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Autore: Atlantide08    10/01/2015    3 recensioni
Storia prettamente DELENA. Attraversa i diversi step del rapporto tra Damon ed Elena, raccontando piccoli attimi di vita quotidiana. Ambientazione: New York. Spero vi piacciano e vi emozionino almeno un po’. Punto di vista: Elena. Nota:sono tutti umani.
Genere: Fluff, Romantico, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Damon Salvatore, Elena Gilbert, Un po' tutti | Coppie: Damon/Elena
Note: AU, OOC, Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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Caroline ed io siamo sedute al riparo dai raggi solari, in uno dei piccoli tavolini di un chioschetto direttamente sulla spiaggia, abbiamo appena finito di pranzare con un mega-gelato ristoratore e rinfrescante.

“E così ho detto a Tyler che possiamo rimanere amici, ma niente di più…” Caroline termina il suo racconto, che è assomigliato tanto più ad un suo sfogo personale e mi guarda cercando di individuare la mia più piccola disapprovazione.
Io invece Le sorrido comprensiva.

“Ammetto che Tyler non mi è mai andato a genio, ma questo lo sai già” le rispondo seria, ma sorridendole con lo sguardo. I lineamenti del suo angelico viso si ammorbidiscono, si sta rilassando confortata dalla mia reazione.

Continuo cercando di esprimere bene il mio pensiero.
“Certo, questo Klaus è stato alquanto intraprendente ed anche un po’ egoista, non credi? Insomma, vi siete incrociati un paio di volte e lui, nonostante la prima volta tu gli avessi esplicitamente detto che eri una ragazza “impegnata” sentimentalmente, ti ha comunque fatto una corte stretta, senza minimamente preoccuparsi delle conseguenze. E tu sei capitombolata tra le sue braccia veramente in fretta!”

Caroline mi guarda un po’ storta e capisco che ha frainteso le mie parole, quindi cerco di rimediare.
“O insomma! Pensaci bene: se sono bastati un paio di incontri occasionali con un perfetto sconosciuto, perché in fin dei conti Klaus non puoi dire di conoscerlo veramente, a farti mettere in discussione il tuo rapporto con Tyler, bhè… forse Tyler non è esattamente il ragazzo giusto per te! Oggettivamente Caroline il tuo rapporto con Tyler mi è sempre sembrato “unilaterale”, sei sempre stata tu a cercare lui, Tyler raramente ti ha concesso spontaneamente le sue attenzioni e più che un “farsi desiderare” il suo l’ho sempre classificato come un comportamento da menefreghista” mi mordo la lingua, forse quest’ultimo insulto a Tyler avrei dovuto tenerlo per me.

Caroline mi guarda indagatrice
“E..?”

Vuole che vada avanti, non si è arrabbiata per le mie ultime parole contro quello che fino a poche ore prima era ancora il suo ragazzo, un po’ rinfrancata quindi l’accontento.
“E… ecco, è come se Tyler si fosse tirato la zappa sui piedi da solo, ok? Da ciò che mi hai raccontato Klaus ti ha circondato di mille attenzioni nel poco lasso di tempo che avete trascorso insieme e tu, queste sue gentilezze non le hai trovate in alcun modo fastidiose, anzi... Non mi è quindi per niente difficile comprendere perché in brevissimo tempo tu hai deciso di lasciare Tyler e incominciare a frequentare il misterioso Klaus” concludo soddisfatta.

Caroline mi guarda ancora per un secondo incerta. Poiché la conosco molto bene, capisco subito quali sono le parole che vuole sentirsi dire e l’accontento, in fondo sono semplicemente il riassunto del mio discorso.
“Non sei una ragazza < facile > Care!” affermo convinta. 

Finalmente Caroline si apre in un sorriso liberatorio.
Mi abbraccia ringraziandomi. E’ proprio mentre siamo abbracciate che Damon ci trova.
“Posso partecipare all’abbraccio? Ho sempre desiderato essere abbracciato in pubblico da due ragazze contemporaneamente!” la voce ironica e pungente del mio coinquilino mi arriva da dietro. Caroline come conseguenza aumenta la stretta del suo abbraccio.
“Scocciatore a ore sei Elena” bofonchia al mio orecchio e poi mi lascia andare.

