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Autore: RedDisposition    10/01/2015    2 recensioni
-Santana!- urlò, ma non ricevette risposta –Santana lo so che sei li dentro!- Rachel bussò contro il pilastro di legno –Rachel è quasi mezza notte che ti urli?- Kurt uscì dalla sua stanza ancora mezzo addormentato –Santana va via!- gli urlò contro, Kurt notò nella voce di Rachel della disperazione mischiata a sensi di colpa, il ragazzo le si avvicinò cercando di farla ragionare –Rachel andiamo a dormire ne parliamo domani- la ragazza scosse la testa –Santana ti prego lo so che puoi sentirmi!- Rachel continuò a chiamarla forse per altre venti volte, ma Santana non rispondeva, così stanca aprì la tenda di scatto, il suo sguardo cadde sul viso di Santana, che si girò verso Rachel appena la sentì entrare, si tolse una cuffia dalle orecchie, motivazione per cui non rispondeva, e la guardò per svariati minuti, Kurt era dietro di loro e notò subito il modo in cui si guardavano, poi abbassò lo sguardo sul letto di Santana.
Genere: Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Slash, FemSlash | Personaggi: Finn Hudson, Kurt Hummel, Rachel Berry, Santana Lopez | Coppie: Blaine/Kurt, Finn/Rachel, Rachel/Santana
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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CAPITOLO 13
 
Rachel cercò di coprirsi una gamba che era sbucata fuori da sotto le coperte del suo letto, con ancora gli occhi chiusi fece diversi movimenti, non riuscì a tornare al caldo, aprì un occhio e la prima cosa che vide fu le sue mani intrecciate, ma quando mise a fuoco l’immagine potè capire bene la differenza di colori, spalancò gli occhi e si girò alle sue spalle ricordandosi di un peso sul suo stomaco, vide Santana accoccolata accanto a lei con un braccio allungato sul suo fianco, la mano andava a chiudersi come un lucchetto intorno a quella di Rachel, la ragazza ebrea sorrise e per un attimo dimenticò la gamba al freddo e si ricordò della sera prima; Aveva così tanta paura di quel film che Santana l’aveva stretta fra le sue braccia e le nascondeva le parti più brutte chiudendole gli occhi, poi quando si erano stese per dormire, Santana chiuse gli occhi ma dopo poco sorrise, aveva riaperto gli occhi e vedendo Rachel con ancora un ghigno spaventato sul viso aveva fatto correre la sua mano alla ricerca di quella dell’altra. Ecco perché si ritrovavano così, Rachel si rigirò nell’abbraccio, ponendo le loro mani incrociate all’altezza dei loro visi, rimase a fissare quello rilassato e perso nel sonno di Santana, un ciuffo di capelli nero le andava a finire sul viso nascondendole una guancia e una parte del collo, dolcemente le spostò la ciocca e notò ancora il segno sul suo collo del pomeriggio prima, sorrise e si avvicinò un braccio alla testa per stare più comoda, la cosa che le sorprese fu l’odore che si era ritrovata stampata sulla pelle, un odore diverso, non più quello dolce e annebbiante di Finn, ma quello esotico di Santana, aveva il suo profumo addosso e sorrise, pensando che avrebbe potuto abituarsi a quello, ma poi ripensò a Finn e che lo stava dimenticando, così il suo sorriso scomparve e allontanò il suo braccio dal naso, rimase a guardare Santana per un altro po’, finchè la ragazza non si mosse e si mise a pancia sotto, senza mai allontanare la sua mano da quella di Rachel, la sentì sospirare e Rachel quasi scoppiò a ridere, era così dolce in quel momento, con una guancia schiacciata contro il cuscino, gli occhi chiusi serenamente ed un broncio adorabile, le accarezzò dolcemente la schiena e chiuse gli occhi di nuovo, era domenica ed era libera per tutto il giorno, quindi poteva starsene a dormire anche fino a tardi.
