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Autore: MarsAreia    08/01/2015    7 recensioni
Una one-shot senza pretese, su quello che ho immaginato essere il motivo per cui Hermione si trova a Grimmauld Place l'estate tra il quarto e il quinto anno. Vi lascio un pezzettino della storia, per incuriosirvi:
“«Hermione!» la ragazza abbassò immediatamente la pompa, riconoscendo il rosso dei capelli Weasley. Davanti a lei vi era Fred o George, bagnato fino all'osso e con uno sguardo indecifrabile.”
Enjoy!:)
Genere: Commedia, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Fred Weasley, Hermione Granger | Coppie: Fred Weasley/Hermione Granger
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Primi anni ad Hogwarts/Libri 1-4, II guerra magica/Libri 5-7
- Questa storia fa parte della serie 'We can beat them, for ever and ever.'
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Estate 1995, Casa Granger.

 

La famiglia Granger viveva in una delle tante palazzine a due piani che riempivano il quartiere di Fulham, a Londra. Quella sera, una come tante altre in quel mese di giugno, gli abitanti di quella casa erano assillati dalla temperatura calda, tipica della stagione. Hermione e suo padre, in particolare, giacevano sul divano in pelle del salotto, intenti a guardare la tv; o meglio, l'uomo si dilettava nella nobile arte dello zapping, lei, invece, si annoiava, in attesa che almeno il sonno venisse in suo soccorso. Gettò uno sguardo all’orologio, il quale segnava le dieci e qualche minuto, prima di alzarsi e accendere il ventilatore, poggiato sul mobile poco distante da loro. Subito, l’aria fresca le diede refrigerio, ma non fece in tempo a tornarsene sul divano, che la voce di sua madre, impegnata a pulire la cucina, le giunse alle orecchie, costringendola ad una deviazione. Uscì dal salotto, trascinando i piedi e dirigendosi verso l’altra stanza fino ad appoggiarsi allo stipite della porta, scorgendo la donna intenta ad asciugare un piatto.

«Mi volevi, mamma?» Ellen Granger si voltò a guardarla, prima di spostare con un braccio una ciocca di capelli crespi, identici a quelli della figlia, che le solleticava il viso.

«Sì, tesoro. Ti dispiacerebbe innaffiare le piante in terrazza mentre io finisco la cucina?» la ragazza annuì, non troppo entusiasta, prima di dirigersi all’ingresso e uscire in giardino. Quest'ultimo non era molto grande in realtà, ma suo padre aveva comunque provveduto ad installare due annaffiatoi automatici l’estate prima, sicché rimanevano solo i vasi nel porticato davanti casa sprovvisti di una regolare e automatizzata dose di acqua. Si diresse verso la pompa che c'era sul retro, decisa a far presto, in modo da tornare al suo amato ventilatore. Girò la manopola dell’acqua, tenendo la pistola puntata indietro in modo da non bagnarsi o sporcarsi di fango, avvertendo immediatamente dopo un CRACK dietro di sé. Si voltò di scatto, il getto d’acqua quasi al massimo e puntò l’arma improvvisata verso il luogo dove immaginava ci fosse la fonte di quel rumore di smaterializzazione, spaventata all’idea che potesse essere un malintenzionato.

«Hermione!» la ragazza abbassò immediatamente la pompa, riconoscendo il rosso dei capelli Weasley. Davanti a lei vi era Fred o George, bagnato fino all'osso e con uno sguardo indecifrabile. Hermione lo fissò sconcertata, notando i capelli gocciolanti, la maglia completamente zuppa e il viso sconvolto tanto quanto il suo. Scoppiò a ridere al pensiero di essere stata lei a ridurlo in quel modo. Poi, mollò la pompa, portandosi le mani al viso nel vano tentativo di nascondere quell'attacco di risa, ben poco carino visto che la colpa era solo sua.   

«Io … non ci credo.» biascicò tra una risata e l’altra. Aprì leggermente gli occhi, giusto in tempo per vedere il ragazzo avvicinarsi pericolosamente. Temendo che volesse vendicarsi, si lanciò sulla manopola dell’acqua e tentò, invano, di chiuderla, ma l’altro si era già impossessato del tubo, da cui usciva ancora con cospicua forza il getto d’acqua, e l’aveva puntato verso di lei. Le mani divennero scivolose, tanto da impedirle di avere una presa salda sulla leva, così, non le rimase che mantenersi ad essa, incapace di smettere di ridere e consapevole che anche se fosse riuscita a chiuderla, ormai, la vendetta era compiuta. Alla fine girarono insieme la manopola, mentre il tubo prendeva a gocciolare poco lontano. Entrambi incredibilmente esausti, si accasciarono vicino al muro, ancora leggermente scossi dalle risate e grondanti d’acqua. Una voce, li riscosse da quello stato di divertimento. 