Mi volto indietro ed incrocio lo sguardo divertito di Damon, per un attimo mi perdo ad osservare la sua bellezza: è a dorso nudo con la maglietta buttata a cavallo su una spalla, i pantaloncini del costume bagnati e qualche gocciolina di acqua che lenta scivola dalle ciocche bagnate e disordinate dei capelli sul suo marmoreo ed abbronzato petto (chiudi la bocca ed asciugati la bava… Elena! Non ho la bocca aperta, insulsa vocina! Però è davvero un gran bel vedere il mio coinquilino…).

Mi riprendo quasi subito da quella “visione” ricordandomi che tra me e lui le cose sono tutt’altro che chiarite, quindi mi obbligo a smetterla subito con le mille fantasie che hanno invaso la mia testa simultaneamente all’immagine seminuda e bagnata (e terribilmente sexy!!) di Damon. Nulla del mio improvviso scombussolamento traspare all’esterno, anche il tono di voce canzonatorio che uso per risponderli non dà adito a dubbi.

“Vuoi farci credere che non ti è mai successo di essere abbracciato da due ragazze in contemporanea?!?” con lo sguardo lo sfido convinta dell’esatto contrario.

“No Gilbert, ho sempre preferito dedicarmi ad una sola ragazza per volta…” mi risponde in tono altrettanto provocante lui. Alzo gli occhi al cielo in simbiosi con Caroline.

“Adone gonfiato!”esclama la mia amica.

“Barbie, non hai da fare?” le domanda Damon porgendole la sua mano, in un chiaro invito ad alzarsi ed andarsene.

“Sei sempre il solito simpaticone Damon. Mi alzo solo perché sì, per adesso con la mia amica ho finito, sia ben chiaro. Non lo faccio perché tu me l’hai chiesto” dicendo ciò Caroline si alza, si aggiusta il vestito, afferra la sua borsa e si rivolge a me interrogativa.
“Allora ci vediamo domani dopo il lavoro? Aperitivo?”

In verità non le interessa tanto domani, la sua domanda implicita è se può andarsene adesso lasciandomi così sola con lui.
Annuisco sicura .
“Sì Care. A domani! Alle 18:00 al solito bar”.

“A domani allora Elena! Addio Damon!” Caroline ci saluta alla sua maniera e si allontana lasciandomi da sola con Damon che scuotendo la testa ilarmente per il saluto ricevuto mi invita a seguirlo fuori.
“Andiamo?”mi domanda.

Mi alzo, recupero la borsa a mia volta e mi accingo a seguirlo fuori dal chioschetto. 
Damon mi guarda negli occhi per una frazione di secondo, sembra stia valutando i pro e i contro di qualcosa, ma non ho il tempo di riflettere sul significato di quel suo sguardo, poichè voltandosi verso l’uscita allunga il suo braccio verso di me, con la sua mano trova la mia e fa intrecciare le nostre dita, in un gesto fluido, lento, tanto inaspettato quanto semplicemente naturale e mi tira con sé verso l’uscita.

Mille scariche elettriche partono dall’unione delle nostre mani e attraversano tutto il mio corpo; è già la seconda volta che mi prende per mano ma a differenza della prima volta, adesso lo fa apertamente, è stata una sua libera scelta; io potrei benissimo sciogliere questo intreccio di mani se lo ritenessi inadeguato, ma il fatto è che penso sia molto più che adeguato. E’ un intreccio che probabilmente ho sempre desiderato, come ho sempre saputo che Damon non è mai stato solo il mio semplice coinquilino.

Ho il cuore in fibrillazione, non riesco e nemmeno voglio distrarmi pensando ad altro per cercare di regolarizzare un po’ la mia (quasi evidente ad occhio) aritmia; voglio godermi il momento, voglio sentire i brividi intensi di piacere passare fibra per fibra in tutto il mio corpo, voglio assaporare ogni secondo del calore che questo contatto ha generato, dapprima circoscritto alle sole mani, man mano che i secondi sono passati si è diffuso lentamente ma inesorabilmente per tutto il braccio, fino ad arrivare dritto dritto al cuore, riscaldandomi teneramente e peggiorando di molto il suo già precario battere.

Siamo vicini, camminiamo praticamente fianco a fianco, il suo profumo fresco mi ha quasi del tutto sopraffatta, la testa è nel caos più totale, mi sento leggera, molto leggera e terribilmente in equilibrio precario, se lui staccasse la sua mano penso che cadrei in terra. Che sensazione di felicità immensa! Niente e nessuno può portarmi via questo momento, adesso sento che tutto ciò che è intorno a noi è solo un contorno, non conta. Siamo solo io e lui.

