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Autore: sakura18    12/01/2015    0 recensioni
dopo la morte della madre in un incidente stradale, rosy va a vivere dal padre in montagna a caponotte. un paesino in mezzo al bosco. una nuova scuola. una nuova vita. nuovi amici. era tutto troppo perfetto fin chè all'ora di arte rosy disegnò un ragazzo che non aveva mai visto. questo ragazzo si chiama sakurai hiroki. la sua vita cambiò. qualcuno cerca di ucciderla.
questa è una storia di vampiri, licantropi e angeli una lotta eterna tra bene e male. chi vincerà?
Genere: Romantico, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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ciaooo a tutti! buon natale e buon anno! (anche se in ritardo) come avete passato le vacanze? io non molto bene visto che ho lavorato fino al 6 gennaio. ora finalmente ho le ferie fino al 3 febbraio e ho potuto finalmente finire il capitolo. volevo pubblicarlo per natale ma ero troppo stanca non so se avete presente negli anime dove si vede lo spirito abbandonare il corpo. ecco io ero così. eheh allora oggi vi devo dire una notizia quindi dovete leggere fino alla fine per forza :P ok ho deciso che quando "black moon" sarà finito (mancheranno dai 2 ai 3 capitoli) mi fermerò per un pò non so quanto (perchè ho deciso che ci sarà un conitnuo che si chiamerà "red moon" spero che coninuerete a leggere anche quello) e di fare una fan fiction sugli "hey say jump" ma non sarà su tutti loro (anche perchè sono 9 bellissimi ragazzi, sono idol, attori e fotomodelli e altri fanno pure altro e sarebbe difficile fare un fan fiction con tutti loro e con il loro lavoro) quindi ho deciso di mettere solo 3 di loro: yamada ryosuke, chinen yuri e daiki arioka. se non li conoscete andate a vedere su google o anche su youtube se siete curiosi di sapere chi sono (ve lo consiglio sono bravissimi) e quindi... niente, sarà ambientato in giappone in una scuola e la protagonista sarà vittima di bullismo per via di.... segreto :P e loro tre avranno una parte importantissima sulla sua vita sopratutto uno di loro. chi sarà? se vorrete recensire il capitolo scrivete anche chi potrà essere. heheh cmq volevo dirvi questo è un messaggio stra lungo, lo so scusate, ma non sto nella pelle di questa cosa e spero con tutto il cuore che potrete seguirmi anche nell'altra storia e ovviamente nel conitnuo di questo libro. ah giusto la fan finction con gli "hey say jump" si chiamerà "ikanaide" che vuol dire non andare. sarà una storia romantica/drammatica se qualcuno conosce il dorama (telefilm giapponesi) koiziora sarà tipo quello hehe :P ok ho parlato anche troppo e ora vi lascio con il capitolo ciao e al prossimo! byby :)


Quindici
inizio
 
Vanessa
 
   -hai verificato?- lei annuì.
   -sei riuscita a nascondere il tuo odore da lei?- annuì di nuovo.
   -ah, Giulia, cosa farei senza di te?- mia cugina sorrise.

 
 
Hiroki 

Non morire! Non morire! Non morire! Continuai a ripetere queste parole fino all’infermeria della scuola. No, continuai a ripeterle all’infinito. Anche in questo momento che sapevo che non era in pericolo, continuavo a ripetermele nella testa. Vederla svenire tra le mie braccia e sussurrare quel nome è stato uno shock. Avevo così paura che mi morisse tra le braccia! Ero andato nel panico e poi, quando me l’hanno portata via, mi sono sentivo svuotato, ero impotente, non potevo fare niente per lei, non volevo più provare una sensazione del genere. Mi lasciarono li fuori dalla porta per molte ore prima di informarmi che stava bene e che aveva bisogno di cure e di riposo. Tirai un sospiro di sollievo, ma la paura non voleva andarsene via. Avevo paura che quando ritornerò alla sua stanza sta sera, il suo letto sarà vuoto. Oppure che fra qualche minuto o qualche ora mi chiamano per dirmi che non c’era più niente da fare. Tornai a casa accompagnato da questi pensieri, mi fermai davanti alla porta e fissai il bidone dell’immondizia. Perché sono dovuto tornare a casa? Come hanno potuto cacciarmi via? Come hanno osato separarmi da lei? come… come…

