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Autore: Dragasi    12/01/2015    2 recensioni
Mi rimisi in piedi e guardando in faccia il Sith gli dissi disprezzandolo con tutto il mio cuore:– Quello che tu chiami vecchio barbuto è il mio Maestro. Mi ha dato l’opportunità di addestrarmi per diventare Cavaliere, mi sta regalando il suo tempo e il suo affetto ogni giorno da quando siamo insieme. Mi sta insegnando a essere un Jedi, mi sta guidando nella mia crescita e mi sta evitando di diventare un uomo come te. Lui è il mio Maestro e io sono fiero di essere il suo Padawan –
Genere: Avventura, Azione | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Nuovo personaggio, Obi-Wan Kenobi, Yoda
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Improvvisamente vidi il Maestro che mi chiamava con voce rotta: «Koi-Jon! Svegliati! …».
Riconobbi la volta di una delle Sale del Tempio sopra la sua testa, ma tutti i contorni erano sfocati.
Spalancai gli occhi e mi misi a sedere con il fiato corto.
Di nuovo quella visione… Forza, ti prego, spiegami cosa significa! implorai disperato.
Sentii Obi-Wan rigirarsi nel letto e poi biascicare: «Padawan, va tutto bene?»
Io deglutii rumorosamente prima di rispondere: «Sì, mi spiace averti svegliato, Maestro»
«Torna a dormire e riposa, ne hai bisogno» continuò lui per poi girarsi nuovamente dall’altro lato e tornare a dormire.
Io mi alzai silenziosamente, poggiando i piedi nudi sul pavimento freddo, e mi avvicinai alla sedia sulla quale avevo appoggiato il mantello e la mia cintura. Misi la mano in una delle sacchette e tirai fuori la mia sfera prima di tornare nel letto.
Mi sdraiai nuovamente e tirai le lenzuola per coprirmi, allungai un braccio sopra il lenzuolo ed iniziai a far lievitare la sfera sopra la mia mano riflettendo sulla visione.
Ben presto, però, la stanchezza accumulata nei giorni precedenti si fece sentire e caddi nuovamente nel mondo dei sogni.
 
All’alba ci svegliarono e in meno di un’ora tutti soldati e gli ufficiali furono pronti alla “marcia” su Reigun.
Partimmo, chi a bordo di speeder e chi con mezzi per la dislocazione delle truppe. Arrivammo a Reigun nel primo pomeriggio e iniziammo ad ispezionare quartiere per quartiere alla ricerca di qualche minaccia separatista, ma la città era completamente deserta, tutti gli abitanti erano sfollati nelle campagne a nord della città.
Quella desolazione mi incuteva timore e tristezza e lo feci notare ad Obi-Wan: «Noi stiamo combattendo per una giusta causa, ma per adesso il risultato è solo disperazione»
Il mio Maestro mi osservò un momento prima di osservare: «Sei molto maturato in questi anni, Koi-Jon. Sei un bravo Jedi»
«Grazie, Maestro» risposi chinando leggermente il capo.
In quel momento ci raggiunse Cody e si rivolse ad Obi-Wan: «Generale, i miei uomini hanno trovato un edificio che possiamo usare come base. Ho già dato l’ordine di portar lì tutta l’attrezzatura»
«Ottimo lavoro, Comandante» disse lui sorridendo soddisfatto «Facci strada»
Cody annuì e ci incamminammo entrambi dietro di lui.
 
Passò una settimana e mezza prima che nuovi contingenti di droidi funzionanti sbarcassero sul pianeta e noi avevamo già occupato una buona parte di Reigun.
Ogni giorno intense scorribande avevano luogo nelle vie abbandonate della città, ma riuscivamo sempre a cavarcela con qualche ferito e pochissime perdite.
Dormivamo poco, non più di quattro ore per notte, e dovevamo essere sempre vigili, sia noi ufficiali che i soldati.
Il cibo e le medicine scarseggiavano e più di una volta io e Obi-Wan rinunciammo alle nostre razioni: noi potevamo contare sulla Forza per sostenerci, gli altri no.
I Separatisti avevano creato più basi nella città di Reigun e a volte ci trovavamo a combattere in varie zone con operazioni militari molto complesse e stancanti.
Io contavo i giorni dal nostro arrivo su Rhen Var, per vedere da quanto tempo ero lontano da casa.
 
