Libri > Harry Potter
Ricorda la storia  |      
Autore: NyaSmazi    19/11/2008    6 recensioni
Fa freddo qui.
Fa sempre freddo qui.
I miei occhi spenti guardano attraverso il vetro che ci divide.
E la sensazione che si fa strada in me
è la stessa di 17 anni fa: Rabbia. Dolore. Rabbia. Tristezza. Rabbia. Senso di impotenza. Rabbia.
Genere: Malinconico, Suspence, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Draco Malfoy, Hermione Granger
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
L’IMPORTANTE E’ CREDERCI

Fa freddo qui.
Fa sempre freddo qui.
L’aria diviene di giorno in giorno più pesante.
Le luci sono fioche, come le anime di coloro che vi dimorano.
Le pareti sono bianche. Ma non di quel bianco puro che i raggi del sole, in un tiepido pomeriggio di primavera, fanno rischiarare.
No. È un bianco sporco. Impuro. Maledetto.
Osservo la gente. La guardo.
Cerco di comprendere i loro stati d’animo.
Cerco di afferrare i loro pensieri.

[un susseguirsi di parole senza logica, senza ragione]

Cerco di immaginare le loro vite.

Chi sono? Perché si trovano anche loro qui, come me?

Me ne chiedo il motivo. Così potrò pensare a qualcos’altro che non sia te.

Noto una coppia, lì, in fondo al corridoio. Sono vicini, si tengono per mano. Ma…
Ma?

Ho come la sensazione che, pur essendo vicini, si sentano lontani.

Ruoto il mio sguardo freddo [triste] verso un bambino piangente.
Perché piangi piccolo?

Ma nulla. È più forte di me.
I miei occhi spenti guardano attraverso il vetro che ci divide. Si soffermano [di nuovo] sulla tua figura.
Sento le ciglia  inumidirsi. Brillano di un qualcosa che ho prosciugato in tutti questi anni.
Dove sono finite le mie lacrime?

Ma la sensazione che provo non muterà mai.
Rabbia. Dolore. Rabbia. Tristezza. Rabbia. Senso di impotenza. Rabbia.

Abbassò la testa di colpo, sfinita.
Dio…non ce la faccio più.
Vorrei urlare, gettare addosso la mia stanchezza su qualcuno [su chiunque].
Vorrei scappare, via, lontano da qui, da questo posto maledetto [benedetto] dove stai sopravvivendo da 17 anni.

Vorrei rispecchiarmi ancora nei tuoi occhi.
Sentire la tua voce.
Il tuo profumo di caffè al mattino.
Le tue labbra, perfette, sulle mie.
Il tuo sorriso.
[mi mancano la tua risata. Le tue smorfie. Le tue carezze]


Una mano calda sfiora le mie spalle deboli. Mi voltò e incontro gli occhi spessi di un uomo.
-    Mi dica…-
-    Ehm…Signorina Granger, mi spiace doverla disturbare, ma ho assoluto bisogno di parlarle in privato-
-    Si non c’è problema…-

Mi incammino dietro l’uomo, e intanto il mio cervello è giunto ad una conclusione: oggi è la fine.

Ci ritroviamo in un atrio vuoto e sento l’uomo mormorarmi alcune parole sommesse.
-    Ecco, c’è stata pervenuta la sua richiesta riguardo al caso di suo marito. Poiché le leggi vigenti parlano chiaro sulla procedura da effettuare in questi particolari casi, ed essendo passati più di 15 anni, abbiamo accolto e approvato la sua decisione. Me ne dispaccio alquanto…ma credo sia la soluzione migliore vista la situazione. Vedrà che i vostri amici e parenti capiranno…vedrà-
-    Si…capiranno- pausa. Respiro profondo. – Grazie di cuore per tutto ciò che avete fatto…per la pazienza…p-per..-
-    Non deve ringraziarmi. È il mio dovere. È ingiusto ciò che è successo, ma lei è una donna forte, riuscirà ad andare avanti…-
-    Si,  sono una donna forte- bugia.

Mi incammino verso la tua stanza. Attraverso il vetro posso vederti.



