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Autore: Defiance    11/01/2015    5 recensioni
Steve, Capitano della squadra di basket amato da tutte le ragazze.
Natasha, capo-cheerleader amata da tutti i ragazzi.
Thor, il nuovo arrivato ‘bello e dannato’.
Loki, il fratello sfigato del ‘bello e dannato’.
Tony, il genietto della scuola.
Bruce, il secchione evitato da tutti.
Clint, il solitario che evita tutti.
Cosa succede se portiamo gli Avengers al liceo? E se fossero addirittura all’ultimo anno?
Leggete e lo scoprirete! Ne accadranno delle belle!
AU: tutti umani/normali. Genere: teen drama.
Avvertenze: Presenti anche Sharon Carter e Sam (Falcon), personaggi introdotti in CATWS. Personaggi secondari tratti da altri film Marvel (X-men, Spiderman).
Genere: Drammatico, Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Un po' tutti
Note: AU, Movieverse, OOC | Avvertimenti: Tematiche delicate
Capitoli:
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Suck-Ass Test






Natasha rientrò almeno due ore dopo; era stata con Pepper tutta la sera, i suoi genitori avevano scoperto della sua fuga a Parigi con Tony e le avevano proibito di uscire, ma la russa non poteva lasciarla sola in un momento così difficile.
“Perché sento puzza di complotto?” chiese non appena vide il fratello intento a parlottare con il suo… cos’era Steve per lei? Non ne avevano neanche parlato.
“Perché sento puzza di ragazza nei guai?” ripetè serio Clint, scoccandole un’occhiataccia.
“Uh-uh. Sentiamo, cos’ho fatto questa volta?” domandò lei, alzando gli occhi al cielo e lasciandosi cadere di peso sul divano di fronte a quello ove erano seduti i due ragazzi.
Barton trasse un respiro profondo e le lanciò tra le mani il barattolino mezzo vuoto.
“Come cazzo mi hai scoperta? Ti prego, non dirlo alla mamma! Se scopre che non sto prendendo le medicine…”
“Che non stai prendendo le medicine? Nat, quel coso dovrebbe essere ancora pieno!” esordì il Capitano, un’espressione sbigottita dipinta sul volto.
“No. Quello dovrebbe essere vuoto. Ho smesso di prenderle un mese fa; qui ci sono le ultime due ricette di tua madre, non le ho mai usate” spiegò la ragazza, porgendo loro due foglietti spiegazzati.
“Avete intenzione di farmi comunque la predica ora? Non ne ho bisogno, sto bene e quindi non ho intenzione di prendere quelle pasticche”
“Ecco perché sei sempre più scontrosa” commentò sardonico Clint, in verità sollevato da quella notizia.
La Romanoff afferrò un cuscino e glielo lanciò contro con violenza.
“Sono scontrosa perché siete una massa di rimbambiti. Tutti e due!” sbottò, correndo arrabbiata verso la sua stanza.
“È incazzata con me. Vado a parlarle” asserì Rogers, seguendola per le scale.

“Natasha, apri. Per favore”
Dovette ripetere quella supplica per ben dieci volte prima che la giovane si  decidesse ad aprire.
“Di cosa vuoi accusarmi ora?” sbottò seccata la ragazza, lottando tuttavia per non far fuoriuscire le lacrime.
“Voglio scusarmi. Non avrei dovuto pensare che… mi dispiace. È che ho così tanta paura di perdere qualcun altra delle persone che amo… e tu sei in cima alla lista e… mi dispiace” si scusò il biondo, cercando il corpo della russa per stringerlo a sé; stranamente, lei gli permise di farlo.
“Puoi restare qui, questa notte?” gli sussurrò nell’orecchio lei, interpretando il bacio che ne seguì come una risposta positiva e guidando il giovane sul letto, ove i due si addormentarono stretti l’uno all’altro.
Insieme ce l’avrebbero fatta. 