   -aaah! kuso!!*- calcai il bidone con tutte le mie forze. Mi misi le mani dietro la testa e appoggiai la fronte al muro di casa e dopo molto tempo mi lasciai andare in un pianto disperato. tirai un pugno al muro, ricavando solo un dolore alla mano e un buco. Mi allontanai e aprì la porta e me la richiusi alle spalle. Andai dritto in camera, non avevo voglia di fare niente, solo di stare da solo. Ormai Giulia sarà troppo lontana per ucciderla, quanto vorrei fargliela pagare per tutto quello che ha fatto, lei che ha avvicinato Rosy fingendosi sua amica, l’aveva pure invitata a casa sua nella notte di Halloween, lei sapeva tutto. Sapeva che sarebbe venuto quel vampiro per ucciderla. Sapeva tutto.
   Quando raggiunsi la fine delle scale qualcuno suonò la porta. Tirai dritto, prima o poi si stuferà. Ma non fu così, il campanello continuò a suonare e a suonare e a suonare. Alla fine, stufo, scesi le scale e aprì la porta. Non mi sarei mai aspettato di ritrovarmi davanti a me Francesca.
 
 
 
 
Mattia
 
   -sì, me ne occuperò io- l’infermiera mi consegnò un foglio e delle garze. Lei era l’unica strega qui dentro, ci aiutava a curare le ferite gravi, in questo caso.. ha aiutato Rosy a espellere lo strozzalupo. Purtroppo però, non ne aveva espulso molto, quindi toccava a me tenerla d’occhio e curarla.
   -d’accorso, allora te la affido a te. Mi raccomando, devi tenere a bada la febbre, la pressione e falle espellere tutto. Mi fido di te- dopo queste ultime raccomandazioni, uscì e corsi fino al dormitorio femminile, dove mi aspettava Rosy.
   Quando entrai la vidi proprio male, non era ancora cosciente e sudava freddo, aveva un espressione di dolore, mi inginocchiai accanto a lei e cominciai a tamponarle il sudore dalla fronte. Ora era messa un po’ meglio, quando Hiroki la portò qui era… così spaventoso, gridava e ogni cinque minuti aveva una convulsione, questo, lui non lo sapeva. È stato fuori per tutto il tempo aspettando, io me la sono vista tutta. Cercavamo di tenerla ferma per farle un iniezione, ma non funzionò. Subito dopo la strega le ha fatto ingerire una pozione, ma Rosy vomitò sangue. rabbrividì, ho avuto una paura. Appoggia sul comodino lo straccio e le provai la febbre e la pressione. Erano alte tutte e due, ma almeno non così tanto come prima. Mi appoggiai al letto e senza volerlo mi addormentai.
   Quando mi risvegliai c’era la finestra spalancata, mi guardai intorno. Il letto di Luna era vuoto, l’avevano spostata temporaneamente fin ché Rosy era messa così. Sentì una mano appoggiarsi sulla mia spalla, mi guardai indietro e c’era Hiroki. Provai compassione per lui, aveva gli occhi gonfi e i capelli spettinati, indossava persino gli stessi abiti. Mi alzai e ci ritrovammo a guardarci negli occhi. Alla fine crollai.

   -prenditi cura di lei- dovevo rinunciare. -la ami veramente molto, penso anche più di me- sforzai un sorriso e gli appoggiai una mano sulla spalla.
   -Mattia..- scossi la testa.
   -tranquillo, tu puoi prenderti cure di lei molto meglio di me, io mi sono addormentato quando dovevo badarla, tu non lo avresti mai fatto.- guardammo tutti e due Rosy che dormiva in un sonno tranquillo. -è per questo che rinuncio- passarono alcuni secondi, poi Hiroki mi abbracciò all’improvviso. Rimasi immobile. Un ragazzo.. mi stava abbracciando… che cosa.. dovrei fare..?
   -mi dispiace Mattia, per tutto quello che hai passato.- Per qualche strana ragione, dopo queste parole mi accorsi che non potevo più trattenermi e cominciarono a scendere le lacrime. Hiroki strinse più forte, mi sentivo a disagio, ma grazie a lui ho potuto sfogarmi. Sì, ero davvero pronto a lasciare Rosy nelle mani di Hiroki.
   Gli spiegai tutto quello che doveva fare e come doveva comportarsi, per poi lasciarli da soli e me ne tornai in camera. Lanciando un ultimo sguardo alla sua camera.
 
