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Autore: roby_roby0    09/01/2015    1 recensioni
Erano già le 23:00, e nonostante fosse già marzo, Londra era gelida nella sua nottata. Avevano cenato insieme nel loro ristorante preferito, lo stesso del loro primo appuntamento. Non erano molte le occasioni in cui Harry Styles e Louis Tomlinson riuscivano ad avere del tempo libero, specie da passare insieme, per cui per loro quella era stata una serata speciale. Erano sempre speciali i momenti come quelli in cui non avevano molto da fare che amarsi ed essere loro stessi senza le telecamere, la fama e quei segreti che oramai li soffocavano. Il riccio non riusciva a contenere l’enorme sorriso che sfoggiava sul volto dall’inizio della serata.
Genere: Fluff, Sentimentale, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Harry Styles, Louis Tomlinson
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Erano le 23:00, e nonostante fosse già marzo, Londra era gelida nella sua nottata. Avevano cenato insieme nel loro ristorante preferito, lo stesso del loro primo appuntamento. E adesso erano in macchina e stavano tornando al loro appartamento. Non erano molte le occasioni in cui Harry Styles e Louis Tomlinson riuscivano ad avere del tempo libero, specie da passare insieme, per cui per loro quella era stata una serata speciale. Erano sempre speciali i momenti come quelli in cui non avevano molto da fare che amarsi ed essere loro stessi senza le telecamere, la fama e quei segreti che oramai li soffocavano. Il riccio non riusciva a contenere l’enorme sorriso che sfoggiava sul volto dall’inizio della serata. Lou lo notò compiacendosene perché erano diventate ormai rare le volte in cui riusciva a cogliere un vero sorriso sulle labbra dell’altro. << Perché sorridi? >> gli chiese quindi il maggiore, nonostante sentisse quella felicità tanto simile alla stessa che stava provando anche lui. Harry sorrise ancora di più a quella domanda << Perché serate come queste sono delle più belle della mia vita grazie a te. >> disse e poi si porse a baciare il suo ragazzo sulla guancia facendolo arrossire. << Sono contento che ti sia piaciuto. >>disse Lou celando in quelle parole l’eterna felicità che provava. << E grazie >> disse Harry << per essere la ragione di tutti i miei sorrisi. >> Lou inizia a ridere a quelle parole intenerito dalla sua dolcezza. << Siamo romantici oggi eh, Harold ?>> disse ridacchiando. Harry arrossì a sua volte annuendo e sorridendo. Non ci volle molto perché quella calma fosse spezzata dallo squillo di un telefono. << È il mio.>> disse Harry sfilando il cellulare dalla tasca. << Una chiamata in arrivo dalla Modest. >> disse il ricciolino scocciato. << Non rispondere. >> gli suggerì Lou. << E se fosse importante? >> ribattè Harry rispondendo al cellulare. << Pronto? >> << Harry, c’è Louis lì con te? >> chiese il direttore della Modest abbastanza teso. << Si, è qui >> rispose il piccoletto. Il direttore proseguì << Perfetto, perché devo comunicarvi una cosa. Questa sera vi hanno visti, vi hanno scattato delle foto e ora sono in rete. Quindi dovete smettere di concedervi cene al ristorante o cose del genere. Louis dovrà farsi vedere più spesso con Eleanor, e per quanto riguarda Harry dovremmo trovargli una fidanzata. Ne parleremo meglio domani in una riunione straordinaria. >> concluse freddamente il direttore della Modest. << Cosa?! Una riunione?! Le foto?! Non si pu…>> Lou non riuscì a terminare la frase perché i due ragazzi videro i fari di un’auto venire contro di loro. Louis provò a frenare. Si sentivano le ruote della macchina che sgommavano a terra. Harry sentiva la mano del suo fidanzato sullo stomaco perché Lou non voleva che il ricciolino potesse sbattere contro il vetro. Il piccoletto strinse la mano di Louis, ma tutto questo stava accadendo troppo velocemente per poter cercare di fare qualcosa. Dopo di questo, il buio Harry sentiva qualcosa. La macchina che segnava il battito cardiaco che dava dei suoni regolari. Sentiva una voce. Era familiare. Sentì una mano che stringeva la sua. Poi aprì gli occhi e vide sua madre. << Harry … Harry per favore svegliati … >> la mamma di Harry era china sulla mano del figlio e stava piangendo, quando << Mamma … >> disse il piccoletto a bassa voce. Appena la signora Styles vide suo figlio sveglio gli buttò le braccia al collo e lo abbracciò. Poco dopo entrarono Niall, Zayn e Liam. << Come stai? >> chiesero i tre amici in coro. << Io bene. >>rispose. << Ma Lou? Lui come sta? Voglio vederlo. >> concluse Harry. << Lou è ancora in coma >> iniziò Liam, << i medici stanno facendo di tutto >> continuò Niall, dobbiamo solo aspettare che si svegli. >> concluse Zayn. Harry voleva vedere Lou. Doveva vederlo. Voleva alzarsi ma i suoi amici e sua madre lo bloccarono a letto dicendogli che non poteva alzarsi. Passarono i giorni. 