Storie originali > Romantico
Segui la storia  |       
Autore: Seven_seasons    07/01/2015    1 recensioni
Non c'è niente di sbagliato nel mare, secondo Emma. Trova in ogni suo piccolo dettaglio qualcosa di affascinante. Durante tutta l'estate, tra feste da urlo, amori infranti e un'amica eccezionale, avrà modo di conoscere il vero amore, che la porterà a fare scelte sbagliate. Ma sarà sincero per sempre, o durerà solo per una stagione? Beh, questo Emma dovrà scoprirlo a sue spese.
Genere: Fluff, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
Capitoli:
 <<  
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

                                                                                                                                                     2

La mattina dopo il mal di testa dovuto all’alcol di ieri sera si faceva sentire. Ma Giorgia mi ha insegnato che quando c’è sua mamma in casa, e noi siamo ancora un po’ brille, dobbiamo nasconderlo al meglio, per evitare lavate di capo e punizioni per settimane. Decisi quindi di restare a letto ancora per un oretta, nonostante fossero già le undici. Gio stava dormendo come un angioletto nel letto di fianco al mio, e sua mamma Paola era al piano di sotto a cucinare, probabilmente il pranzo, data l’ora avanzata. Avrei voluto alzarmi dal letto, ma avevo paura di barcollare e cadere a terra come un salame.

“Pss! Emma!” Sussurrò Giorgia dal letto vicino al mio.

“Buongiorno.” Sbadigliai assonnata io.

“Ieri sera mi sono divertita troppo, era pieno di ragazzi carini, molti più grandi, stavo diventando matta! Però Matteo no c’era..” Disse buttando la testa sul cuscino.

“Meglio così! Meno rotture, più divertimento.” Le feci l’occhiolino.

“Sai dovremmo alzarci.” Disse lei.

“Si come no, io ho un mal di testa assurdo!” Continuai io.

“Ooh Emma! Hai bevuto un po’ troppo eh!” Ridacchiò Giorgia.

Mi alzai dal letto e vidi con sorpresa che non barcollavo, ma anzi, riuscivo a camminare.

Andai quindi giù in compagnia della mia amica, non mangiammo nulla e uscimmo velocemente a comprare i fazzoletti ed assorbenti ad una piccola bottega vicino casa. Io ed i fazzoletti non andavamo molto d'accordo, il mio naso gocciolava continuamente, estate o inverno che sia. Giorgia era molto infastidita da questo mio piccolo difetto, perchè spesso durante la notte, mi alzavo facendo baccano per soffiarmi il naso. E credetemi; non è un rumore tanto gradito!

Dentro al negozio c'era molta più gente del previsto, forse una gita o un gruppo di amici, fatto sta che ci sentivamo osservate da decine di occhi sconosciuti.

“Emma...” Sussurrò Giorgia camminando tra gli scaffali. Sapevo già cosa voleva dirmi.

“Ci stanno guardando tutti...” Continuai con discrezione.

Non era solo un presentimento allora. Ero abbastanza sicura di non conoscere quei ragazzi.

“Emma, alcuni sono molto carini.” Disse la mia amica con voce ancora più bassa. Aveva proprio ragione, saranno stati sei ragazzi e quattro ragazze.

“Mh, dobbiamo solo prendere i fazzoletti e...gli assorbenti.” Sussurrai imbarazzata.

“No! Io non gli prendo, sarebbe...strano! Cioè voglio dire, di certo non passo davanti a tutti loro con un bel pacco di assorbenti da venti!”

“Giorgia! Tutte le donne di questo mondo hanno le loro cose! Muoviamoci e poi fuggiamo.” La ripresi io.

Prendemmo i nostri pacchetti e ci mettemmo in coda.

Forse mi ero sbagliata sul fatto di non conoscere nessuno, avevo identificato almeno due persone delle mie conoscenze, e anche Giorgia se n'era accorta.

Pochi secondi dopo mi arrivò un messaggio. Era di Giorgia appunto.

Emmaaaaa!! C'è Matteo! Ed è con una ragazza! E quella ragazza è Sara Donatelli!”

