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Autore: _HakuNoKiri_    11/01/2015    2 recensioni
"Camminavo solitario per le strade dell'aldilà.
Ero solo un'ombra sanguinante che marchiava il marciapiede con quel liquido nero che sgocciolava dai miei occhi, ormai neri, con solo delle iridi marroncine..[...]
La mia morte.
Forse l'unico giorno in cui ho sofferto davvero."
….
Genere: Malinconico, Sovrannaturale, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Altri, Haku, Nuovo Personaggio, Zabuza Momochi
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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~~….
In occasione del compleanno di Haku che é il 9 Gennaio ho scritto una piccola one...





Camminavo solitario per le strade dell'aldilà.
Ero solo un'ombra sanguinante che marchiava il marciapiede con quel liquido nero che sgocciolava dai miei occhi, ormai neri, con solo delle iridi marroncine.
Saranno passati giorni,mesi,stagioni o forse addirittura anni dalla mia morte.
La mia morte.
Forse l'unico giorno in cui sono stato vittima di sensazioni di dolore lancinanti.
L'unico giorno in cui ho sofferto davvero.
Ma ormai il passato é passato e io mi avventuro nell'Ade, pensando alla nuova vita che si sarà fatto Zabuza dopo di me.
"Spero che non si sia cacciato nei guai" pensavo.
Ma qualcosa dentro di me,
Mi bisbigliava cose paurose:
"E se fosse stato torturato? e se fosse in stato di Agonia?" continuavo a pensare con il timore che ciò fosse vero.
Ma ripetevo a me stesso che era falso,
Che era vivo, che stava bene, che aveva trovato un nuovo partner...
Magari un Oinin..
Magari un Nukenin di un altro paese...
Magari un cane...
Bah.
Vorrei solo poter entrare in contatto con lui, ma ciò significa diventare uno Spettro,
Uno Spettro OMICIDA.
La mia vita nell'Ade, aveva meno senso delle Strage contro chi possedeva delle Kekkai Genkai.
Io voglio rimanere assieme a Zabuza.
Voglio seguirlo.
Ma non posso.
Mentre facevo profonde riflessioni su cio che era accaduto, mi resi conto che in quel buio bosco che era la parte piu isolata dell'Ade, c'era un'ombra che raccoglieva mele.
Era una figura snella e femminea, e stranamente familiare.
Il mio cervello non riusciva a capire chi fosse,ma il mio cuore batteva fortemente e mi dava una sensazione di ansia, di agitazione.
Come quando si sta osservando una persona cara che ritorna dopo un lungo viaggio, che si freme dalla voglia di abbracciare.
Ma io,
Non sapevo chi fosse...
A meno che...
No.
NO.
Non poteva essere lei!
NON PUO!
.....
La figura era....
Mia Madre...
Io non riuscí a trattenere l'emozione quando vidi l'ombra tenebrosa, illuminata dai pallidi raggi della falsa luna...
Era davvero lei.
-MAMMA!- Gridai.
La giovane donna si voltò e cominciò a respirare pesantemente quando mi vide i suoi occhi neri, dalle iridi azzurre si sgranarono con lentezza agghiacciante e corse verso di me, lasciando cadere le mele che stava raccogliendo.
Mi abbracciò e mi strinse al suo petto, mentre il suo volto era in lacrime.
Ella sussurró:
-...Piccolo Mio...Piccolo Haku...-
Non so se piangeva perché ero morto o perché era felice di vedermi, ma mi lasciai andare e mi feci cullare dal suo caldo e affrettuoso abbraccio.
-M-mamma...-
Iniziai a parlare, esitando.
-Si..?- disse lei trattenendo le lacrime invana.
-M-mi sei mancata!- urlai stringendola, mentre il sangue secco sul mio volto veniva sciolto dalle fredde lacrime di questo cadavere.
Infondo,
Chi non si farebbe cullare dalla propria madre,dopo 11 anni separati?
Mi tenevo stretto,
Con la paura che lei potesse sparire nuovamente,
E con lei la mia gioia.
Le mie emozioni.
Il mio cuore inesistente.
Ma...
Se io non ho il cuore....
Cosa mi martellava il petto?
....
Un miracolo.
Mia madre mi ha fatto battere nuovamente il mio cuore che mi è stato strappato via.
Dopo poco,
Decisi di uscire da quella calda e affettuosa morsa.
Cosí mia madre mi chiese come ero morto,e cosa avevo fatto durante la sua assenza.
Piu le raccontavo di Zabuza e degli altri, piu avevo nostalgia dei vecchi tempi, ma nascosi quella malinconia.
Finché...
Non sentii un leggero ticchettio sulla mia spalla.
Mi voltai e vidi un alto,giovane e massiccio uomo bruno.
Mio padre.
In quel momento provai un mix d'emozioni, tra odio e felicità,sollievo.
-Tu...- sibilai
Sarà anche mio padre, ma ha cercato di uccidere ME e ha ucciso MAMMA.
Io fui tentato di prendere un senbon e lanciarlo piu o meno all'altezza dell'epiglottide, all'inizio della trachea, cosi da fare in modo di farlo soffrire eternamente.
Ma a quanto pare seppi resistere a questo selvaggio stimolo.
Forse.
-Volevo chiedervi scusa-disse lui fissandoci.
"NO MALEDETTO STRONZO,
NON TI PERDONERÒ MAI" pensai iracondo
In quel momento udii un gemito,
Era mia Madre,
Era indecisa sul dafarsi.
"Mamma no..." pensavo
"No!NO!"
Ma lei accettò le scuse.
E quell'essere si concentrò su di me, sibilando:
-E tu...?-
"No...
Tu non avrai mai le mie scuse"
-No- dissi deciso fissandolo.
-Tu non meriti ne me,
Ne mia madre...- e detto questo saltai su un'albero e incitai mia madre a scappare ma ella mi guardava dispiaciuta e si rifugió nell'incavo del collo di quel....mostro.
Scappai.
Mi diressi nel Prato delle Nebbie.
La Nebbia é il mio 2° Elemento, quindi seppi perfettamente orientarmi in quel luogo.
Correvo velocemente finchè una figura non mi urtó.
Indossava un Kimono violaceo e strappato qua e la,
e aveva uno di quei strambi cappelli intrecciati, con dei veli neri neri che nascondevano il viso.
E fu in quel momento che mi spaventai a morte.
Insomma:
Avevo pur sempre davanti un fantasma.
Tra me e lei ci fu silenzio per un paio di secondi poi lei mi squadrò attentamente e io gli chiesi:
-Scusi..Ma cosa fa...?-
Lei mi fece gesto di aspettare e con una voce da bambina 13enne mi disse:
-Percaso tu conosci Zabuza Momochi?-
"COSA!?" pensai.
-COOSA!?...Emh...Volevo dire...Oh beh...Si..-
Lei mi guardó come si guarda un delizioso Sashimi,con quell'inquietante aria affamata.
-Oh beh...Ho un messaggio per te..
Haku Yuki...-
In quel momento la ragazza fu quasi scannata da un ragazzo vestito con un kimono nero trucidato dalle lame, i capelli rossicci, gli occhi grandi e verdissimi con delle scurissime occhiaie, e alle spalle portava una pesante Giara crepata di terracotta.
Era uno strano ragazzo..Che voleva scannare quella specie di medium.
Cosí con un rapido colpo lo staccai dalla giovane, e mente combattevo, ripeteva un messaggio.
Un messaggio di Zabuza:
"Questa Sera Haku,
Incontriamoci a mezzanotte,
Alla collina dei dannati,
Per favore:
vieni."
In quel momento capii che qualcuno mi doveva portare lì,
Qualcuno come quei matti.
-Emh...Scusatemi...-
Iniziai.
I due mi guardarono e chiesero:
-Si?-
-Come vi chiamate?-
-Oh io sono OBICHI, e lui, il ragazzo é Gaaramaru-
E poi:
-E tu sei Haku-

