Capitolo
42
Voglio
te
In
quel momento tutto sembrava essersi fermato, tutto sembrava immobile
intorno a
me e l’unica cosa che non si era interrotta erano le mie
lacrime, non avevo
voce, non avevo più il controllo di me stessa e i miei occhi
avevano appena
assistito ad una scena atroce. Per un momento pensai che la mia vita
non
sarebbe più potuta andare avanti perché non avrei
mai potuto convivere con un
simile dolore, Trey avrebbe voluto uccidermi e in un certo senso ci era
riuscito, perché quando aveva premuto quel grilletto io mi
sono sentita morire
dentro, il mio cuore era lacerato, non sarei riuscita a sopportare una
simile
tragedia. In quel preciso momento pensai che sarei dovuta essere io a
morire e
non la persona più dolce e buona che avessi mai conosciuto,
non potevo
accettare un dolore senza fine, era impossibile ma nelle ultime ore
avevo
pregato tanto e l’avevo fatto con tutto il cuore e Dio aveva
finalmente capito
che non potevo soffrire ancora così mi aveva ascoltato ed
aiutato, ero stata
salvata da quella terribile situazione e quando Trey aveva puntato la
pistola
sulla tempia di Niall Dio aveva deciso di aiutarmi di nuovo dandomi
un’altra
possibilità, così quando aveva premuto il
grilletto non era successo niente poiché
la pistola per una strana coincidenza del destino era scarica,
Così
avevo chiuso gli occhi colta da un senso di assoluto sollievo e avevo
ringraziato Dio.
Successivamente
due agenti della polizia entrarono per prendere Trey che fu arrestato
insieme a
Zac e all’atro ragazzo e i ragazzi fecero poi il loro
ingresso per assicurarsi
che tutto era andato per il verso giusto e che noi stavamo bene, ma
avevo
bisogno di stare con Niall e di felicitarmi del fatto che stesse bene,
mi
avvicinai a lui trascinandomi per terra «Niall come
stai?»
«sto
bene ora andiamo via da qui» si alzò per poi
prendere la mia mano e far alzare
anche me ma appena lo feci caddi nuovamente finché le
braccia di Niall non mi
cinsero saldamente la vita «Rose non hai forze»
disse per poi prendermi in
braccio e portarmi fuori di lì. Mi tenni stretta a lui con
la paura che
qualcuno ci separasse, dopo quella possibilità che avevo
avuto di poter
continuare con la mia vita volevo godermi ogni secondo e volevo farlo
con lui
al mio fianco.
Mandy’s
pov
Passarono
alcuni giorni da quando avevamo salvato Rose dalle grinfie di quel
psicopatico
ed ora la situazione era cambiata in positivo, tanto per cominciare
Trey, Zac e
l’altro ragazzo erano finiti in carcere e stavolta ci
sarebbero rimasti, gli
avevano dato l’ergastolo per il fatto di aver sequestrato una
persona e aver
chiesto un riscatto perciò quello era un capitolo chiuso,
per quanto riguarda
il reality per ovvi motivi si era concluso prima del previsto ma ci
avevano
lasciato la casa almeno per un po’ perché avevamo
bisogno di stare l’uno
accanto all’altro e soprattutto dovevamo stare accanto a Rose
e aiutarla a
superare questo momento e a proposito di Rose, lei ormai non era
più la stessa
e c’erano momenti in cui facevo fatica a riconoscerla, stava
tutto il tempo
chiusa in camera isolata da tutti e non parlava con nessuno.
«non
posso credere a quello che le è successo, lei non
riuscirà mai a superarlo, è
stato tutto così traumatico» commento sconvolta
ripensando a quanto Rose avesse
sofferto in tutta la sua vita. Amir si avvicina a me avvolgendomi col
suo
braccio per darmi conforto «invece lo supererà,
devi solo darle il tempo
necessario per farlo» le sue parole riuscivano a confortarmi
ma non a
convincermi del tutto, Rose è una ragazza forte ma quello
che le è successo non
può certo passare inosservato e la marcherà a
vita. «no come si può superare
una cosa del genere? E’ stata rapita dalla stessa persona che
le aveva rovinato
la vita, il ragazzo che tanto diceva di amarla l’ha tradita
nel modo peggiore che
potesse trovare e come se non bastasse Niall sarebbe potuto morire
proprio
davanti ai suoi occhi perciò come puoi pensare che lei
riesca a superare tutto
questo?» lo guardai negli occhi attendendo una sua risposta,
Amir mi prese la
mano dolcemente e mi rispose mostrandomi una tenerezza e una
comprensione che
mai gli avevo visto «perché io l’ho
fatto!» disse semplicemente «no..non
capisco che intendi dire?».