«Hermione!? Chi è questo giovanotto?» vedendo il padre guardarla piuttosto scioccato, la ragazza cercò di darsi un contegno, mentre insieme al ragazzo si alza da terra. Tra uno strascico di risata e l'altro, Hermione riuscì a riprendere l’uso della parola.

«Papà, lui è uno dei gemelli Weasley … George o Fred, lui è mio padre, Brian Granger.»  

«Fred Weasley piacere, signore.» fece per tendergli la mano, ma vedendola completamente sporca di terriccio e piuttosto umida, la ritirò, limitandosi a fare un cenno e strappando un sorriso all’uomo di fronte a loro. 

«Così avete pensato che, data l'alta temperatura, un’innaffiatina anche a voi non avrebbe fatto male.» Fred rise alla battuta del signor Granger, mentre Hermione sghignazzava. Brian fece un cenno col capo indicando loro l’interno. 

«Dai ragazzi, venite dentro ad asciugarvi. Anche se tua madre non sarà molto contenta di vedervi gocciolare ovunque.» 

«“Il pavimento pulito! Brian, ho appena passato la cera!”» disse sottovoce la ragazza, facendo ridere il genitore per quella che doveva essere una perfetta imitazione della madre. Fred sorrise, guardando con curiosità quel nuovo aspetto scherzoso della ragazza e sorprendendo se stesso quando si ritrovò a pensare che, dopotutto, quel favore che la madre gli aveva chiesto non aveva preso una brutta piega. Aspettò di essere dentro per parlare, sicuro che la Granger prima o poi si sarebbe accorta che i Babbani avrebbero potuto sentirli, magari quando il pensiero di entrare bagnata fino all’osso in casa l’avesse abbandonata. Una volta che la porta fu chiusa alle loro spalle ed Hermione ebbe finito di strizzarsi i capelli, Brian fece per allontanarsi, per andare a prendere delle asciugamani con cui avrebbero potuto asciugarsi.

«Non si preoccupi, Signor Granger» gli disse, bloccando l’iniziativa dell’uomo.

«Provvederò io con la mia bacchetta ad asciugarci, tanto sono maggiorenne e posso eseguire incantesimi senza problemi, non è vero Hermione?» questa lo guardò di sottecchi mentre ancora frizionava i capelli, poco convinta delle sue intenzioni, specie di quel sorrisetto malandrino. Attirata dalle voci e dalle risate, Ellen uscì dalla cucina uno straccio in mano e un’espressione confusa sul volto.  

«Brian, Hermione! Cosa diavolo succede qui? E chi è questo ragazzo?» Hermione si sistemò i capelli all’indietro, presentando poi il ragazzo alla madre, non riuscendo a mascherare un lieve imbarazzo.

«Mamma, questo è Fred Weasley. Mi è comparso alle spalle mentre aprivo la pompa e ... piuttosto!» esclamò la riccia realizzando solo in quel momento il gesto sconsiderato del ragazzo. Fred roteò gli occhi. Erano alle solite, quella ragazza era di un prevedibile estremo!

«Fred sei un incosciente! I vicini avrebbero potuto vederti! E poi da quando sai e, soprattuto puoi, smaterializzarti!?» Brian ed Ellen si guardarono piuttosto perplessi, alla vista dell'espressione scocciata del giovane Weasley. Questi si asciugò con un gesto della bacchetta, ripetendo la stessa azione anche sulla ragazza che mormorò un "grazie" appena accennato, abbandonando solo per un istante il suo cipiglio tanto simile a quello della professoressa di Trasfigurazione. 

«Non mi ha visto nessuno, Hermione. È tarda sera e stanotte non c'è nemmeno la luna! Inoltre, per tua informazione, io e George abbiamo superato l'esame di smaterializzazione senza problemi proprio qualche giorno fa!» Hermione incrociò le braccia, corrugando le sopracciglia. 

«E tu avresti fatto un ragionamento così assennato? Dillo che lo stai inventando!» Fred non le rispose, sfoggiando un sorriso malandrino. Brian decise che avevano sostato nell'ingresso fin troppo e suggerì di spostarsi tutti in cucina. 

«Hermione, venite in cucina, così il tuo amico può sedersi e magari gradire qualcosa di diverso da una doccia gratis.» Fred aprì la bocca sorpreso, indicando il Signor Granger, mentre lo seguiva in cucina e si rivolgeva alla ragazza.

