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Autore: sunshineidols    10/01/2015    1 recensioni
Quando i nostri genitori sentirono la meta scelta, fecero una faccia come per dire “non vi daremo mai il permesso di andare a vivere lì”. E invece ce l’hanno dato. Quando ci hanno detto quel magnifico ‘SI’ io e Chiara ci siamo messe ad abbracciare e baciare tutti, a correre per la casa. Finalmente avremmo potuto realizzare il nostro sogno: incontrare gli One Direction, e forse diventare anche loro conoscenti, chissà. Non fa mai male sognare.
Se vi piacciono gli 1D e vorreste incontrarli, questa è la fan fiction che fa per voi!
Genere: Fluff, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Harry Styles, Liam Payne, Louis Tomlinson, Niall Horan, Zayn Malik
Note: Lime | Avvertimenti: Contenuti forti
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CAPITOLO 1: IL GIORNO PIU' BELLO
-Noi avremmo deciso...- io e Chiara entrammo nel soggiorno di casa mia, dove i miei genitori e i suoi stavano parlando di lavoro, non avevo capito bene.
-Bene, e dove pensate di andare?- mia mamma lo disse con un espressione torva che mi fece quasi paura     -Milano, Roma, Napoli… ?- guardai Chiara e le feci capire che toccava a lei parlare. Noi ci capivamo al volo, proprio per questo eravamo migliori amiche. C’era una situazione di tensione da parte nostra perché avevamo paura che i nostri genitori rifiutassero la meta scelta, e anche da parte loro perché avvertivano la nostra, e capivano che qualcosa non andava. Chiara parlò: -ecco, noi avremmo optato per.. Londra.-              I nostri genitori rimasero immobili, e ci guardarono come a dire ‘State scherzando!? Non vi manderemo a Londra.’ Invece di un ‘non se ne parla’ secco, ci mandarono in camera per farli pensare, ma secondo me dovevano solo riprendersi dallo shock che gli avevamo causato, dato che nella mia mente si era affermata la convinzione che avessero già una risposta pronta: NO.
Passò una mezzoretta buona, stavo comninciando a dare su di nervi, e anche Chiara, che di solito è così tranquilla e paziente, stava iniziando a dare i primi segni di incazzatura.
Alla fine ci venne a chiamare mio padre, quasi lo aggredii quando aprì la porta della mia stanza, tanto ero ansiosa. In soggiorno erano tutti seduti tra divani e poltrone e avevano in faccia la tipica espressione di chi sa una cosa che vuole dire a tutti i costi ma non è ancora giunto il momento di farla.
Iniziò la mamma di Chiara -allora, in tutto questo tempo abbiamo parlato e abbiamo elencato tutti i pro e i contro del vostro trasferimento a Londra, e alla fine abbiamo deciso- in volto le si dipinse un’espressione felice, come se… No, non era possibile. Come se la risposta fosse si! Cazzo cazzo cazzo! Guardai Chiara e mi sorrise, avevamo pensato la stessa cosa. A quel punto continuò mia madre - come ha detto Gloria, ci abbiamo pensato molto, valutando ogni punto di vista e…- ‘cazzo mamma sbrigati!’ pensai fra me e me, ma non mi azzardai a dirlo ad alta voce. Mia mamma continuò -…e abbiamo deciso di mandarvici.-
Iniziammo a saltare, ad abbracciare tutti, a correre per la casa, eravamo felici cazzo, eravamo felici. E anche loro lo erano nel vederci sorridenti, perché iniziarono anche loro a ridere e abbracciarci.
Quando la situazione si fu calmata (anche se non si calmò mai abbastanza per quel giorno) iniziammo a pianificare -ehm… allora quando partiamo?- non vedevo l’ora di saperlo ma ero anche un po’ imbarazzata a chiederlo.
-Dopodomani- rispose mia mamma un po’ emozionata, chissà poi perché. -è già tutto pronto. Partite dall’aeroporto di Roma alle 9:00 di mattina e dovreste arrivare alle 10:00. Una volta lì dovete andare in questa casa al centro, ve l’abbiamo affittata online, è molto carina, adatta a due diciannovenni come voi due. Vi piacerà.- Le saltai al collo e le sussurrai all’orecchio - Ti voglio bene. Grazie di esserci sempre per me.- Mi abbracciò e disse -vi abbiamo anche iscritto ad un’ università prestigiosa, a cinque minuti a piedi da casa vostra, potrete scegliere i corsi da frequentare e gli esami da dare. Ormai siete grandi.-
A quel punto intervenne Chiara, che era stata lì tutto il tempo a guardare: -e le valigie? Quando e come le prepariamo?- -Mah, secondo me dovete farle domani, e comunque vi aiuto io- -graziee mamma!-
-Nulla. Ora però andate a letto, si è fatto tardi e domani avrete una giornata intensa-
Ci mettemmo il pigiama e ci coricammo. Chiara avrebbe dormito a casa mia.
 
   
 
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