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Autore: Fata Smemorina    07/01/2015    4 recensioni
Questa è la mia prima Fic, e vorrei dedicarla a una persona a cui voglio un mondo di bene: Giulia Black! Ha insistito per mesi, per farmi iscrivere...ed eccomi qua, spuntando dal nulla! Consideralo come un regalo di Natale, per gli anni a venire...
Un breve riassunto:
"Se questi umani credono di essere le uniche forme di vita intelligenti in questo universo, sono proprio degli sciocchi: insomma, si divertono tirando calci a una figura sferica, e non sanno assolutamente nulla di combattimento! Sul mio pianeta, io ho cominciato a 3 anni ad utilizzare le armi, e a pensare a tattiche di guerra efficienti... Eppure... Mi sembrano così felici, così spensierati... Il contrario di noi. Anche se un umano di mia conoscenza è diverso..." pensava Giulia ogni santa volta che guardava un telegiornale terrestre, e come ogni volta, la sua mente la riportava al volto pallido di Victor... e pensare che prima o poi si sarebbe dovuta lasciare alle spalle tutto ciò che aveva costruito.
Spero vi piaccia, un bacio,
la Fata Smemorina
Genere: Avventura, Fantasy, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Aveva passato la notte in bianco,  in cerca del significato di questo sport chiamato calcio.
"Certo che questi umani sono strani..." aveva pensato, mentre richiudeva il portatile terrestre e lo riponeva sulla scrivania del suo mezzo Kentralico.
"Si divertono a tirare calci a una figura sferica, e cercare di mandarla dentro due piedritti uniti a un architrave...come si divertono male! Su Kentral i giochi sportivi servono almeno a qualcosa... Come ad esempio a combattere. Io ho cominciato all'età di 3 anni ad allenarmi con la spada e... Ma adesso basta lamentarsi. Devo andare nella mia nuova scuola".
Indossò la sua divisa scolastica, in maniera "manuale", per abituarsi alla vita di un terrestre.
Era riuscita a raccogliere i nomi e i dati delle varie materie scolastiche dell'istituto, le aveva lette velocemente, e le era bastato appena qualche minuto, che già parlava un francese perfetto, con tanto di accento parigino.
Uscì, con la cartella nuova, contenente tutti i libri scolastici freschi e ancora inutilizzati.
Fece per scendere il gradino della sua astronave, abilmente camuffata in una graziosa casetta, che andò a sbattere contro qualcosa, o meglio, qualcuno.
Barcollò un po' a destra, ma si rimise subito in piedi, con aria altezzosa, e una smorfiadi irritazione mentre guardava il ragazzo di fronte a lei: poco più alto, capelli blu scuro, raccolti in una strana coda, con due spirali che contornavano il viso, Gli occhi, che sorgevano sul volto pallido, erano ambrati, felini.
-Sta più attenta la prossima volta ragazzina- disse lui, mentre si massaggiava lo zigomo, segno che Giulia era andata a sbattere in quel punto.
"Ragazzina a me? Con quel tono? Ma come si permette questo stupido umano! Lui non sa chi sono io! Io sono la principessa di un pianeta, cavolo!"
-Certo, starò più attenta in futuro...- disse lei a denti stretti, rivolgendo un sorriso sinistro al ragazzo, che le osservava la divisa.
-Vai alla Raimon?- le chiese.
-Sì, sono nuova... E sono iscritta anche al club di calcio- rispose lei, come se l'ultima affermazione le donasse un'aria più importante.
-Anche io sono dentro la squadra, e non aspettarti di entrare subito: devi superare un provino- rispose lui freddamente, facendo ghiacciare Giulia e il suo tentativo di rendersi leggermente "più alta" del nuovo conoscente.
Detto ciò, i due si avviarono verso la scuola.
-A proposito, ancora non ti ho detto come mi chiamo... Piacere Giulia- disse, trotterellando al fianco di lui, che aveva aumentato il passo.
-Victor-
Per il resto del tragitto restarono in silenzio, e quando entrarono si diressero in diverse direzioni: lei dal preside, e lui nella sua classe.
°°°
Bussò alla porta, in attesa di una risposta, e quando  la ricevette, entrò.
-Volevo solo sapere in che classe verrò inserita- disse, rimanendo sulla soglia della porta, pronta a dirigersi per i corridoi della scuola, da sola, e perdersi un'altra volta, osservando come era fatta la scuola terrestre. Dopotutto lei era lì per un compito... E non sarebbe ritornata su Kentral per nessun motivo, se non per una cosa molto grave.
Si era persa nei suoi pensieri, quando una figura da dietro le posò le mani sulle spalle.
-Sei tu la nuova alunna?- le chiese una voce femminile, una volta che si fu girata. Era una donna dai capelli blu, degli occhiali posati sulla frangia, e un sorriso dolce e gentile.
-Sì è lei- rispose il preside al posto mio, liquidandoci fuori dal suo ufficio.
Si diressero lungo le scale e svoltarono a destra, trovandosi di fronte a una porta. La donna bussò, ed entrò, portandosi dentro anche Giulia.
Si ritrovarono in una classe, dove vari schemi sorgevano alla lavagna, e un professore guardava con aria curiosa la sua nuova alunna.
-Salve professore, questa è la sua nuova alunna, Giulia Kentral- disse, uscendo e lasciando la ragazza in piedi, in un angolo della classe, con 48 occhi puntati contro.
-Bene ragazzi, lei è la nostra nuova compagna di classe- disse il professore. Aveva una voce calma, pacata, che trasmetteva serenità.
-Spero che verrà trattata come si deve. E ora, chi si offre per averla come compagna di banco?-
Alcune mani si alzarono, e mentre Giulia tentava di guardare i volti di tutti, riconobbe quello annoiato di Victor, in fondo all'aula. Le mani alzate erano di tre ragazzi (tutti e tre visti al club di calcio) e una ragazza (anch'essa vista di sfuggita vicino a un campo di gioco).
-Mi scusi, ma vorrei scegliere io il mio posto, se non le dispiace- disse invece lei, provocando lo stupore di molti, professore compreso, che non sapendo cosa rispondere accennò un "sì" con la testa.
Allora, lei si diresse a passo deciso, con la cartella sulla spalla sinistra e si sedette accanto a Victor, che si era ricomposto sulla sedia e aveva fatto spazio nel banco vicino al suo. Giulia posò la cartella alle gambe del tavolo e si sedette, prese un quaderno e una penna e concentrò la sua attenzione sulla lezione.
A quasi tutte le domande, alzava la mano e rispondeva perfettamente, sporgendosi anche più in là del dovuto, e usando concetti mai uditi tra quei banchi di scuola.
Non era una "secchiona", non studiava minimamente, ma il suo concetto di assimilazione dei dati era superiore a qualunque mente umana. Perchè lei non era umana.
A fine delle giornata, ancora non aveva parlato con nessuno, se non con il professore di algebra e la professoressa di francese.
Si diresse ai campi da calcio, pronta per dimostrare la sua superiorità anche stavolta, visto che in classe si era dimostrata più che eccellente.
Appena arrivò, fu presentata e le fu messo un pallone sotto i piedi. Le informazioni che aveva letto la notte prima stavano già cominciando a provocare i loro frutti, quando due giocatori le si pararono davanti: uno era Victor, e l'altro era il ragazzo del giorno prima, quello col sorriso mielosamente gentile.
-Dovrai riuscire a superare almeno uno dei due: se li superi sei dentro la squadra- le stava spiegando l'allenatore. Osservava i due avversari: utilizzando una minima parte dei suoi poteri sarebbe riuscita a superarli entrambi. Però non voleva fare loro del male...ancora non sapeva se erano potenzialmente pericolosi sopra gli umani. Ma decise comunque di strafare.
-Facciamo così: se li supero entrambi entro. Altrimenti raccolgo la borsa e vado a casa, e non mi vedete più-disse lei. L'allenatore la guardò un po' allibito, ma decise che se era tanto sicura di se, l'avrebbe fatta provare. E se anche non avesse superato sia Victor sia Arion, l'avrebbe messa lo stesso, se si fosse presentata una buona giocatrice.
-Ok, ci sto- disse infine, anando vicino alle panchine, dove i restanti componenti della squadra osservavano l'incontro.
Giulia prese palla, e avanzò verso Arion, che non smetteva di sorridere.
"Ora ti levo quel bel sorrisetto che hai sulla faccia" pensò, mentre cercava di dribblarlo, a una velocità mai vista: sembrava che dovesse anticipare tutte le mosse del ragazzo, che faceva fatica a contrattaccare; così, improvvisamente, Giulia lanciò la palla in aria, cogliendo alla sprovvista Arion, mentre lei passava alla destra di lui, pronta a ricevere di nuovo la palla.
Poi si trovò di frinte Victor: sapeva che era più difficile da affrontare, anche solo dallo sguardo serio e fermo, che sprizzava autorità e dignità. Gli si poteva leggere negli occhi: "non mi farò battere da una ragazzina secchione e asociale".