Una forte ed improvvisa botta, accompagnata da una sensazione di bagnato mi riportano alla realtà, dove mi accorgo che una ragazza dai capelli biondi “non ci ha visto” e si è praticamente schiantata contro di noi. 

La vedo sorridere fintamente imbarazzata rivolta solamente verso Damon, prodigandosi in mille scuse, come se io neanche fossi lì accanto a lui. Eppure anche io sono bagnata. Quell’oca bionda continua a scusarsi e a mettere le sue mani sui pettorali ben scolpiti (ed in bella mostra essendo ancora a dorso nudo) di Damon, con la scusa di asciugarlo. 

Damon che comunque non ha lasciato andare la mia mano, le sta ripetendo che non è niente, non si deve preoccupare.

 Ma quella specie di bipede dai capelli color paglia continua imperterrita a passare e sfregare le sue mani sul petto del mio coinquilino per asciugarlo, scendendo sempre più verso il basso, verso l’elastico del suo costume, incurante del mio sguardo di fuoco che le sto rivolgendo.

E’ la classica goccia che fa traboccare il vaso: mi fa scattare e nonostante i miei sforzi nel tentare di trattenermi, nel mordermi la lingua per non intervenire (in fin dei conti al momento non ho molti diritti da vantare sul mio coinquilino), scoppio e sono davvero molto acida.
“Hai bisogno di aiuto?! Magari un asciugamano ti sarebbe utile, no?!?” la mia domanda sarcastica la obbliga a voltarsi verso di me e finalmente è costretta a considerarmi.

“No grazie. Non ho bisogno di aiuto, me la sto cavando bene da sola” mi risponde sfacciata e sorridente. 

Se il mio sguardo potesse uccidere una persona, quest’oca bionda sarebbe già stesa in terra. Vuole la guerra?!? Bene, sarà accontentata! Guardo per un millesimo di secondo Damon negli occhi, cogliendo la sua curiosità di vedere cos’ho in mente di fare (tranquillo “coinquilino”, tra due microsecondi lo scoprirai! Mai stata tanto d’accordo con la mia vocina!).

“Io dico che stai solo facendo più danno. Sai biondina, se tu fossi la sua ragazza sapresti benissimo che a lui non piace essere toccato nel modo in cui lo stai toccando tu. Ma tu non sei la sua ragazza, quindi non lo puoi sapere” il mio tono di voce è piatto, ma deciso.

Mentre parlo mi avvicino a Damon, scansando quel bipede biondo senza cervello, fermandomi ad una misera spanna da lui. Incomincio ad accarezzare il petto bagnato di Damon (ormai appicicaticcio per via del succo che la “svegliona” bionda gli ha riversato addosso) in maniera sensuale ma forte, premendo bene il palmo della mia mano sulla sua pelle, creando un attrito caldo e visibile ad occhio, partendo dal centro del suo sterno, scendendo piano fino ad un paio di centimetri sopra l’elastico del suo costume e risalendo lenta ma possessiva verso l’alto fino ad arrivare quasi alla sua spalla.
Man mano che la mia mano sale, la mia bocca si avvicina al mento di Damon, alla mandibola e quando raggiungo con la mano la spalla, le mie labbra sono ad un soffio da quelle di lui. L’altra mano è sempre intrecciata alla mano di Damon.

Damon che è colto alla sprovvista dal mio gesto (forse più della bionda stessa!), lo sento fremere sotto alle mie dita, sento il suo respiro corto infrangersi sulle mie labbra (se non foste qui su una spiaggia pubblica con quest’oca a far da spettatrice azzarderei che nel giro di mezzo nanosecondo lui annullerebbe la distanza fra le tue e le sue labbra e non vi limitereste ad un semplice bacetto… la vocina nella mia testa sottolinea il particolare, ma non è il momento di distrarmi con certe considerazioni, ho una ragazza “poco educata” da “rimproverare”…).

Senza scostarmi da Damon mi volto appena per riuscire ad incrociare gli occhi della “sfortunata malcapitata” che tenta di reggere il mio sguardo cercando di sottolineare quanto sia infastidita, forse non si aspettava una reazione del genere da parte mia. Bhè, si è sbagliata e adesso deve rendersi conto di quanto sia stata ridicola e deve affrettarsi ad “aggiustare” la figuraccia appena rimediata. 