“Granger, sei una vera schiappa lo sai?”
“Ti ringrazio Malfoy, ma non è una novità. Sai che detesto il quidditch”
“Imparerai ad amarlo”
“Certo, come no”
“Che c’è? Non ti fidi?
“No no, non sia mai”
“Sai qual è il tuo problema? Non ci credi abbastanza. Sei paranoica e tesa, non ti lasci andare. Parti già con il presupposto che non ce la farai.”
“Draco…stiamo parlando di quidditch, rammenti?”
“Non è questo il punto”
“Ah no? E quale sarebbe? Sentiamo”
“Il punto è credere in quello che si fa”
“Ma io credo in quello che faccio! Solo che proprio non riesco a tollerare questo gioco sportivo, tutto qui”
“Va bene, tregua per stavolta. Però ricordati che l’importante è crederci


-    Signorina, ci scusi ma noi dobbiamo procedere nello spegnimento delle macchine. Se vuole può assistere…-  parole imbarazzate, timorose. Parole di conforto, di appoggio.
Di convenienza forse?
-    Fate pure…-

È questione di un attimo.
Il rumore della spina fuori dalla corrente è come un tuono di notte. Fa paura, ma dura solo un attimo. Nell’attimo successivo il silenzio regna sovrano nel cielo.
Mi avvicino al tuo letto, prendo la tua mano fredda e tasto per sentire ancora per un secondo che sei vivo.
Ma la consapevolezza mi colpisce all’improvviso.
Dov’è sono finiti i tu-tu del tuo cuore?

Vorrei piangere, ma non ci riesco.
In me trasudano due diverse sensazioni.
Abbandono. Libertà.
E quello fioca speranza che mi ha accompagnato per tutti questi anni, si è spenta.
Proprio come una candela, per opera di un venticello leggero.

Guardo per l’ultima volta il tuo viso, immacolato e dannato insieme. Negli anni si è smagrito come mai avrei creduto, ma la tua bellezza angelica è rimasta intatta. Degna di un Malfoy.
E poi, la sento. Una lacrima bagna le mie ciglia. Scende piano sulla guancia. Silenziosa e inarrestabile. Scivola lungo il collo e poi si infrange per terra. Morta anche lei con te [con me ]


Seguo con gli occhi il tuo profilo. Voglio che resti indelebile nella memoria. Voglio che mi accompagni per tutti gli anni a venire. Con gentilezza, con leggerezza.

Sfioro le tue labbra violacee e sorrido triste, pensando a quante volte ancora avrei potuto baciarle. Assaporarle. Morderle.

Scuoto la testa. No, così non va.
È finito il tempo dei rimpianti.
È giunta l’ora di fare un passo in avanti in questa vita.
[senza te]

Camminerò, da sola, ma lo farò. Un passo alla volta. Un salto, una capriola, una piccola corsa. Ma mai indietro.
Perché ora quel che conta, quello che davvero potrà aiutarmi, è la fede, la speranza.
Perché d’ora in poi
L’importante sarà crederci.





Che dire? Un genere del tutto nuovo per me. Una tematica che si è rivelata alquanto faticosa da mettere su carta (o computer, come preferite). So di aver trattato un argomento piuttosto serio e drammatico, ma questa idea continuava a gironzolare tra i miei pensieri e non ho potuto non pubblicarla.
La licenza dei 15 anni di sopravvivenza con le macchine è tutta mia. Nel mondo reale non è così. Diciamo che ho voluto un po’ cambiare le cose nel mondo magico.
Poi, beh la trama credo sia piuttosto ovvia, ma non manco di riferire la mia disponibilità per qualsiasi delucidazione.
Ringrazio tutti coloro che sprecheranno 2 minutini per leggere questa one-shot, e naturalmente una grazie di cuore andrà a chi mi concederà un proprio parere sulla mini-storia in questione.
DEDICA
Questa one-shot la dedico a tutte le persone che si trovano nella stessa condizione di Draco, e in particolar modo a chi sta vicino loro.


Alla prossima xD
* NICLA*
 





  
Leggi le 6 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Harry Potter / Vai alla pagina dell'autore: NyaSmazi