Libri > Percy Jackson
Segui la storia  |       
Autore: Ramosa12    11/01/2015    7 recensioni
"Era stata per due anni in quello che veniva considerato il carcere minorile crescendo da sola.
Aveva subito insulti,prese in giro,botte dai bulli più grandi.
Si era creata una corazza,una corazza da dura,una corazza che nessuno poteva abbattere.
Ma dietro questa barriera si nascondeva la vera Thalia,la Thalia che si era ripromessa di non mostrare a nessuno."
[College!][Au]
{Thaluke/accenni Percabeth}
Genere: Malinconico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Annabeth Chase, Luke Castellan, Percy Jackson, Quasi tutti, Talia Grace
Note: AU, OOC | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<  
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Nascosta dietro una maschera

 

"E Thalia doveva trovare la forza di dimenticarlo"






Faceva freddo.

Lo sentiva  scorrere nelle vene, un freddo che partiva dal suo cuore già ghiacciato da tanto.

E quella piccola cella non l'aiutava.

Le pareti in pietra, così come il pavimento, le sembravano  quasi che la stessero soffocando.

Opprimendola nei sensi di colpa.

Eppure nel buio pesto della minuscola stanza, Thalia Grace si strinse ancora di più le ginocchia al petto, piangendovi sopra.

Piccole lacrime mischiate al trucco pesante, scorrevano silenziose sul suo volto, illuminate dalla tiepida luce della luna che filtrava dalla finestrella sbarrata.

Cercò di farsi più piccola stringendosi nella felpa di Luke, quasi nascondendosi dalle ombre che le perseguitavano.

Ethan con il suo ultimo sguardo prima di cadere a terra, ferito.

Il padre con lo sguardo pieno di rancore per quello che aveva fatto, anche se non era stata veramente lei.

Sua madre fantasma che la guardava con lo sguardo carico di preoccupazione e delusione.

Delusione...

Quando era piccola odiava le delusioni.

Odiava deludere  gli altri , che se stessa e odiava che qualcuno la deludesse.

Forse era per questo che aveva pochi amici, aveva paura di perderli.

Perderli per stupidaggini o cose simili, ma quando era con Luke sentiva che non poteva avere delusioni.

Eppure lei aveva deluso lui.

Lo sapeva, se lo sentiva.

In fin dei conti era stata lei a cacciarsi nei guai.

Doveva per forza scappare dal college? Ora che stava per avere una vita "normale" se la stava facendo scappare via.

Ed era in carcere.

Sapeva benissimo che non ce l'avrebbe fatta.

Ma non sapeva che fare oltre che piangersi addosso.

"Oh, andiamo Thalia! Dove sei finita? Dove è finita quella parte combattiva te?!" disse una vocina dentro di lei, che non la fece che singhiozzare di più.

"E' morta quando ho quasi ucciso Ethan" rispose ma si sentì ancora più stupida. Perché era stata davvero una stupida!

Con le dita sottili si sfiorò le labbra, sentendoci ancora le pressione di quelle di Luke.

Sentiva già quella mancanza che le spezzava il cuore.

Voleva lui, ma non doveva affondare con lui.

Era meglio che Luke  stesse lontano dalla sua vita.

Era meglio per tutti e due.

E Thalia doveva trovare la forza di dimenticarlo.

 

                                           ***

 

-Dai Luke, tra te e Jason non so chi devo consolare per primo!- esclamò Leo mettendosi le mani nei capelli ricci, ma ricevette, come risposta, solo occhiatacce da parte di Silena e Piper.

-Dei...Luke avevi detto che c'era un video- soffiò Jason, guardando un punto della parete della stanza di Silena.

-Qualcuno l'ha rubato- rispose con voce debole il ragazzo stringendo forte il cuscino di Thalia, la sua Thalia.

Sentiva l'odore dei suoi capelli o del profumo della sua pelle candida come la neve.

La sentiva accanto, solo che non c'era, nemmeno il suo fantasma.

E sentiva la voragine di nuovo aperta.

Quel vuoto che lo divorava.

Quel buco nero dentro di lui che risucchiava tutte le cose belle della vita.

E Thalia lo era, era una delle cose più belle accadute nella sua vita.

Voleva salvarla, salvarla dallo schifo del carcere, dai “bulli”.