Adesso chiudo la partita ochetta bionda... 
“A Damon piace il contatto pesante. Tu lo stavi solamente irritando. Tienilo a mente se la prossima volta ti dovesse venir ancora voglia di venire a sbattere contro di lui”. 

Fatto. L’ho liquidata bene, no? La ragazza bionda apre bocca una prima volta, ma non emette alcun suono, la mia indole cattiva prende un’ ultima volta il sopravvento ed infierisce.
“Stai cercando di dire qualcosa?” le domando fredda e sarcastica.

L’ameba bionda apre di nuovo la bocca e questa volta riesce ad articolare una frase.
“Non sapevo fosse fidanzato, è stato tutto il pranzo da solo…” la interrompo con un gesto secco della mano.

“Grazie, accettiamo le tue scuse. Adesso se non ti dispiace io e il mio ragazzo continuiamo da dove tu ci hai interrotto. Buon proseguimento!” detto questo guardo Damon negli occhi e lo spingo nella direzione in cui mi stava tirando poco prima che quell’insulsa sciacquetta ci piombasse addosso.

Damon avanzando nella direzione in cui lo sto spingendo slega l’intreccio delle nostre mani, facendomi tremare per la paura di aver esagerato, ma il mio timore svanisce subito, infatti fa passare il suo braccio intorno alla mia vita, stringendomi possessivamente a sé ed avanziamo così abbracciati.

Il mio cuore perde un battito (più di uno…) quando una volta allontanatici dal chioschetto realizzo per davvero cosa sono appena stata capace di fare. Arrossisco di botto ed istintivamente nascondo il mio viso girandomi contro il petto di Damon “scontrandomi” però con la sua fresca pelle.

Accipicchia lui è ancora a dorso nudo! Ne sto combinando una dietro l’altra!! Mi rigiro col viso in avanti in completo imbarazzo e lo sento ridere piano. All’improvviso Damon si ferma, non mi sono accorta, ma siamo arrivati sulla punta estrema degli scogli, davanti a noi solo l’immenso e luccicante oceano.

Damon mi scosta piano, scioglie lentamente l’abbraccio, ma mi tiene comunque vicino a sé poggiando le sue mani sulla mia vita. Siamo uno di fronte all’altra, ma non ho ancora il coraggio di alzare i miei occhi per incontrare i suoi. Il cuore mi martella nel petto all’impazzata. Damon stacca una mano dal mio fianco e appoggiandola sotto il mio mento mi obbliga pian piano ad alzare lo sguardo. Ed è in questo modo che infine i miei occhi color cioccolato si scontrano e si fondono con i suoi due zaffiri azzurri, il mondo intorno a noi scompare. Mi perdo nel suo sguardo, è profondo e pieno di sentimento. Mi sorride infondendomi coraggio, facendomi sentire meno stupida.

La sua voce è calda e carica di tenerezza.
“Ti adoro quando ti mostri così gelosa nei miei confronti. E’ già la seconda volta nel giro di nove giorni che succede, o sbaglio?” 
La sua domanda allude chiaramente alla mia “performance” della sera del compleanno di Caroline avvenuta il Venerdì precedente. Arrossisco di nuovo imbarazzata. Non posso negare. Annuisco semplicemente perché è l’unica cosa decente che riesco a fare.

Il suo sorriso si allarga ulteriormente a questa mia ammissione. E’ bellissimo Damon, è quanto di più perfetto la natura abbia mai creato e sta sorridendo contento a me. Me lo merito? Sono arrivata qua a New York per darmi una seconda possibilità ed è da quando sono arrivata che praticamente devo tutto a lui: all’inizio è stato l’affitto anticipato dei primi tre mesi, poi è stata la dritta che lui mi ha dato per presentarmi ad un colloquio in una redazione della rivista che da un paio di settimane mi ha confermato a tempo indeterminato, poi è stata la volta della scelta dei nuovi mobili con cui arredare l’appartamento che condividiamo e via via fin qui, oggi.

