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Autore: PulcinoGirl    07/01/2015    0 recensioni
---- dal primo capitolo----
Quando la ragazza alzò momentaneamente il capo per copiare i compiti alla lavagna –non che le importasse di farli, ma perlomeno se la madre le avrebbe controllato il diario, avrebbe visto qualcosa di scritto- la signora di mezz’età che doveva essere la professoressa, mutò improvvisamente forma: i capelli neri e il cardigan scolorito, avevano lasciato il posto a degli ispidi capelli –probabilmente mai pettinati- e degli stracci unti. Il viso si era tinto di un verdognolo, simile al colore del vomito, e dalla bocca spuntavano una sorta di canini da vampiro.
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Genere: Avventura, Commedia, Drammatico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuova generazione di Semidei, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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3.
Haribo
70 punti. 50 punti. 80 punti. Di nuovo 70. 90 punti.
Haribo non era ancora soddisfatta. Era la terza volta che ricaricava la faretra e ricominciava a tirare; doveva arrivare ai 100 punti.
Si strofinò leggermente un occhio, sbavandosi distrattamente un filo di matita nera.
Era primavera, e l’albero di mele accanto al bersaglio stava cominciando a fare i fiori. Alcuni leggeri petali rosati volarono non tanto lontano da lei, posandosi dolcemente sull’erba.
Haribo sospirò. Negli ultimi tre giorni non aveva fatto altro che esercitarsi nel combattimento, provando ogni genere di arma e –ovviamente- riuscendo nel massimo delle sue aspettative, soprattutto da quando le avevano raccontato con nonchalance di dover passare la vita a combattere i mostri; tranne tiro con l’arco, con il quale fino ad ora se l’era cavata piuttosto scarsamente.
Si abbassò sull’erba e incrociò le gambe sedendosi, portando lo sguardo al cielo. Si mise ad osservare le nuvole, che prendevano ognuna forme strane, e si divertiva ad indovinarne il composto di ognuna. La scia di un aeroplano ne solcò una, spumosa e candida.
Al momento dormiva coi suoi tre compagni in un microscopico avanzo di pavimento della cabina 11, dove i generosi figli di Ermes, e i cosiddetti “senzatetto” condividevano il parquet.
Se ve lo state chiedendo, no: i senzatetto non sono quei barboni che dormono nelle buste della spesa sui gradini della metropolitana. Sono i semidei che non sono ancora stati riconosciuti dal proprio padre divino.
Pensare alle gradinate della metropolitana le portò un senso di disgusto attraverso gli organi olfattivi, cercando di dimenticare l’acro odore di spazzatura che si trova nei bassifondi di Brooklyn.
Inspirò profondamente; in quell’istante sentì solo il dolce profumo dei campi di fragole, e qualcosa come… carne alla griglia?
Per Zeus! Si disse tra sé e sé, scattando in piedi; si spazzò frettolosamente l’erba e il terriccio dai pantaloni neri e si fiondò alla velocità della luce
Come aveva potuto dimenticare la grigliata del venerdì? Si mise a correre calcolando mentalmente quanto avrebbe potuto impiegare a raggiungere il falò.
Erano circa le sei del pomeriggio, e il cielo cominciava a tingersi di grigio,indaco e qualche sfumatura di quell’arancio tipico del tramonto.
Quando Haribo arrivò col fiatone nella grande area che si prostrava davanti alla mensa si meravigliò di non vedere già tutti seduti attorno al falò, e di non sentire ancora la musica tipica di quelle serate, che i ragazzi convinsero Chirone a mettere. Si trovava al Campo Mezzo-Sangue da soli tre giorni e sapeva più cose su di esso di quante potesse saperne sul programma televisivo di Sky on Demand.
Ma c’era qualcosa che non andava:  dov’erano finiti tutti? Diamine. Si guardò in giro, sentendo il gran vociare dei ragazzi del campo su retro dell’edificio.
Cercando di farsi spazio tra la folla –premuta a forza contro la parete bianca della mensa- un brivido di terrore le attraversa il volto a quella vista: la lattea parete davanti a lei era stata macchiata di scuro sangue ancora fresco, che diceva “Sono qui”. Non era decisamente il caso di fare le pignole, ma una parte della mente della ragazza voleva precisare che lì davanti non c’era proprio nessuno, eccetto una mandria di ragazzini in cerca di risposte, e alcuni intenti a fare i detective. La voce di Chirone zittì tutti i presenti, accompagnata da una femminile, anche se molto dura e autoritaria, e si fecero entrambi spazio, fino a giungere davanti ad Haribo, che presero per un braccio, trascinandola verso la Casa Grande.
 
