Libri > Percy Jackson
Segui la storia  |       
Autore: LeoValdez00    09/01/2015    4 recensioni
"Aveva talmente sofferto per la morte di Bianca, da non voler più affezionarsi a nessuno.
Amare significava donare un pezzo della propria anima.
E la sua era morta insieme a Bianca.
Il suo cuore aveva ceduto, alla scoperta della sua morte, l' amore era stato sostituito dal dolore, dalla rabbia e dal rancore.
Non aveva più provato alcun sentimento da allora"
Forse Nico non è così solo come crede.
Ci sono molte persone che tengono a lui.
Deve solo capirlo.
(Jasico Friendship, Hazel/Nico) (ambientato in The House of Hades, quindi Spoiler per chi non l' avesse ancora letto)
Genere: Introspettivo | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Hazel Levesque, Jason Grace, Nico di Angelo
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
   >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
~~Nico si strinse il vecchio e logoro giubbotto nero sulle spalle, chiudendo gli occhi.
Inspirò ed espirò lentamente, più e più volte, cercando di controllare il battito del proprio cuore.
Lo stesso cuore che aveva tenuto nascosto per anni, dalla morte di Bianca.
Una lacrima scivolò sul suo viso magro e rigò la sua guancia pallida.
Le emozioni, i sentimenti, relegati in fondo al suo cuore e alla sua mente.
Non doveva più provare nulla, non dopo aver perso la persona a cui più teneva al mondo.
Tutto ciò che aveva amato, lo aveva perso.
Non doveva più accadere.
Un' altra lacrima apparve sul suo volto.
Aveva talmente sofferto per la morte di Bianca, da non voler più affezionarsi a nessuno.
Amare significava donare un pezzo della propria anima.
E la sua era morta insieme a Bianca.
Il suo cuore aveva ceduto, alla scoperta della sua morte, l' amore era stato sostituito dal dolore, dalla rabbia e dal rancore.
Nico strinse gli occhi, trattenendo le lacrime.
***
"Nico, vieni qui!" disse la ragazzina ridendo e facendogli segno con la mano.
Il bambino la guardò storto, ma si avvicinò e si lasciò abbracciare.
"Sono stato cattivo Bianca" disse Nico, abbassando lo sguardo.
"Ma non è vero! Ti sei solo arrabbiato" rispose lei, guardandolo negli occhi sorridendo.
"Volevo che la pagasse. Volevo vendicarmi" disse lui, la voce tremante.
Bianca si alzò, improvvisamente seria, per poi inginocchiarsi di fronte al bambino.
"Guardami" disse in un tono che non ammetteva repliche.
Il bambino la guardò malvolentieri.
"Tu ti arrabbi spesso. Non perdoni. Porti rancore, anche per stupidaggini" disse dura.
Il bambino non riuscì a trattenere una lacrima.
Il viso della sorella si addolcì in un sorriso pieno di calore e affetto.
"Ma tu sei buono, Nico" disse puntandogli un dito contro il petto.
Il fratellino la guardò sorpreso.
"Tu sei una persona di cuore, piccolo mio.
Se ami qualcosa, non ti fai problemi.
Tu ami e basta.
Con tutto te stesso.
E questa è una cosa buona, Nico.
Buona come te"
Il bambino scoppiò a piangere, stringendo forte la sorella.
Lei sorrise e gli accarezzò teneramente i lunghi capelli corvini.
"Non cambiare mai, Nico" sussurrò piano, chiudendo gli occhi.
***
Nico non aveva più amato niente e nessuno dalla morte di Bianca.
Era cambiato.
Aveva lasciato alle spalle il bambino che amava con tutto sé stesso.
Aveva fatto esattamente ciò che la sorella non voleva.
Nico si appoggiò al parapetto della nave.
Aveva amato e aveva perso tutto ciò a cui si era affezionato.
Non aveva più provato nulla da allora.
Falso.
Non era riuscito a sopprimere del tutto le proprie emozioni.
E questo lo sapeva solo Jason.