 
Credette di aver dormito per qualche minuto, ma quando aprì gli occhi la forte luce del sole dava la sua presenza dalla finestra, si ritrovò a qualche centimetro dal viso di Rachel e sorrise dolcemente, si avvicinò alle loro mani e le lasciò un bacio su quella di Rachel e tornò a fissarla per qualche minuto –non ti stanchi mai di fissarmi?- Santana sussultò e distolse lo sguardo quando Rachel aprì gli occhi e le sorrise –credevo stessi dormendo- Rachel annuì –finchè non mi hai baciato una mano- Santana rise e sbadigliò girandosi dall’altro lato –è mezzo giorno abbiamo tutto il tempo per un’altra dormita- Rachel scoppiò a ridere e la fece girare –dico invece che abbiamo il tempo di vestirci ed uscire per andare a pranzo- Santana emise un qualcosa che somigliava ad un gemito e affondò la testa nel cuscino –andiamo San- Rachel le si avvicinò accarezzandole la schiena –Santana!- le urlò in un orecchio, la latina sbuffò e la ignorò, Rachel la guardò male e le morse una spalla facendola sussultare –Rachel ma che ca..- Rachel la baciò facendola smettere di imprecare –non mi convinc..- Rachel la baciò di nuovo –mi fai finire di parlare almeno?- Rachel scoppiò a ridere dandole l’ennesimo bacio –e questo per cos’era?- Santana le accarezzò una guancia –per ieri- si mise seduta e si tolse la coperta di dosso stiracchiandosi –perché cos’ho fatto ieri?- Rachel la guardò e sorrise ammiccando, stava per alzarsi quando Santana la prese per le spalle portandosela addosso, le sorrise guardandola –ma come fai?- Rachel le accarezzò una guancia mentre Santana chinava la testa leggermente –a fare cosa?- la baciò delicatamente –ad essere bellissima anche appena sveglia- Santana rise dolcemente e tornò a baciarla, questa volta mettendosi seduta –credo che tu stia parlando con lo specchio- Rachel alzò un sopracciglio facendo scoppiare a ridere Santana –sei bellissima- la prese per i fianchi e si alzò ancora baciandola, arrivarono in cucina e Rachel stava ancora in braccio alla ragazza, la posizionò sull’isola della cucina e facendole aprire le gambe si posizionò fra di esse guardandola un attimo e sorridendole –dimmi che non stiamo  insieme dopo questo- Rachel sbarrò la bocca e accarezzò il viso della ragazza –San…- la latina annuì –sarà meglio andiamo a pranzo- si allontanò da Rachel  in modo freddo ed andò a vestirsi.
 
-non ho voglia di mangiare, è tardi- Santana sbuffò scendendo dal taxi con Rachel alle calcagna –ci credo, potevi farla più piano la doccia Berry-  Rachel alzò gli occhi al cielo –quando inizierai a chiamarmi per nome?- Santana fece spallucce e camminò arrivando a  Lexington Avenue –dove hai intenzione di andare San?- la latina la guardò un attimo –nella piccola Italia ci sono ristoranti da paura- Rachel riprese a seguirla –ti ho detto che non ho fame- Santana sbuffò –e io ti ho detto che potevi muoverti a farti quella doccia- Santana la prese per un polso e cercò di camminare più velocemente possibile –non è colpa mia se avevo il tuo odore addosso- Santana sentì quel borbottio come se fosse stata una mosca –che hai detto?- la guardò perplessa e giurò che Rachel avesse fatto un sussulto –ho..ho detto che potevamo farci posare direttamente nella piccola Italia- Santana alzò un sopracciglio –ma sei hai insistito nel camminare a piedi?- Rachel deglutì e si guardò intorno –mi sta venendo fame- Santana rise e camminò velocemente mettendo le mani al riparo dal freddo dentro le tasche del suo cappotto, Rachel rimase a fissare quel movimento, facendoselo scorrere nella mente per migliaia di volte, avrebbe volentieri riscaldato lei le mani della ragazza, ma poi scosse la testa, non voleva avere l’odore di Santana sulle mani, sul corpo e sulla pelle, o meglio lo voleva, ma non poteva averlo, ecco perché ci aveva messo tanto nel farsi quella doccia, doveva togliersi quella droga dalla pelle, si sentiva in qualche modo sporca, come se quella cosa che stesse facendo fosse sbagliata, come se stesse facendo un torto a Finn, anche se ormai Finn non era altro che un ricordo, nonostante quel profumo che c’era ancora nella sua stanza, Finn non esisteva più e Rachel non riusciva a crederci, e stare con Santana era un modo per capirlo, per svegliarsi da quel sogno, per non credere più che Finn fosse vivo e vegeto e andasse ancora al college,  Santana era un modo per andare avanti, ma lei non voleva farlo, questo era il problema, la soluzione era andare avanti ma lei non voleva ammetterlo.
