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Autore: Eenie Meenie    08/01/2015    3 recensioni
Da: Clear Brooks
A: Justin Drew Bieber
Data: 13 Luglio 2014 17:30
Oggetto: No.
Se va tutto bene? No che non va bene.
Ti vorrei qui vicino a me ogni maledetta giornata, ogni ora, ogni minuto e invece non ci sei. Non te ne faccio di certo una colpa ma è tutto così fottutamente difficile.
Mi trovo a scrivertelo ma è l'unico modo che ho quindi bhe meglio sputare subito il rospo: mi sono innamorata di te. Io ti amo, ti amo ed è così difficile da credere o dire. Ti amo perché sei la prima persona di sesso maschile di cui mi sia mai fidata. Ti amo perché sei in grado di rendermi felice anche quando mi scrivi un semplice 'ciao'. Ti amo perchè da quando sei entrato a far parte del mio mondo la mia vita è cambiata. Ti amo perchè nonostante la distanza ti sento vicino e perché ci sono tanti motivi ma non sto qui a scriverteli.
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Spero tanto passiate (:
Genere: Malinconico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Justin Bieber
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Torno a casa, parcheggio la macchina in garage e poi dall'entrata in cucina entro trovando mia madre con un bicchiere di vino in mano mentre guarda un programma in tv di cui non ricordo il nome.
"Ciao mà"-le dico lanciando le chiavi sul tavolo, lei gira la testa verso di me e mi guarda come a dire 'e tu che ci fai qui?', in caso contrario io qui ci vivo.
"Già di ritorno? E come mai sei bagnata?"-nota il mio stato pessimo
"Si, stasera mi rivedo con Justin e poi è una lunga storia"-fa così strano dirlo, lei mi guarda sorridendo e poi mi fa segno di sedermi sullo sgabello accanto al suo.
"Allora raccontami come è andata la giornata? Sei felice?"
"Sono strafelice mamma non puoi capire, aspettavo questo momento da due anni e quando l'ho visto non potevo crederci, è stato piuttosto imbarazzante sai"-risi abbassando il capo mentre mia madre mi ascoltava.
"E poi cosa avete fatto?"-chiese curiosa. Le avrei dovuto dire che ci siamo baciati? Infondo è mia madre credo che possa fidarmi di lei.
"Siamo andati al pontile, gli ho fatto vedere un po' il mio posto preferito, poi l'ho portato a prendere un frullato e infine siamo andati in spiaggia"-mi fermai ricordando quel momento, ricordo ancora il cuore come mi martellava nel petto e i brividi una volta che Justin sfiorò le sue labbra con le mie, mille sensazioni ed emozioni che non avrei mai potuto dimenticare.
"Vi siete baciati?"-chiede mamma sussurrando, la guardo sorpresa e annuisco timidamente.
"Aww piccola mia"-dice lei prendendo la mia mano tra le sue, per la prima volta sento che mia madre sta facendo la mamma, per una volta mi sta ascoltando e mi capisce.
"Sono troppo felice"-dico mordendomi il labbro e lei mi da delle carezze sulla schiena. Dopo aver parlato con mia madre salgo in camera mia dove accendo il pc e vado su YouTube mettendo 'I see you-Mika', poi mi svesto e metto tutto nel cestino del bagno, torno in camera mia e mi viene in mente che magari potrei chiamare Haley per farmi consigliare su cosa mettere. Prendo il cellulare dalla borsa e compongo il numero di Hales...
*Al telefono*
-Pronto?-risponde lei.
-Hales-
-Oiiii come va signorinella?-
-Benissimo grazie. Mi serve un aiuto a lampo di genio, pleaseeeeee-la prego.
-Dimmi tutto baby-
-Stasera Justin mi porta non so dove, ha detto che è una sorpresa ma non so che mettermi. Ha detto niente sportivo ma non troppo elegante, quindi cazzo metto?-
-Pantalone e camicia?-
-Naaaah è troppo...normale, devo essere sexy ma elegante, capisci?-
-A che ora ti devi vedere con Justin?-
-Alle otto perché?-
-Vengo ad aiutarti a casa dal telefono non ci capiamo-bella ideaa!