Giulia decise allora di usare quelli che sulla terra chiamano "poteri".
Sapeva che sarebbe stato un errore usarli, ma non voleva perdere la sua superiorità contro un umano. Quindi gli usò.
E le conseguenze furono Victor che veniva scaraventato a 5 metri di distanza dalla ragazza, che era rimasta immobile per il terrore.
L'aveva ucciso?
Per fortuna no, visto che poco dopo il ragazzo si mise a sedere un po' scosso. L'allenatore lo aiutò ad alzarsi per poi dirigersi verso Giulia, che era pronta per sentirsi dire in faccia le parole "mostro, vattene". Che stranamente furono sostituite da...
-Sei dentro la squadra! Benvenuta!-


-Ehm...allenatore? Mi scusi, le posso parlare?- chiese la ragazza al calar della sera, dopo che gli allenamenti erano giunti al termine.
-Dimmi Giulia!- disse la voce gioiosa di Mark, donando la sua attenzione alla nuova allieva.
-E' una cosa difficile da spiegare...ecco vede...quello che è successo oggi...-
-Ah sì! Sei stata grandiosa! Usi qualche tecnica speciale o cos'altro?-
-No no, la prego, mi ascolti e non parli perfavore. E' una cosa seria-
-Parla, ti ascolto- disse Mark, mentre l'attenzione e la tensione crescevano.
-Ecco...forse lei non ci crederà...e non la biasimo...ma vede io...io vengo da un'altro pianeta- concluse lei, sospirando.
-Io ti credo-
Il giorno dopo, tutta la squadra sarebbe venuta a sapere del "problema" della ragazza.
E non tutti la prenderanno bene.

°°ANGOLO AUTRICE°°
Salve Inazumiani! Sto pensando di eliminare questa storia...a me non piace molto...
E voi siete così silenziosi...
Un bacio, e spero che il rientro a scuola sia stato, ehm, "decente".
Fata Smemorina

 

 
   
 
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