Se una notte d'estate Sakura e Naruto non avessero deciso di percorrere la stessa strada, non si sarebbero incontrati. E se almeno uno di loro avesse portato con sé l'ombrello, non avrebbero dovuto mettersi a correre sotto quell'improvviso temporale estivo che si era scatenato senza che nemmeno se ne accorgessero. E se il proprietario di quel casotto avesse sistemato meglio il lucchetto, quel vecchio lucchetto arrugginito, non sarebbero riusciti ad aprire la porta così facilmente per rifugiarsi all'interno e sarebbero stati costretti a proseguire fino alle rispettive dimore.
[...]
Invece erano in quel casotto, con rumore della pioggia che li circondava come uno scudo più efficace del lucchetto che avevano aperto, a baciarsi e toccarsi e scoprirsi per la prima volta. I loro baci erano frettolosi e rapidi, le lingue si toccavano solo per un attimo prima di separarsi, per permettere loro di guardarsi negli occhi, abbassarli e poi tornare a baciarsi nuovamente.