-Ok allora tra mezz'ora, ora vado a farmi una doccia. Muoviti culona!-
-Ok stronza, a dopo-riattacco la chiamata e poi vado in bagno pronta a lavarmi. Apro il rubinetto e il tempo di togliere reggiseno e mutandine che mi ritrovo sotto la cascata d'acqua. Fresca, bagnata, idratante e sento i capelli solleticarmi la schiena e per un momento vengo catapultata nel momento in cui Justin mi ha spinta in acqua e io sono risalita tossendo come una deficiente, i suoi occhi mi scutavano e io mi sentivo piena di gioia nonostante il momento. Stavamo scherzando, giocando, ci stavamo divertendo ed era tutto quello che avevo sperato dal 25 giugno 2012, quel 25 giugno che ha cambiato la mia intera vita. Mi insapono le braccia, le gambe, la pancia, il petto e inizio a canticchiare 'Paradise dei Coldplay'. Ripulì il sapone dal corpo e poi passai un'ultima sciacquata ai capelli dopodichè uscì dalla doccia e misi l'accapatoio prendendo i soliti asciugamani, uno per il corpo e l'altro per i capelli. Entro in camera continuando a canticchiare quando vedo sdraiata sul mio letto Haley, e lei quando è venuta?
"Finalmente sei uscita, ti sto aspettando da 10 minuti"-sbuffa alzandosi con i gomiti.
"No ma fai come se fossi a casa tua"-le dico guardando come si è completamente impossessata del mio letto, toglie i piedi dal cuscino e si siede composta.
"Scusa"-dice e io annuisco accettando le scuse. Mi faccio il turbante stritolando i capelli, poi da dentro l'accapatoio asciugno le gambe, la pancia e la schiena. Mi passo la crema e poi sempre in accapatoio vado verso la cabina armadio...
"Che ore sono?"-chiedo a Haley che 24h su 24h armeggia con il suo iPhone.
"Le 18:15, tranquilla hai tempo"-no non ce l'avevo il tempo, dovevo ancora decidere cosa mettere, dovevo asciugare i capelli e truccarmi, volevo essere perfetta almeno una volta in vita mia.
"Ragazze vi ho portato dei biscotti"-entra mia madre in camera con in mano un vassoio pieno di biscotti al cioccolato. Non avevo fame, avevo lo stomaco chiuso e l'unica cosa che volevo era trovare un vestito per stasera.
"Mamma grazie ma non è il momento"-le rispondo ma invece Haley si era già catapultata sui biscotti e ne aveva presi due nelle mani, questa ragazza è davvero ingorda.
"Cosa fate?"-guardò la cabina armadio aperta e si sedette comodamente anche lei sul letto.
"Ti aiuto anche io dai"-sembrava una giovincella e in verità lo era, aveva 38 anni.
"Okkey ma dovete essere concentrate"-annuiscono e si adagiano sul letto a gambe incrociate. Inizio a prendere diversi vestitini, uno nero a tubino ma a detta loro sembravo una suora ed era troppo classico quindi lo posai. Presi un altro stretto sotto al seno e scendeva a palloncino giallo e mi hanno detto che sembravo un canarino. Passai a uno rosso stretto fin sotto al sedere e mi hanno preso per prostituta, non ce la facevo più e si erano fatta anche le 18:45, dovevo muovermi. Haley si alzò dal letto e venne personalmente a fare una visitina al mio armadio...
"Wooooooooooooooooow metti questo"-disse all'improvviso prendendo dalla stampellina un vestito magenta stretto, senza gingilli, fin sopra le ginocchia e senza scollatura sul petto, sembrava sobrio ed elegante, lo presi e lo andai a provare. Mi guardai una volta allo specchio da sola e si, ero davvero bella con questo e poi uscì fuori per sapere il verdetto delle due donne.
"Ma sei stupenda con questo"-disse mia madre rimanendo a bocca aperta, avrei voluto fare lo stesso effetto su Justin.
"Assolutamente questo devi metterti"-ordinò Haley sorridendo a 32 denti. Avrei messo questo e ora mi mancava da decidere le scarpe e la borsa, mamma già stava svuotando la cabina fin quando non tornò da me con un paio di sandali aperti e con il laccetto alla caviglia di un colore rosa chiarissimo tendente quasi al bianco. Erano perfetti da mettere sotto questo vestito.
"Vieni su che ti asciugo i capelli e gli diamo una sistemata"-dice Haley facendomi sedere davanti lo specchio del mio bagno mentre mamma è andata non so dove.
"Vedrai che sarai perfetta e Justin cadrà ai tuoi piedi"-lo speravo, per la prima volta volevo sembrare carina e non mi ero vestita come ero solita fare ma ho cercato di rendermi presentabile.
