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Autore: Marzia1969    20/11/2008    3 recensioni
Voglio dedicare questa mia fanfic a Luke Duke, il mio personaggio preferito di Hazzard, una persona dolcissima, fragile, nonostante il suo aspetto fredo e distaccato. Così fragile, da emozionarsi davanti ad un albero di Natale...
Genere: Drammatico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Luke Duke
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Riaprii gli occhi… Pensavo di trovarmi ancora in quel maledetto anfratto, invece….ero in un letto, scomodo, ma era pur sempre un letto.

 E poi c’era tanta luce intorno a me.

 Mi guardai attorno e vidi i miei ragazzi sull’attenti.

“Sergente come stai? “ – chiese Mike- “spero che le altre ferite non ti facciano molto male! Io ho cercato di prestare più attenzione possibile quando ti ho riportato in superficie”

 Altre ferite….riportarmi in superficie…..ora ricordavo…

Mike si era infilato in quel pozzo strettissimo; ricordo di avergli detto di non scendere, perché era troppo stretto quel passaggio, lui non mi obbedì e tutto ad un tratto….non ricordavo più niente!!! Ispezionai il mio corpo e, oltre alla normale ingessatura al braccio e alla mano, mi resi conto che effettivamente avevo altre escoriazioni che prima non c’erano.

“Cos’è successo…?” domandai.

 Mike cominciò a raccontare:”Sergente, ricordi quando ti raggiunsi? Tu continuavi a ripetermi che dovevo risalire, ma io non potevo lasciarti lì, così ti diedi un pugno in faccia per non farti brontolare, ma soprattutto perché, data la tua robustezza e la strettezza del pozzo, non avrei potuto riportarti su senza procurarti ulteriori ferite oltre a quelle che ti eri già procurato.

 Fu una buona idea. Mi resi subito conto che tu non saresti mai potuto passare attraverso quel corridoio, soprattutto considerando che dovevo imbragarti, così urlai ai ragazzi che erano rimasti all’esterno che era impossibile risalire.

 Tutti loro scesero fino al punto in cui ti avevo lasciato quando me n’ero andato e, a mani nude, cominciarono a scavare in modo da allargare l’apertura. Era molto rischioso perché, mentre scavavano, dovevano stare attenti che il tutto non crollasse sopra le nostre teste, altrimenti sarebbe stata davvero la fine!

Quando finalmente il buco era abbastanza largo, ti imbragai, ma purtroppo, per quanto avessero allargato l’apertura, era sempre troppo stretta per la tua corporatura robusta, perciò ti procurasti le escoriazioni che vedi ora.

Non era possibile scavare oltre, altrimenti sarebbe crollato tutto!

Fortunatamente eri svenuto,  così non provasti nessun dolore durante il sollevamento. Ora come stai?

“Beh…..io……(accidenti a me, anche in quel caso non riuscivo a spiccicare parola)…..io…..grazie ragazzi! Io non so esprimervi a parole quanto ve ne sia grato. Inoltr….” – non terminai la parola.

I miei occhi reagivano male alla luce dopo un prolungato periodo di buio, dato che mi sembrava di vedere dei fiocchi che dall’alto scendevano verso il mio letto.

“Accidenti, scusate ragazzi, ma devo avere dei problemi agli occhi; vedo come dei fiocchi bianchi che scendono”

“No, Serge” – fu la risposta di Mike. “Tu non hai mai vissuto un Bianco Natale in Georgia, perciò te lo stiamo facendo vivere noi ora! Sono solo batuffoli di cotone, ma che ne dici, non sembra di stare a casa, davanti al camino, mentre la neve scende?”

Mi sciolsi in lacrime; ero felice, come quando mi capitò per la prima volta di piangere in fondo al pozzo.

A questo punto torniamo in casa Duke per la conclusione della storia….

“Bo, ora capisci perché ho paura del buio?”…

Nessuno mi rispose…..erano tutti sull’attenti davanti a me.

“Rivolgiamo un saluto militare al Sergente Lukas Duke” – gridò Enos.

Tutti si misero sull’attenti, persino Boss e Lou Lou.

Mi guardai attorno e vidi che il soggiorno era pieno di regali.

“Chi li ha portati? – chiesi a zio Jesse.

“Questi regali sono da parte di J.D., Lou Lou e Rosco. Sanno perfettamente che, senza il nostro invito, avrebbero trascorso la notte di Natale soli, senza nessuno. Questo è il loro modo per dirci grazie”.

