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Autore: little star    20/11/2008    2 recensioni
Seguito di Tequila. Draco: le sue emozioni, le sue sensazioni, le sue decisioni dopo il bacio di Harry. Un intermezzo per introdurre il capitolo finale della storia.
Genere: Romantico, Malinconico, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash, Yaoi | Personaggi: Blaise Zabini | Coppie: Draco/Harry
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
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La malinconia è più letale della tristezza perché cresce come una pianta disonorata dall’interno di un corpo, avvolgendo l’essere con i suoi germogli assassini e soffocando la felicità. Draco lo sapeva bene, mentre scriveva quelle stesse parole su un pezzo di pergamena, con tutta la speranza di cancellarle, un giorno o l’altro.

Il sapore di Harry gli era rimasto sulle labbra, fastidioso e insistente, mentre gli ricordava che il desiderio di un attimo è ben diverso dall’amore di una vita. Che la vita era una gran puttana. Che l’amore era un bastardo. Che Harry lo aveva trattato come uno staccio lurido, un ripiego momentaneo.

Lui, Draco Malfoy. Oh, andiamo, come si poteva non amarlo? Era dieci volta più bello di Blaise, più intelligente, più divertente, più – ma chi cazzo voleva prendere in giro? Harry non l’aveva più nemmeno salutato, dopo quello che era successo. Era stato orribile. Era orribile.

Fare finta di essere perfetti sconosciuti era doloroso, a quel punto. La voglia di Draco di essere felice, a quel punto era paragonabile solo a quella che aveva di volere lo stesso Harry. Il problema era che oramai una cosa escludeva l’altra. > Erano passati tre asettici giorni. Lui ed Harry nemmeno riuscivano a guardarsi in faccia. E Draco desiderò odiarlo, con tutto se stesso, per tutto quello che gli aveva fatto, per avergli dato quel nauseabondo bacio alla Tequila, per averlo trattato come un oggetto.
Meno male che non gli aveva dato più di un bacio.

Aveva incontrato Harry per i corridoi dei sotterranei e si erano scambiati un cenno. Poi il giorno dopo avevano parlato, di tutto tranne di Tequila. Era stato strano realizzare che era ancora tutto come prima di quel bacio. Parlavano anche di Blaise, di come Harry continuasse morbosamente a volerlo e di come il suo desiderio assurdo lo stesse consumando.

Nei giorni a venire si incontrarono ogni sera nella stanza di Draco, molto più grande e separata dagli altri. Era frustrante avere Harry sul suo letto e non poter fare niente. Soprattutto per il fatto che aveva una morbosa voglia di saltagli addosso – Dio, come lo voleva! -. Blaise però continuava a rimanere la sua più grande ossessione: parlavano a volte tutta la serata solo di quello. Dopo poco Draco rinunciò. Il suo spirito di sacrificio (che non credeva di avere) ebbe la meglio, concedendo alla passione dirompente di riversarsi su di lui per riempirlo e colmarlo del vuoto disturbante che sentiva dentro.

Provò anche a dimenticare, a vedersi con altre persone. C’era un tizio che gli aveva dato appuntamento a Hogsmeade, per fare un giro clandestino e divertirsi. Harry non lo sapeva, perché mai avrebbe dovuto? Non erano fatti suoi.
Era stata la cosa più viva che aveva fatto da quando Harry l’aveva baciato. Qualche chiacchiera, e poi, quando si furono stancati di chiacchierare di cose inutili, si erano strappati le rispettive camicie di dosso e la cosa era degenerata esattamente dove Draco sperava degenerasse. Aveva pensato che un po’ di sano sesso non aveva mai ucciso nessuno. Ed effettivamente non era stato male. Non fin quando la morbida e malinconica cappa di squallore non gli era calata addosso come un pesante fardello e non era riuscito più neppure a respirare.
Aveva passato i giorni a nascondersi da quel tizio come se avesse avuto la peste. Scappava subito dopo le lezioni, nelle pause, e andava a rifugiarsi ovunque, pur di non essere trovato. Non voleva vederlo: si era sentito così distrutto interiormente, con tutte quelle cellule che gli gridavano “non è quello che voglio” che non era riuscito a sopportarlo.