"Se lo dici tu"-le rispondo e lei inizia a pettinarmi i capelli, poi prende il phon e inizia la sua magia. Mi guardo allo specchio e non faccio altro che sorridere, lui mi rende felice come nessuno mai.
"Cosa avete fatto oggi?"-vedo il labiale di Hales sullo specchio ma non capisco cosa dice.
"Cosa?"-urlo.
"Cosa avete fatto oggi?"-ora finalmente l'avevo sentita.
"Ci siamo baciati"-le dico continuando a sorridere come un'idiota.
"OMMIODIO Clers ma è bellissimo"-mi abbraccia portando il phon davanti, un altro gesto e me lo avrebbe dato in fronte.
"Si bellissimo"-ho quasi paura che i miei occhi prendano davvero forma di cuoricini. Ah l'amore. Haley finisce di asciugare i capelli, mi passa la piastra in modo eccellente e poi cambio il verso della frangia. Passiamo al trucco, ombretto sugl'occhi con le sfumature, phard rosa sulle guance, rossetto e mascara voluminoso, non mi piaceva tanto trucco ma Haley continuava a dire 'sei bellissima sei bellissima' e alla fine ha convinto anche me.
Torniamo in camera e mi metto le scarpe, ormai si erano fatte quasi le otto. 
"Ti ho portato due cose amore"-dice mamma entrando all'improvviso in camera, la guardo sorpresa e poi lei si avvicina mostrandomi le due cose portate per me. Una era una borsa color rosa pelle chiarissimo, chanel e l'altra cosa era una collana che accompagnava gli stessi colori del vestito, delle scarpe e della borsa. Erano fantastici.
"Ow mamma grazie"-la abbraccio forte.
Metto in borsa il telefono, le chiavi di casa, quelle della macchina, il portafoglio e delle mentine, non si sa mai. Rimango sola con Hales, mi guardo allo specchio e non riesco a capacitarmi di vedermi in questo modo, mi sentivo stranamente bene e non vedevo l'ora che arrivasse Justin. Continuavo a stirarmi il vestito con le mani e camminavo avanti e dietro facendo rumore col tacco.
"Calmati. Se continui così finisce che ti viene un infarto"-scherza Haley ma non c'era nulla di cui scherzare. Ero andata in panico, erano le 20:00 e Justin non mi aveva detto ancora niente, non sapevo cosa fare e non volevo nemmeno assilarlo, cercavo solo di essere calma.
"Dico sul serio Clers, calmati. Non farai in tempo ad arrivare viva in camera da letto"-dice seria e pochi secondi dopo scoppia a ridere. Cosa aveva da ridere non sapevo. Ora come ora il letto è l'ultima mia preoccupazione, volevo solo sapere cosa mi aspettava, mi fidavo di Justin ma morivo dalla curiosità. 
"Dove mi porterà?"-chiedevo ad Haley come se lei potesse sapere la risposta, povera lei cosa deve sopportare con me.
"Fossi in lui, guardandoti quanto sei perfetta stasera ti porterei subito in camera"-continuava a ridere e io sospiravo pregando Dio di farla tacere o di farle dire cose intelligenti almeno una volta nella vita.
"La smetti? Mi metti l'ansia così"-la fulmino con lo sguardo continuando a camminare nervosa per la mia stanza.
"Scusami ma stai facendo diventare ansiosa anche a me camminando come una pazza, tranquillizzati Clers, sul serio"-disse stranamente seria e così mi fermai e mi sedetti sulla sedia e aspettai. Controllai il telefono e non mi aveva mandato nessun messaggio. Stavo letteralmente in ansia, questo è come se fossi il mio primo appuntamento, forse il primo, il più importante anzi non forse ma lo è. L'idea che Justin mi porti fuori per il mio compleanno è una cosa che neanche nei miei sogni avevo immaginato. All'improvviso sento bussare alla porta, Haley si alza e va ad aprire mentre io aspetto di vedere chi è. E' mamma.
"Piccola Justin è arrivato"-bastarono quelle quattro parole per farmi scattare in piedi, afferrare la borsa dal letto e iniziare ad uscire dalla stanza. Justin è qui, io sto quasi per morire ed è venuto per portarmi in ospedale ahahah.
"Dica a Justin che ora scende"-mi precede Haley e così mamma riscende. 
"Allora vieni qui"-mi dice la mia amica e così faccio, vado da lei e mi appoggia le mani sulle spalle tipo come succede nei film.