Arrivarono al ristorante dopo un quarto d’ora passato a camminare a piedi, ordinarono e mangiarono nel completo silenzio, Santana non aveva provato ad alzare la testa dal piatto neanche una volta, non la guardava negli occhi dalla mattina, era arrabbiata con lei, non poteva comportarsi così, come se lei fosse un giocattolo sempre pronto a farla divertire –andiamo al mare?- Rachel la guardò da sopra il suo piatto di spaghetti vegani –al mare? Berry hai capito dove siamo?- Rachel sbuffò e prendendo una banconota da cinquanta dollari la mise sotto il suo piatto, si avvicinò a Santana con forza la prese per un polso e corse fuori dal ristorante –non tirarmi so camminare da sola- Rachel la guardò stranita lasciandole il polso –Taxi!- Rachel alzò una mano e appena si ritrovò con Santana nel sedile posteriore dell’auto gridò la sua direzione all’autista.
 
Rockaway Beach non distava tanto dal centro di Manhattan, si trovava nei Queens e quando le due furono arrivate immediatamente il vento freddo e salmastro gli arrivò addosso, Santana sentì dei brividi di freddo salirle su per la schiena, non era stata una buona idea indossare una maglia a mezze maniche –hai freddo?- Rachel le accarezzò un braccio –siamo quasi ad ottobre e stiamo al mare è normale che io abbia freddo- Santana le lanciò uno sguardo di fuoco e si allontanò avviandosi al mare, affondò le sue scarpe nella sabbia e le sembrò di essere andata di nuovo via da New York, quel posto era così diverso da tutto il resto, Rachel era rimasta dietro, pietrificata dallo sguardo nero di Santana che si era gettato sulla sua mano, aveva sentito quel tono, quella rabbia, quella che aveva solo prima che riuscisse ad aprirsi, che riuscisse a capire che essere diversa non era sbagliato, le andò dietro, incespicando nella sabbia e quando le si avvicinò la vide concentrata ad osservare il mare –perché mi parli in quel modo?- Santana la guardò un attimo, sembrò che tutta la rabbia fosse svanita e aveva lasciato gli occhi di Santana di una leggera velatura triste –non parlo in nessun modo Berry- Santana le diede le spalle e cominciò  a camminare lungo la riva, Rachel sbuffò e raccolse un sasso, lo lanciò in acqua facendolo rimbalzare varie volte, guardò la figura di Santana, sembrava lontana un miglio,  prese  a correre per raggiungerla, quando le fu abbastanza vicina  aveva ormai il fiatone e aveva rischiato di finire con la testa fra la sabbia un paio di volte, ma nonostante questo riuscì a spiccare un salto cadendo direttamente addosso a Santana, che si ritrovò con i capelli corvini nella sabbia e i polsi stretti nella morsa delle mani di Rachel –che cosa ti ho fatto?- Rachel le urlò ormai esasperata dal comportamento della ragazza –cosa? Rachel togliti di dosso- cercò di ribaltare le posizioni per potersi alzare –no, prima devi rispondere- Rachel intrecciò le sue dita a quelle di Santana, e sembrò che per un attimo la latina avesse tremato –non devo rispondere proprio a niente- Santana tornò con la sua acidità perenne e sciolse la stretta con le mani della ragazza senza riuscirci –San guardami- la latina scosse la testa e guardò il mare –San!- Rachel le prese il viso fra le mani inducendola a guardare i suoi occhi cioccolato –cos’è successo? Cos’è cambiato da stamattina?- Santana la guardò negli occhi per un periodo infinito, finchè non la sentì chinarsi sulle sue labbra per lasciarle un bacio, Rachel aveva ancora le mani sul viso di Santana quando sentì quelle dell’altra poggiarsi sul suo viso, convinta che stesse ricambiando il bacio, ma quando sentì una forza opporsi al suo avvicinamento si staccò e capì che le mani di Santana la stavano allontanando, Santana scosse la testa –non puoi fare così!