Ora, per favore, mangiamo” aggiunse, come se avesse parlato del meteo, prendendo le due vaschette e porgendone una.

“Io... Ok... Bene” biascicò il ragazzo, alquanto sorpreso e incredulo. “Posso mandare un messaggio ad Howard? Tutti fremono nel sapere...”.

“Manderò io un messaggio ad Howard” lo bloccò Marnie, sorniona.

Raj deglutì, annuendo, mentre la vedeva estrarre il cellulare e scrivere qualcosa.

 

 

“Un messaggio!” .

“Oh, leggi, leggi!” squittì Bernadette, battendo le mani.

“Brutti spioni... Ok, ho fatto la mia parte, ditemi tutto!”  esclamò Penny.

“Di sicuro hanno già ripetuto lo show di ieri. Prendi esempio!” mugugnò Amy, guardando male Sheldon.

“Lo show?” domandò lui, perso.

“Lascia perdere!”.

“Dai, dai, Howard, leggi!” lo incitò Leonard.

L’ingegnere obbedì, entusiasta, e poi strabuzzò gli occhi.

Si generò un: “Cosa c’è?” generale, e lui replicò con un: “E’ da Marnie!”.

Calò un silenzio assurdo mentre cliccava sull’sms per leggerlo.

Ciao Howard. Qui tutto bene, abbiamo limonato di brutto. Raj bacia da Dio, quindi spero non lo prenderai più in giro. E molto probabilmente dopo arriveremo alla seconda base. Saluti a tutti, so che state cenando insieme in attesa di notizie. Ci vediamo domani all’università. Non osare rispondere, tanto non potrei leggere la risposta visto che siamo impegnati. Ciao ciao” lesse, sbalordito, soffermandosi su ogni punto con aria sempre più scettica.

“Dopo ventiquattro ore sono alla seconda base... E dove siamo noi, dopo quasi quattro anni?” domandò Amy, sospirando. “L’unica cosa che mi consola è che sono stata la prima che hai baciato!”.

“Ti piacerebbe! Il primo bacio lo ha dato alla madre di Leonard!” esclamò Penny, per poi tapparsi la bocca con le mani, mentre Amy e Leonard urlavano: “Cosa?!” e Sheldon, per nulla turbato, chiedeva: “Cos’è la seconda base? Si parla di football?”.

 

“Quell’sms era mitico!”.

“Lo so!”.

Marnie e Raj avevano finito di cenare da un po’ e guardavano le stelle, stesi sul telo, abbracciati.

“Non oso immaginare le ragazze domani, quando vorranno sapere come è andata...”.

“Devi vedere i ragazzi! Mi assaliranno di domande...”.

“E cosa dirai loro?” chiese Marnie, curiosa.

“L’appuntamento non è ancora finito, no?”.

“Giusto. Beh, io comunque dirò che sono stata bene e che è bello stare con te senza catastrofi...”.

Un tuono rumorosissimo li fece tremare, seguito da un lampo e poi da una pioggiarellina sempre più fitta.

“...Naturali. Come non detto, non hai controllato il meteo dopo che hai deciso di venire qui?” terminò rassegnata l’ingegnere, sospirando pesantemente.

“Ehm, no, a dire il vero”.

“Beh, sembra che ci sia un temporale in arrivo, dovremmo andare...”.

“Ma non voglio che la serata finisca già!”.

“Infatti può continuare in macchina!”.

Rapidamente, con un sorriso d’intesa, si affrettarono a piegare e sistemare il telo e a prendere la busta con i rifiuti, per poi correre abbracciati verso la macchina, incuranti del fatto che ormai fossero fradici per metà e sulla buona strada nel beccarsi almeno un po’ d’influenza.

 

 

“Sorpresa! Oggi pausa pranzo tutte insieme, ci vediamo in mensa, ma 30 minuti prima se puoi, io e Penny dobbiamo tornare a lavoro per le 14.30”.

Cercando di non farsi notare dal professore di Ingegneria Meccanica, Marnie corse a controllare il cellulare appena lo udì vibrare.

Due mesi prima non avrebbe mai fatto nulla del genere, ma al momento la sua vita sociale era migliorata e non riusciva a non badare al telefono fino alla fine della lezione.

Inoltre, i numerosi sms colmi di cuori, animaletti e faccine che si mandano baci che si era scambiata con Raj parlavano chiaro:era meglio flirtare con delle emoticon che ascoltare il professore...

Leggendo l’sms di Bernadette, sorrise, pensando che ora quelle tre volevano tornare ad instaurare un rapporto con lei.

Ripensò a quando era stata trattata con freddezza, ma al momento la voglia di avere delle amiche pronte a ripartire da zero prese il sopravvento.

Era stata perdonata, e questo era ciò che contava, così rispose con un “Ok!”.

Circa un’ora dopo, così, camminò più sicura di sè verso la mensa, ignorando le occhiate di quelle ochette del suo corso che ormai erano amiche e l’avevano ignorata.

Vedere le ragazze e sedersi con loro fu davvero bello, e per la prima volta dall’inizio del dottorato si sentì completa: aveva degli amici e un ragazzo con cui usciva, cosa poteva chiedere in più?

“Ma ciao!” squittì Bernadette, salutandola fin troppo affettuosamente con un abbraccio.

“Ciao, cuginetta!” esclamò Penny, dandole un bacio sulla guancia.

“Ehi, ex traditrice” l’apostrofò Amy, tuttavia sorridendo.

Marnie prese posto, notando che tutte pendevano dalle sue labbra, e la cosa la fece sentire strana e diversa come non mai: per una volta era lei quella che aveva qualcosa da raccontare!

“Howard vi ha detto dell’sms, no?” iniziò, facendo l’occhiolino.

“Sì! Raccontaci!” disse Penny, implorante. “Stamattina sei fuggita...”.

“Beh, siamo stati bene, sapete. Siamo andati in un parco per vedere le stelle...”.

 

 

“...E quindi a causa della pioggia siamo tornati in auto...” concluse venti minuti dopo, scrollando le spalle.

“E li ha raggiunto la seconda base, vero?” domandò Amy, curiosa.

“Sì” ammise Marnie, arrossendo.

“E bravi!” l’apostrofò Penny.

“A quando con la terza?” domandò la microbiologa, fissandola con malizia.

“Ehi, ehi, ehi, calma! Non è una gara ma... Cacchio, datemi il tempo di stare al passo!” si lamentò Amy.

“Non posso prometterti nulla” la prese in giro Marnie, ridendo. Poi, prese il cellulare,lesse un messaggio e le guardò. “Ora scusatemi, ma devo andare in bagno...”.

Si allontanò, sentendosi ribelle come non mai, e corse fino all’ufficio di Raj, aprendo la porta senza farsi notare da nessuno.

Sgaiattolò dentro e raggiunse Raj, seduto dietro la scrivania.

“Hai chiuso a chiave?” le domandò, sorridendo.

Marnie annuì, prima di sedersi sulla scrivania.

“Dov’eravamo rimasti durante la pausa di stamattina...?” chiese, per poi attirarlo a sè e baciarlo.

“Non lo ricordo più...” sussurrò lui contro le sue labbra.

Erano felici come non mai, e sapevano tutto ciò non rappresentasse altro che l’inizio di qualcosa di magico.

 

  
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