"Devi stare calma Clers e non devi agitarti. E' Justin capisci? Lo hai aspettato per così tanto che non ci vorrebbe proprio che adesso tu muoia"-ridiamo insieme-"Sei bellissima stasera, più di quanto tu già non sia e te l'ho detto, fossi in Justin sul serio ti porterei subito in camera"-stavolta rido ancora di più, aww adoro la mia migliore amica.
"Grazie Hales"-l'abbraccio e poi insieme usciamo dalla mia stanza e iniziamo a scendere le scale, le stringo la mano mentre cerco di non cadere con i sandali, poi avendo un vestito aderente difficilmente posso cercare di camminare come faccio di solito. Infondo le scale vedo i miei genitori conversare allegramente con Justin che invece mi da le spalle, guardo Haley come a cercare conforto e lei sorride e ripenso alle parole dette prima, aveva ragione, dovevo stare calma altrimenti non mi sarei goduta la serata. 
"Finalmente"-dice mio padre guardandomi scendere le scale, volevo fare uno scherzo a Justin ma mio padre ovviamente doveva rovinare tutto. Justin si girò e non appena mi vide rimase stupito facendomi sorridere come un ebete, sembrava volesse dire qualcosa ma lingua gli si bloccava in gola e non riusciva a spiccicare A. Lui era perfetto, aveva delle scarpe interamente bianche, sembravano il nuovo modello vans, poi un pantalone scuro, una maglia bianca e una giacca di pelle arancione o marrone non so, ma era bellissimo, stupendamente bellissimo e io ne ero innamorata. Scesi e arrivai vicino lui, lo salutai con un bacio sulla guancia e lui mi sussurrò 'sei bellissima', le gabbie erano ufficialmente aperte nel mio stomaco.
"Ciao Justin"-disse Haley che era dietro di me, lui la salutò con un abbraccio e poi tornammo ai miei genitori.
"Bhe buona serata e state attenti"-dice mia madre e io la ringraziai con lo sguardo mentre mio padre sembrava un po' più serio.
"Andate piano e non tornate troppo tardi"-grazie papà. Ho 18 anni e sta ancora a dirmi a che ora devo tornare, bella figura ci faccio.
"Non si preoccupi"-gli rispose Justin e lo vidi così sicuro difronte a mio padre, una sicurezza che io non avevo nemmeno in 18 anni di vita nonostante fossi sua figlia. Non aveva timore di lui e mi piaceva, quasi tutti gli altri volevano solo compiacerlo invece lui no, era diverso dagl'altri ragazzi che conoscevo.
"Bene allora andate su"-disse papà per poi scoppiare a ridere, ci aprì la porta e davanti a me c'era la macchina di mio padre, la sua bambolina, quella che io non potevo nemmeno sfiorare. La Ferrari 458 Italia. 
"Papà ma ci lasci prendere il tuo amore?"-dissi quasi sconvolta. Quella macchina non potevamo prenderla ne io e nemmeno mia madre, l'aveva comprata perché è un appassionato di macchine e la usava solo in occasioni speciali, oppure quando usciva solo per i fatti suoi.
"Si ma la guiderà Justin non tu"-bhe questo mi sembra ovvio, io non sapevo dove saremmo andati e poi avrei paura a guidare quel bolide invece Justin sarebbe stato più che contento. E' proprio il caso di dirlo, i maschi e i loro gioccatoli.
"Grazie babbo"-lo abbracciai e poi tornai da Justin. Salendo in macchina feci attenzione a non inciampare, questa macchina poi è bassissima quindi mi sento come se mi sedessi a terra. Justin salì al posto del guidatore e mi guardò.
"Ti ho già detto che sei bellissima?"-domandò sorridendo.
"Che io ricordi no"-scherzai e lui si avvicinò mettendomi una mano dietro il collo attirandomi a lui dolcemente facendo combiaciare le sue labbra alle mie, mi sentivo alle stelle.
"Sei bellissima"-me lo ridisse e io sorrisi come un ebete.
"Anche tu sei bello"-confessai timidamente sentendo il mio corpo andare a fuoco. Justin sorrise e poi mise in moto la macchina, il ruggito che fece essa mi fece tornare al pianeta terra. Non capivo come gli uomini potessero essere attratti da macchine del genere, si erano belle ma spendere migliaia di dollari? Lo trovavo un esagerazione. Partimmo e Justin sfrecciò sull'asfalto allontanandoci dal quartiere dove vivevo. 
