A Kupòcchan.
Buon compleanno, donna.



{ . 1 .}

Non era tanto per la torta che si era accidentalmente spiaccicata sul suo pregiato pavimento, nemmeno per l'inquietante glassa rosa che si intravedeva in tutto quell'ammasso di panna.
Non diede molta importanza al lago bianchiccio che si stava formando ai suoi piedi compromettendo il legno con una macchia ormai indelebile.
Orochimaru sollevò lo sguardo verso i due compagni impietriti davanti alla porta e puntò il piccolo pacchetto, incartato alla ben e meglio, tra le mani della compagna cercando di sopportare lo strano nodo allo stomaco e tutte le possibili previsioni che gli aleggiavano nella mente.

«Quindi... oltre a distruggermi la casa, cosa siete venuti a fare esattamente?»

«Beh...» l'albino si portò una mano tra la zazzera argentea incitando la ragazza al suo fianco con un cenno del capo.

«Oh...Buon compleanno Orochimaru-kun»



{ . 2 . }

Ogni volta che si immergeva nelle fredde lettere d'inchiostro di qualche remoto rotolo sentiva il cuore accelerare vertiginosamente.
Con le dita toccava appena la carta giallastra intimorito dalla sua fragilità data dal tempo, le sussurrava tra le labbra assaporando in anticipo il potere e l'innocente sogno sempre più vicino - concreto.
Ogni volta che accarezzava con lo sguardo quelle mute lettere di speranza si sentiva meno solo, ma le già fioche figure dei suoi compagni diventavano sempre più vacue.



{ . 3 . }

Doveva ammettere che si stava abituando, sì.
Alla fin fine lo starnazzare di Jiraiya non era così irritante e gli sbalzi d'umore di Tsunade erano sopportabili dopotutto.
Doveva ammettere che si stava abituando a quel legame incontrollabile che li aveva tenuti stretti in una morsa piacevole a conti fatti.
Sarutobi-sensei aveva accennato all'amicizia, ma lui orgoglioso com'era aveva fatto una impavida smorfia di disprezzo; perchè ogni zavorra doveva essere accuratamente eliminata per raggiungere al più presto il traguardo
. E lì, mentre li guardava litigare, si era davvero chiesto se in futuro ne avesse potuto fare a meno.