- Rachel si tolse di dosso la ragazza e si mise seduta sulla sabbia, mentre Santana ritornava in piedi e si toglieva il residuo di sabbia di dosso –così come?- la guardò dal basso verso l’alto –come se io fossi una bambola, come se avessi il cuore di ghiaccio- Rachel si alzò affiancandola –non puoi usarmi nell’assenza di Finn, lo so che ti manca, lo vedo come guardi le sue foto di nascosto, la sera nella tua stanza, lo so che vuoi indietro la tua vita, le braccia accoglienti di quel ragazzo, e credi che usando me per questo lui possa tornare indietro, lui è morto Rachel! E non tornerà, e non tornerò neanche io, sono sempre stata quella che prendeva in giro tutti, ma non l’ho mai fatto con te! O almeno non l’ho fatto da quando siamo amiche! Dimentica tutto quello che è successo in questi giorni! Ti ho chiesto anche di dimenticare i quattro anni del liceo e ci sei riuscita benissimo, adesso non sarà un problema, dato che chi si è illusa sono io non tu!- Rachel la guardò con la bocca spalancata mentre le lacrime iniziavano a scivolarle lungo le guance, Santana aveva capito tutto, le aveva detto tutto, non si era accorta però che la ragazza ebrea iniziava a provare qualcosa che nascondeva –San..Santana- balbettò tra le lacrime e cercò di avvicinarsi alla latina, che si allontanò e si avviò verso la fermata del pullman, rimanendo Rachel a qualche metro di distanza.
 
Rientrarono a casa che era già pomeriggio, e Santana gettò la borsa con furia e si rinchiuse nella sua stanza, Rachel arrivò poco dopo e vide le tracce di sabbia estendersi fino alla stanza della latina e la seguì –Santana!- bussò allo stipite in legno, aveva il tono strozzato nonostante avesse smesso di piangere da un po’ –Rachel vai nella tua stanza- Rachel sbuffò e simulò il rumore di passi, convinta che Santana uscisse dalla porta per veder se davvero Rachel fosse andata via. Proprio come i suoi calcoli Santana aprì la tenda poco dopo, ritrovandosi Rachel davanti che la guardava –ti avevo detto di andare nella tua stanza- Rachel sbuffò –da quanto in qua decidi tu cosa devo fare?- Santana alzò un sopracciglio e sbuffando si diresse in cucina –potresti almeno rispondermi?- Santana bevve un sorso della birra che si era appena aperta –da quanto in qua decidi tu cosa devo fare?- le fece il verso –non bere quella schifezza- Rachel le si avvicinò togliendogliela dalle mani –cosa vuoi che ti dica Berry? Ti ho detto di dimenticare, fallo e basta- Rachel scosse la testa –non posso- Santana alzò un sopracciglio –perché mai? Non mi risulta che la tua sia una memoria spiccata- Rachel cercò di contenere una risatina –non posso perché…- fece una pausa e si passo le mani fra i capelli –puoi sederti un attimo con me?- Santana la guardò freddamente ma annuì andandosi a sedere sul divano, Rachel si mise semi sdraiata e Santana stava seduta all’altezza dei suoi piedi –hai ragione su tutto quello che hai detto, in un certo senso ne ho approfittato, ma tutto quello che ci è successo è vero per me, tutto, dai litigi ai baci, io credo di…- fece una pausa e Santana la guardò un attimo –tu credi?- Rachel aprì bocca per parlare ma in quel preciso momento suonò il campanello che le fece sussultare entrambe, Rachel si diresse alla porta imprecando –Kurt!- urlò appena il ragazzo entrò in casa e abbracciò la ragazza –che ci fai qui?- Santana lo guardò con la testa chinata –abbiamo deciso di finire le nostre vacanze a New York- Rachel si staccò –abbiamo?- in quel momento si vide un ciuffo gelatinato spuntare dalla porta –Sorpresa!- Santana spalancò la bocca –l’usignolo!- urlò, raxchel lo strinse facendolo entrare –allora raccontateci di quello che avete fatto- Kurt annuì e iniziò a parlare della fantastica vacanza.
