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Autore: Merthur Pendragon    10/01/2015    1 recensioni
Arthur e Merlin si amano molto e vogliono stare insieme ma per qualche motivo e per qualche scherzo del destino si allontaneranno e qualcosa nella loro relazione cambierà drasticamente.
Quali ostacoli possono superare due persone destinati a stare insieme? Può l’amore bastare?
Tra dolori e difficoltà, amicizia e soprattutto Amore.
Due metà di una stessa medaglia troveranno mai la loro felicità?
Dal Capitolo 1:
-"Merlin, dobbiamo parlare."
-"Finalmente ti sei deciso a dirmi cosa ti sta succedendo?"
[...]
-"Merlin, dobbiamo rompere.”
[...]
-"Perché non ti opponi a lui e gli dici che non andrai? Non vale la pena combattere per me?"
-"Okay, hai ragione: non ne vali la pena!"
[...]
Merlin lasciò l'appartamento di Arthur in uno stato di shock, senza nemmeno far caso a dove stesse andando, al punto che, mentre stava camminando in mezzo alla strada, non si accorse che una macchina stava venendo verso di lui [...]
Genere: Angst, Fluff, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Merlino, Principe Artù, Un po' tutti | Coppie: Merlino/Artù
Note: AU, Traduzione | Avvertimenti: Tematiche delicate | Contesto: Nessuna stagione
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After The Break-Up
Chapter 5


 

Un anno dopo la rottura

Merlin e Gwaine dovevano testimoniare contro Mordred, quel giorno. Arrivarono in tribunale con Gwen e Morgana, che avevano insistito per andare come supporto morale ed emotivo. Entrando nell'aula, Merlin apparve nervoso, ma determinato; Gwaine, invece, aveva una brutta cera. Sapevano tutti quanto gli eventi di quella sera lo avessero influenzato: da quel momento, infatti, non aveva più fatto parola dell'argomento con nessuno. Tutti, però, sapevano che il solo pensiero di rivivere quegli attimi lo nauseava.

Merlin testimoniò per primo. Gli diedero un monitor dove il procuratore e l'avvocato scrivevano le domande in modo che lui potesse leggerle e rispondere. Evitò di guardarsi troppo intorno perché aveva paura di come avrebbe potuto reagire se avesse rivisto Mordred per la prima volta dopo quella notte. Colse, invece, gli sguardi di Gwen e Morgana e ciò lo aiutò a superare quel calvario.

Il successivo fu Gwaine, che si assicurò che Merlin, Gwen e Morgana non fossero all'interno dell'aula a sentire la sua testimonianza. Una volta che ebbe finito, tutti insieme lasciarono il tribunale per andare a pranzo e, quando furono di ritorno, il giudice li informò che Mordred aveva cambiato la sua dichiarazione da innocente a colpevole. Per l'attacco a Merlin, fu condannato a venti anni di reclusione.

Non appena tornarono a casa, sospirarono tutti quanti per il sollievo. Erano emotivamente esausti per lo stress accumulato durante il processo e, ora che si era concluso, si erano guadagnati il diritto di rilassarsi. Finalmente, potevano ritenere chiuso definitivamente quel capitolo della loro vita ed andare avanti.

*

Arthur stava ancora cercando di dimenticare Merlin. Non poteva chiamare né Morgana, né Leon, né nessun altro, dopo tutto quel tempo. Tutti loro, probabilmente, lo odiavano e sarebbero stati più che felici di sbattergli in faccia quanto aveva incasinato le cose. Aveva paura che gli dicessero che Merlin stava con un ragazzo migliore di lui e che era felice come non lo era mai stato.
Arthur non poteva dimenticare Merlin e non avrebbe potuto accettare quella situazione, perciò lavorava e si dava all'alcool.

*

Quindici mesi dopo la rottura

"Sono così felice che gli esami siano finiti!" esclamò Merlin, mimando a Gwen quella frase, subito dopo essere entrato nel loro appartamento. Era diventato estremamente bravo nel linguaggio dei segni, nonostante il  poco tempo che aveva avuto per impararlo.
Lei mimò in risposta: "Dovremmo riunirci tutti quanti insieme e festeggiare."
Era più lenta e non così tanto abile, ma Merlin le voleva bene per questo.
Lui annuì, d'accordo, e sorrise. "Okay, mandiamo un messaggio a tutti per vedere quando sono disponibili."