Nico strinse i pugni, maledicendo ancora quel Dio che lo aveva costretto a confessare, davanti al figlio di Giove, la sua più grande debolezza.
"Non cambiare mai"
In fondo, non era cambiato.
In fondo, era ancora quel bambino.
In fondo, non riusciva a non amare.
Dei passi rieccheggiarono sul ponte, risvegliandolo dai propri pensieri.
Nico si voltò di scatto, riconoscendo la figura slanciata del figlio di Giove.
"Che vuoi, Grace?" disse il figlio di Ade distogliendo in fretta lo sguardo da Jason, per puntarlo fuori dalla nave.
"Chi ti dice che sono qui per te?" chiese lui alzando un sopracciglio.
Nico sorrise ironico.
"Allora dimmi cosa ci fai sul ponte alle 3 di notte, se riesci a inventarti una buona scusa" disse, consapevole che non gli avrebbe mentito.
Il figlio di Giove sbuffò.
"Avevo pensato al mal di mare, ma mi sembrava banale. Soprattutto perché non soffro di mal di mare.
Oppure all' insonnia, ma era banale anche questa" disse alzando le spalle, a mo' di risposta.
"E quindi si ritorna alla domanda originale. Che diavolo vuoi, Grace?" disse Nico in tono esasperato, guardando il mare.
"Parlarti"
Il figlio di Ade si voltò alzando le sopracciglia.
"E di che cosa vorresti parlare, con il re degli spettri, a quest' ora di notte?" chiese sbuffando.
"Lo sai"
Nico si irrigidì e lo guardò male.
"Di quello sono io a non voler parlare" disse freddo, girandosi di nuovo a guardare il mare.
"Nico non puoi sempre scappare"
Il figlio di Ade chiuse gli occhi e serrò i pugni.
"Non sto scappando, Grace" disse con voce dura.
"Allora parliamone"
Nico si voltò e dopo averlo guardato irato, si allontanò per tornare sottocoperta.
Jason lo seguì e, poco prima che potesse scendere nelle cabine, lo prese per un braccio costringendolo a voltarsi.
"Nico, ascoltami. Sai che io non ne parlerò a nessuno, te l' ho promesso"
Il figlio di Ade lo guardò riuscendo a stento a trattenere la rabbia.
"Sai già fin troppo, Jason!" sibilò, per poi scrollarsi di dosso la mano del figlio di Giove.
"Nico, io non ti giudico. Voglio solo parlare"
Lui lo guardò stizzito.
"Parlare di cosa? Non ho nulla da dirti" disse in tono sbrigativo.
"Come stai?"
Nico gli rivolse uno sguardo interrogativo.
Era dalla morte di Bianca che nessuno gli chiedeva come stava.
"Non mi sembra una domanda difficile, di Angelo. Voglio sapere se stai bene, dopo Roma e dopo la Croazia" riprese Jason, guardandolo deciso.
"Sto bene, Grace" rispose Nico, sostenendo il suo sguardo.
"Non mentirmi, è inutile. E io ti assillerò con questa domanda finché non ti deciderai a dirmi la verità" disse tranquillo il figlio di Giove.
Nico sospirò guardandolo male.
"Che diavolo ti importa di come sto, Jason?" disse più esasperato che arrabbiato.
"Mi importa, perché a dispetto di tutto ciò che la gente può pensare e, soprattutto, quello che tu puoi pensare, sei una brava persona"
Il figlio di Ade  si girò verso le cabine, iniziando a scendere i gradini senza rispondergli.
"Tu sei buono, Nico"
Il ragazzino si fermò, sempre dandogli le spalle.
"Non lo sono più da tempo, Jason" disse con voce tremante per poi correre a chiudersi nella cabina.



#AngoloDiLeo
Buongiorno mezzosangue!
Sono tornata!
Mi piacerebbe molto sapere cosa pensate di questa mini-long, se vi piace e se quindi vale la pena continuarla.
Ho già scritto il secondo capitolo, ma prima voglio sapere la vostra opinione, quindi...
Spero in qualche recensione <3
Un bacio, LeoValdez00

 
   
 
Leggi le 4 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
   >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Percy Jackson / Vai alla pagina dell'autore: LeoValdez00