Il tutto tra le frecciatine neanche tanto velate di Caroline, dapprima infastidita e preoccupata per la mia “vicinanza” spazio-temporale con il coinquilino meno affidabile del mondo, via via molto più interessata ed attenta a come il mio rapporto con “quell’egocentrico pallone gonfiato, ma innegabilmente sexy” Damon si sia pian piano rivoluzionato, diventando man mano meno asettico e distaccato e più profondo e maturo.
E Stefan, Stefan che penso abbia saputo sin dall’inizio che il distacco voluto e ricercato da me e Damon l’uno nei confronti dell’altra, fosse solo apparente, fosse solo un modo per difendere noi stessi l’uno dall’influenza dell’altra e viceversa.  

Stefan che da subito mi ha messa in guardia dicendomi che per questa convivenza avrei dovuto avere una “mentalità più aperta”, ora so cosa intendeva esattamente. Stefan non ha mai voluto farmi intendere che avrei dovuto saper accettare il fatto conclamato che per casa sarebbero “girate” svariate ragazze e che quindi il mio essere “monogama” avrebbe ricevuto un grosso scossone, no. Stefan sono sicura intendesse sin dal principio che per riuscire a convivere con suo fratello avrei dovuto “guardarlo e considerarlo” da un punto di vista completamente opposto a quello a cui sono abituata a “guardare e considerare” me stessa, solo in questa maniera l’avrei “capito” e sarei riuscita a dividere l’appartamento, nonché il mio quotidiano vivere con lui, senza avere particolari problemi. 

Credo di aver seguito il consiglio di Stefan abbastanza “bene”, perché adesso sono qui davanti a suo fratello col cuore che batte all’impazzata nel mio petto, le guance arrossate, il respiro spezzato e mille farfalle nello stomaco che non vedono l’ora di poter svolazzare allegre e leggere nell’aria intorno a me, intorno a noi. Quanto vorrei poterle accontentare azzerando in un batter di ciglia la poca distanza che ancora c’è tra le mie labbra e le sue…!! Ma non ne ho il coraggio!

(Dove l’hai nascosta la grinta di poco fa Elenuccia?!? Santissimi numi Damon! Cosa diamine stai aspettando?!? So che hai letto perfettamente il pensiero alla qui presente Elenuccia, dunque?!? Che vogliamo fare?!? Rimanere qui a fissarci per il resto della giornata?!?)... possibile che anche in questo momento la vocina fastidiosa ed acida nella mia testa riesca a prendere parola?!? Innegabilmente però mi trovo a darle ragione. 

Direi che non posso pretendere niente di meglio per ricominciare a vivere… quindi per rispondere alla domanda di prima:  Sì, me lo merito…

Il suo sguardo cambia, diventa improvvisamente più serio, più profondo… incatena i miei occhi  con fin troppa facilità (del resto ho smesso di opporgli resistenza), mi avvicina a sé ancora un po’, la sua voce è un bisbiglio appena udibile.
“Visto che sono il tuo ragazzo, posso rubarti tranquillamente un bacio, giusto?”

Domanda retorica, non ho nemmeno il tempo di cominciare a pensare ad una risposta “grintosa” da dargli. E’ un attimo, Damon annulla la distanza fra di noi, le sue labbra sono finalmente sulle mie. Sono morbide, calde e tremendamente eccitanti. Le preme sulle mie in un gesto delicato ma deciso. Assaggia le mie labbra con calma, come se avesse paura di un mio rifiuto.

Il mio piccolo cuore scalpita impazzito nel mio petto, mi fa male, ma è un dolore più che piacevole perché non è altro che la furia del mio sentimento troppo a lungo repressa per il mio “coinquilino” che finalmente è libera di esprimersi, finalmente non è più costretta a stare nascosta e rinchiusa nell’angolino più recondito del mio cuore, al contrario ne è diventata la padrona.

Il mio battito è talmente forte ed accelerato che sono sicura lui lo può tranquillamente sentire ed interpretare, quindi per non farlo cadere in errore decido di aiutarlo a “decifrarmi”.
Appoggio le mie mani sui suoi fianchi e risalgo lentamente sulla sua schiena, rendendo nulla la già poca distanza tra il suo corpo mezzo nudo e il mio. Rispondo al suo bacio modellando le mie labbra sulle sue, mordicchiandogliele, facendo scontrare i nostri respiri affannati.