*

Arthur non riusciva a superare la rottura con Merlin. Per cercare di rimediare alla situazione, ora beveva ogni giorno e il suo lavoro aveva cominciato seriamente a risentirne. Alcuni giorni, infatti, arrivava in ufficio con i postumi da sbornia e l'aria di uno appena uscito dal bar. Altri, invece, non ci andava affatto. Quei giorni, ormai, erano diventati la norma, non più una rarità.

*

Diciotto mesi dopo la rottura

Si erano riuniti tutti nell'appartamento di Morgana per la cena ed erano seduti in soggiorno con un bicchiere di vino in mano, ridendo e godendosi la compagnia l'uno dell'altro prima di iniziare a mangiare.

*

Arthur, invece, era seduto nel suo appartamento  a New York a cercare di alleviare i postumi della sbornia, rivolgendo uno sguardo furioso ad Uther, seduto di fronte a lui.
"Cosa diavolo ti è preso?!" gli domandò Uther, restituendogli lo stesso sguardo feroce.
"Non capisco quale sia il problema. Ho solo bevuto un po' di più la scorsa notte, non ho fatto niente di male."
"Niente di male un corno! Lavori da schifo e continuano a riferirmi che non ti presenti al lavoro per intere giornate a causa delle tue bevute. Non ti ho mandato qui per fare baldoria!"
"Baldoria? Mi prendi in giro? No! Tu mi hai mandato qui per tenermi lontano da Merlin! Così potevi far finta che io non fossi gay, ma - indovina un po'? - io SONO gay, papà, e non me ne frega un cazzo se lo accetti oppure no! Io amo Merlin e ho mandato tutto all'aria per te e per questo maledetto lavoro! Perciò potete andare al diavolo tu e anche la tua compagnia!"
"Arthur, adesso basta!" lo ammonì Uther, con fermezza.
"Non capisci? Non te ne importa proprio niente? Mi sento come se stessi morendo lentamente, senza di lui…" Arthur si prese la testa fra le mani, cercando di nascondere le lacrime di fronte a suo padre.

Uther si sedette accanto a suo figlio, guardandolo andare in mille pezzi. Finalmente, dopo quelle che parvero ore, prese un profondo respiro, prima di cominciare a parlare.
"Arthur, io non accetto che tu sia gay. Però, immagino che dovrò imparare a conviverci."
Arthur lo guardò. "Cosa?"
"Ho detto che immagino che dovrò imparare a conviverci."
"Non capisco…"
"Figliolo, preferirei che tu fossi gay e ancora in vita, piuttosto che etero e morto. Adesso ti riporto a Londra, il luogo a cui appartieni, ok?"

Tre giorni dopo, padre e figlio tornarono insieme a Londra.

*

In quei pochi giorni successivi al suo rientro a Londra, Arthur si fece ricoverare in una clinica. Era completamente esaurito, sia fisicamente, sia psicologicamente e aveva pensato che farsi ricoverare in quel posto sarebbe stato terapeutico.
Aveva anche pensato a Merlin, ma alla fine aveva deciso di non provare a contattarlo fino a quando non avrebbe risolto i suoi problemi. Essere di nuovo nella sua stessa città, però,  aveva reso in qualche modo l'attesa più facile.

*

Un mese dopo, Arthur era tornato a lavorare per la Pendragon Inc. I rapporti tra lui e Uther erano ancora tesi, ma, finché le discussioni riguardavano soltanto questioni di lavoro e non personali, erano tollerabili.
Arthur, però, non aveva ancora avuto il coraggio di contattare neanche uno dei suoi amici. Naturalmente, però, Morgana sapeva che era tornato, anche se in realtà non si erano parlati.
Desiderava riavere indietro Merlin più di qualsiasi cosa al mondo. Non sapeva se stava  con qualcuno o se voleva rivolgergli ancora la parola, ma ormai si era deciso: era disposto a fare qualunque cosa fosse necessaria per riaverlo con sé, perché lui ne valeva assolutamente la pena. Aveva persino iniziato a vedersi con un terapista perché lo aiutasse a riprendersi dai suoi problemi.

  
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