-Chi sei tu, e da dove spunti?- sputò più velenosa di quanto avrebbe voluto  la ragazza accanto a Chirone.
-Bleise, calmati. Non è necessario innervosirsi-
Haribo era troppo confusa al momento per risponderle, così rimase in paco silenzio, osservando i lineamenti duri della brunetta avanti a lei. La mascella contratta e la smisurata altezza la stavano facendo sentire una coccinella, o forse più una formichina –lei che faceva la dura ad ogni occasione possibile-.
Il centauro sussurrò qualcosa all’orecchio di Bleise, che annui severamente. I lunghi capelli castano scuro, quasi neri, scivolavano lisci come spaghetti dietro la schiena, tenuti insieme da una disciplinata coda di cavallo, ricadendo sul cappuccio azzurro di una felpa firmata Hollister, e gli agghiaccianti occhi azzurri fissavano Haribo, quasi a tentare di scavarle nell’anima.
A un tratto si rese conto di essere stata portata lì da sola, non resistette a chiederne il motivo.
-Perché avete portato qui solo me? Io sono arrivata al campo con altri tre ragazzi. Cosa ho io che non va?-
Chirone sembrava in seria difficoltà a rispondere.
-E’ complicato- le disse frettolosamente.
Si ricordò di quanto odiasse quando nei film le persone congedassero il protagonista con quella inutile frase, per non dover sprecare fiato e spiegare cose in realtà estremamente semplici, e una vampata di rabbia la invase. Aprì la bocca per ribattere, ma fu interrotta dall’arrivo di un uomo basso e discretamente in carne, che si accomodò tranquillamente sulla poltrona di pelle posta dietro alla scrivania in mogano scuro.
Il suo viso palesemente scocciato e rugato, era contornato da grigi capelli arruffati e un lungo pizzetto di barba del medesimo colore sul mento. Ma la cosa più buffa era la sua eccentrica camicia bordaux con delle piccole palme disegnate sopra nei toni del verde lime, verde prato, e verde pistacchio. A guardarlo –in effetti- ad Haribo scoppiò quasi da ridere, e pose una mano smaltata di nero davanti alle labbra per trattenersi.
Chirone lo richiamò, mentre prendeva a versarsi del vino –subito trasformatosi in acqua minerale- in un calice di vetro e sistemava le caviglie sopra la scrivania.
 –Divino Dioniso…-
-Ho saputo ora- ribattè prontamente l’uomo sulla sedia.
Divino D- Come prego? Era il Dio del vino in persona? Per quanto ne sapeva Haribo, gli dei non scendevano tra i mortali per questo genere di… uh… sottigliezze. O forse era grave? Ma se fosse stato per questo allora gli dei non indossavano nemmeno camice hawaiane con le palme, quindi decise saggiamente di non fare domande.
I tre cominciarono fittamente tra di loro, con fare preoccupato, mentre la ragazza punk ciondolava goffamente avanti e indietro sulle sneakers, con le mani nelle tasche dei jeans strappati; notò da fuori della finestra che il cielo cominciava a farsi più scuro, e qualche stella spuntava tra le nuvole.
Dioniso si sporse oltre la scrivania, verso Haribo.
-Tu!-
La ragazza alzò la testa. –Sì?-
-Puoi andare- la congedò con noncuranza, intimandola ad uscire dalla grande porta marmorea d’ingresso.
 