Era l’alba e ci stavamo preparando alla battaglia. Era il mio cinquantesimo giorno sul fronte. L’obbiettivo di quel giorno era un quartiere della città di Reigun che era sotto il controllo delle truppe separatiste, avevamo tempo fino al tramonto per prendere il quartiere.
«Capitano Talker, gli uomini sono quasi in posizione. Dov’è il generale Kenobi?»
«Ehi, Cody! Sono felice di vederti tutto intero! Credo che il mio Maestro stia parlando con il Consiglio. Ormai sono due settimane che cerca di far mandare un altro Cavaliere: continua a dirmi che un mese di battaglie al fronte è pesante per chiunque, specialmente per un ragazzo di quattordici anni. E vorrebbe ottenere anche una settimana di riposo per tutti quanti. Inizio a pensare che stia invecchiando» risposi felice di vedere il Comandante.
«Chi starebbe invecchiando, Padawan?» disse una voce familiare e ben voluta alle mie spalle.
«Generale Kenobi la stavo cercando. Gli uomini sono pronti»
«Grazie, Cody. Dì ai ragazzi che arriviamo subito. E tu, Koi-Jon, cerca di portarmi un po’ più di rispetto!» mi rimproverò lui con una nota divertita nella voce.
«Non puoi negare che invecchi ogni giorno che passa, sei un uomo Maestro» risposi io sorridendo alla reazione di Obi-Wan.
«Sono ancora al massimo della forma nonostante io abbia quasi quarant’anni» ribatté lui sulla difensiva.
Scrollai la testa divertito e seguii Cody fuori dalla stanza prima che Obi-Wan avesse il tempo di aggiungere altro.
 
Gli uomini erano tutti in posizione, armati e con i caschi indosso.
Obi-Wan disse: «Cody, tu guiderai la truppa uno, affida ad un uomo la due. Io mi porterò dietro Koi-Jon e guiderò la tre. Avanzeremo in parallelo ed elimineremo ogni droide all’interno del quartiere. Deve essere in mano nostra entro il tramonto»
«Ricevuto, Generale» rispose Cody prima di fare un cenno ad uno dei suoi ufficiali per affidargli la truppa due.
Ci dividemmo pronti per andare all’attacco del quartiere. Quando tutti furono nuovamente in posizione Obi-Wan prese il comlink di comunicazione per le truppe e disse: «Iniziamo»
 