Feci per andarmene, ma zio Jesse mi prese per un braccio:

“Lukas, sono orgoglioso di te! E…..ti voglio bene”

Ero orgoglioso anch’io, soprattutto perché zio Jesse aveva usato il mio nome per intero!!! Lo faceva solamente per dei motivi ufficiali…

Fu una bella serata, piena di luci, regali e canti. La mezzanotte arrivò molto in fretta.

Era Natale……

Notai che Bo rimase stranamente silenzioso durante tutta la sera….Non era da lui….

Quando, finita la festa e salutati gli ospiti, ci ritirammo in camera nostra, Bo, anziché coricarsi nel suo letto, si sedette sul mio, in fianco a me e lasciò la luce accesa.

Finalmente cominciò a parlare.

“Perche Luke?”

“Perché cosa?”

“Perché non me ne hai mai parlato? E dire che dividiamo tutto da anni!!! Forse non ti fidi di me?”

“Bo, io volevo anzi voglio che la guerra per te sia solo un racconto, non voglio che tu porti questo fardello come lo sto portando io, da tutta la vita. Ecco perché non te ne ho mai parlarto….Non volevo che tu provassi quello che ho provato io!”

“Maledizione Luke, eppure sai che ti voglio bene! Sei la persona più importante della mia vita. Sei il primo a cui penso la mattina quando mi sveglio e l’ultimo a cui penso la notte prima di coricarmi. Quando zio Jesse ci fa pregare, io, nelle mie preghiere raccomando sempre il mio fratellone. Prego Dio perché io possa diventare saggio e prudente come te e tu mi ricompensi in questo modo? Tenendomi nascosto quello che provi?

Io voglio bene a zio Jesse e Daisy, ma il numero uno per me eri, sei e sarai tu.

Ehi Luke, ma mi stai ascoltando?”

Purtroppo non lo stavo ascoltando da un bel pezzo; le lacrime mi stavano scendendo  ancora una volta e non potevo (o forse non volevo?) trattenerle.

Bo mi sollevò la testa dal cuscino e me la appoggiò contro il suo petto.

Mi accarezzò i capelli e la schiena.

Non ricordo per quanto tempo mi tenne stretto a sé: sapevo che era stanco, perché avevo lavorato nei campi tutto il giorno, ma, egoisticamente, non me la sentivo di svincolarmi dal suo abbraccio: stavo così bene. Mi sentivo protetto e al sicuro con lui.

Quando gli sembrò che il peggio per me fosse passato, mi appoggiò nuovamente la testa sul cuscino e mi chiese:

“Luke, mi sembri ancora abbastanza agitato. Vuoi che vada in cucina a prenderti un bicchiere di latte?”

“No” risposi fra i singhiozzi.

Mi toccò il viso e sentì che era freddo..

“Luke, devi avere parecchio freddo. So che detesti i pigiami, ma posso prestartene uno dei miei se vuoi. Ti andrà un po’ lungo, ma sarà meglio di niente”.

Non riuscii a rispondere. Com’era cresciuto il mio fratellino! Si stava prendendo cura di me, si preoccupava di sapere se avevo freddo. Gli presi la sua mano destra e gliela carezzai.

A Bo vennero i lucciconi, ma non pianse…

In quella magica notte di Natale, era lui il più forte fra noi due!

“Bo, vai nel tuo letto a dormire. Grazie per quello che hai fatto per me. Promettimi che sarai sempre il mio fratellino e che ci sarai sempre quando avrò bisogno di te…”

“Non te lo prometto, TE LO GIURO!!!” fu la risposta di Bo.

Se ne andò nel suo letto, lasciando la luce accesa.

“Bo, non ho paura del buio se tu sei vicino a me. Spegni pure la lampada”.

Bo la spense fra i singhiozzi: era commosso di quello che gli avevo detto…

“Ehi Luke?

“Sì”

“Buon Natale Luke….TI VOGLIO BENE!”

“Ti voglio bene anch’io fratellino!”

ADESSO, FINALMENTE, E’ NATALE!!!

                                                 F I N E!!! 

Beh, ragazze, ho concluso la mia seconda fanfic; pensavo di finirla lunedì, invece ho scritto questo ultimo capitolo al volo in pauza pranzo. Spero vi sia piaciuta. Sapete, io adoro il Natale e tutto quello che concerne questa magnifica festa. Ho voluto immaginare un Natale un po’ diverso.

Grazie in particolare a Lella, Juli, Lu, i1976…..e a tutti quelli che hanno letto….

ALLA PROSSIMA!!!!!!!!!

 

 

  
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