Il giorno dopo a pranzo si riunì con i suoi nuovi compagni d’avventura –evviva...- al tavolo in mensa.
Mentre il piatto di Haribo si riempiva con una enorme cotoletta di pollo –la sua preferita- Anche Lorreine si sedette accanto a loro.
-Finalmente sveglia vedo!- osservò contenta.Non la conosceva, ma era l’unica che non la mettesse in soggezione.
Lorreine posò il suo piatto sul tavolo e si sistemò sulla panca di legno, vicino a Malcom.
-Uh, già, ho sentito dire che ho recitato la parte della Bella addormentata in infermeria per tre eterni giorni, quale disgrazia- alla ragazza scappò un sorriso, mentre nel piatto compariva una generosa porzione di spinaci, degli spiedini di carne, e una colorata ciambella glassata.
-Ehi tu!- Nephilis si rivolse alla nuova arrivata. –Hai saputo?- sembrava davvero entusiasta di far correre la notizia, mentre si ingozzava di hamburger e patatine fritte, con tanto di sacchetto del McDonald.
Haribo storse il naso sospirando, mentre cercava di evitare lo sguardo confuso di Lorreine.
-Sulla parete della Mensa, qui dietro, ieri sera abbiamo trovato una scritta a sangue. Pare che qualcuno al campo non sia così amichevole come dovrebbe, o forse è solo un autolesionista disperato…- intervenne Malcom. A proposito Rock, dove eri finita ieri? Non c’eri alla grigliata. . .- continuò il ragazzo, scuotento i vaporosi capelli castani e smuovendo un’inebriante profumo di brezza marina.
Fantastico, non avevano fatto in tempo a vederla. Fu grata di essere passata inosservata, così dovette semplicemente inventare di essere rimasta in cabina perché non si sentiva molto bene.
In quel momento Chirone arrivò accanto a lei.
–Vieni, ti mostro l’Oracolo-
 
ANGOLO@AUTRICE
Ma Buona Sera Semidei! Giuro mi voglio nascondere: E’ vergognoso, inammissibile, patetico! Fossi in voi mi spedirei direttamente nelle prigioni della Regina Cattiva, o sull’Isola di LOST in pasto al fumo nero (riferimenti a Once Upon a Time e Lost PURAMENTE CASUALI. . .).
Fatto sta che… Okay, non ci sono scuse, sono SECOLI che non aggiorno i capitoli, e ripeto, è vergognoso. Prometto che ricomincerò con impegno, in vista di un promettente anno 2015. Sé sé come no, dico così tutti gli anni… ma questa volta mi voglio impegnare davvero, e non solo in campo della scrittura.
Proprio in questo proposito, vorrei aprire una piccola parentesi di auto-pubblicità, se così si può definire-.
Ovvero: Ho aperto (ormai da un po’ di tempo,in realtà) una pagina Facebook per vendere oggetti, gadget e quant’altro ARTIGIANALI riguardanti diversi fandom, quali ad esempio Percy Jackson , Harry Potter, o anche serie televisive come Once Upon a Time o Pretty Little Liars.
La Pagina di chiama FANDOM SHOP ITALIA e, giusto per riconoscerla, come immagine di profilo trovate Annabeth e Percy su sfondo rosa e azzurro.
Purtroppo qui su efp i link non li prende, ma spero che ci facciate un salto. Avviso inoltre che per ora c’è proprio pochissimo in vendita, ma presto –come mi sono ripromessa di fare- mi impegnerò anche per portare avanti questa cosa della pagina face book, e se vorrete comunque rimanere aggiornati sulle novità in vendita vi consiglierei di cominciare a mettere un bel LIKE alla page, e se vi va già che ci siete LASCIATE UNA BREVE RECENSIONCINA qui sotto (e non là sopra, come direbbe Daniele Doesn’t Matter),
un grande bacio!
  Pulcino Girl
Vi lascio con una fotuzza carina carina di Haribo :3


 
 
 
  
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