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Autore: ChibiRoby    07/01/2015    7 recensioni
E se dopo la morte di Maria, German non fosse scappato dal passato?
Violetta vive in una gabbia dorata finché non le si presenta l'occasione di fuggire, grazie al suo amore per la musica e a un paio di occhi verdi troverà il suo posto nel mondo.
Pablo e Angie sono una coppia sposata alle prese con un arrivo speciale che rivoluzionerà la loro vita.
Diego e Camilla da sempre migliori amici si ritroveranno alle prese con un nuovo sentimento mai provato prima.
E German dopo anni di paure scoprirà che si può sempre tornare ad amare.
Tratto del capitolo 11
[...] -Non credevo che provassi quello che provo io. – ammise abbassando lo sguardo imbarazzata.
-Invece è così, mi piaci da impazzire Violetta, fin dalla prima volta che ti ho vista, mi sei entrata dentro e non riesco a smettere di pensare a te. – le rivelò alzandole il mento con due dita per guardarla negli occhi.
-Tu non mi piaci Leon, io ti amo! – rivelò con un’audacia che neanche lei sapeva di avere, annullò nuovamente la distanza tra i loro volti e lo baciò. [...]
Leonetta, Pangie, Fedemilla, Camiego accenni Naxi, Marcesca, Andresx?, Larax?, Brodwayx?
Genere: Commedia, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Camilla, Diego, Leon, Un po' tutti, Violetta
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 14 – Aria di cambiamenti
 
 

 
-Per oggi abbiamo finito, potete andare! – esclamò Gregorio congedando gli allievi con un gesto della mano. Lanciò un’ultima occhiata compiaciuta al figlio, un insegnante non avrebbe dovuto avere preferenze ma era più forte di lui, ai suoi occhi Diego era sempre il migliore. D’altronde era pur sempre suo figlio!
Si fece spaziò tra gli studenti e uscì dall’aula, aveva decisamente bisogno di un buon caffè.
Violetta si appoggiò alla finestra per recuperare fiato, frequentava regolarmente lo Studio da quasi una settimana ma ancora non era riuscita ad abituarsi ai suoi ritmi frenetici. Studiare da privatista era più facile, non dovevi cercare di stare al passo di nessuno e la lezione seguiva i tuoi ritmi. Allo Studio era tutto più difficile ma non sarebbe tornata indietro per nulla al mondo! Finalmente si stava facendo degli amici, non era più una principessa rinchiusa in una torre dorata ed era tutto merito del suo principe dagli occhi verdi.
-Stanca? – le domandò il sopracitato principe circondandole le spalle con un braccio.
-Un po’. – ammise afferrando la bottiglia di acqua fresca che le porgeva. L’aprì e iniziò a bere avidamente - Grazie. – mormoro arrossendo, probabilmente non si sarebbe mai abituata ad averlo così vicino, il suo cuore avrebbe sempre reagito come la prima volta.  
-Figurati. – sussurrò prendendo la bottiglia e bevendo a sua volta. Non era la prima volta che succedeva, da quando stavano insieme era capitato spesso che si scambiassero baci indiretti senza alcun imbarazzo, in sette giorni erano già diventati molto intimi.
Appoggiò la testa sulla sua spalla, ormai quei gesti le venivano naturali come respirare –Sei tutto sudato. – osservò strusciando la guancia contro la pelle sudaticcia della spalla.
-Anche tu piccola. – le sorrise strofinando il suo naso contro quello di lei. Violetta adorava quel gesto, intimo e dolce, sapeva di loro.  –Sarà meglio andare a cambiarci altrimenti faremo tardi a lezione.
Annuì alzandosi in piedi –Ci vediamo in classe. – sorrise baciandolo a stampo prima di uscire dall’aula ridacchiando. Diversi secondi dopo Leon la seguì sorridendo. Prima o poi l’avrebbe fatto impazzire!
 


***
 
 
Andres uscì dall’aula di canto e si diresse velocemente verso quella di musica, guardandosi intorno con fare circospetto, se qualcuno avesse scoperto quello che aveva fatto sarebbe sicuramente finito nei guai!
Quella mattina mentre si dirigeva a lezione aveva trovato sul ciglio della strada uno scatolone dai cui provenivano degli strani rumori, incuriosito si era avvicinato per guardare al suo interno e aveva trovato un cagnolino che a prima vista doveva avere poche settimane di vita. Non poteva lasciarlo lì, tutto solo e al freddo! Perciò aveva deciso di portarlo con sé allo Studio, magari una delle ragazze se e sarebbe innamorata a prima vista, era cosi carino: tutto bianco e con una macchiolina nera a forma di cuore sul musetto, e l’avrebbe adottato! Altrimenti ci avrebbe pensato lui, famiglia permettendo, a prendersene cura.
Entrò nell’aula e si abbassò sotto la zona di registrazione, dove aveva nascosto la scatola con dentro il cucciolo.
-Oh no! È scappato! – urlò vedendo la scatola vuota, probabilmente non l’aveva chiusa bene e il cucciolo era riuscito ad aprirla e a fuggire.
Doveva assolutamente trovarlo prima degli insegnanti, altrimenti sarebbe stata la sua fine! 
 