Hiroki 

Mi stesi sul letto vicino a lei e la osservai, quando non si muoveva o non si lamentava, guardavo se respirava, le tamponavo il sudore, le provavo la febbre e infine le misuravo la pressione. Passai tutta la notte così, ma verso la mattina le venne un attacco epilettico. Le presi e la piegai sul lato tenendola ferma, accarezzandole i capelli e sussurrandole nell’orecchio che sarebbe andato tutto bene, e dopo pochi minuti, si fermò. All’ora che c’era segnata nel foglio le diedi la medicina che era già sul comodino. Le aprì la bocca e le misi due gocce. In qualche modo doveva espellere tutto lo strozzalupo. Mi sedetti sul pavimento e aspettai. Dopo mezz’ora aprì gli occhi e vomitò per terra, io saltai per aiutarla, ma non potevo fare niente. Quindi le accarezzai la schiena e le tenni i capelli. Quando smise la rimisi stesa e lei si riaddormentò. Andai in bagno e ripulì tutto. Per poi rimettermi nel mio posto a tenerla d’occhio, le riprovai la febbre e sembrerebbe che stava diminuendo piano, piano. Fra due ore dovrebbe tornare Mattia per darmi il cambio, giusto il tempo che l’infermiera la veniva a controllare, se scoprissero che sono qui mi cacerebbero vi di nuovo. E io non volevo separarmi da lei per nessun motivo.

   Le due ore passarono in modo tranquillo, non so se era un bene o un male, ma sembrava più serena e il suo colorito bianco latte stava ritornando. Mattia entrò nella stanza, io mi alzai e mi diressi alla finestra, dovevo restare qui fuori giusto il tempo che l’infermiera la visiti.
   -com’è stata?- mi girai. Lui le stava toccando la fronte per cercare di capire se aveva la febbre, per poi spostarsi al collo per ascoltare i battiti.
   -come al solito, ha avuto delle convulsioni e ha vomitato sangue, ma in queste due ore non è successo niente- lui annuì restando serio, ma avrei giurato di aver visto un sorriso. Questo mi rassicurò e aprì la finestra per uscire, ma quando stavo per scavalcare Mattia parlò.
   -grazie.- ci guardammo per qualche secondo, per poi fare un cenno accompagnato con un sorriso e uscì fuori.
   Andai sul tetto e mi sedetti abbracciandomi le gambe. Il sole oggi picchiava sulla neve rendendola brillante, sembra una distesa di brillantini bianchi, a Rosy piacerebbe vederlo. Sospirai e appoggiai la fronte sulle ginocchia, perché Giulia? Farle un torto simile è stato tutto calcolato dal loro primo incontro, tutto quanto. Ogni cosa, ogni parola, erano solo bugie. Appena si sarà svegliata si ricorderà tutto o dovrò raccontarle di chi l’ha avvelenata? L’unica cosa che sapevo era che da oggi cambierà tutto, tutta la verità è saltata fuori come un eruzione di un vulcano.
   Dovevo dirle anche la verità su Francesca, cavolo come faccio a… i miei pensieri si bloccarono appena sentì delle voci dentro la stanza. Erano di una donna e di Mattia.
   -allora, com’è andata la notte?- chiese la donna che doveva essere l’infermiera.
   -ha avuto elle convulsioni e ha vomitato alcune volte- rispose Mattia.
   -mmh… sembrerebbe tutto normale. Ora devo controllare che tutto sia a posto e che abbia espulso tutto. Aiutami un attimo- sentì dei passi e dei rumori metallici, ma nessuno dei due parlò per molti minuti.  Che cosa le starà facendo? Quanto vorrei essere dentro in quella stanza. Finalmente i rumori metallici cessarono e l’infermiera parlò.
   -ok, è tutto a posto, possiamo metterla giù. Bene, dovrebbe svegliarsi da un momento all’altro, mi raccomando Mattia tienila d’occhia fin ché non si sarà svegliata.- l’infermiera si allontanò.
   -potrà ricominciare ad allenarsi?- 
   -certo, ma a partire a domani, so che vorrà ricominciare da subito, ma bloccala se dovesse succedere, non voglio che si sforzi oggi.- detto questo sentì la porta aprirsi e chiudersi subito dopo. Aspettai un segnale da Mattia prima di entrare. Mi aprì la finestra e entrai nella stanza, aveva un espressione molto più tranquilla e serena ora che era tutto a posto. Io mi sentivo come se un sasso si fosse sollevato sul cuore, ero così contento che stata bene e che fra poco si sarebbe svegliata, non vedevo l’ora di parlarle di nuovo e di stringerla a me. 



*kuso=merda


 
  
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