Iniziammo a marciare verso l’obbiettivo, ogni truppa verso una zona diversa del quartiere, ma ben presto il primo ostacolo ci si parò davanti: piccoli contingenti di droidi occupavano ogni via.
Obi-Wan iniziò a dare ordini pensando ad una velocità assolutamente inconcepibile.
«Dividetevi in tre gruppi! Il primo verrà guidato da Forde, il secondo da me ed il terzo da Sain. Sparpagliatevi per la nostra zona, il nostro obbiettivo è quel palazzo con il tetto crollato. Ci ritroveremo lì, ora andate!»
Ci fu un momento di caos prima che gli uomini si dividessero in tre gruppi poi tutti quanti ci muovemmo in sincronia ed il gruppo di Obi-Wan, con me al seguito, si diresse di corsa verso la via centrale contro il primo contingente.
I droidi iniziarono a far fuoco e due uomini di fianco a me vennero colpiti e caddero a terra. Mi maledissi, se fossi stato in contatto con la Forza avrei potuto deviare quei colpi e salvare i due uomini.
Attivai la spada e mi abbandonai alla Forza pronto a combattere.
Una fila di cloni si fermò poggiando un ginocchio a terra ed iniziarono a sparare, gli altri avanzarono con me ed Obi-Wan verso i droidi
«Koi-Jon, copri l’ala destra!» mi gridò il Maestro prima di dirigersi dalla parte opposta.
Decisi di usare il Soresu, almeno fino a quando non sarebbe diminuito il numero di droidi. Gli uomini si fermarono dietro di me ed io avanzai ancora verso i droidi deviando i loro colpi per avvicinarmi. Quegli ammassi di ferro cadevano come mosche, gli uomini stavano facendo un ottimo lavoro, ma alcuni di loro erano già stati feriti.
Passai all’Ataru, avrei potuto usare la Forma III quando sarei stato più stanco: ora dovevo pensare agli uomini e a cercare di abbattere i droidi il più in fretta possibile.
Con una piroetta tagliai la testa a tre droidi, prima di spingerne via tre grazie alla Forza. Con una capriola mi allontanai da due droidi che mi si stavano pericolosamente avvicinando, tirai un calcio ad un droide e questo cadde a terra e lo trapassai con la spada.
“Alla faccia dell’essere monaci e pacifici!” pensai tagliando a metà ancora cinque di quegli ammassi di ferraglia senza vita.
Finalmente tutto il primo contingente Separatista fu messo fuori uso, e noi ci radunammo. Obi-Wan chiese: «Quanti sono stati feriti?»
Uno dei soldati rispose con un tono decisamente macabro: «Dieci feriti e sette morti, Generale»
Obi-Wan scosse la testa come sconfitto e disse: «I feriti che non riescono a proseguire vengano accompagnati da due di voi alla base, il resto con me. Noi andiamo avanti»
Io non riuscii a fare a meno di chiedermi se a Sain e a Forde fosse andata meglio o se anche loro contavano quelli che per me erano molti morti nel loro gruppo.
Nessuno dei feriti volle tornare indietro, così procedemmo ancora nel quartiere sempre avanzando di corsa.
Mentre ci inoltravamo nelle vie del quartiere altri gruppi di droidi ci venivano incontro per attaccare, continuavamo ad abbatterli e a proseguire verso il nostro obbiettivo.
All'improvviso ebbi un brutto presentimento e mi voltai verso Obi-Wan per scoprire che anche lui mi stava guardando, dopo un solo secondo da quando i nostri sguardi se erano incrociati gridammo all’unisono: «Al riparo!».
Tutti gli uomini obbedirono immediatamente all’ordine nascondendosi dietro macerie, nei vani delle porte, dentro le case abbandonate e dietro i muri.
Io ero accucciato dietro una finestra con altri due soldati. Rimanemmo immobili per alcuni minuti ed uno dei due uomini a fianco a me disse: «Capitano, non succede niente, usciamo».
Scossi la testa e risposi: «Stiamo fermi qui»
L’altro ribatté: «Capitano, sono quasi dieci minuti che aspettiamo, conviene proseguire»
«Stiamo fermi qui, questo è un ordine» risposi deciso: stava per succedere qualcosa di brutto, lo sentivo.
In quel momento un carro armato droide IG-227 di classe Hailfire spuntò dall’estremità della via ed iniziò a fare fuoco colpendo tutto quello che c’era nella via, ma nessuno di noi venne toccato.
Uno dei due soldati che erano con me mi disse: «Meno male che non ci hai dato ascolto, Capitano! Grazie a te siamo vivi!»
Io feci un cenno di diniego con la testa e risposi: «Non grazie a me, ma grazie alla Forza voi siete salvi»
«Capitano, sei stato tu ad avvisarci, tu ci hai salvato» ribatté cocciuto il clone.
Io però mi mostrai più ostinato e risposi: «Io ho solo seguito il volere della Forza, sono un Suo semplice emissario, non esisterei senza la Forza»
I due soldati ammutolirono guardandomi tra il dubbioso ed il sorpreso prima di tornare ad osservare l’Hailfire avanzare nella via.
Appena il carro armato svoltò oltre l’angolo tutti noi uscimmo dai nascondigli.
«Proseguiamo svelti, il quartiere deve essere nostro!» ordinò subito Obi-Wan appena tutti furono a portata d’orecchio.
«Sì, Generale» risposero i cloni e subito dopo ripartimmo con la nostra spedizione.


Piccola Palestra padawan di Dragasi
Qui non si allena con la Maestra Karkel


Salve a tutti!
Eccoci qua con il capitolo 36! Spero che questo nuovo pezzo della Guerra dei Cloni vi sia piaciuto! (Lo so che probabilmente sto devastando l'EU della serie The Clone Wars, ma stiamo parlando di fanfiction ed io ho sempre detto che questo era un ipotetico periodo prima della Grande Purga Jedi u.u)
Comunque tornando al capitolo il piccolo Koi-Jon sta crescendo, quasi mi commuovo :') ma devo mantenere la calma, sono un Jedi io!
Allora ringrazio voi che mi avete sopportato letto fin qui e spero arriviate fino in fondo. Ringrazio tuti voi che mi avete dedicato del tempo lasciandomi una recensione e a tutti voi che anche avete dato solo un'occhiata a Padawan! A presto!
   
 
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