Quattro mesi dopo

“S.A.T.: Strage Totale Annunciata”* borbottò Steve, lanciando la penna sul tavolo.
Natasha era comodamente distesa su una poltrona, masticando una chewing-gum e scrutando i suoi amici a metà tra l’essere divertita e l’essere annoiata.
[Se vi chiedete come possa essere possibile una cosa del genere, fareste meglio a rammentare che per Natasha Romanoff nulla è impossibile.]
“Perché non la smettete di sbaciucchiarvi, voi due?” sbottò Thor, gettando un’occhiataccia a Sif e Clint, che da poco avevano iniziato a frequentarsi.
Solo qualche settimana prima, infatti, mentre le dava ripetizioni di scienze, Occhio di Falco aveva trovato il coraggio di baciarla e, contro ogni previsione, la ragazza si era rivelata contenta di tale gesto e aveva ammesso di essere attratta da lui da molto, molto tempo; così avevano iniziato ad uscire assieme, arrivando ad instaurare un rapporto profondo e stabile.
A Thor Clint stava simpatico, ma lei era pur sempre sua cugina e non era piacevole guardarla esplorare la sua bocca per due ore di fila.
“Stiamo cercando di studiare. E il rumore che fate è snervante” aggiunse seccato, cercando con lo sguardo il sostegno di Tony, che si affrettò ad appoggiare l’amico.
“Non ha tutti i torti. Tutti noi siamo affondati in almeno una materia”
“E allora perché non ci focalizziamo su chi può aiutare chi?” li interruppe Banner, che lì in mezzo era quello che necessitava di un maggior aiuto, visto le numerose lezioni perse prima a causa del coma e della convalescenza poi.
“Andiamo Hulk, dicci i tuoi problemi! Sei un fottuto genio che ha tutte A, quale materia ti frega?” lo provocò Stark, incrociando le mani con noncuranza.
“Hulk?” ripeté confusa la Romanoff, sollevando un sopracciglio.
“Beh, sì. Sa di mostro verde e rabbioso. E Banner diventa così quando si innervosisce. Oh, andiamo! Nessuno lo aveva notato?” spiegò Tony, beccandosi uno scappellotto dietro la nuca da Barton, che aveva appena accompagnato alla porta la sua ragazza.
“Uh. Guardate un po’ chi è tornato tra noi” lo sfottè la sorella, riprendendo posto attorno al tavolo.
“Se dobbiamo parlare di gente che sparisce, forse sarebbe il caso di fare un qualche riferimento alle tue ripetizioni di matematica con Steve. Quanto fa camera da letto + porta chiusa a chiave?” ribattè Clint, sorridendo soddisfatto anche dopo la sberla della russa che lo colpì in pieno volto. 
“Io ho dei seri problemi in informatica ora. Con matematica sono okay” rispose gelido il Capitano, rivolgendosi a quel punto al genio del computer presente in stanza.
“Ci dividiamo in gruppi allora” concordò Tony, “si dia il caso che io abbia problemi con quella palla di letteratura e che quella sia proprio la tua materia forte” 
“Bene. Rogers e Stark, potete andare in camera mia” asserì Natasha, lanciando al suo ragazzo le chiavi; da quando Clint era entrato di nascosto nella sua stanza, la chiudeva sempre a chiave prima di allontanarsi.
“Un giorno mi dirai cosa nascondi?” domandò il fratello, gli occhi socchiusi.
“Ti consiglio di non fare domande, se vuoi le tue ripetizioni di matematica, Legolas” lo schernì lei, sogghignando.
“Credevo che solo Stark mi chiamasse così. Come diavolo ha scoperto che ho preso lezioni di tiro con l’arco quando ero piccolo?” 
“Potrebbe essermi sfuggito la sera di Capodanno. Comunque, Thor, tu potresti aiutare Bruce con storia e Bruce aiutare te con chimica. Mentre il tizio molto simpatico che chiamo comunemente ‘fratello’, aiuterà me in scienze. E siamo tutti sistemati. La camera di Clint dovrebbe essere libera, ma non ti assicuro che sia priva di foto di tua cugina, magari in topless” concluse Natasha, beccandosi un astuccio in faccia appena lanciatole da Barton. 
“Siamo tutti fregati” borbottò Bruce, alzandosi e dirigendosi verso la stanza a loro designata. 
“Lo sai che sei la sorella più irritante del mondo, vero?” asserì Occhio di Falco, riserbandole un’occhiata stizzita.
“Lo sai che sei il fratello più invadente del mondo, vero? In qualche modo devo pur vendicarmi” rispose lei, scoppiando a ridere divertita.