Amava Harry. Così tanto da non riuscire a sopportare nessun altro, in nessun altro modo. Non era in condizioni di prendere in considerazione nemmeno per un secondo, un altro.

Intanto si stava dimostrando con Harry più disponibile possibile, nonostante l’ombra della malinconia stesse pericolosamente aleggiando sul suo sorriso di ogni giorno. Harry continuava a non capire, miope com’era, Sfregiato del cazzo, il tesoro che aveva davanti. Draco avrebbe potuto avere chiunque, chiunque, e non c’era nessuno che non l’avrebbe voluto - era ricco, bellissimo, senza dubbio intelligente – eppure lui non lo voleva.

Pensava di aver superato la fase degli inutili complessi adolescenziali, nonostante non avesse alcun motivo per farsene.
Invece con il suo amore a senso unico aveva riscoperto tante, troppe cose di lui che non gli piacevano: era troppo pallido, troppo magro, troppo biondo, troppo Malfoy, troppo Draco. Cazzo, non sarebbe mai stato Blaise. E anche se gli fosse anche solo lontanamente somigliato, Harry lo avrebbe amato solo perché una pallida copia dell’originale.

No, non era quello che voleva.

Aveva bisogno di un amore totale, appassionato, che gli facesse girare la testa come scrivevano nei romanzetti rosa da quattro soldi. Si sentiva penoso.

“Ehi. A che pensi?”
“Niente.”
“Draco…”
“Harry. Non sto pensando a niente.”
“Ultimamente di vedo un po’… distante.”
“Sarà che la strada per i sotterranei si è allungata di colpo: sai, alle scale piace cambiare.”
Harry sbuffò una risata e sorvolò. Poi riattaccò a parlare di Blaise.
Era solo nella sua stanza quando decise di dare un taglio a tutta quella situazione. Aprì il suo mobile e tirò fuori una bottiglia di Whiskey Incendiario. La usavano lui e Blaise quando era successo qualcosa di sufficientemente eclatante da guadagnarsi una bevuta. Ma questa volta avrebbe bevuto da solo.

Stappò la bottiglia per sentire l’odore dell’alcol salirgli alle narici. Ah,il buon caro, vecchio Whiskey, ideale per dimenticare gli affanni del cuori.Poggiò delicatamente le labbra al collo e iniziò a bere. Stimò che se faceva come era sua intenzione, cioè se riusciva a bere tutta la bottiglia, dopo sarebbe stato così ubriaco da non ricordarsi nemmeno il suo nome.
Poco importava.

Bevve finché la stanza non cominciò a vorticare pericolosamente sotto i suoi piedi, e le uniche parole che aveva nella mente non furono:

“’Fanculo. Sono libero.”



SPAZIETTO!
Come ho già detto nell'introduzione questo è solo un intermezzo, che sarà seguito dall'ultimo capitolo di questa, chiamiamola così, miniserie. Spero vi sia piaciuto, e preparatevi nel prossimo ad un Draco molto più... Draco!
antote : anche questa shot è un pò malinconica, ma ti prometto che nella prossima... beh, vedrai^^!
tesar: Mi dispiace per la Theo/Harry, in effetti riflettendo sulla tua recensione avevpo pensato che avrei potuto strutturare i pairing in mdo diverso, e la storia sarebbe risuòtata anche più interessante. In ogni caso oramai la frittata è fatta. Sono contenta che ti sia piaciuta lo stesso.
_ale23_ : Si tristissima. Fin troppo. Bah, sono cose che capitano, coem ho detto il capitolo finale è molto meno malinconico, spero che lo leggerai.
Un grazie anche a chi legge e ha messo questa storia nei preferiti.
  
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