«Hey, Hermione! Tuo padre è simpatico, tu invece perché sei così bacchettona?» Ellen sghignazzò, prima di interrompere la sfuriata della figlia sul nascere e chiedere al ragazzo cosa gradisse. Fred si rivolse alla signora Granger con tranquillità, senza però abbandonare quel suo sorrisetto divertito.

«In realtà non dovrei fermarmi ancora, ero passato solo a dire ad Hermione che la aspettiamo per passare l’estate insieme.» questa lo guardò perplessa. Mandare una lettera non sarebbe stato più semplice del venire fin lì, anche se solo con una smaterializzazione? Ellen non parve pensarci e, per tutta risposta, costrinse Fred, non si sa come, a sedersi al tavolo in cucina.

 

«Oh, caro insisto! Hermione ci ha parlato di tutti i suoi amici, ma è la prima volta che ce ne presenta uno! Tu sei uno dei gemelli, vero?» il ragazzo la guardò ammirato, prima di gettare un'occhiata maliziosa alla ragazza, la quale guardava la madre implorando pietà. Ellen la ignorò, poggiando biscotti e latte sul tavolo, mentre conversava amabilmente con il ragazzo seduto su una delle quattro sedie di legno chiaro della cucina. 

«Hermione mi ha detto che progettate scherzi! Era così entusiasta della vostra inventiva, all’inizio! Ora ha smesso di parlarne, ma non credo che voi abbiate fatto altrettanto, o sbaglio?»  A quella frase, la strega sospirò affranta, vedendo la propria reputazione sgretolarsi davanti a sé, prima di avvertire il gomito del padre punzecchiarla nel fianco. Alzò lo sguardo su di lui, vedendolo ammiccare in direzione del mago con fare complice. La ragazza arrossì, scuotendo veementemente la testa e sbuffando. Ci mancava solo che i suoi si convincessero che lei e Fred avessero una storia! Se ne andò fuori, incapace di stare a sentire le parole entusiaste di sua madre per quelle cose così divertenti e incredibili, tornando al proprio compito di giardiniera, sotto lo sguardo divertito di suo padre. Ah, i giovani d’oggi! pensò l'uomo. 

Mezzora dopo, con la genitrice che ancora cianciava insieme al marito delle incredibili dei “Tiri Vispi Weasley”, Hermione aveva portato Fred lontano da loro, in modo che potesse dirle il vero motivo per cui si era smaterializzato lì. Non ci voleva molto per capire che non era venuto per dirle che la aspettavano alla Tana, né tanto meno per mostrarle quanto fosse bravo a smaterializzarsi - nonostante l'idea che fosse giunto fin lì con il solo scopo di infastidirla, l'avesse sfiorata più volte -. Così, adducendo la scusa di necessitare di un libro, Fred si era fatto scortare nella camera della ragazza, al piano superiore. La stanza aveva le pareti di un turchese molto chiaro, quasi carta da zucchero, il letto posizionato al centro, tra una libreria, ovviamente piena di libri, una scrivania e un armadio. Su quest’ultimo, vi erano delle foto babbane attaccate con lo scotch che ritraevano Hermione con gente che lui non conosceva. Fred vi si avvicinò, scrutandole con attenzione.

«E quelle magiche dove sono, Granger? Qui non c'è nessuno di noi!» sbottò fintamente offeso. 

«Non potevo certo metterle in bella vista, Weasley! Potrebbe entrare un Babbano qui! E poi non mi sembra che tu abbia delle nostre foto in camera!» L’altro sogghignò divertito, tornando sui suoi passi e avvicinandosi alla ragazza. 

«E tu cosa nei sai? Magari ho davvero una collezione di foto tue nascosta da qualche parte! Del resto, però, io non ti ci ho mai invitata nella mia stanza. Tu, invece, sì! Devi dirmi qualcosa!?» le chiese con tono fintamente malizioso. L'altra arrossì comunque, consapevole che l'altro aveva raggiunto il suo intento. 

«Oh, smettila! Non sei divertente!» lui piegò l’angolo della bocca verso l’alto.

«Nemmeno tu, Hermione. Eppure i tuoi genitori sono persone che hanno senso dell’umorismo, tu, invece, da chi hai preso? Sei stata adottata o hai una zia rompi-boccini come te?» le disse, sedendosi sul letto e prendendo a frugare nel cassetto del comodino. 

«Hey! Lascia stare la mia roba!» esclamò mentre lui guardava con interesse il walkman che aveva trovato. Hermione decise che avevano temporeggiato abbastanza, così, gli strappò di mano l’oggetto, posandolo e cambiando argomento. 