"Me lo dirai adesso dove mi porti?".
"No, fidati ti piacerà"-a fidarmi mi fidavo ma come si dice? La curiosità è donna ed io essendo tale in questo momento sto morendo di curiosità.
"Come ti trovi in albergo? E' abbastanza confortevole?"-non sapevo di che parlare, volevo fargli un sacco di domande su noi, nel caso esistesse un noi, volevo sapere cosa pensava e volevo saperlo alla svelta.
"Abbastanza, grazie"-risponde cambiando marcia e spingendo sull'acceleratore, mi sistemai sul sediolino e portai le mani sulle gambe giocando con l'orlo del vestito.
"Ti saresti trovato meglio a casa mia"-mormoro fissando la strada davanti a me. 
"Lo sai che non volevo dare fastidio ai tuoi, tuo padre è stato già così gentile da aiutarmi con l'albergo"-non proferisco parola ma con le labbra formo una linea dritta e rimango muta per l'intero tragitto. Per circa tre minuti sono rimasta a fissare Justin guidare. Era sicuro, deciso, gli occhi puntati sulla strada, la mano sinistra serrata sul volante, quella destra sul cambio di marcia e il suo corpo era completamente rilassato, io al suo contrario tremavo e continuavo a stropicciare il vestito, mi servirebbero delle pillole calmanti o i fiori di Bach altrimenti non sarei arrivata neanche a destinazione.
"Siamo quasi arrivati"-mi guardo intorno e noto che siamo più o meno nel centro di San Diego, come ci era arrivato da solo proprio non so ma avrei chiesto più tardi. Prendo la borsa e me la porto sul grembo, sono pronta o almeno credo, nono caspito non sono pronta affatto. Dove mi porterà? Agh questa curiosità mischiata all'ansia mi farà svenire, sento la mano di Justin posarsi sulla mia gamba e stringe, quando lo guardo lui sorride e capisco che l'ha fatto per farmi calmare, sicuramente avrà notato i miei comportamenti psicopatici.
Entriamo in un parcheggio privato, Justin si ferma in un posto libero in seconda fila, spegne e poi si rivolge a me.
"Curiosa?"- nooooooooo neanche un po'. Sorrido disperata e stringo i manici della borsa tra le dita.
"Aspetta"-dice e poi scende dall'auto, fa il giro e viene ad aprirmi la portiera da vero cavaliere.
"Mi permette?"-chiede porgendo la mano come un cavaliere cortese, io rido e gli do la mia mano che lui stringe nella sua, scendo e poi chiude dietro di me la portiera. 
"Grazie signorina"-mormora e mi viene da sorridere ancora una volta, lui fa uno di quei suoi sorrisi che ti smorza il cuore, ti catapulta su un'altro pianeta e poi ti ricatapulta sulla terra. Oh dannazione.
"Mi hai fatta sorridere più tu in cinque minuti che gli altri in diciotto anni"- confesso e lui si ferma davanti a me.
"Questo è solo l'inizio Clers"-si avvicina rallentando i battiti del mio cuore, porta una mano sul mio fianco attirandomi a lui e ritrovando la concentrazione mi avvicino fino a far incontrare le nostre labbra dando inizio a un gioco che tutti conoscevano. Ci stavamo baciando in modo poco appropriato in un parcheggio sotteraneo, figo. Ci separiamo contemporaneamente e lui si passa la lingua sulle labbra, o perché deve farlo? E' una distrazione e un invito a saltargli addosso.
"Sei una gran baciatrice Clear Brooks"-si complimenta e io rimango letteralmente sorpresa, nessuno mi aveva detto una cosa del genere e quindi vengo presa in contropiede.
"Omg! Grazie, suppongo"-dico timidamente, lui mi prende la mano e usciamo da quel parcheggio. 
Mano nella mano, proprio come i miei sogni.

To be continued...
Aye!
Volevo dirvi che mi hanno fatto un piacere inspiegabile quelle 6 recensioni al precedente capitolo, davvero, non credevo quindi grazie grazie e grazie! Scusatemi per eventuali errori in questo e spero che vi piaccia tanto come l'altro, se mi fate trovare altrettante recensioni potreste trovarmi morta HAHAHAHAHAH 
Va bene, mi dileguo.
Alla prossima bellezze.
C. 

Non so se si vedrà ma questo è il vestito di Clear: 

http://www.polyvore.com/senza_titolo_78/set?id=132210588
  
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