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Autore: Marukka7    07/01/2015    2 recensioni
E' un peso per niente metaforico. E' fisico, c'è e lo senti, sulle spalle, ogni volta che respiri.
E' il dolore che ti viene alla gola quando piangi.
Genere: Introspettivo, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Purtroppo non si riesce a capire una cosa fino a quando non la si prova sulla propria pelle.
Anche se spesso le persone si trovano a parlare a sproposito di argomenti che non gli competono.
Una persona felice non può parlare di tristezza, mi dispiace annunciarlo in modo così freddo ma non può, perchè non può capire.
Non può costruire discorsi su idiozie, stati e foto di ragazzini su Facebook.
La tristezza è un'altra cosa, una cosa che se è lasciata stagnare, come l'acqua sporca, produce batteri e diventa depressione.
La depressione non è vestirsi di nero per "essere alternativi" ma vestirsi di nero perchè il tuo corpo ti ripugna a tal punto che non vuoi evidenziarlo coi colori.
Non è truccarsi con colori scuri, è non truccarsi affatto perchè il tuo volto è talmente orribile da non voler nemmeno cercare di coprirlo.
Non è ascoltare generi musicali pesanti o particolarmente rumorosi per moda, ma perchè il rumore è l'unica cosa che riesce a esprimere quelle urla che non puoi cacciare fuori e che devi dolorosamente ingoiare ogni volta che vorresti sputarle in faccia a chi te le causa.
La depressione è silenziosa ed è nascosta, a volte troppo bene per essere vista, anche se la si cerca, non si trova.
E' chiudersi nella propria stanza con le luci spente e piangere ma senza fare rumore, senza che nessuno fuori si accorga di niente.
E' un peso per niente metaforico. E' fisico, c'è e lo senti, sulle spalle, ogni volta che respiri. 
E' il dolore che ti viene alla gola quando piangi.
E non è affatto un parassita esterno, ma una componente del tuo stesso organismo che ti si rivolta contro.
Non possiamo toglierci questo peso da soli, ma la depressione ci porta a credere di essere talmente inutili e isignificanti, che pensiamo che nessun'essere vivente vorrebbe avere a che fare con noi.
Ci chiude.
E col tempo noi stessi, spinti da questo preconcetto ci convinciamo che non dobbiamo chiedere aiuto, poichè pensiamo infastidirebbe solo il prossimo.
E ci teniamo il peso, restiamo nascosti, in sola compagnia dei nostri incubi, delle nostre paure, delle nostre incertezze, dei difetti, del buio, delle lacrime e del tormento che è essere vivi.

  
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