Bulli...

Perché quella parola non gli era nuova?

E finalmente ricordò.

Ricordò quel giorno dove una ragazzina di quattordici anni, coi capelli neri e gli occhi elettrici sommersi nelle lacrime, pregava di essere salvata.

Ricordò di come l'aveva presa in braccio e di come lei fosse svenuta tra le braccia.

Ricordò l'ospedale e ricordò Thalia.

Quella che era poco più di una bambina, tanto dolce prima di finire in riformatorio.

Si accarezzò le nocche sotto il cuscino, la stessa mano con cui aveva dato il pugno a Ethan a quindici anni.

E sorrise tristemente a quel ricordo, accorgendosi da quanto tempo conoscesse quel piccolo terremoto di Thalia.

-Chi sarà mai stato?- domandò Nico sedendosi accanto a Luke e mettendogli una mano sulla spalla.

-Un amico coglione di quello stupido di Nakamura, sicuro- strinse i denti Charles.

-Ragazzi, non vi dico che quella pazza mi manca, è più di una settimana che non è in questa stanza ed è fin  troppo pulita- sospirò Silena stringendo la mano del suo fidanzato.

-Già- concordò con lo sguardo spento Luke.

-E' stata colpa mia- se ne uscì invece Annabeth, che in quella settimana di assenza di Thalia si era unita di più al gruppo.

-Che dici Annabeth!Tu non centri niente!- esclamò Percy.

"Quel coglione, quando decide di buttarsi senza fare l'avvocato difensore?Si vede lontano un miglio che anche Annabeth è attratta da lui. Stupida testa d'alghe!" pensò Luke sorridendo leggermente.

-Se io non l'avessi abbandonata in stanza, lei non se ne sarebbe mai andata- rispose invece la bionda guardando male il povero ragazzo dagli occhi verdi.

-Annie, tu non centri niente, devi dormire tranquilla- la consolò Piper abbracciandola.

-Ma...-

-Niente ma bionda!Dobbiamo trovare una soluzione per essere le ancore di Thalia, non piangersi addosso!- urlò Leo richiamando il silenzio.

Odiava quando uno si lamentava senza risolvere mai un bel niente.

-Ha ragione Leo- sorrise a tutti Piper poggiando una mano sulla spalla del fidanzato -Sappiamo tutti che Thalia non  resisterà a lungo lì dentro. Dobbiamo trovare una soluzione-

-Trovare il colpevole e rompergli le ossa che ne dici?- propose Jason stringendo i denti.

-Trovare un modo per lasciarla uscire da lì e farle avere un processo degno!- disse  Piper guardando in direzione di Annabeth che capì al volo cosa intendesse.

-Si e come?Per la polizia è già fin dentro i guai-  borbottò Nico guardando la bionda un po' innervosito dalla sua presenza.

-Non chiedetelo a me, io non capisco niente di sta roba- si difese Silena, lavandosene le mani.

-Forse non so, se Thalia avesse un buon avvocato, potrebbe uscire dal carcere pagando una cauzione e avere un processo. Ma dovrebbe sempre stare con la polizia, non potrebbe uscire al college e magari lavorare per la biblioteca o il bar fino al processo. Ma è già qualcosa no?Noi intanto troveremo il video e magari scagionarla!- sorrise incoraggiante la bionda.

-E se non troviamo il video?In carcere ci va comunque, e Ethan farà da gatto morto- disse la parte negativa Nico.

E ti pareva...

-Positivo ragà forza!- esclamò Leo facendo ridere un po' i compagni, ricevendo un'occhiataccia da parte di Nico.

-Daaii Nicuccio!Non guardarmi così!Sei tu che fai sempre l'uccellaccio del mal augurio!- disse tra le risate Leo, ricevendo sguardi "mortali" da parte del ragazzo dark.

-Non chiamarmi Nicuccio!E poi sono solo razionale- si difese, facendo ridere ancora di più i ragazzi.

-Okay, torniamo un attimo seri. Che vogliamo fare con questione Thalia?- chiese Charles poggiando un braccio sulle spalle di Silena.

-Ma vostro padre è avvocato non abbiamo risolto la parte 'trovare avvocato'?- domandò a Jason, Silena, con aria perplessa.

