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Autore: abbracciamiale    10/01/2015    0 recensioni
Charlotte Ashley Harrison è una grande fan dei 5 seconds of summer. Sua madre viene contattata da Cara, madre di Luke Hemmings per diventare la nuova domestica. Cosa succederà la prima volta che Charlie incontrerà i suoi idoli?
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Ashton Irwin, Calum Hood, Luke Hemmings, Michael Clifford, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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CAPITOLO 50 – Family Secrets-
P. o. V. Charlie
Ebbene sì, io e Ashton partiamo alla volta di un matrimonio in Spagna, più precisamente a Barcellona. Lì, ci avrebbero raggiunto gli altri ragazzi per la tappa spagnola. Inoltre avevano deciso che, come regalo a mia cugina Lindsay e suo marito Robert, avrebbero fatto un’esibizione speciale. Solo per loro.
Qualche giorno prima mia mamma aveva mandato una mail a Zoe in cui chiedeva cortesemente che io andassi al matrimonio di mia cugina di secondo grado Lindsay. Era strano che mia madre non mi avesse avvertito di questo avvenimento direttamente, magari chiamandomi, magari le bastava così, semplicemente chiamare Zoe e avvertirla di questa imminente partenza. La cosa mi dispiace, magari, con la mia “rivoluzione interiore e caratteriale”, ci è rimasta male per il fatto che l’ho chiamata raramente …
Decisi quindi che era il caso di parlare con lei e raccontarle cosa mi succedeva  soprattutto i miei cambiamenti caratteriali.
  • Pronto? – disse una voce che non apparteneva a mia mamma
  • Pronto sono Charlie, volevo parlare con mia mamma Rosaline. – dissi
  • Oh, aspetta un attimo cara. Ti passo Cara. Penso tu debba sapere una cosa. – disse quella voce limpida, che si era trasformata in una voce preoccupata
  • G- Grazie. – dissi io
Mi aveva impaurito quella donna. Cosa era successo a mia mamma? Perché non me l’ha passata subito? Perché non mi è stato detto nulla prima?
  • Pronto, Charlie? – disse la voce che riconobbi subito come quella di Cara.
  • Sì, Cara, dimmi. Sono preoccupatissima. Cosa vuol dire che devo sapere una cosa? – dissi impaziente.
  • Beh, diciamo che tua mamma ha deciso di licenziarsi. Non ho capito bene perché. So solo che è tornata a vivere nella vostra vecchia casa.
No aspetta. Che cosa? Stiamo scherzando? Mia mamma? Si è appena licenziata? Dal migliore posto di lavoro che le sia mai stato offerto? No, è Impossibile. Non lo farebbe mai. La conosco troppo bene.
  • Non ci credo. Lei amava lavorare lì. Ma cosa è successo? Perché ha deciso di andarsene? E poi dove lavora adesso? – chiesi impaurita
Nel frattempo Ashton e Luke si erano avvicinati sentendomi preoccupata; probabilmente era il fatto che stavo camminando avanti e indietro nel corridoio.
Ashton mi mimò un “cosa è successo?”. Io misi il vivavoce in modo che sentissero la nostra conversazione.
  • Senti, non lo so. Era strana da un po’. Non penso sia cola nostra, magari le manchi. Sai, non chiamavi mai. Si lamentava spesso di quanto aveva bisogno di sentirti  vicino. – disse
Non so perché, ma mi sentii come se mi avesse pugnalato. So di aver sbagliato. Ma sentirselo dire è sempre peggio di rendersene conto da soli.
Luke rimase scioccato nel sentire la voce di sua mamma. Ma gli dissi di stare in silenzio.
  • So di aver sbagliato a non chiamarla, ma non penso che sia un motivo valido per andarsene da quella casa. Soprattutto sapendo che si sarebbe sentita ancora più sola, una volta tornata a casa. – dissi io
Non aveva più senso parlare con Cara. L’unica persona con cui devo ASSOLUTAMENTE  parlare è mia mamma. Luke e Cara possono parlare un’altra volta.
  • Comunque non è con te che devo parlare Cara. Grazie comunque per avermi avvertito – le dissi chiudendo la conversazione
  • Non devi ringraziarmi Charlotte. Anzi, salutami Luke per favore. Un bacio. Ciao. – disse
Detto questo chiuse la telefonata e mi sentii assolutamente vuota.
Ashton e Luke, che non avevano seguito tutta la conversazione, mi chiesero quale era il problema. Io raccontai loro tutta la telefonata e i miei dubbi su cosa avesse scatenato in mia mamma una reazione del genere. Loro mi rassicurarono dicendomi che magari aveva trovato un lavoro migliore. Cosa quasi impossibile.
  • Devo chiamarla. Deve spiegarmi. Non posso partire per Bruxelles e andare dai miei parenti, dai suoi parenti non sapendo esattamente come sta mia mamma, e se fosse malata? Io sono dall’altra parte del mondo e non posso farci niente! – dissi scoppiando a piangere
  • Come sei melodrammatica oggi! Charlie calmati! – mi disse Luke
Spuntarono anche Emily, Hannah e Natalie e mi videro preoccupata e in mezzo ad un pianto isterico. Luke le prese da pare e raccontò loro la storia.
