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Autore: Aranelle    10/01/2015    1 recensioni
Ricordava a malapena la sensazione del sole, del vento sulla sua pelle; ripensava malinconicamente a quanto il valore della vita fosse aumentato da quando era morta.
Genere: Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Mirtilla Malcontenta
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dai Fondatori alla I guerra
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Vita e morte


 

  

L’ombra sotto di lei si ingrandiva e rimpiccioliva ad intervalli regolari. Mirtilla era a tanto così da toccare terra ancora una volta, ma non ci riusciva mai. Sempre ad un passo dall’oggetto dei suoi desideri, senza mai poterlo raggiungere. Non avrebbe mai più sentito il freddo della pietra dei muri, dei pavimenti, non avrebbe mai più ascoltato il rumore dei piccoli tacchi delle sue scarpe mentre camminava, con un po’ di timore, per i corridoi della scuola. Ricordava a malapena la sensazione del sole, del vento sulla sua pelle; ripensava malinconicamente a quanto il valore della vita fosse aumentato da quando era morta. Perché proprio lei? Perché questo triste destino di fantasma di Hogwarts era toccato proprio a lei? Posto sbagliato, momento sbagliato. Se solo non avesse avuto quell’impulso così forte di piangere a dirotto chiusa in un bagno, avrebbe continuato a vivere. Certo, anche la morte aveva quelle piccole sfumature intriganti. Si ritrovava spesso a giocherellare attraversando i muri con un braccio o una gamba, quando era sovrappensiero, oppure in quei momenti di pura noia. Ma soprattutto, si sentiva libera mentre svolazzava per il castello, con una fluidità tale da sembrare semplicemente portata qua e là dal vento. C’erano tanti piccoli vantaggi nell’essere morta, ma è tipico sia degli uomini, dei babbani che dei maghi desiderare sempre ciò che non si può avere. Avrebbe fatto di tutto per potersi bruciare di nuovo un dito con una candela, per versare ancora lacrime calde sulle guance e sul mento, per fare in modo che il suo cuore battesse, mandando il sangue fino al viso, per potersi guardare con le guance rosee e non grigiastre, per poter guardare il sangue scorrerle sulla pelle dopo essersi procurata una qualche ferita a causa del suo essere maldestra. Ma ormai non poteva più cadere e sbucciarsi un ginocchio e gli oggetti affilati l’avrebbero trapassata senza alcun danno. Da un certo punto di vista, era come se lei non esistesse, come un’illusione ottica. Si sentiva messa da parte, rinchiusa in quel castello, a passare i suoi giorni in solitudine. 





AN: Buonasera, cari. Spero che questa flashfic vi sia piaciuta; non avevo mai scritto su Mirtilla, ma stasera ho voluto provare, colta da una strana voglia di scrivere. Fatemi sapere cosa ne pensate con una recensione, se vi va. A presto!

   
 
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