L’ala spezzata
A volte mi meraviglio dinnanzi alla velocità con cui il mondo si muove e muta. Mi succede quando sono per strada, circondata da decine di automobili e centinaia di persone, con i suoni della città che rimbombano nella mia testa e quella sensazione di essere fuori posto, come se l’universo mi fosse completamente estraneo.
Mi sento come paralizzata, prigioniera di una realtà a cui sono convinta di non appartenere; intrappolata nel mio inferno personale. Non cerco una via d’uscita semplicemente perché so che non la troverò; è inutile gareggiare se si è consapevoli di perdere fin dall’inizio.
E resto ferma, continuo ad essere una spettatrice passiva, un’ombra in una società piena di luce.
Qualcosa di nascosto, perduto, gettato. Quella carta stracciata che nessuno si degna di raccogliere; quel cane randagio da cui tutti si tengono a distanza; quell’uccello con l’ala spezzata, incapace di spiccare il volo. E quando un’ala spezzata non viene curata, per l’uccello è finita.
Per me è finita.
***NOTE DELL'AUTORE***
E' una storia che mi rispecchia, e che rispecchia tutti noi lettori che, ogni tanto, ci sentiamo completamente estranei a questo mondo.E la dedico a te, Syria, che hai deciso di lasciare questa vita troppo presto.
R.I.P.
Se non è chiedere troppo, mi piacerebbe avere le vostre opinioni. Sono molto aperta alle critiche.
Grazie !
Nephilim