-Si potrebbe fare, ma non  sappiamo se lui ne abbiamo la certezza che lui si prendi questo incarico- rispose lui sorridendole.

-Jason prova a convincerlo! Forse per Thalia lo fa, e forse non lo so, uscirebbe da lì!Tuo padre è un grande, lo sappiamo tutti- cercò di convincerlo Piper.

Chi meglio della sua Piper poteva convincerlo a parlare con il padre?

Era come se quella ragazza avesse una sorta di lingua ammaliatrice.

Ma Jason l'amava per questo.

L'amava per la sua semplicità, per la sua tenacia. E per essere diversa dalle altre. Perché Piper lo era, lo era veramente.

Non era quel tipo di ragazza che si preoccupasse del suo aspetto fisico o di un'unghia rotta.

Non era come Silena, bensì l'opposto.

E in quella semplicità era riuscita a fare breccia nel  suo cuore. 

-Non è questo Pips, è che anche se non lo vuole dar a vedere, mio padre è distrutto anche lui. Posso provarci ma non vi prometto niente- sospirò lui con aria afflitta.

E un brillo di speranza si accese negli occhi dei ragazzi.

 

 ***
 

Zeus Grace si sedette su quella piccola sedia della sala visite del carcere.

Vestito in giacca e cravatta, aspettò con impazienza, tamburellando le dita sul tavolo davanti col vetro, che i poliziotti conducessero sua figlia da lui, buttando ogni tanto qualche occhiata all'orologio di marca.

Sua figlia...

In tutti quegli anni che Thalia era stata in riformatorio, Zeus non era mai andata a trovarla.

E si sentì un po' in colpa.

Eppure se prima scrutava la figlia con delusione, ora era veramente distrutto.

Ma questa volta non per avere una cattiva luce dai suoi clienti, era distrutto per il destino che era toccato alla figlia.

Non riusciva a dormire la notte o a mangiare, perfino Jason se ne era accorto.

E quando la sera prima il figlio, ritornando a casa, gli aveva proposto di essere l'avvocato di Thalia, in un primo momento lui aveva rifiutato.

Non c'è l'avrebbe fatta a reggere lo sguardo della figlia o vederla nello stato pietoso in cui stava vivendo.

Si rigirò la fede nuziale tra le dita ricordandosi il sorriso della sua cara moglie.

Gli era apparsa in sogno quella notte, convincendolo ad andare dalla figlia in carcere.

E ad una sua vocazione, il signor Grace non si era tirato indietro.

Per quanto gli costasse ammettere, sentiva la mancanza della donna che aveva sposato e quella della piccola Thalia che girovagava in casa ancora col pannolino.

Quei piccoli momenti che c'erano tra loro in famiglia, in quella famiglia che era perfetta e pazza a modo suo, in cui ne sentiva la mancanza.

Quando tutto era ancora normale, senza guai come quelli.

Sorrise al ricordo di quando Thalia imparò per la prima volta a dire "Papà", si era emozionato così tanto che per la prima volta una lacrima aveva solcato il suo volto.

Oppure quella volta in cui Thalia si era rotta il ginocchio...quelli si che erano bei tempi.

Quei giorni in cui c'era la sua cara metà, quella donna con cui passare tutta la vita che l'aveva lasciato, volando in cielo per uno stupido e ingiusto incidente d'auto.

Tirò su col naso prima di piangere per colpa dei ricordi.

Era lì per la figlia, non per una seduta di rinfresco di memoria.

-Papà?- chiamò sorpresa la figlia mentre si sedeva sulla sedia di fronte a lui.

Sapeva che si aspettava tutti, tranne che lui.

-Thalia- le sorrise l'uomo osservandola negli occhi così simili ai suoi, ma la ragazza abbassò subito lo sguardo giocando sotto al tavolo con le dita.

-Sono sorpresa nel vederti qui, non mi sei mai venuto a trovare in riformatorio. Pensavo che mi odiassi, che non fossi la figlia perfetta- commentò lei con una punta di amarezza nella voce.

" Lo so" pensò Zeus sentendo il cuore perdere un battito a quelle parole.

-Ho sentito il bisogno di venire a vedere come stavi- rispose lui.

-Oh ma certo!Per pulirti la coscienza dai sensi di colpa, comunque sto benissimo- 

Bugia.