«due
mesi fa abitavo ancora in Pakistan con i miei genitori, avevamo una
piccola
casa che sembrava una baracca, non potevamo permetterci
chissà che cosa, i miei
fratelli maggiori se ne erano già andati via di casa in
cerca di fortuna perciò
io vivevo solo con mia madre e mio padre» lo ascolto
attentamente mentre mi
racconta la sua storia, le nostre mani sono ancora intrecciate tra loro
«nello
stesso quartiere dove abitavamo noi c’erano degli uomini,
erano dei criminali
spacciavano e avevano a che fare persino con dei terroristi, mio padre
un
giorno li ha sentiti parlare di cose che non avrebbe dovuto sentire
perciò
l’avevano minacciato e gli avevano detto di non dire niente a
nessuno riguardo
a quello che aveva sentito, mio padre però che è
sempre stato un uomo onesto è
andato alla polizia e ha raccontato tutto ciò che aveva
sentito, pensava che
tutto si sarebbe risolto e di aver fatto una buona cosa ma il giorno
dopo quei
uomini vennero a casa nostra e uccisero mia madre davanti ai miei occhi
e
davanti agli occhi di mio padre, loro lo trovarono divertente e poi
uccisero
mio padre davanti ai miei occhi a me dissero semplicemente che se
volevo
continuare a vivere dovevo andarmene dal paese, ero disperato avevo
perso tutto
e per di più dovevo andarmene senza nemmeno un soldo in
tasca, non sapevo che
fare e non volevo chiedere aiuto a nessuno perché volevo
cavarmela da solo. Un
giorno Zayn venne a conoscenza di ciò che era successo e mi
chiamò gli
raccontai tutta la storia così si offrì di
pagarmi un viaggio per venire qui in
America da lui e mi comprò pure una casa nonostante lo
avessi supplicato di non
farlo, devo tutto a Zayn, lui mi ha salvato la vita».
Ero
sconcertata la sua storia era così triste che mi veniva
voglia di piangere per
non so quanto tempo, lo abbracciai stringendolo forte a me, per la
prima volta
in vita mia mi resi conto che Amir era un semplice ragazzo che aveva
perso
tutto in un colpo solo e aveva solo bisogno di qualcuno che gli
mostrasse un
po’ di affetto.
«mi
dispiace così tanto» Amir mi diede un bacio sulla
testa «stai tranquilla è
tutto a posto» dovrei essere io a consolare lui invece
accadeva il contrario.
«è
per questo che sono convinto che Rose riuscirà a superare
quello che le è
successo, perché se ci sono riuscito io ci può
riuscire anche lei»
Niall’s
pov
Entrai
nella camera delle ragazze per vedere come stava Rose, volevo starle
vicino
volevo farle capire che la amavo e che senza di lei non potevo
più stare, la
vidi davanti al suo letto intenta a stracciare quelle che sembravano
foto,
singhiozzava e subito dopo si asciugava le lacrime in modo frettoloso
«Rose» la
chiamai avvicinandomi a lei, non mi guardava ed era visibilmente
agitata «Rose
per favore parla con me»
«no
Niall ho bisogno di eliminare dalla mia vita tutte le cose che mi
portano in
mente lui altrimenti rischio di impazzire» prese i pezzi di
carta e di
fotografie che aveva racimolato nel letto e lì
buttò nel cestino «non voglio
più avere niente a che fare con quella roba, non voglio
più avere niente a che
fare col mio passato, sono stanca, io non posso sopportarlo, non ce la
faccio»
iniziarono a scendere delle lacrime lungo il suo viso
«perché? Perché mi ha
fatto questo? io no…non capisco, mi ricordo ogni momento
passato insieme, ogni
parola ed era tutta una bugia, tutta una finzione» si
accasciò per terra
sprigionandosi in un pianto disperato «Rose ti prego basta,
non posso più
vederti così, dimenticati di tutto ora ci sono io, ci siamo
noi, io e te» mi
prese dolcemente le mani baciandole poi mi abbracciò
sussurrandomi le parole
che aspettavo da troppo tempo «voglio te»
«anche
io ti voglio Rose, ti desidero da star male, vorrei stare con te, fare
l’amore
con te e non lasciarti andare mai più»
«e
allora fallo»
In
quel momento sentii che tutto si stava per avverare, tutti i miei sogni
e i
miei desideri, tutto quello che avevamo passato, i nostri baci segreti,
la
gelosia, i nostri litigi, i malintesi tra di noi, l’odio,
l’amore ci avevano
portato a questo, io e lei da soli in una stanza desiderosi
l’uno dell’altra,
tutto era servito a qualcosa e alla fine eravamo ricapitati di nuovo
insieme
perché io lo sapevo, ho sempre sentito che Rose era la
persona giusta per me e
nessun’altra avrebbe potuto prendere il suo posto.