Funziona, incoraggiato Damon aumenta la stretta sui miei fianchi e fa scorrere lentamente ma pesantemente la sua mano destra sulla mia schiena, tirandomi maggiormente a sé, approfondendo il bacio, chiedendomi contemporaneamente il permesso di entrare nella mia bocca con la sua lingua, permesso che mi affretto a concedergli, dando il via ad uno scambio di sapori ed umori del tutto nuovi per entrambi.

Il nostro non è un semplice bacio, è un donarsi l’uno all’altra, è un concedere all’altro tutto l’Amore di cui si è capaci e oltre, è un donarsi completamente, è un toccare con mano l’anima l’uno dell’altra. E’ un bacio voluto e bramato da entrambi, ora lo so.

Damon allenta leggermente la stretta e si stacca un attimo per far riprendere fiato ad entrambi. Lo sento sorridere sulle mie labbra, mi discosto un po’ di più da lui per trovare i suoi occhi, che adesso sono come ghiaccio liquefatto.
Il suo sguardo è profondo, ma divertito. La domanda mi esce spontaneamente.
“Che c’è di così tanto divertente che ti fa ridere?” gli domando tentennante, temendo all’improvviso di aver frainteso tutto e di essere stata un disastro nel contraccambiare il bacio (anche se a me onestamente non è sembrato di essere poi stata “scarsa”).

Damon riporta la distanza tra le nostre labbra al minimo e continua a sorridermi. Benedetto ragazzo, mi stai facendo morire tenendomi così sul filo dell’incertezza! Chiudo gli occhi ed aspetto impaziente di sentire nuovamente il contatto fra di noi, ma all’ultimo Damon sposta la sua bocca vicino al mio orecchio.

Senza riuscire a controllarmi emetto un sonoro suono di protesta per il mancato ed aspettato incontro tra le nostre labbra, protesta che viene regolarmente sentita dal mio coinquilino. Damon ride sommessamente vicino al mio orecchio, sento il suo fiato caldo solleticarmi la pelle, la sua voce così vicina, roca e sensuale fa partire un lungo brivido di piacere su tutta la mia schiena 
“Mi piace sentire il tuo crescente desiderio di me”.

 (E’ ufficiale: stai per morire per mancanza d’ossigeno… Elenuccia! Ricordati di respirare! Questa volta la mia vocina mi dà un consiglio sensato che cerco con molte difficoltà di attuare). 

Le sue braccia mi stringono in una piacevole e calda morsa, bloccandomi, impedendo al mio corpo di allontanarsi dal suo, la sua bocca sta lasciando una scia di baci umidi ed eccitanti lungo la breve linea del collo che dal mio orecchio arriva fino alla clavicola. Risale lentamente compiendo a ritroso lo stesso percorso, il mio corpo è percorso da una miriade di piccole scariche elettriche partenti da quei dolci contatti tra le sue morbide labbra e la mia pelle. Inutile dire quanto il mio respiro è spezzato ed affannato, sono in sua balìa, avvolta da una sensazione di puro piacere.

Arrivato di nuovo al mio orecchio, si allontana quel tanto che basta per catturare nuovamente i miei occhi con i suoi. I suoi occhi che sono improvvisamente molto seri e profondi, scrutatori. 
“Non credevo mi sarebbe mai più accaduto, ma mi è successo proprio quando era l’ultima cosa che mi aspettavo. Mi piaci Elena e lo so che io rappresento l’esatto opposto del genere di ragazzo che tu ti meriti, ma… mi sono innamorato di te. Ti amo piccola Gilbert. Anche se contro ogni logica e buon senso Elena, vuoi concedermi l’onore di essere la mia ragazza e provare così a mischiare le nostre vite?”

Tutto mi sarei aspettata, ma non la sua dichiarazione. Il suo tono di voce è tremendamente serio, sincero, con una punta di malcelata emozione che tradisce la sua voglia di non farsi vedere vulnerabile; perché Damon non si è mai mostrato a nessuno così vulnerabile, così come invece si sta mostrando a me in questo momento. Un mio rifiuto sarebbe quasi “letale” per lui. Lo so perché ogni singolo particolare di lui adesso mi fa intendere questa verità sottintesa: i suoi occhi grandi, profondi e di infinite sfumature grigio-azzurre leggermente dilatati, le sue labbra leggermente tese, le sue braccia strette intorno a me che mi tengono legata a lui in maniera che vorrebbe diventare possessiva ma che ancora non può esserlo, la pressione delle sue mani sui miei fianchi, il suo petto virile così vicino al mio che si alza e si abbassa aritmicamente, tutto in lui in questo istante è in sospeso, in attesa di una mia risposta.