3 al massimo. E poi Harry fu dimesso. Di Louis non sapeva niente, così iniziò a fargli visita ogni giorno. Dopo una settimana Harry era ancora lì. La sua mano intrecciata in quella di Louis, quando Harry la sentì muovere. Sentì anche qualche parola provenire dalle sue labbra << Ha … Hazza … >> Harry chiamò subito i medici che però lo fecero uscire. Era in sala d’attesa. Camminava nervosamente avanti e indietro. Dopo mezz’ora lo fecero entrare e vide il suo fidanzato steso sul letto, coperto di lividi e con i capelli tutti arruffati. Gli aveva portato dei fiori. Azzurri. Come i suoi occhi. Harry era felicissimo. Finalmente poteva riabbracciare Louis. Il piccoletto gridò << Lou! >> aveva le lacrime agli occhi e si buttò sulle labbra del suo fidanzato e lo baciò. Fu il bacio più bello. Sembrava che il mondo attorno a loro iniziasse a scomparire, infatti non si accorsero che erano appena entrati nella stanza anche gli altri componenti della band. Appena i due ragazzi si accorsero della presenza di Niall, Zayn e Liam, arrossirono. “È così bello quando arrossisce.” Pensò Harry. Tutti i ragazzi scoppiarono a ridere. Però Lou non stava bene. Si sentiva mancare l’aria, come se stesse soffocando. Lou cercava disperatamente la mano di Harry. Il ricciolino era allarmato. La macchina che segnava il battito cardiaco dava dei suoni sempre più veloci. Liam corse a chiedere aiuto e subito arrivarono i medici. Harry era molto preoccupato ora. Ripensò a tutte le volte che aveva riso e scherzato con Lou. Ripensò a tutte le volte che avevano cantato insieme e a tutti i “ti amo” detti l’uno alla’altro. Ripensò a tutti i momenti che per loro erano speciali. Ai loro tatuaggi che si completavano. Harry e Lou sono come i loro tatuaggi: si completano a vicenda. La macchina dava dei suoni sempre più veloci e Harry era sempre più nervoso. Guardò Lou negli occhi. Erano azzurri. Più profondi del mare e più intensi del cielo. La tonalità di azzurro più bella che Harry avesse mai visto. Anche Louis guardava Harry. Non voleva lasciare il suo piccoletto. Era troppo presto. Lou iniziò a vedere annebbiato. Le ultime parole uscirono dalla sua bocca << Ti amo, Hazza. >> La macchina che segnava il battito cardiaco ora dava un suono fisso, e Harry capì. Capì che ora era finita. Niente più baci. O carezze. O abbracci. Il mondo aveva portato via la persona più bella che Harry potesse avere. Iniziò a piangere. Fiumi di lacrime scendevano dai suoi occhi. I medici lasciarono Harry solo con Lou, ormai senza vita. Gli strinse la mano. Sapeva che sarebbe stata l’ultima volta che l’avrebbe strinta. Stava diventando fredda. Le sue guance erano rigate dalle lacrime. Non voleva dirgli addio. Era troppo difficile. Iniziò ad accarezzargli i capelli. Erano tutti arruffati. La mano scese fino alla guancia. A Harry piaceva quando le guance di Lou diventavano rosse. Ora però stavano perdendo il loro colore. I suoi occhi erano ancora aperti. Decise di guardarli un’ultima volta e poi gli abbassò le palpebre. Poi toccò le sue labbra. Quelle labbra che aveva baciato tante volte, e che avrebbe voluto baciare ancora e ancora. Gli stampò un ultimo bacio sulle labbra e gli disse << Ti amo anche io, Lou.>> le lacrime scendevano ancora dai suoi occhi e le loro mani erano ancora intrecciate. Liam, Zayn e Niall entrarono. Anche loro volevano salutare Lou. Dopo, uscirono tutti dalla stanza, ma Harry non voleva. Così fu trascinato fuori dai suoi amici. Nella sua mente vedeva ancora il sorriso di Lou, vedeva i suoi occhi azzurri, sentiva persino la sua risata e l’ultimo “ti amo” che gli aveva detto. Ma quelli erano solo ricordi, immagini impresse nella sua mente. Si accasciò sulla sedia. Non riusciva a smettere di piangere. Anche gli altri stavano piangendo. Louis aveva lasciato un segno nella vita dei suoi quattro amici. Un segno che non può essere cancellato, un segno indelebile.
   
 
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