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Autore: TheCrow    07/01/2015    1 recensioni
Nessuno, o quasi, tendeva al prestare attenzione a questi dettagli che seppur così importanti per le
persone come me ad altri risultavano facilmente trascurabili. Già, le “persone come me” sono
quelle che si dilettano nel trovare immagini familiari nelle mutevoli nuvole o nelle più improbabili
crepe di un muro, essenzialmente sono quelle che adorano crogiolarsi nel tentativo di dare una
risposta alle domande cruciali sull’esistenza umana, e per rendere ancor più esplicita l’idea sono
quelle persone che si fanno troppe seghe mentali.
Genere: Romantico, Sentimentale, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Questa non è una storia seria
 
 
Il nauseante odore acre di piscio mi toglieva il respiro ferendomi le narici. L'idea di imboccare uno dei numerosi vicoli che attraversano il centro storico si stava rivelando pessima, adesso speravo solo di arrivare in tempo alla stazione senza incrociare occhi conosciuti.
Alzando lo sguardo riuscii a scorgere un nastro di uccelli neri, oramai quasi indistinguibili, snodarsi nel cielo cupo e minaccioso che gravava sopra la città.
Coprii il fastidioso e ridondante scalpiccio dei miei stessi passi col rumore dei pensieri che susseguendosi in un flusso continuo, annodandosi e contorcendosi nella mia testa non sembravano darmi pace per un istante.
Sbucai finalmente sul ponte, e non potei fare a meno di notare quanto le persone sembrassero monotone: attraversavano tutte lo stesso lato lentamente, tutte con la medesima espressione vacua e assonnata, tutte con l'ombrello in mano nel caso in cui poche gocce decidessero di precipitare giù, proprio sulle loro teste. L'esatto opposto dell'Arno che sotto al ponte liberava le sue acque torbide con violenza, facendo sbattere rami e detriti contro le sue basi.
Ai miei occhi, questo era un sistema costituito da due movimenti opposti che sembrano annullarsi a vicenda formando una croce: il sopra con la sua tonnara di passanti, e il sotto con lo scorrere impetuoso del fiume.
Ed io mi trovavo esattamente nel mezzo.
Nessuno, o quasi, tendeva al prestare attenzione a questi dettagli che seppur così importanti per le persone come me ad altri risultavano facilmente trascurabili. Già, le “persone come me” sono quelle che si dilettano nel trovare immagini familiari nelle mutevoli nuvole o nelle più improbabili crepe di un muro, essenzialmente sono quelle che adorano crogiolarsi nel tentativo di dare una risposta alle domande cruciali sull’esistenza umana, e per rendere ancor più esplicita l’idea sono quelle persone che si fanno troppe seghe mentali.
Continuai per la mia strada, fino a quando non riconobbi il lungo viale costeggiato da faggi, che d’ottobre avevano assunto la tipica colorazione rossastra facendoli assomigliare a imponenti torce fiammeggianti, altri alberi in lontananza parevano scolpiti nel bronzo. L’autunno era speciale, non era una stagione che passava inosservata: per segnalare la sua presenza sembrava che avesse seminato indizi un po’ ovunque e lo scricchiolante tappeto di foglie e rami caduti sotto ai miei piedi ne era un esempio, così come il tenue vento gelido che ogni tanto decideva di alzarsi.
Restai lì ad aspettare, non dovevo prendere né treni né pullman, dovevo solo attendere e cercai di farlo nel modo migliore. Ricordi riaffiorarono lentamente da quel luogo, ghermivano la mia mente quasi a volermi obbligare a non dimenticare che cosa rappresentasse per me.. e no, non lo avrei dimenticato: cinque anni fa, esattamente su questo ruvido muretto sul quale mi ero seduta mi erano state dedicate le parole più belle, da me anelate e al tempo stesso inaspettate poiché pronunciate proprio da quella persona che mai mi sarei immaginata. E ora eccola trionfante, sulla sua Fiesta rossa metallizzata del 2006, pronta ad accogliermi con un enorme sorriso stampato in faccia.