 
 
***
 
 
 
Lara sguardò per l’ennesima volta l’ora sul display del cellullare, Leon non era mai in ritardo, eppure stava aspettando lui e Violetta da più di dieci minuti. Che avessero avuto un contrattempo? Allora perché non avvisavano? Stava seriamente iniziando a preoccuparsi.
 -Pronta per ordinare? – le domandò Luca avvicinandosi al tavolo dove si era seduta la giovane meccanica. L’aveva osservata fin dal momento in cui era entrata, il suo era un locale piccolo che vantava una serie di clienti affezionati, principalmente da allievi dello Studio On Beat, e per questo una nuova faccia attirava sempre la sua attenzione.
-Ancora cinque minuti! – rispose senza alzare gli occhi dal telefono, sperava che Vargas avesse un buon motivo per il mostruoso ritardo che non fosse imboscarsi da qualche parte per pomiciare con Violetta. Da quando stavano insieme era il loro nuovo hobby!
-Leon. – sbottò rispondendo al primo squillò del telefonino – Come non venite? Potevi avvertire prima! D’accordo, a domani. – concluse la chiamata con un sopirò.
Alzò lo sguardo sperando che il cameriere di prima fosse ancora nelle vicinanze, ormai che era lì tanto valeva bere qualcosa prima di andarsene.
-Eccolo! – pensò vedendolo uscire dalla cucina con in mano un bicchiere con dentro un liquido rosa. Sicuramente l’ordinazione di un cliente. Si stupì quando posò il bicchiere sul tavolo in cui era seduta.
-La mia specialità: frullato di fragole. L’ideale per far passare il malumore e da mettere in conto agli amici che danno buca. – scherzò strappandole una risata.
-Conosci Leon Vargas?
-Si, i ragazzi dello Studio sono clienti abituali, specie gli amici di mia sorella. – spiegò. Sembrava che volesse aggiungere altro ma venne chiamato da alcuni clienti.
-Devo andare, il dovere mi chiama! – sorrise salutandola con un cenno del capo. Lo guardò allontanarsi, era stato così gentile e non gli aveva nemmeno detto il suo nome. Sospirò sentendo nascere la voglia di rimediare.
-Sono Lara. – gli urlò per farsi sentire.
Si voltò stupito per un istante – Luca. – sorrise prima di tornare a lavoro.
 

 
***
 
 
 
-Mi dispiace di aver dato buca a Lara. – sospirò Violetta mentre camminava accanto a Leon.
-Anche a me, però Andres aveva bisogno del nostro aiuto. – commentò ripensando all’interno pomeriggio trascorso a rivoltare lo Studio da cima a fondo per ritrovare il cucciolo senza farsi scoprire dagli insegnanti. Decisamente un’esperienza degna di una commedia americana.
-Però quel cagnolino è davvero carino. – sorrise ricordando le feste che le aveva rivolto mentre lo teneva tra le braccia. – L’avrei tenuto volentieri se Olga non fosse allergica al suo pelo. – continuò dispiaciuta, le piacevano davvero tanto gli animali, specie i cani ma conoscendo l’allergia della governante non ne aveva mai chiesto uno, nonostante sapesse che Olga sarebbe stata capace di trascorrere intere giornate a starnutire senza mai lamentarsi pur di vederla felice.
-Tranquilla, sono sicuro che Andres riuscirà a trovargli una casa. – la rassicurò stringendola. –Com’è possibile che un suo abbraccio basta a far sparire ogni mia paura? - si domandò senza riuscire a trovare una risposta, si sollevò sulle punte baciandolo lievemente nel angolo della bocca – Stasera resti a cena da me? -  domandò cingendogli il collo con le braccia. – Ne sarei onorato. – sussurrò cingendole la vita. Sperava che sua madre avesse una di quelle serate tra donne a cui partecipava tutte le settimane, gli sarebbe dispiaciuto farla cenare da sola.
Il sorriso sul volto della Castillo si allargò diventando più luminoso del sole. Socchiuse gli occhi in un tacito invito che Leon non avrebbe rifiutato neanche per tutto l’oro del mondo, posò delicatamente le labbra su quelle della Castillo, assaporandole lentamente.
 
 
 
***
 
 
 
Finalmente il grande giorno era arrivato! Era giunta al terzo mese di gravidanza ed era arrivato il momento di dare a tutti la lieta notizia. Avevano deciso di dirlo subito dopo cena, approfittando anche della presenza a cena di Antonio, da poco tornato da uno dei suoi viaggi alla scoperte delle nuove tendenze artistiche nel mondo.
La vibrazione del telefono la distrasse dal flusso dei suoi pensieri, lo prese e aprì il messaggio inviatole dalla nipote – Sembra che dovrò dire a Olga di aggiungere un posto a tavola. – sorrise leggendolo. Ormai quei due erano diventati inseparabili! Doveva assolutamente ricordarsi di avvertire un ambulanza di rimanere nelle vicinanze, quando German avrebbe saputo del loro fidanzamento sarebbe servita, non voleva che la sua unica nipotina rimanesse orfana.
 
 
 
Angolo autrice:
 
Ciao a tutti, vi chiedo umilmente scusa, torno dopo quasi un mese di assenza con un capitolo di transizione e all’apparenza piatto, ma vi assicurò che è tutto ai fini della storia.
Tenete ben in mente il piccolo trovatello di Andres, vi assicuro che avrà un ruolo chiave per la storia del nostro batterista!
Cercherò di aggiornare presto, un bacio. 
   
 
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