Non è più il tempo di scherzare o nascondersi dietro al sarcasmo, Damon si è tolto la sua solita maschera e si aspetta che io faccia altrettanto. Ha detto che mi ama, sono queste le due paroline magiche che mi danno la forza e il coraggio di non tenerlo troppo sulle spine e rispondergli con un minimo di senso (perché credetemi, in questo frangente è davvero molto molto difficile restare con i piedi per terra e sembrare una ragazza matura!).

Senza staccare i miei occhi dai suoi, porto entrambe le mie mani che finora sono rimaste inermi a penzoloni lungo i miei fianchi, sui suoi avambracci e le faccio scivolare lentamente in avanti, salendo piano fino a raggiungere le sue spalle, avvicinandomi in questa maniera a lui con tutto il mio busto.

Le mie labbra si aprono in un sorriso spontaneo e sincero, Damon inclina leggermente la testa verso destra, socchiudendo un poco i suoi meravigliosi lapislazzuli blu cercando di carpire nei miei gesti la risposta alla sua domanda, credo l’abbia ottenuta perché il suo sguardo si illumina per una frazione di secondo, poi ritorna scrutatore, vuole sentire la mia voce confermare ciò che il mio corpo già gli ha confessato.

Sospiro tremando a mia volta per la forte emozione. 
“Sì Damon. Voglio essere la tua ragazza” Mi esce una voce alquanto flebile, ma sono determinata ad arrivare fino in fondo, quindi continuo accettando quel debole tono di voce.
“Non so cosa ne verrà fuori a mischiare le nostre vite ma onestamente non riesco ad immaginare il mio domani senza di te. Mi sei entrato sotto pelle, ti sei fatto spazio dentro di me pian piano, senza farmene accorgere e sei arrivato dritto al centro del mio cuore. Ho provato a contrastarti, ho provato ad escluderti perché diamine! Ho sempre pensato che i tipi come te fossero incapaci di provare qualsiasi sentimento, qualsiasi emozione, che i ragazzi come te agissero solo mossi dal loro testosterone e dal loro egoismo, calpestando tutto e tutti coloro che sfortunatamente cadevano nella loro rete. Ma tu… tu mi hai sfidato, provocato, fatto arrabbiare perfino, facendo in modo però che io vedessi di volta in volta il tuo lato nascosto, facendoti conoscere da me per ciò che sei realmente… e io… man mano che scoprivo quel qualcosa di te in più, particolare, ho cominciato a dirmi che bhè, in fondo non eri proprio così superficiale e narcisista come ti avevo erroneamente e forzatamente catalogato quando ci siamo conosciuti”.

Fermo il mio monologo per vedere se è risultato comprensibile, lo sguardo di Damon è sempre incatenato al mio, ma ora è decisamente più leggero, più spensierato… solo che è ancora in attesa, c’è ancora una domanda implicita in esso, domanda che non tardo a decifrare e alla quale mi affretto a dare risposta.
“Mi sono innamorata di te Damon. Ed è solo “colpa” tua, lo sai vero?” gli confesso sorridendo, tutto d’un fiato.

Damon mi sorride divertito, impedendomi di distogliere da lui il mio sguardo ormai terribilmente imbarazzato, ho le guance a fuoco.

“Gilbert! Io non ho fatto niente di che! Sei tu che sei arrivata all’improvviso sulla mia strada proponendomi dall’oggi al domani di dividere con te un appartamento e mi hai letteralmente sconvolto l’esistenza!” il tono di Damon è ilare, sta giocando con me per vedere quanto sono ancora in grado di trattenermi. 

Stando al suo gioco sfodero un’aria altezzosa e gli rispondo per le rime.
“Mr. Occhioni, l’idea di condividere lo stesso appartamento è stata di tuo fratello, eri liberissimo di rifiutare ma evidentemente il mio averti rifiutato la sera del nostro primo incontro ti deve aver scottato parecchio l’orgoglio, così hai accettato credendo di potermi dimostrare che sei in grado di “ammansire” qualsiasi ragazza e…”

La mia saccente risposta viene messa improvvisamente a tacere dalle sue labbra morbide, premute con una certa urgenza contro le mie. Damon ha deciso di “perdere” questa sfida, credo che entrambi in questo momento abbiamo altri tipi di esigenze che non riguardano affatto chi fra noi due è più capace di tener testa all’altro.