Baciare un sorriso è strano, lascia sulle labbra una sensazione di freschezza di gioia, è un gesto che in sé raccoglie un’intera gamma di significati. Le persone non possono stare da sole, hanno bisogno di condividere i momenti più importanti della loro vita con qualcuno; sono fermamente convinta che, in mezzo a tutto lo schifo che è questa spregevole società, marcia dentro, vi sia una cura così ingenua da rasentare la stupidità: l’amore, i piccoli gesti, la condivisione appunto. L’indifferenza purtroppo è un male difficile da estirpare, una volta inseriti i suoi piccoli artigli nel cuore difficilmente riusciamo a spezzarli.
<< Come è andata oggi, Amore? Hai avuto delle idee per il concorso? >>
Queste parole mi risvegliarono bruscamente dal caleidoscopio di suoni, colori e pensieri confusi che si era venuto a formare nella mia testa.
<< Certo! >>, risposi allegramente tirando fuori una busta dalla borsa << Questa è la storia, l’ho portata a rilegare stamattina. >>
Credo che i miei occhi non stessero mentendo, quando incrociarono i suoi, ero molto orgogliosa e soddisfatta del mio lavoro.
<< Hai scritto un’altra storia horror sui vermi? >> mi chiese, burlandosi dell’ultimo racconto che gli avevo fatto leggere << Perché io avrei delle idee tragicomiche molto interessanti. >>
<< Ah, e di che tipo?>> domandai, fingendomi sorpresa e aspettandomi già la risposta.
<< Allora, la prima è incentrata su di un uomo che non riesce a trovare la sua gamba e, dopo varie ricerche la trova per caso nel paio di jeans che si era tolto >> esordì << La seconda è più drammatica, su di un ragazzo che ha dei superpoteri: ha un occhio dietro la testa >>
Conoscendo molto bene il mio interlocutore e temendo la risposta, con voce flebile nascondendo le risate che oramai iniziavano a voler risalire prepotenti osai con un << …e quale sarebbe la parte drammatica?>>
Lui mi guardò dolcemente, con i suoi brillanti e caldi occhi nocciola fissi nei miei, e con la convinzione di uno che sembrava avere delle idee sensate disse << Il suo potere è inutile, perché… tiene i capelli lunghi!>>
Ed era bello ridere di gusto. Lo è sempre stato e sempre lo sarà, soprattutto con lui; che a dispetto di tutto per quanto possa cercare di essere serio puntualmente non ci riesce mai, e non perché sia un ragazzo superficiale, no. Semplicemente ha fatto della simpatia la sua migliore arma, e lo ammiro, perché a suo modo, credo che abbia capito come funziona il mondo: cresciuto in un ambiente amorevole ma non senza difficoltà, non ha avuto vita facile eppure, nell’asprezza e nell’aridità della sua adolescenza ha saputo innalzarsi sul suo debole stelo come uno splendido fiore. È la mia controparte: io ho avuto tutto dalla vita, ma l’ho sempre rifiutato come un’acida principessa sempre insoddisfatta e depressa, ma la verità era che mi sentivo tremendamente sola, dentro.
Guardai fuori dal finestrino, dove la mia immagine riflessa sorrideva: là fuori i paesaggi cambiavano, mutavano e non erano mai gli stessi sotto ai miei occhi, complice la luce brunastra di una giornata che stava oramai volgendo al tramonto e che stravolgeva i contorni.
Laggiù in lontananza, riconobbi il ponte che avevo attraversato oggi e riuscii a distinguere anche la processione di persone che lo attraversavano, lo scorrere del fiume si era addolcito.
Le mie dita strinsero la busta contenente la storia. Non era una storia seria o drammatica come mi sarei aspettata da me stessa, non ero riuscita a mantenere fino in fondo il tono duro e cinico che aveva caratterizzato i miei scritti precedenti. Era una dedica, alla vita e all’amore. 


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NdA
Salve a tutti: se siete arrivati fino a qua non posso che essere orgogliosa! Questa storia può considerarsi un esperimento in piena regola ^^ l'avevo mandata, mesi fa, per un concorso (del quale non ho saputo più nulla, lol) e fino ad oggi è rimasta sola soletta in una cartella nel mio pc.
A questo punto, piuttosto che lasciarla lì ho deciso di postarla qua :) 
Non è una storia che lascia grandi soddisfazioni, però ha un qualcosa di speciale:un inizio cinico, brutale ed una conclusione leggera e sobria. Man a mano la si legge questo ''distacco'' si fa sempre più evidente, così come il parallelismo (spero lo si sia notato) fra l'animo della protagonista e le acque del mio caro Arno. 
Spero vi sia piaciuta, aspetto critiche e suggerimenti

alla prossima :D
 
   
 
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