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Autore: Veronika_Arianator03    11/01/2015    2 recensioni
ISIS. Islamic State Israele and Siria. In arabo è Daesh. Tre uomini e una donna. Questo è sufficiente per terrorizzare Parigi e l'Occidente. Per colpa loro, ora sono tutti sotto choc. Questa è la storia di Parigi, di Charlie Ebdo, di tutti quanti. Qui si approfondisce sulla vita di uno degli ostaggi, naturalmente inventato da me, pensando ad un omaggio alla pace, ai morti e alla Francia. Perchè questo non se lo merita. Nessuno se lo merita.
Genere: Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Mi chiamo Amèlie, ho 13 anni e oggi sono morta.
Sono morta quando non faceva nè troppo caldo nè troppo freddo, appena dopo Natale e le calze di leccornie dell'Epifania. Sono cattolica.
Mancava il cibo a casa, mi sono offerta di andare al supermercato.
"Amèlie, è pericoloso, questi tizi saranno ancora qui. Stai a casa." Mi ha detto mio padre.
Se solo gli avessi dato retta. Ma a me non importava, per me la famiglia era prima di tutto.
Sono andata con l'autobus, poi ho proseguito a piedi. Nulla di strano.
Avevo il cellulare, mamma mi aveva detto di portarlo, in fondo erano passati sì e no tre giorni dalla strage di Charlie Ebdo.
Su WhatsApp avevo messo come sfondo il mio vignettista preferito, che hanno ucciso. Come stato, invece "JE SUIS CHARLIE", che poi ha fatto il giro del mondo.
Entro al super. Non prendo carrelli, avevo una busta portata da casa. Pane, biscotti per Helen, la mia sorellina, pasta, un pandoro (era ancora tempo di feste.... o no?), sugo, carne, pesce, dolci, marmellata, una confezione di pastelli per me.
Mi reco al reparto dei prodotti per la casa, quando...
"Allah Akbar!!!" sento urlare. 
Spari a raffica. Mollo la busta e corro, corro verso l'uscita di sicurezza. Purtroppo uno di loro mi vede e mi blocca.
Il cuore a mille. Sento il mio telefono squillare, ma sono immobilizzata e non posso rispondere. Ma dallo schermo che spunta fuori dai jeans leggo "mamma". Ha sentito gli spari, voleva sentire se stavo bene. Per sbaglio la telefonata si è aperta. Mia mamma ha assistito alla mia morte.
L' estremista si distrae e io riesco a correre, più veloce che posso. Urlo "mamma, aiuto, vienimi a prendere!!!" Lei piange, avverte papà.
Un altro mi vede.
Io lo guardo.
Continuo a correre.
Qualcuno alle mie spalle mi spara, tre o quattro colpi alla schiena.
Cado a terra inerme. 
Mia madre urla e singhiozza, aveva appena chiuso la chiamata ed era arrivata. Mi ha visto cadere. 
Ha sentito li spari al telefono.
Inutile rianimarmi, ho perso troppo sangue.
Oggi sono morta per la patria.
JE SUIS CHARLIE EBDO.
   
 
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