Mille scariche elettriche attraversano nuovamente tutto il mio corpo a quell’improvviso contatto. 
Sento Damon spingere deciso per poter approfondire maggiormente il bacio e cedo all’istante. Per la seconda volta ci assaporiamo a vicenda, esploriamo ed esaudiamo l’uno le voglie dell’altra e viceversa. E’ un bacio più urgente e più consapevole questo. E’ un bacio che suggella la nascita di un nuovo amore, il nostro amore, la nostra storia insieme. Mi lascio trasportare dalla miriade di emozioni che Damon mi sta donando, che attraversano il mio corpo ed arrivano dritte al centro del mio cuore, della mia anima. So che anche per lui è lo stesso.

Si stacca da me, così improvvisamente come improvvisamente aveva dato inizio a quel nostro secondo bacio ed ancora una volta, mio malgrado, non riesco a trattenere un mugugno di scontentezza.
Ovviamente Damon ride ancora una volta divertito per la mia reazione.

Incatena nuovamente i miei occhi ai suoi e scuote impercettibilmente la testa per dare più enfasi alla mia reazione.
“La tua ipotesi del volerti dimostrare la mia abilità con le donne potrebbe essere alquanto veritiera, ma vedi Elena, al momento mi piacerebbe approfondire un altro aspetto della vicenda…” il suo tono è graffiante e provocante, mi eccita e non glielo nascondo.

“Ah sì?  La terrò a mente allora e ne riparleremo. Quindi quale aspetto della vicenda vorresti approfondire ora?” gli domando provocandolo a mia volta.

Damon sfodera il suo sorriso sghembo e socchiudendo gli occhi pieni di malizia aumenta la pressione delle sue mani sui miei fianchi.
“Sei mia…” mi soffia sulle labbra e mi regala un altro dolcissimo bacio al quale non mi faccio trovare impreparata e al quale rispondo con altrettanta passione e dolcezza. Sono io questa volta che mi stacco leggermente da lui.

“Sì Damon, sono tua”.
E’ un soffio leggero il mio sulle sue labbra, ma le mie mani incrociate dietro alla sua nuca, in mezzo ai suoi morbidi e scompigliati capelli corvini, esprimono tutta la mia volontà di stare per sempre “ancorata” a lui. Lui è la mia forza, la mia sicurezza, il mio futuro.



Angolo dell’Autore
Buonasera a tutti! Dopo una lunghissima attesa (lo ammetto, davvero troppa! Scusate!) eccomi con un nuovo capitolo… notizia improvvisa, ma sensata: è stato l’ultimo. Questo, per adesso, è l’ultimo “momento” da me scritto. Non è proprio una fine perché, volendo, di attimi di vita quotidiana tra Damon ed Elena ne potrei immaginare all’infinito, solo che per il momento concludo qui questo “viaggio”, in fin dei conti siamo arrivati ad un punto preciso del rapporto tra Damon ed Elena (l’inizio di un nuovo racconto se vogliamo...). Ringrazio di cuore tutte le persone che hanno seguito questo esperimento, tutti coloro che mi hanno aiutato rivelandomi le loro impressioni, i loro pensieri, le loro aspettative. So che per quanto riguarda queste ultime sono state spesso “inattese”, magari deluse, ma come ho più volte precisato “Momenti” è una “storia” pensata seguendo lo sviluppo del rapporto tra Damon ed Elena e non seguendo il solito “trascorrere del tempo”, quindi è possibilissimo che voi lettori spesso abbiate atteso scene ed eventi che in realtà non ho descritto (e comunque è possibilissimo siano comunque avvenuti: sarebbe bello sapere che qualcuno di voi ha letto questa “storia” incastrandoci mentalmente tra un momento e l’altro quel determinato avvenimento che io ho omesso, vorrebbe dire che questo esperimento è stato molto più interattivo e divertente di quello che mi ero prefissata…). Infine, ma non perché li considero meno importanti (anzi…) ringrazio anche tutti i lettori silenziosi.
Quindi, per adesso vi saluto, sperando di sentirvi presto (sto lavorando ad un’altra storia…). GRAZIE GRAZIE GRAZIE!!!! Alla prossima! Atlantide08



  
  
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