E il signor Grace lo sapeva, insomma, era pur sempre sua figlia!

-No Thalia, davvero. Per quanto per te sia difficile capirlo io ti voglio bene. Sei mia figlia, la mia bambina. La stessa bambina che piangeva nel bagno di casa se litigavamo, solo per il suo orgoglio e per non mostrarsi debole. Tu hai una cosa che non io non ho, figlia mia. L'essere forte. Nonostante tutto tu hai sempre camminato a testa alta e io questa cosa l'ho persa col tempo...- sorrise incoraggiante ma quel sorriso si spense troppo presto.

Thalia singhiozzò -Hai detto veramente che mi vuoi bene?- ripeté non credendo a quelle parole, pizzicandosi il braccio.

Sperava solo che quello non fosse un sogno.

-Oh Thalia, è ovvio che io te ne voglia! Quale padre non vuole bene al proprio figlio?E' l'orgoglio che impedisce di dirlo. Ma a volte bisogna mandare tutto a quel paese per le persone che si amano. E io sono stanco di nascondermi e di farmi odiare da te- rispose lui.

Thalia finalmente alzò lo sguardo cogli occhi immersi nelle lacrime.

Quanto avrebbe voluto Zeus rompere quel fottuto vetro che li divideva.

Quanto avrebbe voluto asciugare quelle gocce salate o magari stringere in un abbraccio la sua bambina.

-Ti voglio bene anche io, papà- singhiozzò lei  e le lacrime che scendevano come una fontana aperta, dagli occhi blu.

-TEMPO!- esclamò una guardia mettendo le manette alla figlia.

-Papà ti prego...- mormorò nei singhiozzi ma prima che potesse finire la frase, la trascinarono di peso, via da lì.

Zeus Grace scattò in piedi battendo i pugni sul tavolo, una lacrima solcava il viso che aveva la sua storia.

-Ti salverò da questo schifo piccola mia, fosse l'ultima cosa che faccio- esclamò sapendo che la figlia non poteva ascoltarla.

Troppo distante. Di nuovo.

E dette quelle parole l'uomo afferrò la sua ventiquattr'ore e uscì dalla piccola saletta col cuore che batteva forte.

Sua figlia sarebbe uscita da lì, il prima possibile.

E detto questo, sperò che l'angelo di sua moglie sorridesse dall'alto, orgoglioso di quella parole.

"Ti amo, Adelen" pensò prima di asciugarsi l'ultima lacrima e salire sulla sua Lamborghini e sfrecciare via, tra le strade della California.


Angolo autrice:

Buona domenica a tutti voi, semidei!
Beh devo dire che sono passate solo due settimane e io ho aggiornato, un vero record in questo periodo!ahaha.
Che dirvi, se non rigraziarvi sempre.
Siete quel sempre che mi aiuta a scrivere e che mi incoraggia nei messaggi o recensioni.
Siete quelle piccole lettrici che con anche solo 11 parole sapete farmi sentire fiera di quel che scrivo.
Davvero, vi ringrazio per quelle piccole cose.
Passando al capitolo, che rispetto all'altro non succede niente di veramente UAU!
Vediamo una piccola Thalia (L'amore mio *va a piangere in un angolino*) alle prese coi sensi di colpa con un velo di maliconia che la ricopre.
Poi ci sta la nostra banda di pazzi, mi sono troppo divertita a scrivere Leo e Nico.
E un Luke alle prese con la memoria, non è l'amoreee? :3
Ed infine incontriamo di nuovo Zeus Grace, che rispetto al primo capitolo sembra che davvero si interessi della vita della figlia.
Ragà dite quello che volte, ma Zeus pentito è qualcosa di asajshajdh *-*
Per quanto riguarda al trailer, ragazzi non c'è l'ho fatta, era tr
Come sempre spero che il capitolo sia stato di vostro gradimento,
Bacii vostra Ram<3

ps ecco le gif *-*

Thaluccia *-*

 

              
 

Piccoli momenti tra una piccola Thalia e Zeus *-*
non sapevo quale scegliere e ho messo tutte e tre ahahahha

 

 
  
Leggi le 7 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<  
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Percy Jackson / Vai alla pagina dell'autore: Ramosa12