Risposi al più presto.

Mh...Mi dispiace.”

Sara Donatelli era la ragazza più esibizionista, di cattiva reputazione, e più zoccola che conoscessi! L'ho sempre considerata una stupida ochetta che non faceva altro che portare le sue enormi tette e i suoi lunghi capelli neri davanti ai ragazzi! Ma Giorgia, lei la odiava più di me, anche solo per il fatto che fosse appiccicata a Matteo.

Uno sguardo fulminante ci arrivò da quella ragazza, e poco dopo un eco di voci e risatine mi entrò nelle orecchie. Giorgia stringeva gli assorbenti in mano, mentre io tenevo i fazzoletti, mi affrettai a gettare tutto in una busta al più presto e rimettermi in fila, mentre la faccia della bionda si faceva sempre più rossa e arrabbiata.

Quando uscimmo dal negozio e tornammo verso casa dovetti assistere a un altro degli sclero episodi di Giorgia.

“Ma ti rendi conto?! Non mi ha nemmeno salutata, rideva soltanto insieme ai suoi amichetti e quella stupida idiota! Io giuro, giuro che non gli rivolgerò mai più la parola!”

Ed ecco che a quel punto entravo in scena io.

“Giorgia lo sai com'è fatto lui, è sempre la stessa storia, dici sempre le stesse cose e non le metti mai in atto, che ci vuoi fare, è così.”

“Oh Emma, ma sta volta sarà diverso! Anzi gli tolgo anche il cuore che avevo messo accanto al suo nome nella lista dei contatti.”

Disse ciò e si affrettò a prendere il cellulare.

Una volta arrivate a casa mangiammo in compagnia di sua madre, ci facemmo una doccia e ci buttammo sul letto a riposarci un po'.

Era già luglio ed avevamo già sedici anni, ma io, ero molto più matura. Insomma, voglio dire, molti ragazzi e ragazze della mia età non pensavano altro che agli amici, a sballarsi ed andare alle feste, cose che ovviamente facevo anche io, ma nella mia testa c'era tutt'altro che questo. Sono cresciuta in fretta, lo ammetto. Forse troppo, a tredici anni avevo già capito da che parte girava il mondo, avevo già fatto le mie esperienze, probabilmente in modo un po' precoce. Avevo capito che se volevo qualcosa dovevo andarmela a prendere, avevo capito che l'egoismo, per quanto terribile potesse essere, portava avanti questo mondo, e chi stava in cima, ci era arrivato con un po' di egoismo. Avevo capito che i sogni erano destinati a morire, eccetto se non gli avessi protetti con tutta me stessa. Avere un sogno non è cosa da poco, svegliarsi con un obbiettivo ed andare a dormire con lo stesso obbiettivo per tutta la vita, è segno di forza. Avevo capito che, nonostante l'amore facesse male la maggior parte delle volte, ne valeva la pena, perché avere una persona che amiamo, e che ci ama al nostro fianco, sia la cosa più spettacolare di questo mondo. E per amore non intendo solo quello tra due innamorati,ma anche una semplice amicizia, il bene di una madre, di un padre o di un fratello. Avevo capito che non si può avere tutto, e che arrivi ad un punto in cui perdi le speranze, capisci che la perfezione è troppo lontana, ma se lo capisci, lo capisci solo perché hai realizzato quanto noiosa fosse questa cosa, perché ci sono persone il quale sogno è diventare perfetti, e che lottano per questo, nessuno fino ad adesso c'è mai riuscito, ma continuano a provarci. Avevo anche capito che paragonarsi agli altri è inutile ed anche demoralizzante, ognuno ha le proprie caratteristiche, e dobbiamo imparare ad amarle, una ad una. Tutte queste cose le ho capite velocemente, e credo non sia cosa da poco. Io avevo un sogno, volevo fare la scrittrice. Non mi hanno mai sostenuta o incitata più di tanto, ma io non ho mai rinunciato, e non ho intenzione di farlo.

   
 
Leggi le 1 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<  
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Romantico / Vai alla pagina dell'autore: Seven_seasons