«Allora? Come mai sei qui? È successo qualcosa?» chiese lei leggermente preoccupata. L’altro si trattenne dal punzecchiarla ancora, prima di parlare. Una cosa era certa, però: non avrebbe dimenticato di tirare in ballo ogni tanto quella serata così divertente, per prenderla in giro. 

«No, solo che mi hanno incaricato di dirti che non saremo alla Tana quest'estate e che, quando sarai pronta per raggiungerci, ti verremo a prendere noi. Spiegarti tutto adesso sarebbe complesso, diciamo solo che con il ritorno di Tu-Sai-Chi, Silente e gli Auror hanno deciso di ricostituire l'Ordine della Fenice.» lei lo guardò in cerca di spiegazioni, facendo gongolare Fred all'idea di essere a conoscenza di qualcosa che la piccola so-tutto-io ignorava. Fece finta di non capire che la ragazza volesse altre spiegazioni e si voltò, avvicinandosi alla libreria. 

«Bene, io il mio compito l'ho fatto, adesso saluto i tuoi e ... »

«Hey! Devi spiegarmi cos'è quest'Ordine della Fenice, non puoi lasciarmi così!» lui sogghignò, prendendo un libro a caso e uscendo dalla stanza. 

«Fred! Torna subito qui!» gli disse, seguendolo per le scale. Lui le fece velocemente, prima di tornare all'ingresso. 

«Eh no, cara mia, la soddisfazione di beccarti in fallo è meravigliosa, ma non preoccuparti, sarà il nostro piccolo segreto!» le arruffò i capelli, prima di sporgersi in cucina e salutare i suoi genitori. Hermione avvertì un brivido lungo la schiena alle parole di sua madre che invitavano Fred a tornare presto, magari in compagnia del suo gemello. Lui accettò l’invito, prima di tornare da lei. 

«Bene, allora ti manderò Leo quando i capi ci daranno l'ok per farti venire, va bene? Ciao Hermione!» e con un CRACK se ne andò, con “Storia di Hogwarts” sotto al braccio e lasciandola furente. 

«Simpatico l'amico di nostra figlia, non trovi anche tu, Ellen?» disse Brian, di nuovo seduto sul divano, stavolta in compagnia della moglie, con il rumore del ventilatore in sottofondo.

Maledetto Weasley!

 

«Fred, sei andato da Hermione?» alle parole della madre, il ragazzo si girò, mentre con un gesto repentino della mano faceva sparire il libro della ragazza dietro la schiena. 

«Certo, mamma! Missione compiuta, comandante!» esclamò, facendo sorridere la donna.

«Le hai detto quello che ti avevo raccomandato di riferirle?» continuò l’altra. Fred assunse l’aria più innocente possibile, cominciando a salire le scale che lo avrebbero portato nella stanza che condivideva con George, il libro sempre nascosto alla meglio dietro la maglia. 

«Ma certo, mamma! Solo che Hermione non vede l’ora di venire qui a darci una mano con i Doxy! Dice che adesso che ha finito i compiti delle vacanze, non ha proprio nulla da fare!» Molly lo guardò sospettosa, ma alla fine decise di fidarsi. In fondo, perché Fred avrebbe dovuto trattenersi tutto quel tempo se non per dirle e spiegarle che, per quell’anno, si sarebbero visti con un po’ di ritardo visto tutto il sudiciume che c’era in quella casa!? Eppure, pareva che Hermione si fosse dimostrata felice di poter dare una mano, lì a Grimmauld Place. Augurò la buonanotte a Fred, prima di vederlo sparire al piano di sopra, mentre pensava che sarebbe stato bello avere una figlia come lei! Non come quegli zotici che fuggivano via quando c’era da aiutare lei con le pulizie!! 

 

Ok, questa è decisamente la mia prima Fremione e, tutto sommato, ne sono soddisfatta. Ho immaginato che, con tutte le persone che girovagavano per Grimmauld Place, Molly avrebbe preferito evitare a Hermione quella faticaccia, mandando Fred per informala, visto che per gufo non era poi tanto sicuro comunicare informazioni riservate come il nome della sede dell’Ordine. Fred però non è poi tanto d’accordo e fa esattamente il contrario di quanto gli ha chiesto la madre! :D

E’ anche la prima fanfiction nel fandom di Harry Potter e spero non sarà l’ultima, anche perché nella mia testa questa one-shot è solo l’inizio di un progetto più grande :’D Ma non voglio anticiparvi nulla perché ho paura di non riuscire a metterlo in atto, quindi per ora me ne sto zitta e vi lascio questa piccola shottina :). Mi piacerebbe sapere il vostro parere su questa storia, specialmente su come ho reso i due protagonisti visto che questo è un primo tentativo. A presto, spero :*!

  
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