Capitolo 5
-Samantha-
A volte mi capitava di
notare che Andrea era molto possessivo...
ma a me faceva piacere che lui fosse così attaccato a me, mi lusingava
in un certo senso...
Era il suo modo per farmi
capire che mi amava e, dal mio punto di vista non mi interessava nessun’altro,
solo lui.
Cominciammo ad uscire di
rado con l’arrivo dell’autunno… la scuola stava per ricominciare. Mancavano due
giorni…
Andrea aveva deciso di
trasferirsi in un appartamentino da scapolo vicino alla stazione del paese e
gli avevo dato una mano a sistemare le sue cose nella nuova casa.
– Adesso che hai la laurea cosa farai?- chiesi mentre spostavo uno
scatolone vuoto vicino agli altri...
– mio padre mi ha già
assunto e comincio a lavorare da settimana prossima… non potremo vederci
spesso…- disse con un tono di voce leggermente teso... non credo che gli
andasse molto a genio come cosa... ma sapevamo che non avremmo potuto sentirci
tutti i giorni per sempre...
La cosa mi spiaceva…
eravamo abituati a vederci spesso, al pensiero che saremmo dovuti vederci una
volta o due durante la settimana mi infastidì non poco... ma non c'era altra
soluzione...
All'improvviso mi prese
alle spalle in un abbraccio e iniziò a baciarmi il collo...
– Non ti preoccupare non ti lascio… si tratta solo della
settimana… sei giorni… il settimo sarà tutto per te- Poi mi sorrise mentre mi
scostava una ciocca di capelli dal volto...
– si…- arrossii non poco
Poi mi prese e mi diede un
bacio dolce che sembrò non aver fine...
– questo è il nostro ultimo giorno di vacanza insieme… - mi prese
il volto tra le mani e mi guardò negli occhi ....
Riprese a baciarmi mentre
mi lasciai andare dolcemente tra le sue braccia...
Lentamente, prima ancora
che me ne accorgessi eravamo tra le lenzuola abbracciati l'uno all'altro... non
seppi quanto tempo passò ricordo solo che fu un pomeriggio stupendo...
Nel tempo che passò eravamo
tanto occupati che nemmeno ci accorgemmo che da almeno 10 minuti bussavano alla
porta…
Lui mormorò irritato – chi
diavolo è?- si alzò indossando solamente i jeans ed andò ad aprire la porta.
Una ragazza dai capelli
neri e dagli occhi azzurri come il ghiaccio, dalla voce stridula prese a
parlare – ciao tesoro… non ti fai vivo da mesi! Avevi detto che mi avresti
telefonato!-
– Samantha cosa diavolo ci
fai qui!Ti avevo detto di lasciarmi in pace- rispose lui più irritato che
mai...
– io pensavo che avevi
bisogno di qualche mese di libertà e così ti ho lasciato l’estate libera…-
Stavo spiando dalla fessura
in modo da non farmi vedere... lei gli aveva appoggiato una mano sul petto....
"adesso esco e la appendo!!"
– senti gira alla larga da
me adesso sono occupato ciao…- Lui si staccò allontanandola e chiuse la porta.
Lo raggiunsi guardandolo e
con un’espressione abbastanza confusa gli chiesi – chi era?-
Il campanello continuò a
suonare.
– quella rompi palle della
mia ex non badarci, si è fatto tardi ti va di fermarti per cena?- cercava di
cambiare discorso...
Mi diressi a prendere il
cellulare – ok ma lascia che avvisi i
miei…- dissi dall'altra stanza...
Da dietro la porta la
ragazza continuava a suonare il campanello e a bussare.
– non puoi fare niente per farla smettere? E’ irritante…- mi
rendeva nervosa quella ragazza...
Fece una smorfia di
disgusto…
Poi mi venne un’idea.
–Lascia aprire a me, te la caccio io…-
– no meglio di no non vorrei che ti facesse qualcosa…- disse
preoccupato...
– Ok ma ti prego falla smettere- sospirai all'ennesimo trillo del
campanello...
Andò ad aprire per
l’ennesima volta la porta.
– Senti la vuoi smettere!!?- Disse a dir poco arrabbiato.
Lei sorrise maliziosa...
La vidi bene questa volta…
era davvero bella, aveva il suo aspetto curato fin nei minimi particolari e i
suoi vestiti erano decisamente all’ultima moda… per un istante mi venne da
pensare come poteva preferire una come me a una donna bella come quella….poi la
sua voce gracchiante spiegò molte cose…
La donna scostò la testa e
mi fissò con aria di scherno – e quella ragazzina? Oddio adesso te la fai anche
con le bambine?!-
"Adesso però la
appendo sul serio... mi da sui nervi!!" pensai...
– Lei non è una bambina ma la mia ragazza e ora sparisci- Andrea
fece per chiudere nuovamente la porta ma la tizia lo fermò opponendo
resistenza.
– a giudicare da come sei… “svestito” direi che te la sei appena
portata a letto… - rise come un’oca padovana e la cosa mi irritò ancora di più.
– ti ho detto di sparire alla larga da casa mia- anche lui
cominciava a non sopportarla più.
Chiuse la porta e non ci
furono più scampanellii…
– Scusami, avrei preferito
che non la conoscessi…- si passò una mano tra i capelli mentre si lasciò
sfuggire un sospiro nervoso...
– No non ti preoccupare… -
risposi tranquilla... ora che aveva smesso di suonare il campanello anche la
mia voglia di strangolare quell'oca si era placata...
– Mi preoccupo invece, non
vorrei che quella strega ti facesse qualcosa…- mi appoggiò una mano sulla
spalla...
– ehi anche io so
difendermi!- risposi sorridendogli.
– quella è perfida sarebbe
capace di fare di tutto… se ti si avvicina fammelo sapere- mi guardava con gli
occhi pieni di preoccupazione...
Risposi per
rassicurarlo...– Ok non ti preoccupare-
Quella sera avvisai i miei
e preparai una cenetta per due che ci divertimmo a consumare tra le coperte…
Avrei preferito che quello fosse il primo e unico incontro con quella donna ma purtroppo non sempre i desideri si avverano…