 
-Santana?- la latina si tolse una cuffia vedendo la ragazza in piedi sull’uscio della porta –cosa c’è?- Rachel deglutì –posso dormire con te?- si avvicinò al letto della ragazza –perché?- la latina notò il rossore sul viso di Rachel e scoppiò a ridere –per lo stesso motivo per cui quella notte stavi nella mia stanza?- Rachel annuì ricordando la sera che avevano passato a parlare mentre Blaine e Kurt stavano in “intimità” –allora posso restare? Non ti darò fastidio, mi sono portata un libro, quindi sarò in silenzio- Santana sorrise e le fece segno di avvicinarsi  -che stai ascoltando?- Santana la guardò –avevi detto che non avresti parlato- Rachel le sorrise –va bene- tornò a leggere il suo libro e per un po’  regnò il silenzio tranne per i gemiti che venivano dall’altra stanza –ascoltavo Get It Right comunque- Rachel sussultò e guardò la latina –hai la mia canzone?- Santana annuì –ce l’ho dal terzo anno, quando la cantasti in aula canto l’ho registrata- Rachel le sorrise e tornò a leggere, stettero in silenzio, per qualche minuto, finchè Santana non prese a guardarla, passò lo sguardo dalla fronte corrugata agli occhi concentrati, fino al pollice che si appoggiava pesantemente sul mento, sorrise e quando passò a guardarle le labbra quasi sentì come una scarica di adrenalina, aveva voglia di una contatto, e lo voleva in quel momento. Rachel quasi come se avesse sentito lo sguardo di fuoco di Santana bruciarle la pelle si girò verso di lei e in quel momento si persero l’una negli occhi dell’altra, finchè Santana con un gesto felino non fece cadere il libro di Rachel e si mise a cavalcioni su di lei, Rachel guardò i movimenti della ragazza, finchè non sembrò svegliarsi e si avvicinò sorridendole, finchè quel sorriso non fu scacciato dalle labbra dell’altra, Rachel le mise le mani sul collo e le accarezzò la pelle calda e ambrata, la latina sorrise leggermente e chiuse gli occhi portandosi Rachel addosso e piano, scendendo con la bocca sul collo le sfilò la maglia facendola rimanere in canottiera, i capelli di Rachel le caddero sul viso facendole il solletico, arrivò alla scollatura della canottiera –San.. devo dirti un..una cosa- Santana si staccò guardandola un attimo –puoi dirmela anche un altro giorno- tornò sulle labbra dell’altra –no devo dirtela adesso- Rachel si staccò sdraiandosi accanto alla ragazza senza smettere di stare incollata al suo corpo –vuoi uscire con me?- Santana le sorrise dolcemente schioccandole un bacio, poi un altro –è un sì?- Santana annuì leggermente tornando a baciarla, allungo le mani fino alla schiena della ragazza, cercò di toglierle anche la canottiera, ma sentirono dei passi che le fece allontanare –Santana- un Kurt a petto nudo aprì la tenda sussultando quando vide Santana farsi una coda velocemente mentre Rachel stava solo con la canottiera che cercava di prendere il libro caduto giù dal letto –ma che state facendo?- Rachel nascose il rossore dietro la copertina del libro  -niente, stavamo solo..- Santana si ritrovò senza parole –voi due vi divertite e io non voglio sentirvi e da qui si sente di meno- la latina sorrise, ma lo sguardo di Kurt cadde sul collo ambrato della ragazza –Santana ti vedi con qualcuno?- Rachel spalancò gli occhi –n..no- Kurt alzò un sopracciglio vedendo il succhiotto, ma tralasciò –Rachel puoi raffreddarti così, metti la maglia- Kurt fece per uscire, dimenticandosi cosa doveva dire –non ti preoccupare, buona notte- Santana sbuffò –c’è mancato poco- Rachel annuì  e le sorrise da dietro il libro –andiamo a dormire- Santana annuì e lasciandole un ultimo bacio si stese e dopo aver sentito la sua mano stretta in una morsa si addormentò sorridendo.
  
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