Io intanto feci il numero di casa mia. Dopo pochi squilli rispose mia mamma.
  • Ehi mamma. Come stai? – dissi freddamente
Ashton mi abbracciava e mi riscaldava rassicurandomi. Mi disse di calmare la freddezza.
  • Ehi Charlie, io sto bene. Tu? – disse come se fossi scema e non mi fossi resa conto di aver chiamato il numero di casa
  • Sai. Sono delusa. Ma sto bene. Grazie per l’interessamento. – ero sempre più fredda. Ma Ashton stavolta lo accettò
  • Delusa? È successo qualcosa durante il tour? – disse
  • Mamma, scusa ma per chi mi hai preso? Credi che sia un’idiota? – dissi irritata – davvero credi che Cara non mi abbia detto nulla? Anzi, davvero credi che non lo sarei mai venuta a sapere? Davvero. Mi stupisci. Non ti facevo così stolta da pensarlo, sai?
  • Senti, non so cosa ti abbia raccontato Cara, ma io ho solo preso una decisione che mi ha fatto aprire gli occhi. Ho deciso che in quella casa non ci dovevo più stare. – disse lei
  • Ah sì? E il motivo per il quale hai deciso di lasciare il miglior posto di lavoro è...? – aspettai che finisse la frase. Cosa che inaspettatamente non successe
Io e Ashton ci guardammo. Lui mi sorrise. Era un sorriso come se dicesse: “tranquilla piccola ci sono io per te”. Sorrisi di rimando. Ma la voce di mamma richiamò la nostra attenzione.
  • Diciamo che nell’ultimo periodo è stata abbastanza difficile la convivenza con Cara e Perla. – disse tranquilla
  • In che senso? Come era difficile?
  • Sì, da quando te ne sei andata, Cara si è rivelata un mostro. Mi dava ordini su ordini, nemmeno fosse Adolf Hitler.
  • E da cosa è dato questo cambiamento repentino? Intendo, prima non era così. È stata sempre gentile e cortese.
  • Penso che sia la mancanza che ha di Luke.
  • Oh andiamo! Tutti a dare la colpa a noi. Sai cosa mi ha detto Cara? Mi ha detto che te ne sei andata perché ti mancavo troppo. E adesso tu ici la stessa cosa di Cara. Non è colpa nostra! Lo volete capire? È una nostra scelta. E poi, se ti mancavo tanto, potevi anche chiamarmi! Non devo sempre essere io a chiamare te. E soprattutto, una mamma avrebbe pensato di dire di un suo cambio radicale di vita alla figlia; non avrebbe lasciato che lei lo venisse a scoprire così, chiamando la sua vecchia titolare! – detto questo scoppiai a piangere
Non avevo mai trattato così mia mamma. Non mi sarei mai permessa di trattarla in questo modo maleducato.
  • E io cosa dovrei dire? Vengo a sapere dfei tuoi spostamenti dai giornali, che anzi dicono delle cose poco carine nei tuoi confronti! A chi devo credere? A mia figlia che non mi chiama e non mi dice niente, o ai giornali che almeno mi raccontano dove sta mia figlia?
  • Lo sai che non devi credere ai giornali. Davvero preferisci credere ai giornali piuttosto che a me? Pensavo avessimo fiducia l’una nell’altra, è da quando papà se n’è andato che abbiamo fiducia e ci supportiamo a vicenda.
Luke e le ragazze erano usciti lasciando me e Ashton da soli con in mano il mio cellulare.
Davvero non so più cosa aspettarmi.
  • Dai Charlie, non dire così. Ho sbagliato a dubitare della tua sincerità. Non ho mai creduto ad una sola parola di quello che i giornali dicono di te. Ma capisci che è veramente dura per me? Non so come comportarmi! Stavamo sempre insieme prima!
  • È lo stesso discorso che mi hai fatto prima della mia partenza. Adesso non mi serve più. Mi hai fatto sentire una persona inutile. Che per te non conta niente. Ti rendi conto di quanto è grave? E il fatto che lo rende ancora più grave è che tu sei mia mamma. Una mamma dovrebbe sorreggerti, non farti affondare!
E lì successe una cosa che mi rese assolutamente impotente. Sentii la voce di un uomo.
No. Non poteva essere lui. Era l’ultima persona a cui mia mamma doveva rivolgere la parola.
Avete presente quando ti crolla tutto il mondo addosso? Ecco, mi è appena successo. Tutte le mie certezze, le mie sicurezze erano andate a farsi fottere. Non riconosco più mia mamma, non riconosco più me stessa. Non riconosco più nessuno. La mia vita non ha più senso. Almeno per ora. Devo trovare un motivo per cui non spaccare qualcosa.
Mio padre. Quella voce apparteneva a mio padre. 
   
 
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