Io annuí e chiesi nuovamenmente
-Sapete dov é Zabuza?-
-Certo!- disse la prima
-Ovvio- disse il ragazzo
-Ti ci portiamo noi se ti va-
Io annuì allegramente e li invitai a metterci in marcia, e durante il tragitto discutevano su come é il modo piú ridicolo per morire.
-Il modo più ridicolo é cadere dalle scale- diceva Obichi.
-No! È soffocare nel sonno- diceva Gaaramaru
I due non si mettevano d'accordo, e la testa mi stava uccidendo cosí intervenni mentre passavamo per le Vie delle Anime perdute.
-il modo più ridicolo strozzarsi con grandi oggetti come zucche,pomodori...-
I due mi guardarono e si bisbigliarono per 30 secondi,
biascicavano qualcosa di insensato
e poi..
-Grande Haku!- mi dissero in coro
Io risi.
Erano anni che non ridevo, ma loro ci riuscivano.
incredibile.
Era più o meno mezzanotte quando arrivammo.
Ma di Zabuza nemmeno l'ombra.
Era una bugia.
Una lurida bugia.
Quei due mi avevano preso in giro.
E io gli ho creduto.
...
Volevo andarmene, ma i ragazzi mi invitavano a rimanere li, dicendo che Zabuza sarebbe arrivato.
-Menzogne!- sbraitai
-Io mi fidavo di voi!-
"Almeno Zabuza é vivo....Fortunatamente..." mi ripetevo a me stesso.
Ma qualcosa mi diceva che era falso.
Che fosse accaduto qualcosa a Zabuza dopo la mia morte.
I ragazzi mi legarono con delle corde strettissime ad un albero.
Le corde mi segavano i polsi.
Mi avevano legato per impedirmi di scappare...
E di ammazzarli...
Poi stranamente,
Cominciarono a cercare di tranquillizzarmi.
Improvvisamente calò una fitta nebbia.
Mi guardavo intorno e cercavo di sfilarmi le manette di corda.
Improvvisamente qualcosa di grande e tagliente mi sprigiono i polsi arrossati e scorticati.
Alzai lo sguardo e...
Persi la mia solita freddezza, e il volto mi si riempí di calde lacrime...
Eccolo.
Il grande Zabuza.
Lui fece gesto di avvicinarmi.
E io lo abbracciai,non trattenendo l'emozione.
Lui e gli altri fecero una specie di cerchio intorno a me.
Mi sentivo bene.
E loro, contemporaneamente sussurrarono...
-Buon compleanno...Haku..-
-Io...Non ti ho mai considerato un'oggetto...Ma un fratello minore...
....
Ti voglio bene Haku..-
Mi sentivo desiderato,
Circondato da affetto e amici vecchi e nuovi.
Il mio corpo cadavere iniziò ad emanare particelle luminose blu che si innalzavano al cielo.
Era il Chakra del Ghiaccio.
Sentivo come il mio corpo dissolvermi, cullato dalle parole dolci che mi sussurravano in occasione del mio compleanno.
Una leggera brezza freddolina interruppe la monotona discesa della neve che cadeva su di noi.
Dormivamo seduti sotto l'albero a cui ero stato legato.
E io dormivo tra le braccia del mio protetto...
Zabuza.
.....


 
   
 
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