 
***

Sharon ci aveva provato; sul serio, aveva tentato di dividere Natasha e Steve, ma ogni suo tentativo si era rivelato vano.
Persino il farsi sorprendere seminuda in camera del ragazzo non aveva intaccato il loro solido rapporto e, cosa ben peggiore per il suo ego, lui non aveva tentennato nemmeno un secondo nel respingerla.
Dopodiché, la notte di Capodanno ci aveva provato con Thor, ma lui l’aveva bruscamente rifiutata ribadendo di essere fedele a quella Jane con cui aveva una relazione a distanza e questa era stata una delle più grandi umiliazioni della sua vita, dato il conseguente articolo sul giornalino della scuola, scritto da Loki e da Gwen, con tanta di foto alla sua espressione sgomenta, scattata invece da Peter Parker.
Aveva, tuttavia, evitato di fare un pensierino su Clint, che ora era uno dei tipi più fighi della scuola; la vita era stata molto ingiusta con Sharon Carter, o almeno questo era ciò che sosteneva lei dal momento che non le aveva lasciato alcuna distrazione per allontanare il pensiero di Bucky dalla sua mente.
L’andare a letto con il primo che le capitava a tiro aveva sempre costituito un’ottima terapia per lei, ma a quel punto erano pochi quelli disposti a farlo con lei ora che il corpo studentesco era un organismo unitario in cui l’apparenza non contava più nulla.
Nonostante si fosse ridimensionata molto, Sharon Carter restava infatti la nuova emarginata della scuola: aveva ferito troppe persone e in maniera indelebile; persino Raven ed Hank ormai la evitavano e stava cominciando, molto lentamente, a capire il valore dell’amicizia; in particolar modo, si pentiva di essersi lasciata sfuggire un ragazzo d’oro come Steve, ma rifiutava categoricamente di ammettere le sue colpe: per lei, era stata la Romanoff a portarglielo via.
“Che tu sia maledetta” imprecò, scaraventando con violenza i libri giù dal tavolo e scoppiando a piangere.

 
***

“Questo è perverso” obiettò Mary Jane, scambiandosi uno sguardo complice con Loki.
“Si, mi sembra un po’ estremo” l’appoggiò lui, arrossendo.
“Volete passarlo il Suck-Ass Test* o no?” ribattè Gwen, incrociando le braccia spazientita.
“Per farlo dobbiamo spogliarci in pubblico?” controbattè l’altra, livida dal’imbarazzo.
“È il modo più efficace per metterci sotto pressione. Così ci concentreremo necessariamente per trovare la risposta giusta ai quesiti. Scommetto che nessuno arriverà a rimanere in intimo” insistette Peter, scrutando tutti i presenti e notando che si erano vestiti con almeno cinque strati di abiti. 
Scoppiarono tutti a ridere e alla fine acconsentirono a prestarsi a quell’assurdo gioco che, come Parker aveva previsto, portò a ottimi risultati: effettivamente, nessuno di loro rimase in mutande, anzi, non vi era alcun indumento sul pavimento.
“Ragione, dolce ragione!” cantilenò lui, saltellando fino all’uscita.
“Dovrebbero chiamarti Spiderman. Dico sul serio, i tuoi giochi sono contorti e intricati come le ragnatele dei ragni. A volte anche disgustosi come loro” lo schernì Mary Jane, stampandogli tuttavia un lieve bacio sulle labbra.
“A te di solito piacciono i miei giochi perversi” commentò Peter, sorridendo con aria maliziosa.
“Solo quando non sono di gruppo” ammise lei, ignara, tuttavia, che dall’altro capo della stanza, Loki e Gwen stavano ascoltando tutto, ridendo sotto i baffi.
“Thor tarderà ancora un po’. Che ne dici di continuare a… ehm, studiare di sopra?” propose il moro, prendendo in braccio la ragazza e conducendola nella sua stanza.
La vita, quando sei all’ultimo anno, è fottutamente bella, pensò lui, richiudendosi la porta alle spalle e sovrastando la bionda con il suo corpo.  







*Cit. The Perfect Score (2004) film con Scarlett Johansson e Chris Evans. Nessuna coincidenza ahahha.
Il SAT è un esame che gli studenti americani devono dare per entrare al college. 



Angolo Dell'Autrice
Chiedo scusa per la breve lunghezza del capitolo,
ma questa settimana mi è stato davvero impossibile
scrivere di più... non so neanche come ho fatto
ad aggiornare, talmente limitato era il mio tempo libero
a disposizione. Ma dovevo farlo e quindi eccomi qui, col
nuovo capitolo che mi auguro tanto vi sia piaciuto.
Se vi va fatemelo sapere.
Bell :)



  
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