Rose’s
pov
Lo
amavo ne ero certa, l’ho sempre amato, Niall era tutto
ciò che io volevo, era
la persona che avrebbe potuto rendermi felice e che avrebbe potuto
rendere la
mia vita migliore e non volevo più aspettare, volevo sentire
le sue labbra su
ogni parte del mio corpo e la sua pelle contro la mia.
Gli
presi il viso tra le mani e lo baciai con passione, lui era voglioso
tanto
quanto me, mi liberò dai miei vestiti con una
rapidità che mi lasciò spiazzata
feci lo stesso con la sua maglietta per poi soffermarmi sul suo addome
caldo,
gli baciai il collo con foga mentre lui fece scivolare le mani sui miei
glutei
con forza, scesi lungo il suo addome continuando a baciarlo, era
bellissimo e
averlo lì tutto per me mi sembrava un sogno.
Niall
si tolse i pantaloni e poi i boxer eravamo entrambi nudi sul letto, lui
sopra
di me lasciava dei baci in ogni centimetro della mia pelle, provocando
delle
scosse che mi facevano incurvare la schiena involontariamente,
continuava a
ripetermi quanto mi amasse, quanto mi desiderava e che voleva fare
l’amore con
me più di qualsiasi altra cosa al mondo «ti amo
Rose» «anche io ti amo Niall e
voglio fare l’amore con te»
Ero
pronta, lo eravamo entrambi e ormai non potevamo più
aspettare, con tutta la
travolgente passione e intensità possibile entrò
dentro di me eseguendo dei
movimenti lenti, gemetti aggrappandomi a lui, quell’atto
rappresentava tutto
l’amore che provavo per lui non mi importava se era troppo
presto o troppo
tardi dentro di me sapevo che quello era il momento giusto, era il
momento
giusto per donarmi completamente a lui, per affidare il mio cuore nelle
sue
mani, mi fidavo di lui, sapevo che non mi avrebbe mai fatto del male.
Volevo
donargli ogni cosa che mi appartenesse, le mie lacrime, i miei baci, i
miei
sguardi, i miei sorrisi, la mia anima, volevo renderlo partecipe di
tutto
perché ormai io e lui eravamo diventati una cosa sola.
Le
sue spinte si facevano sempre più veloci e decise, i nostri
occhi non perdevano
il contatto tra di loro, le mie mani non smettevano di accarezzare i
suoi
morbidi capelli e la sua lingua continuava a passare indisturbata lungo
il mio
collo creandomi delle piacevoli sensazioni, era tutto perfetto ed
eravamo
entrambi al culmine del piacere venimmo entrambi nello stesso momento.
Avevamo
fatto l’amore eravamo appagati e felici, Niall si
sdraiò accanto a me col
sorriso stampato in volto mi avvicinai a lui e lo baciai nuovamente
come per
constatare che non era un sogno e che lui era veramente lì
con me, poggiai la
testa sul suo petto e chiusi gli occhi in modo da assaporare meglio la
sua
presenza.
«ti
amo amore!» esclamò ad un certo punto
«amore?»
dissi guardandolo a metà tra l’interrogativo e la
felicità
«si, sei il mio amore, d’ora in poi ti chiamerò così!» gli sorrisi per poi lasciargli un bacio a stampo, mi strinsi a lui il più possibile e mi godetti quel meraviglioso momento.